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Autore: Chiaba    30/12/2014    1 recensioni
Le due protagoniste sono Barbara e Chiara, ragazze ventunenni che raccontano le loro storie dal momento in cui sono arrivate in una delle località più belle al mondo, Roma.
Entrambe attraverseranno mille ostacoli nella magica città che le aiuteranno a crescere; ma riusciranno le due a realizzare il loro unico desiderio di vivere una vita perfetta con il principe azzurro e trovare il lavoro che hanno sempre sognato?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Pov Chiara

Questa mattina, Barbara ha invitato me e Daniela per prendere un aperitivo.
Al momento siamo sedute sul divano di casa sua ad aspettare mentre finisce di prepararsi.
«Vado un secondo in bagno a mettermi il mascara, torno subito...» ci comunica la nostra amica prima di entrare nella stanza.
Vedo una foto di Barbara e Michele su un tavolino e all'improvviso mi ricordo dell'incontro avvenuto ieri.
«Ieri ho incontrato Michele... stava parlando al cellulare e ad un certo punto ha detto "Ok tesoro" o qualcosa del genere... così ho pensato stesse parlando con Barbara, mi sono avvicinata e gli ho chiesto di salutarmela...» riferisco di getto a Daniela.
«E quindi?» mi chiede leggermente confusa.
«Non l'ha salutata...» dico provando un senso di dispiacere e guardando di nuovo quella foto.
Daniela resta in silenzio per qualche secondo.
«Tu... che pensi di questa storia?» le chiedo guardando la porta chiusa della camera da letto, dove probabilmente adesso Michele starà dormendo.
«Non saprei... da quello che ho potuto constatare in questi giorni, sembra ami Barbara... non so che pensare sinceramente...» confessa la mia amica spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Annuisco semplicemente in risposta a Daniela.
«Di cosa state parlando?» chiede Barbara appena esce dal bagno mentre si aggiusta gli orecchini.
Ci voltiamo verso di lei.
«È possibile che abbia sentito Michele parlare al telefono con una ragazza... che non sei tu...» le dico di colpo.
«Cosa?!?» chiede lei ridendo istericamente e guardando verso la camera da letto.
«No, non qui...» le anticipo.
Barbara mi guarda in modo accigliato.
«Può anche essere che sia un enorme fraintendimento...» le spiego.
Lei sospira.
«Come fai a dirlo? Ne sei sicura?» mi chiede con lo sguardo spento.
Le spiego velocemente tutta la scena.
Le mie due amiche non fiatano per qualche minuto.
Nel silenzio più totale, sentiamo una porta cigolare e tutte e tre ci voltiamo in direzione del suono.
Michele ci sorride con i capelli arruffati e si avvicina alla sua fidanzata.
«Buongiorno ragazze e ciao amore mio...» dice prima di avvicinarla a sé e stamparle un bacio dolce sulle labbra.
Barbara sorride forzatamente e ricambia il saluto.
Spero con tutta me stessa di aver capito male, non voglio che la loro storia finisca così.
Si meritano il lieto fine.
«Beh... ora che siete riunite tutte e tre vi lascio sole!» dice il ragazzo accarezzando la schiena della sua fidanzata.
«Ma forse vi abbiamo disturbati... possiamo andare via... ci vediamo oggi pomeriggio!» si affretta a dire Daniela prendendo la sua sciarpa e alzandosi dal divano.
Annuisco e appoggio la sua proposta.
«No, non vi preoccupate sto per uscire! Tanto io e Barbara staremo insieme una vita intera!» esclama Michele con un sorriso che gli va da un orecchio all'altro mentre guarda contento la sua ragazza e indossa la giacca.
Barbara continua a sorridere forzatamente e questa volta evita di guardarlo.
Al suo gesto, io e Daniela ci guardiamo intuendo i nostri reciproci pensieri.
Dopo qualche minuto, siamo di nuovo tutte e tre sole.
«Non state in silenzio però!» ci prega Barbara guardando prima una e poi l'altra.
«Secondo me... ti chiederà di sposarti.» dice Daniela lasciandoci sorprese.
«No, aspetta...» dice la diretta interessata iniziando a sorridere.
Questa volta il suo sorriso è sincero. Conoscendola si starà facendo tremila film mentali.
«Beh... riflettici su... hai sentito quello che ha detto prima, no? Secondo me allude al matrimonio...» spiega la nostra amica.
«Non saprei...» dice Barbara alzandosi di scatto dal divano e iniziando a fare avanti e indietro.
«In ogni caso non trarre conclusioni affrettate!» le dice Daniela, riportandola alla realtà.
Lei annuisce con lo sguardo perso nel vuoto.
Manca poco prima di uscire ed è di nuovo il silenzio il padrone della situazione.
Barbara è impegnata a preparare la sua borsa per uscire mentre Daniela smanetta con il telefonino.
«Luca mi ha chiesto di tornare con lui.» affermo secca per spezzare quel silenzio che non ci appartiene poi così tanto.
Entrambe le mie amiche mi guardano all'improvviso in cerca di spiegazioni.
O almeno credo di dovergliele.
Così inizio a raccontare...

