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Autore: __lovatosheart    02/01/2015    5 recensioni
AU in cui Lauren e Camila si incontrano a scuola.
E se Lauren fosse una bad girl?
E se Camila fosse una ragazza tranquilla, che vive nel suo mondo, aspettando solamente qualcuno di speciale che le faccia vivere una di quelle romantiche storie che legge nei suoi libri?
Possono due mondi totalmente opposti incontrarsi, o il loro scontro porterà alla distruzione di entrambi?
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Camila Cabello, Lauren Jauregui
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO QUATTORDICI:


"Non mi hai ancora detto come e quando hai imparato a guidare." Esordì Camila un venerdì sera, sdraiata con Lauren sul suo divano. 

Avevano preso l'abitudine di passere insieme tutti i venerdì pomeriggio, e spesso Lauren rimaneva a dormire da Camila.

Quando succedeva, la minore doveva sempre contenersi e controllarsi, tenendo a freno tutti i sentimenti che la vicinanza prolungata dell'altra le provocava.

"Non è una bella storia, fidati." Rispose Lauren, distogliendo lo sguardo dal film che stavano guardando.

"Dai, sono curiosa!"

Dopo diverse suppliche e occhi dolci, Lauren si lasciò convincere dall'altra, raccontandole di malavoglia di come aveva ricattato un ragazzo dell'ultimo anno per farsi
insegnare a guidare.

"Certo, mi è costato l'espulsione, ma ne è valsa la pena. Saper guidare, a volte, si dimostra piuttosto utile." Osservò Lauren, omettendo il fatto che aveva tanto insistito per imparare a guidare perché pensava di poter scappare. Era ancora in grado di sognare e immaginarsi lontana, al sicuro. 

"Ma legalmente non potresti, non hai la licenza!" Disse Camila, stupita da ciò che la ragazza le aveva appena raccontato.

"Ti ho detto di essere in grado di guidare, non di essere autorizzata a farlo."
Camila la osservò scuotendo la testa, chiedendosi quante altre cose doveva ancora scoprire di Lauren.

"Ti avevo detto che non era un granché come storia." Si giustificò la mora, spostando nuovamente l'attenzione verso il televisore.

Camila, invece, approfittò del momento di distrazione dell'altra per osservarla.

Si perse nell'incavo del suo collo, nelle labbra carnose e negli occhi dal colore indefinito; percorse con lo sguardo i capelli, leggermente mossi, e provò il forte desiderio di infilarvi le dita..

Camila strinse le mani in grembo, cercando di riscuotersi da quelle inutili fantasie.

Più volte, in quelle settimane, si era ritrovata sul punto di rivelare i suoi sentimenti all'altra.

'Forse è ciò che prova anche lei, ma ha troppa paura di dirlo', diceva una voce nella sua testa, colma di speranza.

'È impossibile, con tutti i problemi che ha tu sei solo l'ultimo dei suoi pensieri." Ribatteva una seconda voce, quella delle sue paure e delle sue insicurezze.
'Potresti aiutarla.'
'Ma sei una ragazza.'


Quella battaglia sembrava non avere fine, e Camila si chiedeva se sarebbe stata costretta a fingere per sempre.

C'erano momenti in cui cercava di convincersi che l'amicizia dell'altra le bastava, che in un abbraccio o in un sorriso trovava tutto ciò di cui aveva bisogno e che non avrebbe potuto chiedere nulla di più.

Poi però vedeva Lauren, si perdeva nei suoi occhi azzurri (o verdi, o forse grigi) e ogni ragione sembrava perdere importanza.

Qualsiasi dubbio impallidiva davanti alla bellezza dell'altra, e lasciava Camila sicura di una sola cosa: i sentimenti che provava per Lauren erano reali e inevitabili. 

Così si era ritrovata bloccata in una sorta di limbo, nel suo anti-inferno personale.

"Vado a cambiarmi." annunciò Lauren alla fine del film, alzandosi e dirigendosi verso il bagno.

Camila la seguì con lo sguardo finché non si chiuse la porta alle sue spalle.

Sbuffò, coprendosi il volto con un cuscino.

'Perché doveva essere tutto così complicato?' 

-

Camila fu svegliata da un improvviso grido che lacerò il silenzio della notte.

Si mise immediatamente a sedere, voltandosi poi verso la fonte di quel suono da far venire i brividi. 

