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Autore: fra_eater    02/01/2015    1 recensioni
la Gilda scopre che la bella Mirajane è incinta, ma solo poche ragazze scoprono la vera identità del padre
dal testo:
“Mira-nee” fece Lisanna quando le ragazze chiusero la porta alle loro spalle “Perché piangi?”
Mirajane sollevò lo sguardo verso la finestra, asciugandosi velocemente le lacrime con il dorso della mano “E che vorrei tanto che questo piccino conosca il suo papà”
il paring principale è una LaMi, ma ci saranno anche altre coppie
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luxus/Mirajane, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mirajane stringeva forte la scopa passandola d’avanti al portone d’ingresso della Gilda insieme a Lucy. Anche se stava ormai agli ultimi giorni non provava alcun dolore, forse perché ciò che la preoccupava erano le condizioni di Erza anche se sembrava che da alcuni giorni fossero migliorate.
Lucy, invece, sembrava molto più preoccupata di lei, infatti ciò che Mirajane non sapeva era che nel suo grembo non portava un bambino, bensì due, almeno secondo la teoria di Levy.
Levy era entrata di corsa nell’infermeria con un tomo in mano declamando a gran voce che si trattava di una gravidanza gemellare e che in Erza c’era il potere di un bambino e mezzo, cioè i figli di Mira stavano dividendo metà del potere di uno, mentre tutto il resto era accumulato nella povera guerriera che veniva schiacciata da tale potenza.
Polyuschka era subito accorsa ai rimedi, l’unica cosa che rimaneva, ora, era la nascita dei bambini.
Mentre Lucy era immersa nei suoi ricordi vide che la scopa che teneva in mano Mira era caduta a  terra.
“Mira, tutto bene?” chiese la bionda, l’altra non le rispose e corse con volto preoccupato verso la strada.
Lucy la seguì con lo sguardo rimanendo atterrita nel vedere la figura di una Evergreen malconcia cadere tra le braccia di Mirajane.
 
“Insomma!” urlava Evergreen al povero soldato che guidava quella sorta di arca volante del governo “Voi, con tutta la vostra tecnologia, non potreste andare più veloci?”
“Signorina” cercavano di contenerla gli ufficiali “Per favore si calmi!”
“Ma non vede che siamo in emergenza?!” continuava lei imperterrita, Elfman le afferrò una spalla per spostarla leggermente “Mia sorella rischia a vita!” disse “Sarebbe da uomini riuscire a far andare più veloce questa nave!”
Evergreen cominciò a picchiarlo con il ventaglio “E basta con la storia degli uomini!”
L’ufficiale sembrò impacciato “Signori!” cercò invano di dividerli “Rendetevi conto! La priorità è portare i criminali in prigione!”
“Ma non vedete che Laxus sta male?!?” piagnucolò Freed indicando Laxus e Natsu che trattenevano i conati di vomito mentre Bixlow si sganasciava per la scena e Gray si faceva ridare i vestiti da una soldatessa imbarazzata.
Laxus, pian piano, tremante, si avvicinò al soldato, afferrandolo per il bavero “Dobbiamo prima arrivare a Fairy Tail!” disse arrancando non poco.
“S-si ,signore!” rispose l’uomo, forse più preoccupato che il ragazzo gli vomitasse addosso che intimorito dallo sguardo minaccioso.
 
 
Lucy spalancò la porta della stanza in cui era ricoverata Erza in lacrime. Nel vederla in quelle condizioni tutte si preoccuparono.
 “Che è successo, Lu-chan?” chiese Levy venendole vicino. Lucy la guardò con gli occhi arrossati e le gettò le braccia al collo, tremando per i sussulti.
“Natsu…” singhiozzò “e tutti gli altri… sono morti!” e continuò a piangere disperata.
Accanto al letto di Erza, che era rimasta pietrificata dalla notizia, Juvia cadde a terra, svenuta.
 
“Evergreen …” il Master accarezzava piano i capelli della ragazza “Vuoi dirci che è successo?”
Tutta la gilda si era raccolta per ascoltare ancora increduli della notizia della morte dei loro membri più valorosi.
Evergreen nascose il volto tra le mani “Per favore” singhiozzò “non fatemi ricordare quei brutti momenti. Non sono ancora pronta!”
“Capisco” disse Makarov “Quando sarai pronta ce lo dirai” e la ragazza annuì.
Gajeel era seduto accanto a Mirajane che stringeva le mani sulle ginocchia.
“La cosa non mi convince” commentò il mago del ferro “Quella è troppo calma per essere la matta delle piante. E poi non mi pare possibile che il bastardo dei fulmini e Salamander siano morti per una gilda da quattro soldi”
Mirajane lo guardò con gli occhi pietrificati, muovendo la testa in maniera meccanica “Gajeel …” mormorò.
“Che vuoi?” sbottò lui “Perché mi guardi così?”
“Mi si sono rotte le acque.”
Gajeel, dopo che rimase per un attimo inorridito, si alzò in piedi sulla panca “Ehi!” urlò “La pagnotta sta per essere sfornata!”
 
