ciao...
BUON ANNO A TUTTI, spero che questo 2015 sia veramente un buon anno per tutti voi...
Ed eccomi qui con l'ultimo capitolo di questa storia. Spero che sia un buon finale per la nostra piccola Emily e la nostra coppia preferita.
ma vi lascio subito alla lettura...
Capitolo 15: Vacanze!
Dal
giorno dell’udienza la vita della famiglia DiNozzo
passò serenamente. La
bambina, avendo la certezza di aver trovato finalmente il suo posto,
fioriva
sempre di più sotto le cure di Tony e Ziva e senza saperlo
riempiva
costantemente di felicità i cuori dei genitori. Il mese di
Luglio passò in una
sfocatura di gioia e velocemente arrivarono ad Agosto, e soprattutto
arrivarono
le vacanze.
Avendo
accumulato, nel corso degli anni, moltissime ore di lavoro sia Tony che
Ziva riuscirono
a prendere un mese intero di ferie e ne approfittarono per organizzare
un bel
viaggio tutti insieme. La loro prima vacanza come una vera famiglia.
Avevano
organizzato un viaggio in Israele, in modo che Ziva potesse passare a
salutare
le tombe della sua famiglia e mostrare al marito e la figlia molte
delle
bellezze del suo Paese d’origine.
La
settimana prima della partenza, Ziva si era occupata di portare Emily a
comprare alcuni costumi da bagno per la settimana che avrebbero passato
al mare
di Haifa. Inoltre sapendo che le temperature sarebbero state molto
calde, le
comprò dei vestitini leggeri con delle ciabattine da
spiaggia e un nuovo paio
di sandalini adatti per le varie escursioni. La sera quando Tony
tornò da
lavoro Emily lo trascinò in camera sua per mostrargli tutti
i suoi nuovi
acquisti, tanto che Tony divertito dalla bambina pensò bene
di farla giocare a fare la sfilata di moda,
facendole
provare tutti i vestiti comprati così da mostrargli come le
stavano, mentre lui
si fingeva uno stilista famoso. Non vedendoli riscendere per la cena,
Ziva
cominciò a preoccuparsi che i due ne stessero combinando una
delle loro così
salì a controllare. Arrivata in camera della bambina
scoppiò a ridere di gusto
vedendo il marito con una sciarpa intorno al collo che fingeva di
sistemare al
meglio il vestito sulla piccola modella.
Sentendo
la risata di Ziva i due si voltarono con aria colpevole, cosa che fece
ridere
ancora di più la ragazza.
“mamma
vieni stiamo giocando alle sfilate di moda” disse Emily con
un bel sorriso
“si
vedo Emily. direi l’ho capito da metà del tuo
armadio sul letto” rispose
divertita Ziva guardando il marito.
“mamma
ma anche te oggi hai comprato i costumi nuovi, perché non
vieni a giocare qui
con noi?” disse, sempre sorridendo, Emily.
“oh
si mamma vieni a giocare con noi” intervenne Tony, guardando
maliziosamente la
moglie
“oh
noo, è quasi pronta la cena ed è il momento che
mettiate tutto in ordine e
andate a lavarvi le mani” disse seriamente Ziva, ignorando lo
sguardo del
marito,
“ooh
ma papà deve vedere i tuoi costumi”
provò a insistere la bambina,
“eh
si papà qui deve vedere” continuò
sogghignando Tony,
“non
ci provare Tony. tranquilla Emily papà vedrà i
costumi un’altra volta” spiegò
Ziva “adesso è l’ora di cena”
continuò a dire la ragazza, prima di uscire dalla
stanza per tornare a finire di cucinare.
Stava
per scendere le scale quando fu, improvvisamente, abbracciata da
dietro.
Lasciandosi andare tra le braccia del marito sorrise.
“la
mamma mi farà vedere i costumi nuovi in una sfilata privata
questa sera?”
sussurrò Tony in un orecchio della donna.
“se
lo stilista in questione si comporterà bene, forse
si” rispose sensualmente
Ziva,
“papà!!!
Dove ti sei nascosto? Hai giocato anche te mi devi aiutare a mettere in
ordine”
chiamò Emily dalla sua cameretta, sbuffando un
po’.
“ha
ragione vai ad aiutarla” disse Ziva, ridendo della bambina e
del marito
“ricorda se ti comporterai bene, dopo giocheremo io e te
insieme” continuò la
ragazza,
“corro”
disse Tony lasciandole un bacio sulla guancia e correndo verso la
stanza della
figlia, in modo da ordinare tutto il caos di vestiti.