"Lauren!" Esclamò, alzandosi e correndo al letto dell'altra, mettendole le mani sulle spalle.

"Lasciami!" Gridò ancora questa, cercando di allontanare le mani dell'altra. "Lasciami." supplicò ancora, e Camila si accorse che aveva le guance rigate di lacrime.

"Lauren, sono io, sono Camila." Tentò, mascherando l'agitazione che provava con un tono calmo e rassicurante. "Va tutto bene, calmati."

La mora scattò a sedere, sudata e ansimante.

Se non fosse stato per la situazione in cui si trovava, probabilmente Camila l'avrebbe trovata incredibilmente attraente.

'Stavi sognando.' Disse ancora Camila, cercando di rassicurare l'altra.

'Scusa.' Sussurrò questa, continuando a guardarsi attorno come sesi aspettasse di vedere un fantasma da un momento all'altro.

'Vuoi parlarne?' Chiese Camila, sedendosi vicino all'altra, che però si spostò.

'No.' Rispose solo, schivando il suo sguardo.

Che stava succedendo?

'Vado un attimo in bagno, torno subito.' Disse poi la maggiore, uscendo di fretta dalla stanza.

Una volta entrata in bagno si guardò allo specchio, s
ciacquandosi la faccia con acqua fresca. Aveva i capelli disordinati e sul volto un'espressione sconvolta.

Aveva sognato uno dei suoi ricordi peggiori, quello che l'accompagnava da anni e anni: la notte in cui era morta sua madre.

Prese un respiro profondo, appogiandosi con le mani sul lavello, come a trarne sostegno. 

Non se la sentiva proprio di affrontare l'argomento con Camila.

Tornò in camera sentendo su di lei il peso dello sguardo preoccupato dell'altra.

'Non farci caso, era solo un incubo.' Disse, evitando accuratamente i suoi occhi.

Camila decise di non essere insistente, per paura di dar fastidio all'altra. 

'Riesci a dormire?' Chiese dopo un pò, sdraiata su un fianco, mentre osservava la figura dell'altra di fronte a lei.

'Non proprio.' Rispose Lauren, voltandosi a sua volta verso la minore.

'Neanche io..' 

'Mi dispiace averti svegliato.' Sussurrò, sentendosi in colpa.

'Non importa.' tanto sei quasi sempre nei miei pensieri, quando mi sveglio. aggiunse mentalmente.

Il silenziò sembro avvolgerle definitivamente, ma i loro sguardi rimasero intrecciati finchè Lauren, leggermente arrossita, non distolse lo sguardo.

Si voltò dall'altro lato, chiedendosi perchè quello scambio di sguardi le era sembrato tanto diverso, così intimo da farla sentire in imbarazzo.

Decise di non pensarci, e chiuse gli occhi, sperando di poter fare qualche altra ora di sonno.


-

Camila si svegliò, stiracchiandosi sul letto come un felino, e notò subito le lenzuola vuote nel letto vicino al suo.

Si alzò e andò in cucina, dove trovò solo sua madre. 

'Alla buon'ora!' Le disse questa, indicando l'orologio appeso alla parete: erano le dieci.

'Dov'è Lauren?' Chiese subito la figlia, non avendola trovata con lei al suo risveglio.

'E' uscita un'ora fa, ha detto che aveva un impegno e non poteva rimanere.' Rispose la donna, alzandosi poi per prepare la colazione a sua figlia.


'Oh, okay.' Rispose Camila, sedendosi intorno al tavolo, cercando di non prendersela perchè l'altra era andata via senza nemmeno salutarla.

-

'Ehi, dove sei? Pensavo potessi rimanere di più, stamattina.' 
16:27.


'Patetica', si disse Camila, mentre inviava il messaggio a Lauren, dopo aver passato l'intera giornata a pensare a lei, chiedendosi dove potesse essere e con chi. 

Aveva anche cercato di distrarsi, ma si era rivelato inutile: ogni canzone che aveva suonato o cantato sembrava essere diretta a Lauren, ogni film e ogni libro le raccontava di storie d'amore e di emozioni che lei riusciva a vedere solo in quel paio di occhi dal colore indescrivibile-

Alla fine si era decisa a chiederle qualcosa, dopo tutto era comunque un comportamento da amica, no?