“Non può andare più veloce?” chiedeva Gray “Ho un brutto presentimento” disse rigirandosi di continuo la sciarpa tra le dita.
“Signore, tra un paio d’ore arriveremo a Magnolia”
 
Lina rimase travolta dal putiferio in cui si era trasformata quella Gilda.
Gente che correva da parte a parte urlando di prendere acqua calda e asciugamani senza più badare a lei nelle vesti di Evergreen e senza neanche vedere che la sua preda veniva portata via da un capellone con le sopracciglia metalliche. Doveva seguirla.
Jack voleva che Mirajane morisse e lei l’avrebbe uccisa.
Quale occasione migliore del parto? Sarebbe parso come un tragico incidente.
 
La porta dell’infermeria si spalancò e Gajeel vi entrò con Mirajane tra le braccia “Vecchiaccia!” urlò “Gamberetto! Vecchiaccia! Piccoletta! Coniglietta! Maniaca! Insomma dove diavolo siete?!?”
Polyushka entrò tranquilla da una porta laterale “Che hai da urlare?” disse gelida.
Gajeel fece cadere in malo modo Mirajane su un letto “Questa qui” disse “Ora è affar tuo!”
La donna lanciò un’occhiata prima alla ragazza tramante e poi alla porta “Non far entrare nessuno senza il mio permesso!”
 
“Credo che sia tutto pronto.” disse timidamente Juvia dopo essersi fatta coraggio. Non si era ancora ripresa dalla notizia di Gray, ma doveva farsi forza insieme a tutte quante.
Nella sala parto era stata portata Erza. Era giunto il momento che i bambini riprendessero i loro poteri.
 
“Fammi entrare!” urlava Evergreen a Gajeel “Voglio sapere che succede!”
“No” disse l’uomo guardandosi le unghie “Non sei tra le persone che la vecchiaccia mi ha detto che possono entrare!”
“O mi fai entrare o ti pietrifico!”
Gajeel sollevò un sopracciglio “E perché non lo fai?”.
La donna spalancò gli occhi, sorpresa “Ecco … io ….” Farfugliò.
“Non puoi, vero?”
 
La nave del governò arrivò a Magnolia nel tempo stabilito e l’equipaggio non vide l’ora di partire dopo aver lasciato quei maghi confusionari, attaccabrighe e malata.
“Dobbiamo … arrivare… al più presto … alla Gilda!” farfugliava Laxus che non si era ancora ripreso dal male dei mezzi. Anche Natsu sembrava parecchio provato.
“Laxus, dovresti riposare” cercò di tranquillizzarlo Freed “Ormai siamo qui,vedrai che andrà tutto bene!”
“Io vado avanti!” dichiarò Elfman a gran voce. “E io vengo con te!” disse Evergreen mettendosi sulle sue spalle dicendo “Sono stanca e ferita!”.
“Muoviamoci!” e con la sua magia Gray fece comparire un carrello su cui posarono Natsu e Laxus mentre Bixlow fece animare il mezzo in modo che li portasse alla gilda senza problemi.
"Cercate di non vomitare!" rideva il mago delle anime.
 
“Mira-san”mormorò Juvia, asciugandosi una lacrima veloce “sono bellissimi.”
Tra le braccia della maga dell’acqua era stretto uno dei due gemelli, l’altro, invece, lo teneva Lucy.
Mirajane, stremata, sollevò appena lo sguardo, annuendo per poi cominciare a piangere al ricordo del fratello, dell’amato e degli amici morti.
Lucy e Juvia si erano ripromesse di essere forti d’avanti a lei.
Erza, nel letto accanto, piangeva in silenzio, guardando verso la finestra che dava sulla strada.
 
La porta della gilda si spalancò ed Elfman, in tutta la sua enorme figura, vi entrò con Evergreen sulle spalle.
I pochi membri rimasti nella sala rimasero pietrificati nel vederlo.
“Allora avevo ragione io!”
Tutti sollevarono lo sguardo e, dal pian superiore, Gajeel, con un enorme ghigno sadico, faceva pendere verso il vuoto Evergreen.
"Credo che qui abbiamo un impostore"
 
La porta dell’infermeria si aprì.
“Avevo ordinato che nessuno entrasse!” urlò Polyushka a Gajeel.
“Non rompere, vecchiaccia!” rispose il mago “Gamberetto! Maniaca! Coniglietta! Venite a vedere chi è tornato dall’oltretomba!”
Sentendo i loro epiteti le tre ragazze uscirono dalla stanza in cui c’erano Erza, Mira e i bambini e raggiunsero Gajeel, spalancando gli occhi stupite dalla vista dei loro amici.
Il primo a muoversi in volo fu Happy che volò tra le braccia dell’amico dai capelli rosa urlando “Natsuuuuuuu!”
Nessuno si chiese da dove spuntasse il gatto blu, la felicità stava avanzando dentro di loro e le lacrime di gioia affioravano agli occhi delle ragazze.
Lucy corse tra le braccia del ragazzo, soffocando Happy con il suo enorme seno.
Levy si assicurò che tutti gli altri stessero bene, mentre Juvia era letteralmente saltata addosso a Gray, facendolo cadere a terra e baciandolo come una disperata.
 Levy si rivolse a Laxus  “Ti consiglio di entrare in quella stanza!”
 
