Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Vanel    30/12/2014    5 recensioni
"Ero all'ottavo mese di gravidanza, avvertivo delle forti contrazioni così andai dal ginecologo.
Mi disse che c'erano dei problemi e che erano molto seri: di due gemelle ne potevo salvare solo una, e io avevo già preparato la cameretta di voi due, avevate già un nome, Carmela e Anastasia.
Carmela, nome che proveniva dall'ebraico e significava Giardino di Dio, e Anastasia che significava Resurrezione.
Il dottore mi disse che dovevo fare un parto d'urgenza, e mi chiese di scegliere quale delle due salvare.
Fu terribile, perché la scelta dipendeva da me.
Tra le due era Carmela quella più sana e in forma, e scelsi lei.
Ma il dottore sbagliò, non salvò Carmela, bensì te, una bambina piena di problemi, troppo piccola e magra, rifiutavi il latte, avevi sempre qualche problema, e non smettevi mai di piangere.
Ti odiai per questo, perché se tu non ci fossi stata, sarebbe stata Carmela quella a nascere, una bambina sana e in forma, non una malaticcia lagnosa.
Anastasia, tu sei nata per sbaglio."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Nata per sbaglio'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ci sono due tipi di feste: quelle che vorresti dimenticare, e quelle che non ricordi.
                            
 
Questione di partyte



"Dannazione Stasia! Non chiudere l'occhio"-Mi rimproverò per l'ennesima volta Ambra.
Io mi sentivo così a disagio, mancavano due ore al compleanno, ma avevo l'impressione che non ci sarebbero bastate per terminare i preparativi.
"Perfetto, facciamo l'altro?"
"Okay..."-Risposi poco entusiasta.
"Guarda che non puoi andare in giro truccata ad un occhi e all'altro no..."
"Lo so! Vai pure, mi sacrifico"
Sbuffò ed io iniziai a ridere.
Michele era fuori a bere qualche birra con degli amici (Ambra si era assicurata che qualche birra significasse un solo bicchiere, non poteva permettersi di essere ubriaco già all'inizio!) quindi dentro casa ci occupavamo meglio che potevamo delle ultime cose.
Quali il mio trucco.
"Perfetta, mio Dio!"
Mi guardai allo specchio.
Wow.
Trattenei a stento un gridolino di gioia, non sono mai stata così bene.
"Ti passo la piastra"
Annuii continuando a guardare il mio riflesso, mi sentivo come quelle ragazze che partecipavano al programma "Plain Jane" di MTV.
"Dici che mi sta bene il vestito?"-Chiesi insicura:
Il mio vestito era bellissimo quanto particolare, e dunque avevo delle perplessità.
Infatti il vestito comprendeva una canotta e degli shorts neri brillanti assemblati, e inoltre, un velo nero che partiva dall'attaccatura degli shorts, quindi era uno pseudo abito.
Lei sospirò.
"Ovvio che ti sta bene, sei una Dea con quel vestito! Stupida"-Mi diede una pacca amichevole alla fronte.
"Ahi"
"Non lamentarti, sei pronta e bellissima, vai a mettere il vestito, io mi faccio la doccia..."
"Grazie davvero"
"Ringraziami quando avrai conquistato qualche bel ragazzo alla festa!"
Non risposi limitandomi soltanto a sorridere.

Un'ora e mezza dopo posavo per una foto, insieme ad una favolosa bionda con i capelli a boccoli simili alle dive degli anni '60, ed un vestito pari alla sua bellezza: stretto in busto (nero pieno di brillantini) e degli shorts neri, con dei calzoni neri fino alle ginocchia, stupenda.
Accanto a lei posavo io, mi sentivo orgogliosa del mio look.
Per una volta non mi sentivo aliena.

Ma a Michele sarebbe piaciuto? 
"Secondo te è ok? Non ci siamo spinte oltre..."
"Stasia, rilassati, è una festa dei 18, mica una comunione, e poi Michele adorerà il tema che abbiamo scelto"
"Chi lo porta?"
"Un suo amico, Benjamin, poi te lo faccio conoscere"
"Okay"
"E' carino"
"Okay"
"Come mai sei così poco interessata a conoscere qualcuno? Non è che già sei impegnata mentalmente con qualcuno eh? Sei innamorata! Dimmi la verità"
"No!"-Risposi arrossendo a mia sfortuna.
"See come no, chi è il fortunato? Dai, lo conosco? Fa la tua scuola? Dimmi dai!"
"Non mi piace nessuno ehi!"
"Ma...lo scoprirò stasera quando sarai ubriaca"
"Sisi, sogna pure!"-Risposi e ridacchiai, sperando di non fare delle figuracce.