'Non se suoni come una fidanzata gelosa', pensò nuovamente.

Dopo qualche minuto sentì il suo telefono vibrare, e lo raccolse da terra con più fretta del normale.

'Sono al parco.'
Lauren, 16:34.


Camila rimase immobile qualche secondo, indecisa sul da fare: doveva forse interpretarlo come un invito a raggiungerla?

Prima che potesse davvero pensarci, si ritrovò fuori dalla porta, i piedi che la conducevano quasi involontariamente verso l'oggetto dei suoi pensieri.

Entrò nel parco e la vide subito, seduta su una delle due altalene; si dondolava piano avanti e indietro, gli occhi puntati sulle scarpe senza guardarle davvero. Camila si era ritrovata più volte a desiderare di poter leggere i pensieri dell'altra, per poterla davvero capire.

'Che ci fai qui?' Le chiese, sedendosi vicino a lei nell'altalena decisamente troppo bassa per la sua altezza.

La mora sussultò, non essendosi ancora accorta della sua presenza. 

'Nulla.'

'Stamattina pensavo di trovarti a casa..'
Iniziò, temendo di suonare delusa e curiosa come in realtà era. 'Non mi avevi detto che saresti uscita così presto.'

'Non pensavo fosse importante.' Fu tutto ciò che disse Lauren, scalciando senza forza un sasso.

'Eri a casa mia, potevi almeno salutarmi.' continuò la minore, incapace di contenersi. 

'Sei arrabbiata?' le chiese allora l'altra, voltandosi finalmente a guardarla.

'No.' Rispose quella prontamente, sentendosi all'improvviso imbarazzata.

'In ogni caso, non avresti motivo per esserlo.' Continuò la maggiore, alzando un sopracciglio.

Qualcosa dentro Camila scattò, come una molla, e lei si ritrovò a parlare prima che potesse realmente decidere di farlo.

'Non vuoi almeno dirmi dove sei stata?' Chiese allora, sorprendendosi nel sentire la sua stessa voce così tagliente. 

'Non sono tenuta a farlo.' Iniziò Lauren, usando a sua volta un tono più duro. 'E comunque non capisco perché ti importi così tanto.'

'Forse perché sei andata via senza dirmi nulla, e non è stato molto carino da parte tua.' Temendo di scatenare nell'altra una reazione brusca, addolcì il tono della sua voce, prima di continuare. 'Potresti almeno dirmi perché sei andata via così presto.'

Lauren sembrò pensarci su, prima di rispondere.


'Ero con una vecchia conoscenza.' Disse solo, come se volesse nasconderle i dettagli.

'Oh.', fu tutto ciò che disse Camila. Dentro la sua testa, centinai di domande: con chi si era vista Lauren?

Le aveva detto di non aver mai avuto dei veri e propri amici, le aveva forse mentito?

Si sentì improvvisamente molto stupida, e le venne voglia di piangere. 

'Soddisfatta adesso?' Le chiese allora la maggiore, non senza un tono di derisione nella voce.

Camila la guardò, e Lauren si accorse subito di aver commesso un errore.
Ma, prima che potesse cercare di rimediare, quella iniziò a parlare, la voce meno sicura di quanto lo era stata fino a quel momento. 

'Non c'é bisogno che tu ti comporti così.. così male con me!' Esordì, lasciando trasparire tutta la delusione che provava in quel momento. 
'Pensavo che avessimo superato questi problemi, ma evidentemente mi ero solo illusa.'

'Ma che stai dicendo?' Le chiese la maggiore, ma neanche questa frase uscì fuori come l'aveva pensata, rovinando ulteriormente la situazione.

'Sto dicendo, -iniziò l'altra, nello sguardo una traccia di rabbia, oltre che di tristezza.- che non so più cosa pensare, di te. Mi dici di non aver mai avuto amici, e poi te ne vai senza dire nulla per incontrare qualcun altro. Cosa dovrei pensare?'

Si rendeva conto di star esagerando, e di star facendo una vera e propria scenata di gelosia, ma non riusciva a fermarsi.

Le parole fuggivano dalle sue labbra come se il filtro tra il cervello e la bocca si fosse improvvisamente guastato.

'Che forse non sono affari tuoi?' Rispose allora Lauren, alzandosi in piedi e alzando il volume della voce. 'Perché ti importa così tanto?' Chiese ancora, sempre più confusa dal comportamento dell'altra. 

