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Autore: Angel27    02/01/2015    2 recensioni
Dal testo: Mi stringo a lui, anche se il freddo che emana il suo corpo mi fa rabbrividire, sento il suo sguardo grave su di me.
"Mi dispiace" dice scostandosi leggermente, prontamente lo stringo dolcemente a me.
"Preferisco un freddo abbraccio ad una gelida solitudine" sussurro.
Se fosse sogno o realtà non saprei dirlo, poiché la mente sa che erano le illusioni ad ammaliarmi, ma il cuore provava sentimenti reali che la ragione non può spiegare. Si, "il cuore ha ragioni che la ragione non può spiegare." (...)
Allora conta...conta i minuti che ci separano e tira...tira quel filo rosso che mi lega a te, lo sai che c'è, perché ci ostiniamo a non vederlo? Potremo mai arrenderci all'amore?(...)
"Se da cuore o uomo fui tradita non so dirlo. Ascolta cielo la supplica, di questa serva inutile a cui la vita ha dato tanto, ma nulla lei ha dato alla vita, fanne ciò che desideri: straziala, uccidila e poi va da lui gridagli il mio dolore, la mia sofferenza e morte. Ora che mi hai rinnegata...dolce traditore, sangue sarà chiesto e sangue sarà versato."
Perché si sa che quel dio che tutti amiamo mai imparerà ad amare...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia suonò ed a fatica aprii gli occhi, illuminati dalla luce del sole, lentamente mi misi a sedere suo letto accompagnata da un lungo sbadiglio.
"Sono le otto uffa!" esclamai sbuffando, ma decisi di alzarmi non c'era tempo per dormire.
Uscii dalla camera diretta alla cucina, il caso volle che proprio in quel momento Loki uscisse dal bagno con solo un asciugamano bianco legato ai fianchi.
"Ma dico, sei qui da nemmeno due giorni e giri per la casa mezzo nudo? Non ti inibisce nemmeno un po' il fatto che siamo solo donne?" chiesi scioccamente, poiché ovvio fu il suo sorriso colmo di malizia.
"Lascia stare, meglio se non parli!" esclamai, prima che potesse fare un qualsiasi danno altro.
Girai le spalle pronta a scendere le scale, ma prontamente mi afferrò il polso tirandomi verso di lui. 
Ora le mie mani erano poggiate sul suo petto nudo che si muoveva ritmicamente col battito del suo cuore, mentre le sue poggiate ai miei fianchi in una morsa ferrea, così da potermi evitare qualsiasi fuga.
"Non mi dirai che è gelosia quella che vedo nei tuoi occhi..." mi sussurrò all'orecchio, una scarica di brividi mi attraversò.
Era terribilmente crudele, giocava con me come il gatto col topo, sapeva di avermi in pugno, eppure mi dava continuamente la speranza di una qualche libertà da lui.
"Vostra maestà si crede troppo importante." risposi sfacciata, ma il rossore sulle guance tradì le mie parole.
"Ah si? Dunque se ti baciassi ora..." iniziò avvicinandosi alle mie labbra.
"Non cambierebbe nulla..." conclusi allontanandolo con uno spintone, finì seduto a terra e malauguratamente l'asciugamano si sciolse dal fianco, scoprendolo per metà, mi girai prontamente.
"E copriti per gli dei!" urlai scendendo le scale, ebbi il tempo di sentire la sua risata prima di entrare in cucina.
/----/
"Non accetterò una qualsiasi obiezione! Mia sorella necessita di protezione è dunque mio preciso dovere assisterla e vegliare su di lei!" la voce di Thor rimbombò per l'intera casa. Hayden e Delia abbassarono il capo mortificate, mentre Loki osservava la scena con interesse, appoggiato al camino scoppiettante.
Anche se a fatica, per le ferite ancora fresche, mi portai dinnanzi all'imponente figura di Thor, guardandolo con aria di sfida.
"Vuoi insegnarmi altro, Thor? Perché oggi non ci dai anche una bella lezione di onestà, coraggio e spirito patriottico, visto che siamo in tema di bei discorsi?- al mio tono di scherno, il suo viso divenne paonazzo, ma non gli diedi il tempo di ribattere- Va via Thor, non necessito oltre della tua protezione..." dissi seria.