La sala era preparata nei minimi dettagli, c'erano i fotografi, il dee-jay e poi anche degli strumenti musicali.
Al bar c'era la ragazza che avevo incontrato la prima volta che ero venuta qui, aveva una scollatura a V eccessivamente scoperta.
Mi sorrise raggiante guardandosi intorno.
"Mamma mia, quanti percing che ha quella!"-Mi disse non troppo sottovoce Ambra.
"Già"
"E quei capelli! Ma davvero? Sono tinti di bianco? E il dilatatore! Oddio, Tumblr ti fa male tesoro!"-Gridò.
La ragazza fece finta di non sentirla, io mi sentii un po' dispiaciuta per lei, Ambra sapeva essere terribile quando voleva.
"La tipica puttanella che ci prova con Michele"
"Calmati Ambra"
"E' che vorrei...insomma, deve trovarsi una brava ragazza, quelle come lei lo sai come sono"
"Beh si..."
"Ecco, arriva gente..."
Entrò un gruppo di ragazzi e ragazze che diedero l'invito ai buttafuori avanti la porta.
Cavolo che professionalità!
"Amber, quanto sei bella!"-Disse uno dei ragazzi.
Aveva i capelli molto corti, quasi rasati, di un biondo chiaro, un osato mix tra il biondo di Ambra e della ragazza al bancone.
"E lei deve essere la sorella acquisita!"
"Stasia, lui è Vanni, il mio fidanzato"
"Piacere"-Dissi
"Piacere, wow, Michele è fortunato, siete proprio belle!"
Gli amici di Giovanni mi guardavano il corpo in maniera insistente facendomi sentire a disagio.
Non ero abituata a quelle attenzioni, e sinceramente, non avevo intenzione di prenderne pratica.
"Calmati Ana!"-Mi disse Ambra notando il mio nervosismo.
"Inizia a riempirsi il locale"-Dissi nel vano tentativo di spostare subito la conversazione.
"Michele arriva tra poco, uhm ecco..aspetta che rispondo a Ben!"
Ambra andò in un angolino lasciandomi sola in mezzo alla mischia.
Iniziai a tremare, dannazione quei tacchi!
"Hei bella"-Mi disse un ragazzo, lo squadrai: Tipica pettinatura rasata ai lati, tipico abbigliamento da truzzo trasandato, tipico sguardo da chi avrebbe preso in giro quelle come me a scuola.
"Ciao"-Risposi diffidente.
"Sei di queste parti?"
"Sono... amica di famiglia"
"Uhm...come ti chiami?"
"...Clarissa"-Mentii
"Bel nome"
"Già"
"Io mi chiamo Denis, se vuoi usciamo fuori così parliamo meglio"
"A me va bene stare qui"
"Ah... peccato perchè sei proprio bella"
"Ok"
"Che ne dici se usciamo e tu provi, se ti piace ci sentiamo, ok?"
"Ma che cosa!?"-Dissi infastidita
"Di tutto"-Dio mio, era già ubriaco.
Il mio ginocchio puntava già nell'inguine, sebbene la stanza fosse piena di gente sapevo che in casi come quelli, tutti e tutte se ne fregavano altamente.
O quasi.
"Ma ti levi dal cazzo razza di cesso"-Sbottò un ragazzo spingendo Denis da un lato.
In quel momento avrei dato un bacio a chiunque l'avesse fatto.
Sorrisi ma poi mi ritrovai a rimangiarmi tutto.
Luca.
Cosa ci faceva li.
"Uh, se sapevo che eri tu lo lasciavo li"
"Che cazzo vuoi?"-Dissi 
"Sono invitato"
"Impossibile, ho fatto io gli inviti, e tu non c'eri"
"Forse non eri a conoscenza della regola porta un amico, e comunque sta festa fa così schifo che neanche c'è il festeggiato"
"Ma stai zitto! Nessuno ti obbliga a restare"
Dall'entrata si iniziarono a sentire dei gridolini esaltati.
Mi sentii gelosa quando tante ragazze iniziarono a saltare verso Michele.
"Dicevi?"-Dissi in direzione di Luca.
"Io me ne posso pure andare"-Rispose Luca ostile
"Beh, non venivi"
Mi guardò per un po' ma poi si decise a rispondere:
"Devo ammettere che stai bene così, ma se esageri sembri una troietta"-Disse e andò via.
Restai senza parole.
Era un complimento!?
Scossi la testa.
Luca era un cafone, non riusciva a fare una frase senza metterci dentro una parolaccia.
Che era venuto a fare poi?
Scacciai i pensieri dalla mia testa appena vidi Michele.
Anche lui mi vide e venne verso di me.
"Grazie"-Mi disse un po' commosso.
"Tanti auguri, Michele"
Si avvicinò al mio orecchio.
"Devo ammettere che anche stamattina mi hai fatto una sorpresa gradevole, questa poi, grazie grazie"
Non riuscii a decifrare per bene quelle parole ma sorrisi.
In quel momento, trovando il suo volto così vicino al mio, mi venne voglia di baciarlo.
L'avrei fatto, se una dozzina di ragazze non mi avesse spinta di lato allontanandomi da lui.
Lui si girò per un'ultima volta verso di me e mi sorrise.
Quello mi bastò.



Oilà!
Mi scuso in anticipo per la brevità di questo commento... ma non ho niente da dire!!
Spero abbiate passato buone vacanze, io ho scritto davvero tanto:')
Lasciate una recensione, se il capitolo vi è piaciuto:)) Non siate timidi! Tengo conto di ogni vostra considerazione e consiglio!

Vanel
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Vanel