Quella strana e maledetta
galleria
Hey,
ciao a tutti! Siete tornati a leggere? Meno male! Almeno con voi
avrò qualcuno
di normale con cui sfogarmi…mi piace parlare con voi,
sapete?
In
questo momento sono seduto sull’aereo diretto in quel luogo
sconosciuto (non so
davvero dove stiamo andando) in cui lo zio Guertena ha fatto costruire
la sua
galleria d’arte. Nel momento in cui ve ne siete andati noi
stavamo per partire
in macchina, ma papà si è accorto che non ci
stavamo tutti, così siamo stati
costretti a fare due giri e alla fine abbiamo pure perso
l’aereo. Ci è toccato
prendere il secondo. Il fatto che la valigia di papà
è stata fermata alla
dogana ha rallentato ancora il tutto…materiale SOSPETTO
era stato
definito il suo contenuto…AHAHAH
IMMAGINO.
Beh
ora sono qui però, seduto in questi TATTICI posti a tre,
esattamente nel mezzo tra Viola e Ellen. Aya è seduta dietro
di me, tra papà e
Dio…mamma non conta come passeggera, è un
fantasma. Maria? A casa, qualcuno
deve pure tenere in riga tutti gli zombie.
Le
mie cugine sono zitte zitte, nessuna sembra avere intenzione di
parlarmi, ne
tanto meno di parlare tra loro, Viola è ancora arrabbiata
perché rivuole il suo
corpo. Annoiato appoggio il viso alla mano e un ciuffetto biondo mi
cade sugli
occhi; infastidito lo soffio via – è ora che ti
tagli!-. Mai lo avessi detto!
Una motosega mi passa a due millimetri dal naso, senza tagliarmi i
capelli, ma
facendomi venire un mezzo infarto. –PAPÀ-
-Dimmi
Elson! Ho sentito che dovevi tagliare i capelli.-
-SI
MA NON IN QUESTO MODO!-
Scendiamo
dall’aereo (non chiedetemi come mai nessuno ci ha fermato
dopo
l’improvvisazione di papà a barbiere) e troviamo
ad aspettarci un ragazzo alto
all’incirca un metro e novanta, occhi azzurri e capelli lilla
con dei ciuffi
viola scuro; sono quasi sicuro che sia…-Garry!- esclama mio
padre accelerando
il passo. –Ciao zio!- risponde questo.
Ci
avevo visto giusto, il ragazzo in questione è Garry, mio
cugino e figlio dello zio
Guertena.
-è
bello rivedervi!- dice Garry stringendo la mano a papà e
eseguendo un lieve
inchino con la testa a mamma, poi si accorge di noi
“piccoli”. –Toh! Ma guarda
un po’! da quanto tempo! Elson, sei cresciuto tantissimo!-
-Ciao
Garry, anche tu vedo!-
-Si
è vero, mi sono alzato di ben venti centimetri
dall’ultima volta! E tu? Fatti
guardare un po’…che hai di diverso?-
Aah
non so lo…forse il fatto che essendo otto anni che non ci
vedevamo io ero
entrato nella pubertà…e anche uscito.
–No…lo so! Come ho fatto a non notarlo!-
Esclama Garry – Hai tinto i capelli?-
Silenzio.
-NO. probabilmente
è la barbetta incolta del mattino.-
-Si
forse è quello!-
Garry
va a salutare Aya, Ellen e Viola. –Dio mio! Che imbecille!-
sussurro.
-Mi
ha chiamato signorino Elson?- Una scossa di terrore mi attraversa la
schiena,
mi volto e vedo Dio a meno di cinque centimetri da me –No
Dio…la mia era un
imprecazione…vah beh, lascia perdere…non ti ho
chiamato comunque!-
-ok-
Povero,
a volte mi fa davvero pena, è solo un ragazzino a cui mio
padre ha tolto la
POSSIBILITÀ
DI CREARSI UN FUTURO, indipendente da noi
se non altro.
-Aihaaaaa!
No ferma che fai?- Mi volto e vedo Aya che tira Garry per il bavero del
giubbotto –Belli! I tuoi occhi sono perfetti per la mia
bambola!-
Sbuffo
infastidito e con la calma che da sempre mi ha contraddistinto afferro
mia
sorella per i fianchi, staccandola da Garry e caricandomela in spalla.