"Nostro padre ha detto..." cominciò.
'Nostro padre' quelle parole risvegliarono in me una rabbia cieca, l'afferrai con forma per il colletto sbattendolo a terra. Sentii Jane alle mie spalle sussultare, mentre Loki rimase impassibile.
"Tuo padre vorrai dire, per me é morto molto tempo fa e tu con lui Thor.- sibilai con la mano alla sua gola mentre lo tenevo inchiodato a terra col mio esile corpo- ora ripeto, io non ho bisogno di te..." le mie parole, sebbene sussurrate, colsero il segno. 
Il suo viso si fece cupo e per la prima volta dopo tanto tempo vidi il suo labbro inferiore tremare e la bocca schiusa in una chiara espressione di stupore e delusione.
Mi alzai così da permettergli di fare lo stesso, i volti delle ragazze presenti erano di pura sorpresa e ansia, evitai qualsiasi contatto con loro, ma il senso di colpa aveva già fatto capolino.
"E sia, ma Loki rimarrà qui, questo e quanto." concluse uscendo di casa velocemente, seguito a ruota da Jane.
La ragazza non se ne andò prima di rivolgermi uno sguardo di supplica, che decisi di ignorare.
La porta si chiuse ed io ripresi finalmente a respirare, Loki si fece vicino sapevo che avrebbe solo peggiorato la situazione, ma ero troppo stanca per ribattere oltre.
"Vuoi coricarti sei ancora debole, necessiti di cure e di un adeguato riposo." beh forse non sempre le sue parole erano destinate a colpire il prossimo.
"Ho riposato a sufficienza, ora se permetti preferirei uscire!" appena mossi un passo verso la porta le gambe cedettero sotto il mio peso e, Loki, prontamente mi sorresse.
"Ora tu fili a letto, senza storie." per la prima volta era lui a farmi la predica, mi sentii come una bambina ripresa dai genitori, annuii debolmente senza opporre alcuna resistenza.
"Per qualsiasi cosa chiama..." disse sul l'uscio della camera.
"Loki,-al mio richiamo si fermò, ma senza rivolgermi lo sguardo- non tornerò con voi, dunque è bene che tu e Thor non vi illudiate ho ripudiato la mia natura per essere libera non intendo tornare indietro." conclusi seria, non mi rispose semplicemente uscì dalla camera chiudendosi la porta alle spalle lasciandomi sola con i miei pensieri.
/----/
"Tutto ok Belle?" Mi chiese Hayden sorridente.
"Tutto bene, dici. NO NON VA BENE PER NULLA!- sbraitai, Delia mi mise una mano sulla spalla per farmi calmare e dopo aver fatto un respiro profondo continuai- Si ostina a giocare con me. Sembro la sua preda, mi prende di striscio con le sue frecce, gli piace sentire i miei gemiti di dolore mentre cerco di fuggire ferita..." dissi malinconica sedendomi su una sedia.
"Dovresti lasciarlo stare.-cominciò Delia- Ti ha fatto solo soffrire e lo farà ancora quindi..." Non le permisi di finire la frase e scattai in piedi come una molla.
"Cosa credi che abbia fatto in questi ultimi cinque anni? Ci ho provato, Delia, ma non riesco a dimenticarlo ogni volta il suo ricordo torna vivo nella mia mente." spiegai.
"Quel ragazzo è davvero un tonto. Belle, ti ama alla follia eppure non sa dimostrarlo, tanto intelligente e poi così impacciato...dagli una possibilità." le parole di Hayden erano sempre provvidenziali.
"E sia, ma solo perché l'hai chiesto tu." conclusi prima di scoppiare a ridere assieme alle due.

Passai la giornata a passeggiare per il bosco, persa nei pensieri le ferite ormai erano solo graffi superficiali, merito del Seiðr che circolava nel mio sangue.
Un improvviso capogiro, mi costrinse ad appoggiarmi ad un arbusto vicino, voci lontane riecheggiarono nella mia testa ed immagini familiari iniziarono a scorrere veloci davanti i miei occhi, in pochi attimi mi ritrovai ad Asgard.