“finalmente
papà. Quando si finisce di giocare poi si deve riordinare
tutto” disse con voce
da maestrina la bambina, ripetendo una delle regole che le avevano
insegnato.
“hai
ragione principessa, papà adesso si farà
perdonare” disse ridendo Tony.
Quella
sera, mentre Emily dormiva, Ziva mantenne la sua promessa di fare una
sfilata
privata per il marito. Finendo con un sacco di divertimento per i due
adulti.
La
sera prima della partenza si ritrovarono tutti per una cena a casa di
Gibbs, in
modo da poter passare un po’ di tempo insieme, prima di stare
lontani per un
mese intero. Emily, al momento di tornare a casa, elargì
baci e abbracci a
tutti con le promesse di portare un regalino ad ognuno di loro. La
mattina dopo
la famiglia partì presto per raggiungere
l’aeroporto. La prima tappa del loro
viaggio fu NY, dove rimasero in visita per un paio di giorni da Senior
e Linda.
Emily fu molto felice di poter vedere, per la prima volta, la casa di
nonno
Senior. Naturalmente Senior non si risparmiò con le coccole
e a portarla a fare
passeggiate al parco sotto casa. la visita passò veloce, ma
decisero di
fermarsi nuovamente, per qualche giorno in più, una volta
tornati da Israele.
Il lungo viaggio in aereo esaltò e stancò
tantissimo la bambina, la quale non
finiva di voler stare in braccio a Ziva in modo da poter guardare bene
le
nuvole fuori dal finestrino. Il decollo e l’atterraggio la
spaventarono un
pochino, soprattutto perché dovette stare seduta sul suo
sedile in mezzo ai
genitori e le era vietato stare tra le braccia del papà.
Durante il primo
scalo, per superare le due ore di attesa, i tre DiNozzo passarono un
po’ di
tempo a giro per i negozio dell’aeroporto e Emily si fece
compare delle piccole
calamite del posto da poter attaccare al frigo in modo che tenessero
appesi i
suoi disegni. Finalmente dopo molte ore atterrarono a Tel Aviv. Dopo
aver
recuperato i loro bagagli e superato tutti i controlli, finalmente
potevano
lasciare l’aeroporto. Stavano
andando
verso un noleggio auto, stranamente Ziva si sentì chiamare.
“mamma
quel signore laggiù ti sta chiamando” disse Emily
indicando un uomo che si
stava avvicinando a loro. Per un attimo la coppia
s’innervosì, non aspettandosi
nessuno di loro conoscenza a prenderli; poi considerando il passato per
un
attimo temettero cattive notizie, ma invece più
l’uomo si avvicinava più
diventò chiaro di chi si trattava e la coppia si
rilassò notevolmente.
“Ziva!!”
salutò l’uomo avvicinandosi alla donna,
“Malachia,
che piacere vederti” ricambiò il saluto Ziva,
stringendo l’amico in un
abbraccio. Dopo la morte di Eli, i due erano tornati in contatto e
avevano
ristabilito la loro amicizia su un lato personale e non più
lavorativa,
scoprendo l’uno nell’altra ottimi amici.
“che
ci fai qui? Pensavo che ci saremmo incontrati direttamente ad Haifa la
prossima
settimana” disse Ziva sorpresa di vedere l’amico.
“papà,
perché la mamma parla strano?” chiese Emily a voce
alta, non capendo una sola
parola detta tra la madre e quell’uomo a lei sconosciuto.
“ahahahaha
tesoro la mamma non sta parlando strano. Parla solo in
un’altra lingua. Ti
abbiamo spiegato che questo è il Paese dove è
nata la mamma e qui non parlano
inglese, ma parlano in ebraico” spiegò Tony alla
piccola ancora un po’ confusa,
“e
quindi ora non capirò più cosa dice per tutte le
vacanze?” chiese un po’
preoccupata Emily, facendo ridere tutti.
“ma
no tesoro mio, parlerò sempre come a casa. solo a volte
sarà necessario che
parli anche in ebraico, perché qui non tutti conoscono
l’inglese come noi”
spiegò Ziva, prendendo la bambina in collo.