–Elson,
lasciami!-
-Solo
quando avrai imparato il detto “Guardare ma non toccare,
è una cosa da
imparare”. Allora Garry…dove ci porti?-
La
galleria d’arte dello zio Guertena è
immensa…si può sapere dove lo ha trovato
il tempo di dipingere tutti questi quadri? Garry, super entusiasto, mi
porta a
fare un giro mostrandomi anche il padiglione dedicato alle opere
dipinte da
lui. –Wow Garry…hai un padiglione tutto per te?-
-Certo!
E anche Mary, te lo mostrerà lei appena tornerà.-
Alle
mie spalle compare Viola (sempre nel corpo di Ellen), facendo scappare
a Garry
un gridolino –Eeekh! Cosa sei tu?-
Viola
sbatté due volte le ciglia sugli occhi dorati.
–Vorrai dire CHI
sono io?
Comunque sono Viola, tua cugina. Sai…mi hai salutato anche
prima…-
-sono
quasi del tutto sicuro che Viola non avesse i capelli viola.-
Prima
che la situazione degenerasse decisi di cambiare argomento, o presto ci
saremmo
ritrovati ad ascoltare una lezione amatoriale di Viola sulla magia
occulta di
Ellen.
-Come
mai Mary non è qui? Papà ci teneva tanto a vedere
anche lui.-
-Arriverà
presto, è andata a prendere una sua amica per portarla a
vedere la mostra. Si
chiama Ib!-
-Chi?-
chiese Viola.
-L’amica
di Mary. È un angelo castano con due meravigliosi occhi
rossi…-
Cosa?
ROSSI?
Oh santo cielo! MA
TUTTE A ME CAPITANO?
-…è
la mia musa ispiratrice!-
Garry
si bloccò di colpo colpendo Viola al centro della fronte con
una sberla.
-Aih,
ma sei impazzito?-
-Scusa
ma mi ero dimenticato di farvi vedere la mia opera migliore, e di
solito quando
ci si ricorda di qualcosa ci si colpisce in fronte con una mano.-
-Si
Garry- dico io –ma si colpisce sé stessi.-
-Fa
lo stesso, almeno ora hai un po’ di colorito in faccia,
Viola. Sembravi una
strega quasi morta.-
Garry
si volta per condurci a vedere il quadro; Viola carica verso di lui e
sono
costretto a bloccarla, non si sa mai che con il corpo ha acquisito
anche i
poteri di Ellen.
-Ammirate!-
dice Garry euforico. –L’ho intitolato “Io
ho 20 anni e me ne sbatto le palle
dei mali del mondo!”-
Una
tela lunga due metri e alta uno ci osserva appesa alla parete;
rappresenta un
ragazzo la cui testa è tagliata fuori dalla tela e attorno
è circondato da rose
blu, bianche e oro. In lontananza si scorgono due figure
irriconoscibili, ma si
capisce che sono persone; il tutto ambientato in un corridoio buio e
tappezzato
di ritratti di donne dagli abiti colorati.
-Eeeeh
che ne dite?- chiede Garry molleggiando sulle lunghe gambe asciutte.
–Vi
piace?-
-S….ss…ii?
è particolare, sono certo che c’è
dietro un significato simbolico, come il
fatto della testa mancate…-
-Sono
d’accordo- mi fa seguito Viola –Potrebbe
rappresentare l’estraniazione del
protagonista dal mondo popolato da soprusi…E
DA
SORELLE CHE TI RUBANO IL CORPO.-
Garry
alza le spalle sorridendo –In realtà la testa
manca perché avevo finito la
tela. Ma detta così suona meglio. Posso utilizzare le vostre
parole come
descrizione dell’opera?-
Gli
avrei tirato un ceffone…o forse l’avrebbe fatto
Viola, se la luce non si fosse
spenta di botto.
-Che
succede?- chiedo preoccupato. –oh no…non di nuovo.-
-Cosa
Garry?-
-em…cuginetti
cari…quanto vi preoccupereste se vi dicessi che ora siamo
bloccati in una galleria
d’arte parallela piena di sculture e quadri pronti ad
ucciderci ad ogni nostro
passo?-
Una
risata nervosa mi ha
colto…ops…-ihihihihihihihihihihihih
molto….ma tanto stai
scherzando…VERO?- Mi
sono appena accorto di aver detto
l’ultima parola in tono psicopatico e allo stesso tempo
minaccioso…da serial
killer insomma.