Il palazzo era in agitazione la grande festa annuale dei nove regni si sarebbe svolta quella sera. La tradizione vuole che ogni rappresentante del proprio pianeta partecipi alla cerimonia, oltre alle famiglie nobili e di spicco.
"Io, padre, mi rifiuto di essere la vostra schiava tra personale, non canterò mai per il principe Ur!" urlai furente.
"Porta rispetto al tuo re!-tuonò il Padre degli dei- Il principe Ur, nonché tuo futuro sposo, desidera con fervore ascoltare la tua voce, dunque canterai per lui durante la cerimonia, questo e quanto!" concluse il re congedandomi, uscii irata dalla sala.
Alla sera la stessa sala del trono era gremita di invitati, che conversavano animatamente tra loro, di tanto in tanto scostavano lo sguardo sul palco posizionato all'estremità della sala, di fronte ai troni della coppia reale. Attendevano tutti con eccitazione l'esibizione della principessa asgardiana.
D'un tratto le luci che illuminavano la sala si affievolirono e come per magia il palco si illuminò. 
Sopra di esso vestita con un abito bianco ed oro del medesimo colore c'ero io pronta a dare spettacolo, come dicono su Midgard.
Odino osservava il palco, cercando di riconoscere gli strani strumenti che "l'orchestra" possedeva, ma invano poiché comprese ben presto che erano di origine  midgardiana. 
I musici iniziano ed Odino rimane interdetto udendo la strana musica suonata, non mi preoccupai del suo sguardo furente, semplicemente iniziai a cantare.
"E ti si legge negli occhi perchè 
Non c'è alcun peso da nascondere 
E quel vestito da stringere un po', 
buone intenzioni che non bastano. 
E tieni a mente le parole, 
solo le più belle, 
rotta è la tua voce 
mentre il cielo piange."

Cantando scambiavo sguardi con Loki, che oramai aveva compreso la mia dedica, potei vedere un sorriso di compiacimento sul suo volto pallido, questo non fece altro che rallegrarmi e spingermi a continuare con più forza di prima.

"Sei sola, sola, sola. 
Ti senti sola, sola, sola. 
E ti si legge negli occhi perchè 
Sempre più rare le tue lacrime. 
La nostalgia per chi non rivedrai 
E l'allegria che poi ritroverai 
Nei gesti e nei dettagli 
Piccoli e importanti 
Anche se oggi vedi 
Solo amori infranti."

La rabbia, la sofferenza, l'amore con la quale emettevo ogni singolo suono commosse molti nella sala, mi sentii una sirena ammaliatrice.
"Piccola impudente!" ringhiò Odino, ma venne bloccato da Madre, che gli evitò così di perdere il contegno davanti gli invitati

"Sei sola, sola, sola. 
Ti senti ancora troppo 
Sola, sola , sola. 
E continui a domandarti 
Quale senso possa avere il tuo 
Dolore."
Guardavo Odino con sguardo di sfida provocandolo, molti colsero il significato nascosto della canzone, anche il principe Ur, che fissava Loki con sguardo di fuoco.
"Risposte troverai 
Prima o poi 
In fondo all'amore 
Che ti renderà più forte 
E sarà una buona amica anche 
La solitudine. 
Sola, sola, sola. 
Tu non sei sola, sola, sola."

Conclusa l'esibizione un applauso fragoroso avvolse la sala, mi inchinai in segno di ringraziamento, senza distogliere lo sguardo da Loki.
Il ricordo stava mutando, quelle ombre ora venivano manipolate da qualcun altro.
'Sei una folle, Padre, è molto adirato per ciò che hai fatto' sentii la voce di Loki chiara nella mia mente.
Telepatia, oh che grande dono, le nostre menti erano connesse grazie al bracciale che portavamo al polso, un utile dono.
'Non avevo scelta...' risposi, il sorriso di malizia sul mio volto scomparve lasciando il posto ad un'espressione di malinconia.
'C'è sempre possibilità di scelta.' ribatté
'Non per me.' continuai.
'Seguimi...' detto ciò uscì dalla sala raggiungendo la sua camera e poco dopo lo raggiunsi.
"Syn-cominciò grave- Padre ha deciso di allontanarti da Asgard...per evitarti distrazioni" concluse a voce bassa, sbiancai di colpo.
