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Autore: AlekHiwatari14    31/12/2014    1 recensioni
Storia ispirata a quella precedente di My Life like a Vampire.
Un tempo, quando erano bambini, i Sakamaki fanno i conti con i loro problemi. Problemi che li ha portati ad essere ciò che sono, ma se qualcuno incrociasse il loro cammino e in quel passato eviterebbe i loro cambiamenti, come diventerebbero i Sakamaki? Chi e/o cosa li farà cambiare? E sopratutto, perchè?
Raccontata con gli occhi e le emozioni dei Sakamaki, ma sopratutto di Subaru, e preparatevi ad entrare nel loro passato per vedere e comprendere passo dopo passo i loro cambiamenti e le mille e più avventure che li aspettano con un nuovo personaggio del tutto imprevedibile.
Buona lettura.
Genere: Commedia, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Subaru Sakamaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My Life like a Vampire'
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Capitolo 33


***
Cordelia
***


Ancora una volta i miei piani erano saltati. La piccola era tornata e Richter aveva promesso di togliermela di mezzo, ma tutto sembrava al di fuori che si impegnasse a farlo. Ero in soggiorno che architettavo uno dei miei piani per togliere di mezzo quella fanciulla. L'unico punto interrogativo che avevo il come avrei dovuto farlo. Mentre ero lì a pensare, eccola che si presenta davanti ai miei occhi.

Cordelia:Oh...bene bene...guarda chi è tornata.

Dissi infastidita con un tono tra l'ironico e amareggiato. La piccola si voltò verso di me che ero seduta sul divano, aspettando il mio adorato Kanato che venisse per cantarmi una delle sue canzoni. Lo sguardo che aveva la piccola era perfido e malizioso proprio come un vampiro maligno che voleva fargliela pagare al proprio nemico. Con un sorriso inquietante e uno sguardo malvagio mi rispose:

Rita:Mamma Cordelia vuole togliermi da mezzo, non è così? 
Cordelia:Ma che dici, mia cara? Io non farei mai nulla del genere.
Rita:Peccato che io so come stanno le cose e non sarai di certo tu a fermarmi.
Cordelia:Cosa?
Rita:Pensi davvero che zio Richter mi elimini? Beh...ti sbagli di grosso. Lui è attratto da altro. Fa lo schiavetto solo perchè ama il tuo sangue e vuole impossessarsene. 
Cordelia:Ma che dici? Se è uno scherzo è davvero di pessimo gusto.
Rita:Purtroppo è la pura realtà. Sei perfida e doppiogiochista, ma lui lo è molto più di te. Ti vuole per altri fini. Per diventare più forte di Karlheinz e tu sei cascata nella sua rete proprio come una semplice preda azzannata dal predatore con tanta facilità.
Cordelia:Non ti permetto di parlarmi così!!!

Esclamai alzandomi di scatto dal divano.

Rita:Perchè? Che mi fai??
Cordelia:Io....Ah!!!! Non mi metto a litigare con una mocciosa.
Rita:Ovvio. Hai paura di perdere. Non è così? 
Cordelia:Vuoi sapere che ti faccio?? Beh...ti ammazzo!!
Rita:Fammi vedere!
Cordelia:Con piacere!!

Urlai prendendola per il braccio con violenza. Non so perchè lo fece, ma improvvisamente incominciò ad urlare l'opposto di ciò che mi aveva detto di fare. 

Rita:Lasciami!!!

Incominciò ad urlare. Forse perchè aveva visto che non scherzavo e stavo caricando la mano per picchiarla.

Cordelia:Stupida mocciosa!!
Rita:NO! Lasciami!!!

Continuò ad urlare mentre alzavo la mano pronta a sferrare il ceffone, ma quel ceffone non la colpì. Perchè?? Semplice. Quella piccola peste l'aveva fatto apposta. Mi aveva isticato per farmi odiare dall'uomo che era dietro di me. Chi? Tsk....il mio adorato marito Karlheinz. Vedendo la mia reazione di violenza, ma non sapendo che era stata lei a provocarmi, me lo trovai dietro e mi prese la mano con violenza. Tanto che me la strappò quasi.

Cordelia:Lasciami!!
Karlheinz:Metti solo un dito sulla piccola e ti ammazzo.
Rita:Papà!!!

La piccola incominciò a lamentarsi e a piangere. Si vedeva lontano un miglio che fingesse, ma per Karlheinz non lo era, anzi...mi lasciò la mano e la prese in braccio per confortare quella peste.

Karlheinz:Vergognati!! E' una bambina. Già è confusa che non ricorda nulla. 
Cordelia:Cosa?? Ma lei...
Rita:Papà!! Chi è quella donna cattiva?? Perchè voleva picchiarmi?? Cos'ho fatto??

Chiese abbracciando Karlheinz ancora fingendo di piangere.

Karlheinz:Nessuno di importante, ma se alza solo un altro dito su di te, passerà l'inferno. Glielo prometto.