“ora
vieni che ti presento un mio amico” continuò a
dire la ragazza “questo è
Malachia” presentò la donna,
“se
parlo lui mi capisce?” si preoccupò di chiedere la
piccola,
“ma
certo principessa. Malachia qui penso parli tante lingue come la tua
mamma”
disse Tony sorridendo e salutando l’uomo,
“mai
così tante come tua moglie, ma una buona parte”
rispose Malachia, in inglese,
mentre ricambiava il saluto di Tony.
“ciao
amico della mamma” salutò la bambina,
“ciao
piccola. Se non mi sbaglio tu devi essere Emily, vero?”
chiese Malachia
sorridendo alla piccola
“si
sono proprio io” confermò la bambina appoggiando
la testa sotto il mento della
mamma e abbracciandola forte. A volte la sua timidezza tornava in
mostra, ma
comunque niente di allarmante come lo era nei primi mesi insieme.
“che
ci fai qui?” chiese nuovamente Ziva
“sempre
dritta la punto vedo” disse ridendo Malachia
“comunque sono venuto a prendervi
per accompagnarvi a casa mia” spiegò infine
l’uomo,
“come
a casa tua?” s’intromise Tony,
“si
per questa notte sarete ospiti miei e di mia moglie. Anzi
sarà meglio andare
che Maria e Aviv ci stanno aspettando” disse sbrigativo
Malachia non
permettendo nessuna obiezione.
“ma
Malachia non è necessario, possiamo andare in hotel come
stavamo progettando di
fare” disse subito Ziva,
“oh
non accettiamo rifiuti in casa BenGuidon, quindi prendete le vostre
valige e
andiamo” disse l’uomo, prendendo una delle valigie.
“dacci
almeno il tempo di prenotare una macchina per domani” disse
Tony,
“oh
non è necessario, stasera Orly sarà a cena con
noi e ha intenzione di farvi
avere una macchina del Mossad a piena disposizione per la vostra
vacanza. Come
vedete è tutto organizzato ora andiamo” disse
nuovamente l’uomo, avviandosi
verso l’uscita.
Una
volta arrivati a casa di Malachia ci furono molte presentazioni e
saluti. Emily
fu molto sorpresa di scoprire che Aviv era un bambino di 6 anni e che
parlava
inglese come lei. Dopo aver sistemato le valige nella camera degli
ospiti e
sistemato Emily in camera con Aviv, gli adulti passarono parte del
pomeriggio a
parlare e recuperare il tempo distante. Emily e Aviv legarono
velocemente e
giocarono per molte ore insieme. L’ora di cena
arrivò velocemente, così come
Orly. Anche i rapporti con la donna erano migliorati e Ziva fu felice
di poter
passare un po’ di tempo anche con lei. La cena fu un affare
molto piacevole.
Nonostante la cucina tipica Tony e Emily mangiarono di buon gusto tutto
quello
che fu servito. Subito dopo il dolce, Ziva fu raggiunta da Emily.
“mamma
posso stare in collo a te?” chiese la piccola stropicciandosi
gli occhi
assonnati,
“certo
amore mio, vieni qui” disse Ziva prendendo la figlia in collo
e cullandola
contro il petto. Emily si sistemò in quella che per lei era
una posizione
comoda e presto si addormentò.
“eh
un viaggio lungo eh?” chiese premurosa Orly, osservando la
bambina.
“si
decisamente. Poi questa è il suo primo viaggio”
spiegò Ziva non togliendo per
un attimo gli occhi dalla sua bambina.
“la
tua famiglia l’avrebbe adorata. È una bambina
così speciale” disse Orly “sono
sicura che Eli è molto orgoglioso di te”
continuò seriamente la donna,
accarezzando delicatamente la guancia della bambina, evitando lo
sguardo di
Ziva.
“grazie”
rispose Ziva, dopo un minuto di silenzio.
Malachia
e Maria erano impegnati a sparecchiare la tavola, quindi non avevano
assistito
alla scena, ma Tony non aveva perso neppure un attimo di quel momento.
Non
voleva che quel viaggio si dimostrasse troppo difficile per Ziva. Prima
di
partire si era ripromesso di controllarla e sostenerla in caso di
bisogno;
anche Gibbs gli aveva chiesto di tenere un occhio su di lei anche per
lui, e
non aveva intenzione di mancare alla promessa. Fu felice di vedere che
le
parole di Orly non la turbavano, ma al contrario le fecero fiorire un
dolce
sorriso.