-No
no. È così! È già successo
un paio di mesi fa, mentre stavo aiutando papà a
mettere le opere in una galleria a Mosca. Però quella volta
incontrai Ib e Mary
solo dopo essere quasi morto…oooh Ib mi salvò,
amore mio…eeemmhh…dicevo, se
siete con me dall’inizio sarà più
facile uscire.-
Voglio
morire. Questo succede quando nasci normale in una famiglia come la
mia. Penso
di essere caduto in uno stato di paralisi dovuta allo shock,
perché Viola mi
sventola una mano davanti alzando poi le spalle a Garry.
–Quindi ora che
facciamo?- Domanda mia cugina.
-Semplice!
Cerchiamo l’opera “abisso del profondo” e
ci tuffiamo dentro!-
-Intendevo
con Elson, povero, lui non è come noi, non è
abituato a pensare in stile rpg.-
-Lo
porto in spalla io!-
Non
so cosa sia successo nel frattempo però ho ripreso
conoscenza davanti ad un
vaso con dentro tre rose: una blu, una bianca e una oro.
-Ben
svegliato!- Viola mi sorride stringendomi la mano –Ad un
certo punto abbiamo
pensato di perderti, la tua rosa ha iniziato a perdere petali senza che
nessuno
la toccasse, per fortuna Garry ha trovato questo vaso
d’acqua.-
-Ma
che sta succedendo?-
Garry
mi compare davanti sventolandomi la rosa bianca sotto il naso.
–Elson! Proteggi
questa rosa a costo della tua vita…anzi
meglio…questa rosa
È la
tua vita, se appassisce tu muori. Chiaro?-
-No-
-Fantastico
andiamo!-
Viola
mi aiuta ad alzarmi –Stai bene?-
-Si
tutto sommato.-
-Meno
male. Proteggi davvero la tua rosa. Ho capito che se perde petali tu ti
indebolisci fino a morire. La tua rosa è molto bella,
è bianca, la mia è
dorata…non credevo esistessero.-
-In
questo momento l’esistenza di una rosa oro è
l’ultima delle mie
preoccupazioni.-
Sono
intrappolato in un mondo parallelo con mio cugino Garry (Viola posso
sopportarla, ma Garry no) e a quando pare la mia vita è
attaccata ad un
fiorellino che senza acqua (a rigor di logica) non piò
sopravvivere più di un
paio d’ore…bella merda.
TUTTO SOMMATO LA VILLA PIENA
DI CADAVERI NON MI DIPIACE PIÙ
TANTO.
NOTE
DELL’AUTRICE
Hei
hei hei! Ciao a tutti! La mia infinita sbadataggine ha fatto si che
nello
scorso capitolo io dimenticassi le note
dell’autrice…un applauso a me. -.-“ Ma
eccomi qua a rimediare!
Il
protagonista, Elson, è sempre lui! Se avete letto nostre
altre storie lo
riconoscerete, ma questa volta lo abbiamo privato di tutti i suoi
poteri per
renderlo una pecora bianca in un mare di pecore nere, poverino! In
questo
capitolo è apparso Garry finalmente! (ci ho provato
più di una volta a fare
Garry serio, ma mi risulta impossibile!) Nel prossimo incontreremo
anche Mary e
Ib. Per incontrare gli altri personaggi dovremo aspettare ancora un
po’, ho
intenzione di far rivivere ad Elson tutte le vicende dei videogiochi
che hanno
per protagonisti chi lo accompagna, cominciando da quelle di
“Ib”. Spero
davvero di avervi incuriosito, almeno un po’. ;)
Ricordo che sul canale di youtube CammiSmile troverete il
video di presentazione per questa FF, il video ha lo stesso nome della
storia "la mia grande e felice famiglia rpg"
Ringrazio
magicadark007
e mary1112
per aver inserito la storia tra le seguite e ThosoWairudo
e Anown
per
avermi fatto sapere il loro
parere!
Ciao
Ciao
Camilla