Pov Barbara

Mentre Chiara continua a raccontarci di Luca, ci incamminiamo verso un bar.
Non c'è molta gente, così prendiamo posto al primo tavolino libero che si affaccia sul Corso.
«Voi che prendete?» domanda Daniela sfogliando il menù.
«Consiglierei dei Crodino, dei rustici, un po' di olive e delle patatine.» risponde Chiara.
«Si, dai!» conferma l'altra.
Dopo qualche istante, sento le due chiamarmi ad alta voce.
Mi volto verso di loro.
«Oh Bà, tu che vuoi prendere?» mi chiede Chiara.
«No, non voglio nulla.» rispondo forzatamente.
Mi si è chiuso lo stomaco.
Troppi episodi cominciano a collegarsi tra loro.
Ad esempio, quando il padre mi disse che la figlia di un suo collega ci stesse provando con suo figlio;
Michele che va a Cortina senza me;
lui che si ritira tardi senza darmi alcuna spiegazione;
al compleanno di Daniela che riceveva telefonate a raffica;
ed infine, Chiara che lo incontra per strada al cellulare mentre parlava con un'altra soprannominata da lui stesso "tesoro".
Le mie amiche mi richiamano per la seconda volta.
«Bà, ti trovo pensierosa.» dice Chiara preoccupata.
«È per quel fatto lì di Michele?» chiede Daniela.
«No..» rispondo scacciando un lieve sospiro.
Vedo che si scambiano uno sguardo. Hanno capito che sto solo mentendo.
«Non ci pensare. Forse stava parlando con sua madre.. che ne sai..» aggiunge Chiara senza credere nemmeno lei a quelle parole.
«Si, wow. Che bel rapporto che ha con la madre!» rispondo con tono sardonico.
Cerco di mantenere la calma. Tanto nulla è certo. Potrei sbagliarmi. "Finché non vedo, non credo!", dice Tommaso.
Potrebbero essere tutte coincidenze. Forse lui sta organizzando qualcosa di cui non posso sapere ora, come il matrimonio ad esempio.
Quella ragazza lo sta semplicemente aiutando, ha bisogno del parere di una donna. Di certo non delle mie amiche perché a loro potrebbe sfuggire qualcosa!;
Michele è andato a Cortina da solo per scegliere l'hotel della Luna di Miele;
al compleanno di Daniela ha ricevuto telefonate a raffica perché forse saranno sorti dei problemi che poi si sono risolti;
ed infine, lui si è esercitato con lei nel dialogo in cui mi chiede di sposarmi!
«È probabile, no?» chiedo dopo aver confessato il mio pensiero.
«Si... può darsi...» conferma con insicurezza Chiara mentre scambia uno sguardo dispiaciuto verso l'amica.
«No Barbara.» risponde a secco Daniela.
«Perché no?» domando.
Ho paura della risposta, anche se ormai mi sembra ovvia.
«Michele ha detto al telefono quella parola. Metti da parte il tuo ottimismo e la tua fervida fantasia.» mi risponde guardandomi dritto negli occhi.
Annuisco e senza alcun motivo ben preciso, alzo lo sguardo come se qualcuno in quel momento stesse sussurrando al mio orecchio "Guarda lì!", proprio quel punto preciso fuori dal bar.
Ebbene, tra tanta gente accalcata attorno a tavoli troppo piccoli, seduti su sedie sottratte ad altri clienti, vedo lui.
Michele e una ragazza bionda che si è appena avvicinata per baciarlo sulle labbra. Sono entrambi seduti su un muretto di fronte al bar.
Il dolore intenso, invita il mio corpo a spingersi improvvisamente dal mio posto. Come se avessero piazzato una molla sulla mia sedia.
Sento le mie amiche richiamarmi innumerevoli volte, spaventate. Ma io non mi curo di loro.
Proseguo dritto verso quella terrificante scena, tipo calamita.
Sento le lacrime che cominciano a pungermi gli occhi. Deglutisco nel vano tentativo di tenerle a bada.
La pronuncia del mio nome da parte di Chiara e Daniela che cercano di raggiungermi, fa in modo di attirare l'attenzione di Michele.
Lo osservo con disgusto mentre spinge la ragazza per staccarla. Ha capito che è proprio la "sua" Barbara ad essere tra loro, quella che ha rovinato il momento.
Si gira dritto nella mia direzione e, con uno sguardo smarrito e di puro terrore, si avvicina lentamente verso me.