Mirajane ed Erza si scambiavano delle occhiate interrogative dovute alle urla che provenivano dalla stanza accanto.
La porta si aprì e le ragazze rientrarono nella stanza, stringendo sotto braccio Gajeel, Natsu e Gray.
Alla vista degli ultimi due, entrambe le maghe spalancarono gli occhi sorprese, cominciando a piangere alla vista di Elfman e dei Ranjinshuu.
“M-ma” balbettò Mira “Evergreen aveva detto che eravate morti”
“Le spiegazioni a dopo” disse Elfman “Ora voglio vedere mio nipote” e si avvicinò alla culla insieme ad Ever, Bixlow e Freed.
Laxus si avvicinò al letto “Sei vivo” disse Mirajane con un sorriso e piangendo di gioia, il ragazzo annui “Te l’avevo promesso.”
Le accarezzò il viso ancora impregnato di sudore “Il bambino… ?” chiese piano, come se non fosse certo di quel che chiedeva, Mira annuì “Si. È tuo!”
E dopo un attimo di esitazione, Laxus la baciò, trattenendo le lacrime di gioia. Non poteva essere più felice. Stava con lei, era vivo ed era diventato padre grazie alla donna più bella del mondo.
“Ehi- ehi ehi!” Elfman si mise in mezzo “Stai baciando MIA sorella! Sei tu il bastardo che l’ha abbandonata incinta?!?”
“Elf-nii” cercò di calmarlo Mira “Laxus non sapeva dei bambini e quindi…”
“Bambini?!?” chiese Laxus, alzando un sopracciglio “Non è UN bambino?”
“Sono due!” gridò Erza dal letto accanto, ridacchiando.
Bixlow ridacchiò “Bisogna sempre ricordarsi di usare le precauzioni! Ahhaha!”
Ma nessuno lo stava ascoltando. Laxus era caduto a terra, stremato per la notizia e per la stanchezza di quel lungo viaggio.
 
 
Erza camminava per le strade di Magnolia trasportando il piccolo passeggino doppio dove c’erano i due gemelli. Dopo aver portato il loro potere lì sentiva un po’ suoi e si era auto proclamata zia dei due, anche perché la femminuccia aveva il suo stesso nome e il maschietto quello del master, quindi tutti ora conoscevano i piccoli Makarov ed Erza Dreyar.
“Da quando hai dei bambini?”
Erza si voltò riconoscendo la voce. Un ragazzo incappucciato uscì da un vicolo e si tolse la copertura dal volto, rivelando dei capelli blu e un tatuaggio sul volto.
“Gerard!” esclamò la ragazza “Che ci fai qui?”
Il ragazzo la spinse con tutto il passeggino nel vicolo “Volevo vederti” le rivelò, accarezzandole i capelli e facendola arrossire.
“Ho sentito dei bambini di Mira e Laxus” disse indicandoli per rompere l’imbarazzo che si era creato.
“Sì” rispose Erza “dopo le prime incertezze hanno tutti accettato la situazione, anche perché credo che gli oppositori abbiano paura di Laxus. Elfman era quello più restio a ciò, ma ci ha pensato Evergreen a  fargli cambiare idea” rise.
Gerard sorrise “Perché gli porti tu in giro?”
Erza sistemò le copertine gialle e accarezzò i capelli biondi di Erza e i ciuffetti albini di Makarov “I loro genitori hanno bisogno di passare un po’ di tempo insieme. E poi non mi fido di lasciarli con  gli altri.
Lucy e Natsu li fanno  piangere con il fuoco e gli spiriti stellari non sono dei bravi baby-sitter. Levy riesce si ad addormentarli con le fiabe, ma Gajeel li sveglia quando mangia il metallo e Juvia li usa per convincere Gray a diventare una famiglia.”
“E tu te ne occupi da sola?”
Erza lo guardò con aria di sfida “E con chi altro dovrei occuparmene?”
Gerard la spostò, cacciando dalla tasca del cappotto due piccoli orsacchiotti di pezza e adagiandoli accanto ai bambini “Per oggi lascia che ti accompagni.”
Mise un cappello in testa e le porse il braccio dove lei si aggrappò mentre spingeva la carrozzina lungo le strade di Magnolia. 






Angolo dell'autore:
E con questo capitolo si conclude la nostra storia. Ringrazio tutti per averla letta e un ringraziamento speciale a chi ha recensito, ha chi l'ha inserito tra i preferiti, le seguite o le ricordate.
Spero che questo finale vi sia piaciuto.
Buon anno nuovo a tutti
alla prossima
Fra_eater

 
  
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