Nick:
HollyMaster
Tributo:
Mags
Turno:
Settimo
Titolo
Storia: Un’intervista con la coscienza
Genere:
Introspettivo
Raiting:
Giallo
Avvertimenti:
Nope
Pairing:
Bellags xD
Note:
Spero che l’idea possa essere all’altezza. So che non doveva per forza essere
un’intervista ma mi sono lasciata ispirare e ho pensato che sarebbe stato
interessante vedere cosa passa per la testa di Bellamy (unico “parente” che mi
sembrava degno di questo ruolo) nei riguardi di Mags.
Una specie di confronto con la sua coscienza, per cercare di capire se sta
facendo la cosa giusta.
E’
un po’ diverso dal mio solito modo di scrivere ma spero possa piacere lo
stesso.
Per
quando riguarda Bellamy ho pensato che trovare un motivo per cui Mags ha smesso di parlare (come poi ce la presenta Katniss) sarebbe stato qualcosa di “nuovo”. Ho sempre
pensato che il tema del sacrificio per qualcosa in cui si crede fosse molto
vivo in Hunger Games, quindi l’ho riproposto.
I
verbi sono un tantino incasinati, ma ho cercato di trasmettere la diversità tra
ciò che era e ciò che è o è ancora (pure sta frase è incasinata xD), spero si capisca.
Spero
non sia troppo “romantica” anche se non lo è, ma ovviamente nella visione di Mags da parte di Bellamy l’amore c’è (almeno quello
poveretta xD).
Vi
lascio alla lettura!
Avevo
capito che Mags aveva bisogno di me la prima volta
che l’avevo vista, finito il tour della vittoria.
Avevo
capito di potermi fidare di lei quando mi era riuscito così facile parlarle di
mio fratello.
Avevo
capito quanto splendente fosse il suo sorriso dopo la prima volta che l’avevo
contemplato e ben presto avevo capito che ero l’unico a poterlo far comparire.
Era
compito mio, il mio obbiettivo.
Avevo
capito di amarla quando ci ero riuscito per la seconda volta, a farla
sorridere.
E
avevo capito che non l’avrei lasciata andare per nessuna ragione al mondo
quando mi ero buttato a capofitto nell’Elenco Bianco senza nemmeno battere ciglio.
Potevo
definirla la mia anima gemella, la persona che ero destinato a trovare.
Come sai che è la tua anima
gemella?
Non
saprei rispondermi.
So
solo che lei lo è.
Lo
sapevo quando le ho chiesto di sposarmi in riva al mare.
Avevo
capito di aver fatto la scelta giusta quando, molto prima del suo “sì”, avevo
potuto osservare il suo sorriso. Quello spontaneo che le faceva piegare gli
angoli della labbra in un dolce scatto e le faceva risplendere gli occhi di
mille luci differenti.
Quello
che ero sempre più felice di vedere ogni volta che la incontravo mentre
addestrava Finnick.
Deve avere qualcosa di speciale,
no?
Certo
che ha qualcosa di speciale e ora è totalmente mia, è la mia famiglia.
Tutto
quello che ho perduto: Caleb, i miei genitori, lo ritrovo in lei.
Sapevo
bene che non avrebbe mantenuto la promessa di avere un bambino con me, né con
nessun altro, perché aveva sofferto troppo e non poteva permettersi che
nessun’altro, così vicino a lei, potesse provare un dolore del genere, non se
poteva impedirlo.
E’ una bugiarda dunque?
Lo
aveva fatto per me.
Non
avrei sopportato l’idea di un no come risposta, perché semplicemente non potevo
pensare ad un futuro nel quale lei non fosse stata felice e sapevo che per
esserlo avrebbe dovuto abbandonare l’Elenco Bianco e tutto il dolore che ne
derivava.
Sapevo
che ne sarebbe stata capace, la sua forza, quella che le aveva permesso di
superare tutte le difficoltà che aveva sempre incontrato, la stessa che l’aveva
spinta a seguirmi quel giorno in casa mia e a consolarmi per la perdita di mio
fratello, le avrebbe permesso di lasciare che Snow sbrigasse
i suoi sanguinolenti affari da solo. Ma d’altra parte sapevo che non lo avrebbe
mai fatto, non avrebbe mai messo a rischio la mia vita.
E’
per questo che voglio chiudere questa faccenda.
Quindi è questa la risposta che ti
sei trovato? Lo fai per lei?
Non
lo faccio per lei.
Mags
mi ha solo ispirato, mi ha dato un esempio da seguire, come una luce che si
staglia contro l’oscurità. Lei allena i suoi Tributi per renderli meno
vulnerabili, pronti ad affrontare ciò che nessun ragazzino dovrebbe mai nemmeno
immaginare.
Fa
ciò che può, ma trova sempre la parte positiva, anche nella crudeltà degli Hunger Games, e semplicemente si sforza di farla brillare
di più di quella negativa.
Mi
ha dato la forza per capire cosa avrei dovuto fare da quando mi hanno portato
via Caleb.
Non
lo faccio per lei, ma per tutti quelli che hanno fatto parte della lista, per Lher, per Finnick.
Sono entrambi già spacciati e lo
sai bene?
Lher
è morta e Finnick dovrà partecipare agli Hunger Games, è vero.
Ma
non tutti gli altri, tutti quei nomi che vedo ogni anno quando ne depenno uno.
Loro avranno la stessa opportunità di tutti gli altri.
Ti stai illudendo. Snow troverà qualcun altro.
Forse
è vero.
Mags
però non sarà costretta a sopportare il rimorso e il dolore che sente tutti i
giorni da ormai troppo tempo.
Non
posso fare più di tanto, ma questo sì.
Lei
ha sempre creduto in me, molto prima che lo facesse chiunque altro, molto prima
che lo facessi io stesso. Si merita che, almeno per una volta, sia all’altezza
delle sue aspettative.
Per
questo sono andato da Snow a chiedere di prendere me
ed eliminare ogni nome dall’Elenco Bianco.
Speravo
che pensasse che rinchiudermi come prigioniero gli avrebbe fruttato di più, in
futuro, che uccidermi…
Ma sapevi che non sarebbe successo.
Sapevi che ti avrebbe ucciso e che
avrebbe aspettato di averla davanti, che l’avrebbe fatta soffrire.
Sapevo
che le avrei potuto dedicare le mie ultime parole.
Allora ti conviene parlare in
fretta. Il veleno ti lascerà poco tempo.
-Non
dire nulla. Io credo in te. Continua a fare ciò che fai, ma non dire nulla.-
Sospiro con le ultime forze che ho in corpo mentre la guardo da uno schermo.
Gli occhi che le diventano umidi e brillanti, ma lo sguardo fermo e alto, fisso
nel mio, mi fa capire che sa perché lo sto facendo, che una parte di lei, per
la quale si sente anche in colpa, mi sta ringraziando.
E
per la prima volta sento di esserci riuscito. Di aver stampato in lei un
sorriso indelebile che non potrà mai mostrare al mondo ma che tratterrà nel
cuore, perché non deve più uccidere nessun innocente, perché è libera.
Lei
è la mia famiglia e come le avevo detto la prima volta che ci eravamo
conosciuti “fino a che ne hai la possibilità dovresti lottare per la tua
famiglia.”
-Ti
amo e so che mi ami anche tu, quindi non dire nulla.-
E
così fece.
Continuò
ad allenare i loro Tributi senza mai
più dire una parola.