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Autore: Giorgia_Farah    01/01/2015    1 recensioni
Alexia, Alucard e Gioiella: una famiglia di vampiri felice, con il nonno Drakon e i genitori di Alexia. Prima di questo però la vampira dovette affrontare mille avventure, delusioni e pericoli. Red Moon 2 è il secondo capitolo della storia di Alexia. Questa volta però la loro perenne felicità viene distrutta a causa di un vampiro che li accusa di aver trasformato la loro figlia una vampira neonata ( un pericolo per la loro razza) e chiedono guerra. Per impedire tutto questo Alexia, insieme ai suoi componenti della famiglia, dovrà ritornare di nuovo alla sua vita spericolata e avventurosa di prima. Quando era ancora una mezza vampira.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Grazie a Gioiella, seppi quando fu il momento adatto per andare a far visita a Louis: ci avviammo un sabato sera, quando naturalmente Jennifer era occupata con il lavoro. La casetta aera graziosa, naturalmente riconobbi i gusti romantici di Jennifer, ma a parte sapere che la casa purtroppo era stata costruita grazie alla sua incessabile fantasia, era comunque molto bella. Era semplice ma dava una bella impressione.

Tenevo Gioiella in braccio, studiavamo la meravigliosa casa davanti a noi: io con meraviglia e Gioiella con naturalezza. Ringraziai il cielo d'aver trovato il modo di intrattenere Alucard con Consuelo in modo che avrei avuto la libertà di arrivare fin lì solo con mia figlia.

“Sicura che zia Consy è in grado di intrattenere il babbo con la scusa dei compiti?”, mi chiese mia figlia.

Sorrisi vittoriosa. “Fidati, Gioia, quando tua zia decide di essere testarda con i compiti di storia, sarà molto difficile per tuo padre far entrare nella testa di quella ragazza cosa successe durante la primo guerra mondiale”

Risi sotto i baffi, e Gioiella scese tra le mie braccia. Aprì il cancelletto e mi prese la mano. “Posso giocare con Federico quando tu e zio parlate?”, mi chiese.

La porta della casetta si aprì, e non feci in tempo a risponderle che vidi un grazioso bambino correre verso Gioiella. La chiamò per nome. Era Federico, lo riconobbi subito dalla somiglianza con il padre, ma gli occhi erano quelli della madre. Chiunque avrebbe detto che era davvero suo figlio, bellissimo come il padre, aveva perfino il suo stesso sorriso, che un tempo amai. E pensare che sognavo anche di avere un figlio da lui, entrambi lo avevamo deciso, ma fu solo un sogno...solo un ricordo.

“Ciao Gioiella, voi giocare?”, chiese Federico prendendola per mano.

Gioiella sorrise. “Si, lo avevi previsto”

Nelle labbra di Federico spuntò il sorriso di suo padre. “Mi devi spiegare tutto del tuo potere. Come fai?”, poi si rivolse e me, e il sorriso non gli svanì. Nonostante fossi un mostro, ormai, e i miei occhi fossero rossi a causa del dolce odore del bimbo, non indietreggiò di un passo.

“Adesso mio padre esce, signora, mi ha chiesto se può restare con noi a cena”, perfino la gentilezza era di suo padre. Mi chiesi cosa avesse preso dalla madre.

“Grazie, Francesco, ma preferirei non essere di troppo disturbo. Fra poco arriverà tua madre?”

“No, la mamma ha due giorni di lavoro continuato, non può venire qui oggi, ritorna domani pomeriggio”

“Capisco”, trattenni il sorriso trionfante che avrei voluto fare.

“Posso giocare con sua figlia?”

“Certo, Federico”, poi mi rivolsi a mia figlia. “Mi raccomando, tesoro, stai attenta. Non fargli del male”

Mi fece l'occhiolino. “Tranquilla mamma, lui è il mio migliore amico”

Corsero nel giardino, sotto una casa da legno e iniziarono a bisbigliare. Non origliai la conversazione, erano soltanto bambini che parlavano di cose da bambini, quindi mi sedetti su una panchina di pietra e mi misi a guardare il cielo, aspettando.

Dentro la casa udivo un respiro profondo, un cuore che batteva veloce, qualcuno si schiariva la gola, riconobbi tutti i genti familiari di Luois, poi i suoi passi si avvicinarono alla porta, più di avvicinava più riuscì a sentire il suo odore dolce e sfizioso che tanto mi era mancato.

E involontariamente mi alzai dalla panchina, nello stesso tempo lo vidi aprire e chiudere la porta. Non era cambiato, certo, ma si era fatto crescere un pochino la barba, i capelli raccolti con un elastico, indossava pantaloni di seta leggera e una maglia a maniche corte. Le mani erano dentro le tasche e camminava un po' goffamente.

Ebbi un tuffo al cuore quando me lo trovai davanti, dimenticai perfino di mia figlia e il suo nuovo compagno di giochi.

“Ciao”, mi salutò, con un sorriso.

Ricambiai il gesto. “Ciao”

“Da quanto tempo”

“Sì, ne è passato di tempo...”, quella fu la prima volta che una conversazione con lui riuscì goffa e imbarazzante. Entrambi eravamo nervosi, non sapevamo cosa dirci.

“Non sei affatto cambiata”

Alzai un sopracciglio. “Avrei dovuto?”, mi sembra ovvio.

Rise. “Giusto, non sei più una mezza-vampira”

“Purtroppo no”

Mi cinse le spalle con un braccio. Al primo tocco sobbalzai. “Che c'è? Hai paura di me?”, mi stuzzicò.

Ora lo riconoscevo. “No....voglio solo essere sicura che...non perdo il controllo, ecco tutto”

“Ti conosco, non mi faresti mai del male. Su, entra, ti mostro la casa...”

“Che tua moglie ha fatto”, conclusi io.

Mi guardò sbigottito. “Come fai a saperlo?”

“Si vede, i gusti di Jennifer sono praticamente riconoscibili”

Scoppiammo a ridere, erano passati solo sei anni, invece a sembrava essere durata una vita intera da quando non sentii più la sua risata.

“Vero, Jennifer è sempre Jennifer. Dai, vieni, ti ho preparato il tuo sangue preferito”

Alla parola magica, iniziò a pizzicarmi la gola. “Sangue di cervo?”

“Certo, non me lo sono dimenticato”

Mi mostrò la casa, ancora più bella dall'esterno, mi mostrò la camera da letto del figlio, e le foto del matrimonio e del battesimo di Federico dove avrei dovuto parteciparvi anche io. Mi raccontò quanto fosse stato emozionante la nascita di Federico, e come in teoria il rapporto con Jennifer stia andando “bene”. Insomma c'era da aspettarselo che prima o poi la viperella avrebbe iniziato a fare a modo suo con menefreghismo riguardo alla sua famiglia.

“Ho pensato di divorziare”, disse tutto d'un botto.

Ecco il terzo capitolo ^_^ Mi scuso per avervi fatto aspettare tanto, ero inondata di impegni e non ho potuto andare avanti con la storia.
Bacioni a tutti e buon anno!!!! 
Spero vi piaccia!, Bacioni da Giorgia!

   
 
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