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Autore: piumetta8    31/12/2014    1 recensioni
Affrontare una perdita è sempre un processo difficile da elaborare. Significa la fine di una vita che non c'è più e l'inizio di un faticoso processo di reinvenzione.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nora, Un po' tutti, Vale
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Già il fatto di essere stato costretto ad usare l'ascensore per raggiungere l'attico in cui vive suo padre ha infastidito Valentino, mettendolo, ancora una volta, difronte ai suoi limiti.

Un tempo lui e Marco avrebbero fatto a gara, gradino dopo gradino, a chi arrivasse per primo alla meta. Ora, però, sono solo ricordi dolorosi che nessuno dei due vuole rinvangare.

Marco deposita sul pavimento il borsone con i vestiti del figlio mentre Valentino appoggiandosi ai braccioli della sua sedia a rotelle fissa in basso, con aria colpevole.

"Mi dispiace di esserti d'impiccio. Ma ha fatto tutto lei, ha deciso tutto la mamma. Io non ci volevo venire a stare qui!"

Stupito dai pensieri del ragazzo, Marco si accoccola alla sua altezza.

"Vale non sei di nessun disturbo qui. Devo essere stato proprio un mostro ultimamente se non vuoi passare nemmeno un paio di giorni insieme a tuo padre."

"No, ecco...io...Il fatto è che ti sei perso troppi momenti importanti ultimamente. Ci sono state tante volte durante le quali ti volevo al mio fianco e tu non c'eri."

Questa è la verità e Marco non può dire nulla per giustificarsi. Forse solo il lavoro è l'unica scusante per discolparsi.

"Lo so di essere stato un padre assente. Ma non potevo rischiare di perdere il lavoro, ho dovuto ricoprire anche doppi turni. Sai le tue cure costano."

Si pente immediatamente di aver aggiunto quell'ultima frase. Appena gli occhi dispiaciuti di Valentino incrociano i suoi.

"Ricordi quando avevi ancora tempo per me? Quando mi portavi a visitare i musei le domeniche? Mi mancano quei giorni. Allora non avevi paura di me, di ciò che sono diventato papà. Allora sapevi divertirti insieme a me!"

"Perché dici che ho paura di te, Vale?"

"Oh andiamo papà, non sono stupido. Non ti ho trovato appena mi sono risvegliato con una gamba in meno. Non sei venuto con me alla prima seduta di fisioterapia: allora ho singhiozzato tra le braccia di uno sconosciuto e non di mio padre. Anche l'uomo più impegnato del mondo sarebbe stato accanto a suo figlio in momenti come quelli!"

Marco sorride. Un sorriso amaro.

"Perdonami Vale. Possiamo provare ora ad andare d'accordo come un tempo. Ti va?"

Ma il ragazzo gira la sua sedia a rotelle e sbotta:

"Non potremmo più essere come un tempo!"

   
 
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