Contrariato, Karlheinz se ne andò con la piccola in braccio. Quella peste voleva mettermi in ridicolo ed io volevo sterminarla con tutto il cuore.


***
Karlheinz
***


Ero al piano di sopra e stavo scendendo le scale quando sentii dei lamenti. Sembravano le urla della mia piccolina, così corsi al piano di sotto dove vidi quella vipera di Cordelia che le aveva preso il braccio violentemente.

Rita:Lasciami!
Cordelia:Stupida mocciosa!!
Rita:NO! Lasciami!!!

Continuò ad urlare mentre alzava la mano pronta a sferrare il ceffone, ma quel ceffone non la colpì. Perchè non appena vidi la scena intervenni andando dietro Cordelia e prendendogli la mano che voleva colpire la piccola con violenza, senza preoccuparmi che fosse una donna e dovevo portarle rispetto. Gliela strinsi talmente tanto che gliela potevo quasi strappare se avessi voluto.

Cordelia:Lasciami!!
Karlheinz:Metti solo un dito sulla piccola e ti ammazzo.
Rita:Papà!!!

La piccola incominciò a lamentarsi e a piangere. Sembrava molto scossa, tanto che lasciai quella vipera e corsi da lei prendendola in braccio per confortarla, per poi voltarmi verso Cordelia con la piccola ancora in lacrime che non riusciva a calmarsi.

Karlheinz:Vergognati!! E' una bambina. Già è confusa che non ricorda nulla. 
Cordelia:Cosa?? Ma lei...
Rita:Papà!! Chi è quella donna cattiva?? Perchè voleva picchiarmi?? Cos'ho fatto??

Chiese abbracciandomi con le lacrime agli occhi ancora più confusa di prima. Le accarezzai i capelli.

Karlheinz:Nessuno di importante, ma se alza solo un altro dito su di te, passerà l'inferno. Glielo prometto.

Contrariato, me ne andai con la piccola in braccio che mi abbracciava ancora. La portai nel mio studio dove la feci calmare e la feci sedere alla mia scrivania.

Rita:Papà? Posso colorare?
Karlheinz:Ma certo, tesoro.

Le dissi dandogli dei fogli e dei pastelli e mentre le davo quei fogli,  ricevetti una chiamata dal signor Mukami che sembrava preoccupato.

Karlheinz:Mukami, che diamine vuoi??
Mukami:I ragazzi...vede...
Karlheinz:Ha risolto la questione con Kou, vero?
Mukami:Vede....la questione è seria.
Karlheinz:Ma che dice?
Mukami:Ve l'ho detto e ve lo ripeto. E' seria e non poco. Mi sta sfuggendo la situazione da mano. Adesso anche Yuma è strano.
Karlheinz:Ma come? Doveva diventare scontroso.
Mukami:Lo so.
Karlheinz:Gli stai dando gli zuccheri?
Mukami:Si, gliele sto dando, ma sembra molto euforico e le zollette non fanno effetto.
Karlheinz:Beh..allora raddoppiale.
Mukami:Ma signore...qui la cosa è seria! 
Karlheinz:Mukami? Di un'altra parola, anzi! Fammi sapere solo che qualcun altro è uscito fuori dal piano e giuro che ti licenzio.
Mukami:Ma..signore... 

In quel momento, urtato, attaccai il telefono in faccia.

Karlheinz:Maledizione! Non ci voleva!!
Rita:Papà...qualcosa non va??
Karlheinz:Cosa stai disegnando?

Domandai non volendogli dire cosa avevo. Dopotutto una bambina come lei non poteva capirne... o almeno era quello che pensavo.

Rita:Qualcosa che papà dovrebbe fare.

Rispose dandomi i fogli dove aveva colorato.

Rita:Sono progetti, ma poi papà può farli o no. Sono consigli..idee...

Su quei fogli c'erano molti disegni strani. Quella piccola aveva disegnato Cordelia e Richter fuori dalla villa, Christa fuori dalla prigione con il suo Subaru, Beatrix con i suoi Reiji e Shu, ma quello che mi colpì fu il suo volto sorridente. Non avevo mai visto nulla di simile. Aveva quell'aria di voler aiutare che aveva sempre quando la trovai per la prima volta. 

Rita:Papà? Cos'hai?
Karlheinz:Sono molto belli, ma... non sono progetti buoni. Forse quello di Christa e di Beatrix si possono attuare, ma quello di Cordelia....credo proprio di no.
Rita:Uffa!! Allora devo avere sempre quella vipera davanti?? 
Karlheinz:Ma che dici?
Rita:E se mi fa qualcosa?
Karlheinz:Tranquilla. Ti proteggerò io.

Le dissi abbracciandola. Non sapevo se attuarlo davvero o no, l'unica cosa che sapevo è che ero nervoso e non poco per ciò che era successo con Mukami. Presto o tardi avrei dovuto andare a verificare ciò che stava succedendo. Intanto, il signor Mukami scopriva che anche Azusa e Ruki erano stati coinvolti. Come?? Fatevelo raccontare da loro. Alla prossima da Karlheinz.
   
 
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