'Possibile che non l'hai ancora capito?' Domandò Camila, alzandosi a sua volta e fronteggiando l'altra. 

Il cuore iniziò a battere ancora più velocemente, quando si ritrovarono a poca distanza l'una dall'altra.

'Che cosa dovrei capire?' Chiese con tono stanco e confuso Lauren, allargando le braccia.

Camila prese un respiro, come per prepararsi ad una lunga apnea.

Ci era arrivata, al fatidico punto di non ritorno, e una volta passato, non ci sarebbero più state possibilità di tornare indietro.

Ma forse non le importava più, o forse le labbra dell'altra erano troppo vicine alle sue per poter pensare lucidamente. 

I suoi occhi la scrutavano attentamente, in cerca di risposte, e Camila avrebbe potuto giurare che riuscissero a leggerla dentro, voltando senza fatica le pagine della sua anima. 

'Che non sei mia amica.'

Prima che il dolore potesse riempire del tutto gli occhi dell'altra, si affrettò a continuare.

'Perché quando ti sono vicina mi sento come se il centro di gravità terrestre cambiasse, spingendomi verso di te. Quando mi sfiori mi vengono i brividi. 
Pensavo di volerti aiutare perché immaginavo ci fosse altro dietro la maschera di ghiaccio che indossavi, ma poi tutte quelle mura che ci dividevano sono crollate, e mi sono ritrovata immersa in qualcosa di molto più grande di ciò che pensavo.' 


Si interruppe qualche secondo, ma Lauren non si mosse nemmeno, attendendo che continuasse.

'Mi sono ritrovata a pensare costantemente a te, a preoccuparmi che tu stessi bene e che non ti succedesse niente di brutto. Mi trattavi male, scappavi e mi evitavi e io non potevo far altro che correrti dietro, aumentare il passo finché non ti raggiungevo. 
E poi mi sedevo vicino a te, ignoravo le tue proteste e iniziavo a mettere insieme i cocci in cui sembravi essere rotta; e non m'importava se fossero taglienti, ero consapevole del rischio che correvo.

E mi sono tagliata, più volte di quanto credessi possibile, ma non mi è mai importato troppo. '



'Poi ho iniziato a sognarti, e mi sono domandata per la prima volta se fosse normale. Ho iniziato a sentire il bisogno di starti vicina il più possibile, e non era più un atto di generosità. Desideravo starti vicina perché quando lo facevo mi sentivo, inspiegabilmente, bene. Ci siamo conosciute meglio, pian piano, ed ero sempre più felice. Bastava che mi sorridessi per illuminarmi la giornata.'

Sorrise senza nemmeno accorgersene, troppo immersa nei suoi ricordi.

'E me ne sarei dovuta accorgere, davvero. Avrei dovuto capirlo, e solo ora mi chiedo come abbia fatto ad essere così stupida. Ma poi l'ho capito, e quando l'ho fatto, la verità mi ha colpito come uno schiaffo. E allora ho cercato di fare un passo indietro, spaventata, ma ormai era troppo tardi.'

Lauren sembrò sul punto di dire qualcosa, ma Camila non glielo permise.

Usando anche l'ultima briciola di coraggio che aveva in corpo, annullò la distanza che le separava, sfiorando le labbra dell'altra con le sue.

Milioni di brividi percorsero entrambe, mentre Camila affondava le lunghe dita da pianista nei capelli di Lauren, attirandola con gentilezza più vicino a lei.

Lauren rimase immobile per qualche secondo, troppo sorpresa per capire davvero cosa stesse succedendo, ma poi qualcosa sembrò svegliarsi, dentro di lei, e si ritrovò a circondare con le braccia il corpo esile dell'altra. 

Rimasero così, strette l'una all'altra, i corpi più vicini di quanto non lo fossero mai stati, ma allo stesso tempo non ancora abbastanza da soddisfare i loro desideri.

Quando Camila si allontanò, allentando la presa e facendo un passo indietro, aveva il respiro corto come se avesse appena corso.
Lauren la osservava con uno sguardo difficile da decifrare, le pupille dilatate e i capelli leggermente disordinati.

Avrebbe voluto dire svariate cose, e ancora di più sentiva il desiderio di avvicinare l'altra e porre nuovamente a contatto le loro labbra, ma ciò che riuscì a dire era decisamente la cosa sbagliata.