"No, non può farlo..." biascicai.
"Syn è bene che tu sposi il principe Ur." le sue parole mi trafissero più di mille spade, alzai di scatto la testa sconcertata.
"Dopo tutto quello che abbiamo fatto? Hai deciso di lasciarmi sola! Vuoi tradirmi anche tu Loki?" chiesi con voce tremante, cercò di farsi più vicino ma mi allontanai facendo alcuni passi indietro.
"Perdonami, Syn, ma è l'unico modo, non sarai mai felice con me, lo vuoi capire?!" la sua voce era rotta dalla rabbia e la frustrazione.
"Sei tu che non capisci, Loki, sei pronto ad abbandonare tutto...Io non lo farò, sono disposta a lasciare Asgard pur di liberarmi di Odino e così sarà- mi si avvicinò- non necessito della tua presenza...fratello!" detto ciò raggiunsi la porta, prontamente mi afferrò il braccio e mi strinse a lui premendo con forza le sue labbra sulle mie.
"Non ti lascerò, Syn, non posso farlo...ma la tua sicurezza viene prima di tutto." mi sussurrò, poggiando la sua fronte alla mia.
"Mi dite tutti che ho bisogno di protezione, eppure ho guidato spedizioni militari in tutti i nove regni, non ha senso ciò che dite!" risposi esasperata.
"Ascolta, Syn, tu hai un potere, che va oltre ogni immaginazione, la luce di un pianeta estinto. Hai in te la vita, ma anche la distruzione, molti ti desiderano per questo, diffida di tutti Syn sempre..." concluse.
Queste ombre non erano ricordi, Loki mi stava parlando, ma a quale luce si riferiva, e perché non me ne parlava di persona? Ma la visione svanì prima che potessi chiederglielo.

'Le ombre si dissolvono il tempo scorre inesorabile, ma i ricordi quelli restano dolorosi e crudeli, figli delle illusioni create da noi stessi.
Così come infidi esseri, i ricordi si insinuano in parti buie della nostra mente, in modo da poter rimanere celati al suo proprietario e tendergli un agguato venendo improvvisamente alla luce. Figlia della giustizia torna e riprendi ciò che ti appartiene.'
La voce delle Norne mi fece sussultare, le tre guardiane dell'albero della vita parlavano a me ora mortale, quale segreto celava il mio essere?
Quando le ombre del mio passato svanirono notai che i raggi del sole si erano fatti fiochi, era il crepuscolo. Decisi di tornare a casa e nel farlo tentai di dimenticare, o quanto meno celare quanto era accaduto.
Arrivata a casa ad aprirmi fu Loki, evitai magistralmente la sua figura, non degnandolo nemmeno di uno sguardo, salii le scale assente la mia mente vagava ancora attraverso i ricordi.
A causa di Höðr, il Seiðr aveva indebolito le mie difese e i ricordi tornavano vividi, inoltre Loki poteva entrare con facilità nella mia mente, questo non andava bene per nulla.
Le pareti della camera mi opprimevano, decisi che l'aria fredda mi avrebbe di certo aiutato così mi alzai dal letto e, ripreso il pesante giubbotto, salii sul tetto per rimirare gli astri, ottimo calmante.
Guardando il cielo trapunto di stelle, rimasi esterrefatta da tanta bellezza e per pochi istanti mi parve di affiancare Heimdall.
"Non v'è nulla di più bello che rimirare gli astri." una voce vicina, mi riportò alla realtà.
"Se potessi fuggirei all'istante, per vagare in cerca di nuovi mondi e di avventure." risposi sognante senza voltarmi verso il mio interlocutore. 
Lo sentii sospirare, ero sicura che sul suo volto fosse dipinto un sorriso sghembo.
"Puoi farlo- la sua risposta mi fece sorridere malinconica, avrei voluto dirgli si, scappare via, ma non potevo- perché non ti lasci andare per una volta. Dimentica il mondo, dimentica i problemi, le angosce, pensa solo al tuo futuro." continuò imperterrito.
Le sue parole mi facevano male, ma era uno di quei dolori destinati a svanire con la consapevolezza di non poter far altro che l'esatto contrario di ciò che aveva appena detto.