La
serata terminò presto, dato che anche Tony e Ziva erano
molto stanchi dal
viaggio e il fuso orario. Il giorno seguente, dopo aver salutato
Malachia e la
sua famiglia e aver preso accordi per incontrarsi la settimana dopo al
mare,
prima di partire in direzione di Be’er Sheva Ziva
guidò in direzione del
cimitero della città. Prima di partire aveva pensato che per
evitare di
rovinare la vacanza alla sua famiglia sarebbe passata a salutare tutti
prima di
ripartire. Pensava che rivedere le tombe di tutti, potesse essere molto
difficile, ma dopo le parole di Orly si rese conto che sarebbe stata
ingiusta
ad ignorare così la sua famiglia solo perché
spaventata all’idea di avere
ricordi tristi. Naturalmente Tony l’appoggiò in
qualsiasi scelta avrebbe preso,
così quella mattina Ziva li guidò fino al
cimitero. Una volta giunti alla zona
della famiglia David, Tony e Emily rimasero un po’ in
disparte. Ziva si
avvicinò alle tombe dei genitori e dei fratelli intonando
una preghiera per
loro.
“papà
che sta facendo la mamma?” chiese Emily a bassa voce, capendo
anche lei che
quello era un luogo dove portare rispetto.
“sta
dicendo una preghiera in ebraico per la sua mamma e il suo
papà” rispose piano
Tony,
“oh”
esclamò la piccola “ma loro sono un cielo
vero?” chiese ancora.
“si.
sono in cielo e con loro ci sono la sorellina e il fratello della
mamma” spiegò
Tony,
“e
perché siamo qui, se loro sono in cielo?”
domandò curiosa la bambina,
“beh
vedi tesoro questo è un posto dove le persone possono venire
a ricordare le
persone che hanno in cielo. perché quando uno va in cielo,
non ci va con tutto
il corpo, ma ci va la sua anima che noi non vediamo. Così
poi il corpo viene
portato in questi posti dove tutti possono andare a trovarli e dire una
bella
preghiera” provò a spiegare Tony, un concetto non
facile per un bambino.
Nel
frattempo Ziva si era inginocchiata a raccogliere alcune pietre, per
poi
posizionarle sulle tombe di ognuno dei suoi familiari. Vedendo questo
Emily si
avvicinò e raccolse una pietra bianca tutta liscia.
“tieni
mamma. Questa è bella” disse la bambina passando
il sassolino alla madre,
“grazie
tesoro mio” disse Ziva “ti va di aiutarmi a
sistemarla per la tua zia Tali?”
chiese la donna.
“si
ti aiuto io” disse la bambina
“vieni
ti faccio vedere” disse Ziva prendendo la mano della bambina
per portarla più
vicino alla tomba della sorella “ecco dobbiamo metterla per
lei”
“oohh
è molto carina” disse la bimba osservando la foto
di Tali “ma te sei più bella
mamma” disse innocentemente Emily ottenendo un bacio dalla
madre.
Con
il sassolino in mano, Emily si avvicinò e osservò
attentamente dove poteva
appoggiarlo. Dopo alcuni momenti allungò la sua manina e
sistemò il sassolino
vicino alla foto, mandando un bacino da lontano. Il gesto
emozionò molto Ziva,
la quale cercò di nascondere velocemente le lacrime. Vedendo
la moglie un po’
in difficoltà, si affrettò a raggiungerla e
passarle un braccio intorno alle
spalle. Bastò sentire il marito vicino a lei per sentirsi
meglio e più sicura,
riuscendo così a ricacciare definitivamente indietro le
lacrime.
“mamma!
Papà! Vi piace dove ho messo il sassolino?” chiese
la bimba euforica, ignorando
l’emozione che aveva provocato nella madre.
“è
perfetto amore. La zia sarà felicissima” disse
Ziva sorridendo “vieni ora che
ti mostro il nonno e la nonna” continuò Ziva,
portando sia il marito che la
figlia dai genitori.
Dopo
la lunga visita al cimitero, i tre si fermarono a fare colazione in un
bar per
poi partire alla volta di Be’er Sheva, dove avrebbero passato
tutta la prima
settimana. Ziva aveva ancora la sua
casa
di famiglia ed era lì che avrebbero alloggiato. La casa era
ancora arredata in
vecchio stile, am comunque era molto confortevole, in più si
trovava isolata
dalla città e aveva un grande giardino seguito da un grande
aranceto. Emily fu
felicissima di dormire nella sua nuova cameretta, soprattutto dal
momento che
venne a sapere che era la cameretta della mamma quando era piccola.