'Ma-ma sei una ragazza.' Aveva sussurrato, più rivolta a sé stessa che all'altra.

Camila si sentì come se le fossero passati sopra con un camion.

'Si, e anche io ero sconvolta all'inizio, ma-' Iniziò, timorosa che l'altra potesse ritenerla in qualche modo sbagliata.

'Ma io non-non ho mai pensato e.. non so se posso farlo-non sono la persona giusta per' Le frasi si accavallavano l'una su l'altra, cercando di rincorrere i pensieri che si affollavano nella sua mente.

'È normale essere spaventati.'Le disse allora Camila, avvicinandosi di un passo. 'Ma posso aiutarti.'

Lauren fece un passo indietro, ma se ne pentì subito vedendo la tristezza sul volto dell'altra. 

'Era un rischio che ero disposta a correre.' Iniziò questa, abbassando lo sguardo e allontanandosi a sua volta.
'Mi dispiace.' 

Lauren la fermò per un polso, impedendole di allontanarsi ancora di più. 'No, aspetta. Non intendevo questo.'

'E cosa allora?' Le chiese, cercando di ignorare la morsa allo stomaco che le rendeva quasi impossibile respirare. 

Una parte di Lauren desiderò baciarla, ma il timore e la confusione del momento ebbero la meglio; così la prese per mano, usando tutto il coraggio di cui disponeva per guardarla dritto negli occhi. 

E per Camila fu abbastanza.

-
Camminavano fianco a fianco, senza guardarsi, le mani intrecciate l'una nell'altra. 

Non si erano dette più molto, dopo essere uscite dal parco, giusto qualcosa su dove andare e cosa fare. 

'Andiamo in spiaggia?' Le aveva chiesto allora Camila, ricordando la loro conversazione di qualche giorno prima. 

Lauren aveva accettato, a patto che ci arrivassero però con i mezzi pubblici, e non con la macchina del padre. 

Dopo venti minuti di viaggio, tra camminata e tratto in autobus, arrivarono a destinazione.

Durante il tragitto si erano limitate a rimanere con le mani intrecciate, Lauren che a volte giocava con le dita dell'altra, girandole tra le proprie e lasciandovi lievi carezze.

Di tanto in tanto si erano ritrovate a guardarsi e sorridersi, non senza un po' di imbarazzo, mentre il desiderio di baciarsi ancora ardeva forte in entrambe.

'Adoro il mare.' Le aveva detto dopo un po' Lauren, allontanando per la prima volta lo sguardo dalla mora e puntandolo sull'enorme massa d'acqua che aveva di fronte.

Fu Camila, ancora una volta, a spezzare il ghiaccio e baciarla, mettendo una mano sulla guancia dell'altra e avvicinandosi lentamente, come se volesse dare a Lauren la
possibilità di allontanarsi.

Ma Lauren non aveva alcuna intenzione di farlo, e ricambiò il bacio dell'altra trasformandolo da delicato e dolce in appasionato e desideroso.

'Wow.' Fu tutto ciò che disse Camila quando, in cerca di ossigeno, si allontanò dalla mora.

Lauren rise, ma l'altra notò benissimo il rossore sulle sue guance.

'E'.. strano.' Commentò dopo un pò Camila, sdraiata sulla sabbia con le mani dietro la testa. 'In senso buono, ma strano.' Aggiunse poi, voltandosi ad osservare l'altra, sdraiata al suo fianco.

Aveva il volto alzato verso il cielo, e Camila non era in grado di capire se fosse l'arcata azzurra sopra di loro a riflettersi nei suoi occhi, o se fosse il contrario. In ogni caso, la loro bellezza era equa.

'In che senso?' Le chiese questa, voltandosi a sua volta a guardarla e causandole così un colpo al cuore. Si doveva decisamente abituare.

'Sarà che abbiamo passato così tanto tempo tra problemi e fraintendimenti che tutta questa pace non sembra normale.' Riflettè la minore, aggiungendo poi con un sorriso:

'Ma ovviamente è un'anormalità più che gradita.'

'Sai, sarebbe stato tutto più facile se mi avessi lasciato baciarti mesi fa, quando ci siamo conosiute.'
Disse Lauren, ricordando all'improvviso quel dettaglio.