Purtroppo per lui, in quello stesso momento gli lancio impulsivamente un bicchiere di vetro colmo di vino rosso, rubato da un cliente che era sul punto di berlo.
«Bastardo!» gli urlo con rabbia mentre assaporo le mie salatissime lacrime.
Vedo un mucchio di gente puntare gli occhi su di noi qualche secondo prima di scappare da quel traditore.
Corro dritto verso il Corso affollato.
Entro nella barriera di corpi in continuo movimento e, il richiamo di Michele, si differenzia dall'indistinto rumore della folla.
Mi volto un attimo e lo vedo con disprezzo mentre si fa largo tra la folla.
La camicia celestina che avevo scelto per lui questa mattina, era diventata color vinaccio.
Al sol pensiero che mi stesse seguendo, decido di alzare ancora di più il passo.
Credo di non aver mai corso così tanto, nemmeno quando facevo a gara con mio fratello per prendere l'ultimo dolcetto rimasto nella dispensa.
E quando credo di averlo seminato, ecco che me lo trovo davanti. È stato più veloce di me.
Mi blocca posando le sue gelide mani sudate sui miei avambracci.
«Barbara, ascoltami...» dice pregandomi.
«No! No. Dovevi confessarti prima!» gli urlo scacciando via le sue mani con tutta la forza che ho.
Io continuo a correre, lui a seguirmi.
Sento il cellulare che mi squilla ininterrottamente. Saranno le mie amiche.
Corro per almeno altri due chilometri fino a raggiungere finalmente l'appartamento e a chiudermi in bagno.
Prima di salire le scale, mi ero completamente dimenticata che anche Michele avesse le chiavi di casa.
«Barbara... Ti posso spiegare tutto...» ripete con la voce tremolante.
«Vattene!» gli dico singhiozzando.
Poggio le spalle alla porta e pian piano scivolo a secco sul pavimento.
Credo stia dando dei pugni o dei calci da qualche parte.
Poi d'un tratto, si sente solo l'eco del mio pianto.
«Amore..» ripete da dietro la porta muovendo a malapena la maniglia, come se potesse aprirla.
È ancora qui. Che aspetta ad andarsene?
«Non ti voglio mai più vedere né sentire! Vaffanculo, sei uno stronzo!» urlo con quell'altro po' di fiato che il mio corpo ha riservato, prima di accasciarmi completamente a terra.
Credo mi stia mormorando qualcosa, ma il mio pianto riesce a coprire ogni tipo di suono.
Sicuramente crede di potersi giustificare, come fanno tutti.
"Non è stata colpa mia.", "Ho sbagliato, ma adesso perdonami."
Ma perché l'ha fatto? Perché ha scelto un'altra?
Comincio ad odiarmi perché credo di aver sbagliato tutto.
Sento di essere solo un'idiota perché ho illuso il mio cuore, nonostante le cose passassero davanti ai miei occhi.
Dopo un'ora passata tra i pianti, sento tirare la porta di casa con forza.
Squilla nuovamente il cellulare ed esco dal bagno accertandomi che se ne fosse andato.
Mi avvicino alla borsa lanciata sul divano quando sono entrata e decido di vedere chi mi stesse chiamando. Potrebbero essere le mie amiche, non vorrei farle preoccupare.
Prendo in mano il cellulare e faccio fatica a mettere a fuoco.
Mi asciugo un po' gli occhi e cerco di leggere velocemente prima che si riempiano nuovamente di lacrime.
Quattro messaggi da Daniela e cinque da Chiara. Più tutte le altre chiamate, tra cui alcune da parte di quello lì...
Leggo uno degli ultimi messaggi ricevuti.
"Stai a casa? Stiamo aspettando davanti al portone. Se ci sei, apri."
Mi avvicino con fatica al citofono. Mi tremano le gambe. Riesco appena a fare un passo.
Le mie amiche entrano in casa.
«Quanti anni di allenamento hai dovuto fare per correre così velocemente? Noi abbiamo preso la metro...» domanda Chiara nell'inutile tentativo di tirarmi su il morale.
Non rispondo e corro in camera, tra le coperte che hanno ancora il profumo della sua pelle.
Metto la testa sotto il mio cuscino continuando a piangere.
Ma ora, l'unica cosa che desidero è quella di aprire gli occhi e svegliarmi da questo terribile incubo.

   
 
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