Durante
quella settimana si riposarono e si dedicarono a visitare molte tra cui
le
rovine di una città fortificata del periodo delle monarchia
Israelita*. Si
dedicarono a visitare la Vecchia Città; ma anche la stazione
ferroviaria turca
costruita durante la prima guerra mondiale, a visitare la casa del capo
stazione e la torre idrica per alimentare i motori a vapore dei treni,
la
Saraya** oggi sede del comando della polizia cittadina, passarono un
pomeriggio
anche al Centro dell’Artigianato Etiopico***, dove comprarono
una bambolina in paglia
per Emily e alcuni centri ricamati; infine visitarono molti altri
edifici che
hanno formato la storia di questa città. inoltre avevano
trovato un parco
tranquillo dove passavano le ore del pranzo tra una visita e
l’altra. L’ultimo
giorno a Be’er Sheva lo trascorsero a casa, passando il
pomeriggio a giocare
con la bambina nell’aranceto.
Dopo
cena Emily crollò addormentata e i due adulti ne
approfittarono per passeggiare
un po’ in giardino e a scambiarsi molte tenerezze. Tony
sapeva che passare la
settimana nella casa di famiglia non era facile per la moglie, e si
volle
assicurare di aiutarla a fare molti ricordi felici di loro insieme in
quei
luoghi. Ziva non poteva essere più felice di questo. Grazie
a Tony, infatti, la
ragazza raccolse nella memoria tanti momenti pieni di amore da unire a
momenti
meno gioiosi vissuti da bambina.
La
tappa successiva nella loro vacanza era Haifa, località di
mare. Quella
settimana fu molto più rilassante per la famiglia DiNozzo.
Passavano le loro
giornate dalla piscina dell’hotel a giornate piene in
spiaggia.
Durante
una delle prime mattine al mare, Ziva decise di indossare uno dei suoi
nuovi
costumi, cosa che Emily notò.
“papà
papà guarda il costume
nuovo di mamma.
Te ancora non lo avevi visto” disse la piccola. Tony che
stava aprendo
l’ombrellone si voltò e riconobbe subito il capo
indosso alla moglie, la quale
gli stava sorridendo felice.
“oh
si il costume che ancora non avevo visto” disse
l’uomo, mandando uno sguardo
piano di malizia alla moglie. I due smisero di fare quello che stavano
facendo
per osservarsi felici negli occhi, ricordando benissimo quello che era
avvenuto
la sera che Ziva gli aveva mostrato il suo nuovo acquisto.
“allora
ti piace papà?” chiese Emily, ignara dei pensieri
che stavano avendo i genitori,
“oh
si è molto carino” rispose ancora sovrappensiero
Tony,
“papà!
devi dirlo alla mamma che è bellissima. Sai che non lo
voleva comprare?” ordinò
la bambina, rivelando un piccolo particolare che Ziva non aveva detto.
“non
lo voleva comprare?” chiese sorpreso l’uomo,
“no
no. Poi ho detto che era bellissima e che anche te avresti detto la
stessa
cosa. quindi ora glielo devi dire” disse seria Emily,
spingendo il papà verso
la mamma.
“ok
ok vado a dirglielo” sospirò Tony, mentre Ziva
ridacchiava davanti a quella
scena.
“un
uccellino mi ha detto che non volevi comprare questo costume”
disse Tony
avvicinando alla moglie e passandole un braccio intorno alla vita per
avvicinarla a lui “perché non lo volevi
prendere?” chiese curioso l’uomo,
“non
ero sicura che mi andasse bene” rispose sinceramente la donna,
“ooh
Ziva posso confermare che ti va benissimo” disse con un
sospiro Tony “accidenti
sei mozza fiato” continuò l’uomo.
“papà!!!
Diglielo alla mamma” ordinò Emily da dietro la
coppia,
“ok
va bene glielo dico” finse di sospirare Tony “sei
bellissima” aggiunse, ma
questa volta il tono della sua voce non era né divertito
né scocciato, ma
semplicemente vero.
“grazie”
sussurrò Ziva, dandogli un dolce bacio sulle labbra,
“ooh
Ziva se ti serve un aumento di dosi di fiducia basta dirlo, stasera
possiamo
replicare quello che abbiamo fatto quando ti ho vista così
la prima volta”
disse sogghignando Tony.
“cosa
dovete rifare papà?” chiese
all’improvviso Emily, che si era avvicinata alla
coppia e si stava facendo spazio tra i loro corpi per far parte
dell’abbraccio.
