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Autore: DeadlyNadder 92    01/01/2015    3 recensioni
Prima di una serie, la storia racconta una nuova avventura che vedrà i giovani vichinghi, ormai adulti, alle prese con le situazioni più comuni. Dai fraintendimenti famigliari sino al nascere di nuove famiglie, dalle scoperte del proprio io, alla presa di coscienza su chi si è realmente, sull'emotività di un cuore innamorato.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina successiva, Valka e le altre donne si presentarono a casa di Astrid e la sequestrarono, ancor prima passarono per casa di Moccicoso e prelevarono Bruta, lasciando solamente il tempo di prendere gli abiti.
La donna lasciò sul tavolo della cucina dei due ragazzi un mazzo di chiavi con un biglietto su cui vi era scritto il buongiorno, l'ora in cui si sarebbero presentare alla Sala Grande e l'avvertimento di portarsi le spade.

"Buongiorno."

Dissero in coro le due ragazze che sprizzavano allegria e nuova linfa da tutti i pori.
Le assistenti delle due si guardarono compiaciute, una di loro non mancò neanche di fare una battutina che fece arrossire imbarazzate le due donne che si stavano guardando con un sorrisetto furbetto.

"Vi siete divertite, vero?
Si è sentita la vostra voce."

"Ma che dici!
Non vedi poverine che sono imbarazzate?"

Rimproverò Valka alla donna che si lasciò scappare una risata divertita. D'altronde era vero, il Villaggio era piccolo e per Astrid e Moccicoso che avevano casa proprio al centro di Berk, era piuttosto difficile marginare quei momenti, ecco.
Subito le assistenti si sbrigarono a vestirle per dimostrare il loro nuovo ruolo da mogli.
In realtà le due vichinghe si vestirono come sempre, eccetto per una piccola cosa che le avrebbe distinte dalle altre donne di casa.
Difatti l'Hustrulinet, un velo di lino bianco, fu adagiato in diverse funzioni per entrambe le ragazze.
Ad Astrid fu piegato più volte, sino a creare un sostitutivo del Kransen, che fu adagiato sulla fronte bloccato successivamente con un piccolo spillo.
A Bruta invece messo come decoro per le treccie che indossava. E si, perché la sera precedente Gothi gli aveva fatto capire che non importava come lo si metteva, ma che lo si portava.
Infatti Valka, quand'era giovane, l'aveva usato come nastro per capelli.
Una volta che le donne furono acconciate, furono scortate nella Sala Grande dove li attendevano già i mariti frementi di vederle.

"Com'è andata, Hiccup?"

"Bene grazie, te invece?"

"Tutto una bomba!
Non puoi capire com'è stato bello!"

"Oh capisco capisco.... capisco perfettamente."

Si dissero in confidenza i due cugini che attendevano pazientemente l'arrivo delle due donne. Quella cosa non fece piacere a Tufo, per niente eccome. Anzi, nell'attesa si approfittò per prendere da un lato Moccicoso e dirgli esplicitamente quel che doveva fare e non a sua sorella mettendo in ben marcato il fatto che se l'avesse vista piangere una sola volta, lui l'avrebbe castrato senza pietà.
Il moro annuì deglutendo a forza.
Quando voleva quel ragazzo sapeva perfettamente essere convicente e pauroso...  ma davvero tanto!
Intanto per strada, il gruppetto delle donne si stava scambiando alcune domande che furono risposte, senza grandi giri di parole dalle due mogli che ora si era strette tra di loro dandosi sostegno morale mano nella mano.

"Cosa avete sognato in quella notte cosi importante?"

"Sapete vero che la sposa deve annotare i particolari sognanti nella prima notte di nozze. Sai, si ritiene che il numero e il destino dei vostri futuri discendenti possa essere indovinato interpretando i segni mandati dagli Dei!"

Bruta e Astrid si guardarono per poi rivolgere un largo sorriso impacciato verso le donne, Valka inclusa, che le guardavano incuriosite.
Chi se l'aspettava che si sarebbero espresse con la stessa frase. In coro anche!

"E chi ha dormito ieri!
Stavamo sancendo il nostro matrimonio."

Entrambe si riportarono lo sguardo l'una sull'altra. Risero divertite mentre salivano la scalinata che conduceva alla Sala Grande.
Una volta entrante, ad attenderle trovarono Hiccup, Moccicoso, Tufo, Stoick e Skaracchio anche.
Dopo una breve chiaccherata, il gruppo era pronto per scambiarsi il Morgen-Gifu. Il Dono del Mattino.
Hiccup si avvicinò ad Astrid, gli prese la mano e le sorrise dolcemente comunicandogli che il suo Dono del Mattino era il punto di Berk che più amava. La scogliera e il mare.
Questo fece letteralmente saltare la ragazza addosso al vichingo che lo strinse a se fortemente. L'Amava, dio se l'Amava.
Moccicoso si era già avvicinato a Bruta, gli stava dicendo che il suo Dono del Mattino invece consisteva nel bestiame e negli abiti.
Gesto che suscitò in Bruta la reazione più adrenalitica al mondo; quella del saltargli addosso e aggrapparsi a lui come un Koala.
Sapeva benissimo che per gli abiti c'entrava lo zampino del fratello, difatti, quando i suoi occhi incontrarono i suoi, lei lo ringraziò con lo sguardo lucido, nuovo gesto che fece commuovere Tufo che si asciugò le lacrime dicendogli che non doveva farlo e che era un piacere per lui.
I due uomini si distanziarono. Posarono nelle mani delle donne il mazzo di chiavi di tutte le serrature della loro nuova abitazione, simbolo della loro autorità come nuove signore di casa.