"Sai che non posso, sono destinata a questo... una vita di dolore, insoddisfazione e continua ricerca della felicità. Cosa ben misera è l'uomo, incapace di badare a se stesso e al mondo in cui vive, non chiedermi l'impossibile, Loki." risposi afflitta.
"Hai le capacità per cambiare il tuo destino, prenderne le redini e guidarlo dalla parte opposta. Dunque perché ti ostini a soffrire? Perché sei qui ad
autocommiserarti? Ci sono esseri ben peggiori, che non si fanno scrupoli a compiere  i delitti più atroci e scellerati." smisi di fissare il cielo per incontrare i suoi occhi verdi, più luminosi degli astri che ci sovrastavano. 
Vidi la sua espressione cambiare in malinconia, il senso di colpa lo logorava giorno e notte per i delitti commessi.
"Hai ragione-dissi spezzando il silenzio- eppure è da ciò che si misura la forza di una persona. Non dalle prove fisiche, ma dalla rinuncia di sogni ed ambizioni per intraprendere un destino scomodo." la mia risposta evidentemente non gli piacque, perché sul suo volto apparve una smorfia di disappunto.
"Ora vuoi diventare una di loro? Un'umana, sai bene quanto me che è impossibile! Dentro di te scorre il sangue degli dei non quello di due terrestri!" tuonò con rabbia.
"Eppure se fosse, Loki? A te cosa importerebbe, sei stato via tanto di quel tempo che credo sia un vero miracolo che ancora tu riesca ricordare il mio nome. Mi hai lasciata sola ed ora ho imparato a vivere così, nella solitudine del mio essere sola con le mie paure e la mia natura!" risposi cercando di frenare la rabbia.
"Sai benissimo cosa è accaduto, Syn, non darmi la colpa. - strinsi i pugni conficcando le unghie nella carne- Per una volta, una soltanto ti chiedo di essere te stessa, di esternare tutto il dolore, l'angoscia, il risentimento, la rabbia. Urla il tuo dolore e placa l'animo inquieto. Urla Syn! Urlami il tuo rancore, insulta l'uomo che ti ha spezzato il cuore!" la sua voce aumentò di qualche ottava, spezzando il religioso silenzio di quella notte invernale.
Mi aveva chiamata per nome, il mio vero nome Syn, probabilmente il significato di quel gesto per lui era diverso dal mio.
La pazienza raggiunse presto il limite e mi ritrovai in piedi di fronte a lui furente.
"Sei un egoista ed un impudente!- tuonai furente- Adesso desideri che mi sfoghi per tutto il dolore accumulato in questi anni? Vuoi che ti dica quanto sei stato infame? Bene lo sei stato in modi che non puoi immaginare! Hai preferito sprofondare nell'oblio, lasciandomi sola con un padre, che non si è mai comportato da tale, con un fratello soggiogato dallo stesso e dall'amore per una mortale! Vuoi che ti dica quanto mi sono sentita sola in questi anni? 
Si, sono stata sola ed ho sofferto troppo, ho lasciato la mia casa per scappare da un'unione senza amore, per puro interesse di due re folli, per scampare ad un essere privo di scrupoli. Sono arrivata su un pianeta limitato, che mi mortifica ogni giorno, ma la cosa peggiore è che convivo con un cuore che dipende incondizionatamente da te e dal tuo dannatissimo amore. Tutto ciò che vorrei è vederti sparire, dimenticarti, odiarti, ma non posso perché l'amore che provo per te supera qualsiasi forma di odio. Un cuore che ha troppo amato non è capace di odiare..." conclusi ansante dandogli le spalle, non mi ero resa conto di aver urlato tutti quei pensieri, finché non sentii la gola bruciare. 
Aveva ragione, il dolore mi stava logorando e la disperazione era tale da farmi sembrare una pazza isterica in preda a crisi.
Sentii gli occhi inumidirsi e bruciare, velocemente nascosi il viso tra le mani vergognandomi per tanta fragilità e banalità.
Mi bloccò i polsi, portandomeli dietro la schiena, mi strinse con forza a sé facendo aderire perfettamente i nostri corpi, avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra, potevo sentire il suo respiro fondersi col mio.