'Me ne ero dimenticata!' Esordì Camila, ricordando quel giorno come se fosse accaduto anni prima, e non solo qualche mese fa. 'Ecco, adesso te lo posso chiedere. Mi spieghi cosa diamine ti passava per la testa quel giorno?' Le chiese poi, incapace di frenare la sua curiosità.

'Non era un gran bel giorno, questo me lo ricordo bene.' Iniziò, con un tono di voce più serio di quello che si era aspettata l'altra. 'E se da un lato mi innervosivi, con quell'aria da 'so tutto io', dall'altro ho pensato che fossi bella, così ho deciso di darti fastidio e allo stesso tempo approfittarne un pò.' Concluse, indugiando nel pronunciare
la parola 'bella', come se non fosse del tutto sicura di poterla pronunciare ad alta voce.

Camila rimase un pò interdetta, ma poi si disse che era pur sempre Lauren la ragazza con cui stava parlando. 

'Questo decisamente non me lo aspettavo. -iniziò, aprendosi poi in un sorriso. - ma penso che lo prenderò come un complimento.'

Rimasero in spiaggia ancora del tempo, ognuna concentrata sui propri interrogativi, senza trovare però il coraggio di porli ad alta voce.

'Quindi adesso stiamo insieme?'

'Davvero mi piacciono le ragazze?'

'E se glielo chiedessi?'


Quando il cielo iniziò ad imbrunire, decisero di avviarsi verso casa. Presero l'autobus e percorsero a piedi il tratto fino a casa di Camila.

'Devi farti tutta quella strada da sola adesso?' Le chiese quando, ferme davanti al vialetto di casa sua, si erano ritrovate in un silenzio imbarazzato.

'Si, ma non è un problema.' La rassicurò Lauren, evitando il suo sguardo.

'Okay, allora.. ci sentiamo dopo, se vuoi.' Disse, maledicendosi per essere così impacciata ed insicura. 

'Mandami un messaggio quando arrivi.', avrebbe potuto dirle, evitando così di rimanere tutta la serata vicino al telefono in attesa di un messaggio che, probabilmente, non sarebbe arrivato.

L'altra annuì, e sembrò sul punto di voltarsi e andare via, ma poi si fermò, come ricordandosi in quel momento che mancava ancora qualcosa.

Camila decise di metter fine a quel momento pieno di imbarazzo, e annullò in un secondo la distanza tra loro.

Le cinse la vita con le braccia, mentre le dava un bacio più passionale dei precedenti. Lauren sembrò gradire la cosa, ricambiando il bacio con ancora più foga.

Rimasero così, aggrappate l'una all'altra, incapaci di lasciarsi andare se non per mancanza di ossigeno.

Quando si allontanarono, Lauren la tenne strette in un abbraccio, guardandola come a volerle dire 'non lasciarmi'.

Camila capì la sua richiesta silenziosa, e lasciò un altro, veloce bacio sulle labbra dell'altra.

'Ci vediamo domani.' Le disse, questa volta senza nemmeno una traccia di insicurezza nella voce. 'E vedi di scrivermi ogni tanto, o potrei pensare che non mi pensi mai!' Scherzò, per poi stringere in un abbraccio l'altra.
 
'Buonanotte.' Le sussurrò all'orecchio, e non vide il modo in cui il volto di Lauren si aprì in un sorriso, mentre il suono di quella voce leggermente roca le provocava centinaia di brividi.

E quel 'ci vediamo domani', in qualche modo, le era sembrata la più bella delle promesse.

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Buon anno a tutti!
Ebbene si, sono riuscita a pubblicare due capitoli di due storie nella stessa settimana, un applauso a me! 
Non so se riuscirò a tenere questo ritmo ogni settimana, soprattuto le prime di gennaio, ma almeno una storia la aggiornerò ogni settimana.
Ne ho anche un'altra di cui sono pronti i primi quattro capitoli, ma non sono sicura se pubblicarla o meno..  ma questo non c'entra nulla adesso ahahah
Finalmente, finalmente si sono baciate! 
In realtà sarebbe dovuto succedere nel quindicesimo capitolo, ma ho deciso di anticipare di poco la cosa.
Spero che la scena abbia soddisfato le vostre aspettative, e spero che commentiate in tanti per sapere cosa ne pensate.. 
Vi mando un bacio, a presto ♥
Laura.
 
   
 
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