I
due adulti erano così avvolti in loro stessi che non si
erano accorti che la
bambina li stava ascoltando. Scoppiando a ridere imbarazzati Tony prese
al volo
la figlia e dopo aver dato un nuovo bacio alla moglie,
iniziò a correre verso
il mare.
“dobbiamo
rifare questo” disse urlando l’uomo portando la
bambina dentro l’acqua e
buttandosi nell’acqua, senza far immergere la testa sotto
l’acqua alla piccola,
la quale doveva ancora imparare a nuotare.
“PAPA’!!”
urlò la bambina divertita “MAMMA
AIUTAMI” chiamò la piccola. Dopo aver
sistemato i vestiti di tutti sotto l’ombrellone, con la loro
borsa frigo, pure
Ziva ridendo li raggiunse in acqua, dando inizio ad una piccola lotta
di
schizzi e scherzi.
A
metà settimana furono raggiunti per una giornata da
Malachia, Maria e Aviv. I
sei passarono la giornata facendo un bellissimo pic-nic sulla spiaggia,
in una
piccola caletta poco frequentata. I due bambini passarono la giornata a
cimentare sempre di più la loro amicizia appena scoperta,
divertendosi un
mondo, in particolare quando coinvolgevano nei loro giochi i loro
papà. La
giornata passò troppo velocemente per i gusti dei bambini,
anche se al momento
di salutarsi stavano crollando dal sonno tutti e due. Il resto della
settimana
passò tranquillamente tra sole, spiaggia e divertimento.
Fino a quando non fu
nuovamente il momento di tornare a Tel-Aviv per gli ultimi giorni di
vacanza
prima di tornare a casa.
A
Tel-Aviv ne approfittarono per rendere la macchina al Mossad e salutare
gli
amici, per fare un giro generale della città e per
concludere per un’ultima
visita al cimitero. Ben presto si ritrovarono nuovamente in aereo, per
affrontare il viaggio di ritorno e tornare alla loro vita quotidiana.
Quella
notte in aereo, mentre tutti dormivano, Ziva si soffermò a
guardare il marito
addormentato che stringeva sul suo petto il corpicino della figlia,
anche lei
addormentata. Anni avanti non avrebbe mai creduto che la sua vita
sarebbe
arrivata a quel punto, neppure l’anno precedente avrebbe mai
immaginato che
tutto sarebbe cambiato e stravolto così completamente. Uno
stravolgimento pieno
d’amore per lei e Tony. Ed ora eccola lì una mamma
a tutti gli effetti, una
moglie sempre più innamorata del suo compagno e ricambiata
del suo amore. Non
poteva desiderare di più. Era impaziente di vivere questa
sua vita con la sua
bambina e Tony, e chissà che cosa altro aveva in serbo il
futuro per loro. Di una
cosa era convinta, qualsiasi cosa fosse stata se era con la sua
famiglia
sarebbe andato tutto bene. Sorridendo alle due persone più
importanti della sua
vita, si chinò a posare un dolce bacio sulla fronte ad
ognuno per poi
addormentarsi pure lei sulla spalla del marito, il quale avvertendo la
moglie
adagiarsi sorrise nel sonno.
Note:
*
luogo in Be’er Sheva che esiste veramente ed è
stato dichiarato patrimonio
dell’Umanità dall’Unesco nel 2005.
**
il Palazzo del Governo
***
Centro
dell’Artigianato Etiopico dove le donne
immigrate conservano le antiche tradizioni artigiane degli Ebrei
Etiopi, così
come vengono praticate nei loro villaggi, dedicandosi a confezionare
oggetti di
terracotta, ricami, sculture, e manufatti in paglia.
Note
dell’autrice:
Pure questa storia
è finita (ma non sparirò :P
)
Mi
dispiace lasciare Emily, m’infondeva tenerezza, ma
è giusto così…almeno tutto
è
finito bene, e sono tutti felici…
Ma
passiamo ai ringraziamenti…
In
primis GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE a meggie90 sempre presente e di supporto
XD
Ma
grazie anche a tutti voi che avete sempre letto la storia e a coloro
che hanno
lasciato un commento.
-
Cateyes92
-
TIVA01
-
1971francesca
-
Pandy12
-
Ziva4ever
-
Emill_ (che spero
si sia ricreduta
leggendo la storia)
(alla
prossima settimana, che tornerò con un nuovo capito di
“Restart”)