"Dimmi che non mi vuoi, dillo ora e me me andrò..." sussurrò sulle mie labbra.
Una scarica di brividi mi prese, sentii gli occhi bruciare.
"Non posso..." risposi con voce rotta.
Premette, con una dolcezza inaudita, le sue labbra sulle mie, sentii il suo dolce sapore invadere ogni cellula del mio corpo. 
Calde lacrime rigavano ora il mio viso, a dispetto di come si possa pensare, erano lacrime di gioia, da troppo tempo attendevo il suo ritorno e riaverlo fu per me la gioia più grande.
Mi lasciò delicatamente i polsi e lentamente feci salire le mie mani fino alla sua nuca, dove cominciai a giocare con i suoi capelli.
Loki, continuò a tenermi stretta a lui con un braccio attorno alla mia vita, mentre con l'altra mano sulla nuca, mi impedì di interrompere quell'agognato bacio.
"Sei mia principessa..." sussurrò.
I suoi occhi erano limpidi e magnetici, diceva la verità 
"Dunque prendimi..." risposi sorridendo maliziosa e lasciando un casto bacio sulle sue labbra rosee.
"Allora hai o non hai un'esibizione lunedì?" chiese canzonatorio.
"Si, ma..." cominciai.
"Niente ma, vieni!" mi interruppe porgendomi la mano, lo guardai interrogativa.
"Dove?" chiesi, sorrise beffardo.
"Di sotto, dobbiamo provare. Non vorrai rinunciare spero." disse malizioso.
"Non sia mai. Andiamo!" lo incitai.
Provammo tutta la notte ed anche nei giorni seguenti senza sosta, e lunedì mattina mi trovavo davanti al 'Theatre of Roses' pronta ad ottenere la parte di Psiche.
"Oh Belle, sono più emozionata di te!" esclamò Elisa.
"Beh questo genere di cose le faccio da parecchi anni, so tenere a bada l'ansia." risposi con un ghigno.
"Si, però non te la tirare!" esclamò scherzosa Irene.
"Ragazze non mi sembra il momento di..." la voce di René venne coperta dal rombo di un motore.
"Non...ci...credo!" disse Elisa stupefatta. 
Loki, scese con eleganza dalla Jaguar nera, lasciando me e le ragazze a bocca aperta.
Ora aveva i capelli più corti ed indossava una camicia bianca con dei pantaloni aderenti neri e scarpe nere abbinate alla perfezione. 
Si mosse sicuro verso me, che lo fissavo in un misto di stupore, malizia e compiacimento.
"Buongiorno" disse cortese a tutte le presenti.
"Buongiorno a te." risposi sorridendo maliziosa. 
Elisa, Irene e Renè muovevano le labbra ad intermittenza, non riuscendo a spiccicare una parola. Quando Loki, seppur per puro scherno, rivolse loro uno dei suoi migliori sorrisi, le vide sciogliersi come neve al sole mentre emettevano sospiri sognanti.
"L'entrata ad effetto-sussurrai-è la rovina di ogni ragazza." 
Sorrise malizioso, roteai gli occhi sbuffando.
"Smettila di sorridere come un idiota e andiamo!" dissi.
"Ammettilo sei gelosa." fece canzonatorio, in risposta gli arrivò un pugno sul braccio.
"Andiamo!" continuai, entrando nel teatro seguita da Loki e le ragazze.

Nota dell'autrice
Buone feste a tutti!
Lo so sono come sempre in ritardo, ma anche le feste mi hanno rubato molto tempo ed energie.
La canzone è 'sola' di Francesca Michelin, non è tra le mie cantanti preferite però la canzone mi è piaciuta, mi scuso con chi non ama il genere o la cantante.
Ringrazio chi legge la storia anche senza recensire, come sempre apprezzo chi recensisce, grazie Lady Windermere le tue recensioni mi rendono tanto felice e mi motivano a continuare la storia, GRAZIE!!! *^* 
Vi ricordo mia pagina fb https://www.facebook.com/pages/Angel27-Efp/1492436281045772 
Vi faccio tanti auguri di buon anno e spero di poter aggiornare presto.
Un abbraccio
Angel27
   
 
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