"E queste?"

"Bruta.
Sono le chiave di casa mia."

"Ma...."

"Voi due verrete a vivere a casa mia."

Disse Tufo seriamente suscitando lo sguardo spiazzato e stupito dei presenti.
Si aveva belle chiare l'idee il vichingo.

"Ricordi Bruta che vicino casa nostra ce n'è un'altra sfitta?
Ecco, ho fatto alcune ricerche nei bauli di mamma ed ho trovato che quella era destinata a te. Mentre quella a sinistra alla nostra a me."

"E quella dove abitiamo ora?"

"Dovevano viverci i genitori dei coniugi ancora vivi."

"Ma cosi facendo, se io e lui venissimo a vivere nella casa accanto non sarebbe vivere insieme."

"Le tre case sono tutte collegate tra di loro."

"Ouch, bello yak da scuoiare questo..."

Sussurrò Moccicoso che storse la bocca cercando una soluzione. Soluzione che sovvenne da Bruta stessa.

"Ci sono!
La mattina io e Moccicoso alterniamo le due abitazioni. Abiteremo definitivamente da Moccicoso, occasionalmente quella dei miei.
La sera invece dormiamo nella stessa stanza cosi che nessuno venga mai abbandonato."

"............................
Io ci sto!"

"Non so, siamo neo sposi, abbiamo bis--
E va bene, ci sto anch'io. Non mi dispiace condividere casa con te, Tufo. Dopo tutto non sei male, anzi, mi quadri bene!"

Bene.
Almeno una situazione era andata a risolversi per il meglio.
Bruta e Moccicoso avrebbero abitato, nella mattina, una settimana la casa di Moccicoso e un'altra quella vicino a casa loro, la notte invece; salvo alcuni "focosi" imprevisti, avrebbero dormito insieme a Tufo in quella dei genitori.
Ora toccava a Hiccup sbrigarsela.
Il ragazzo fece passo per aprir bocca ma la vichinga l'ammonì immediatamente.

"Non voglio che abbandoni casa, Hiccup."

"Ma-"

"Niente ma Hicc."

"Queste-"

"Si lo so, sono chiavi di casa nostra."

"Vicino a casa di mamma.
Hai ragione, non riesco neanche io ad abbandonare casa, sopratutto ora che sto insieme ad entrambi..."

"Figlio mio, quando hai sposato Astrid l'abbiamo accettata come figlia..."

Disse Valka che guardò teneramente Astrid che arrossì alla sola frase. Ora poteva riferirsi a lei anche come madre? E Stoick? Beh, lui ora guardava serenamente la ragazza e aveva abbassato il capo in segno di consenso. Che avesse capito a cosa pensasse?
La ragazza sorrise si scostò dagli occhi le ciocche della frangetta e tornò a prestare attenzione al donna.

"I primi tempi vivrete con noi, se non vi dispiace.
Più in la, beh, quelle sono le chiave dell'abitazione che avrà nuovo nome Haddock. Si trova vicino casa nostra, proprio in cima."

"Mamma...."

"Io....
Io la ringrazio ma non vorrei essere un peso per lei!"

"Non darmi del lei, neanche del tu.
Chiamami.... mamma."

"Ma-Madre...?!"

"Può andar bene anche madre."

Disse in una lieve risata la donna che andò ad accarezzare il capo al figlio che tese una mano ad Astrid, che, dopo averla lasciata, la riprese avvicinandosi a lui.

"Per te può andare?"

Domandò Hiccup guardandola con dolcezza.
Quella mattina era anche più bella e anche se non avevano dormito per niente, e si, perché ora che era alzati erano le 06:00 del mattino, la sua pelle sembrò più invitante e bianca del solito. Bianca come il manto di neve che ora viveva su tutta Berk e accoglieva di nuovo i bambini che ridevano divertiti e conducevano nuovi festeggiamenti per il matrimonio dei vichinghi che sarebbe proseguito per il resto della settimana. Difatti la festività si sarebbe snodada tra danze, combattimenti, gare di insulti, presenti che avrebbero recitato un Iygisogur; una storia composta apposta per l'occasione, una storia a proposito di personaggi famosi e attinente al romantico e al sovrannaturale, spesso associata al tema del matrimonio e anche Gare tra Draghi o cose affini.
Astrid annuì. Si, poteva andare per lei.
Dopo tutto, che male poteva fare se per le loro nottate romanticamente erotiche scappavano a casa della bionda che sarebbe sempre stata pulita e ordinata, con fare maniacale che solamente lei sapeva avere.

   
 
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