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Autore: Alins    03/01/2015    1 recensioni
La vita di Maya è divisa fra la sua numerosa famiglia, tra due genitori e ben otto fratelli, e la scuola, che la riempie di ansia.
Lorenzo e Alessandro sono gemelli, e mentre il primo è il migliore amico di Maya Alessandro sembra essere il suo peggior nemico.
Camilla, la migliore amica di Maya, è da sempre innamorata di Alex, fratello della migliore amica, che sembra non vederla.
Jaya e alla ricerca del suo futuro, ma troverà qualcosa in più, proprio come Gianluca, che lotta contro le discriminazioni da tutta la vita.
Giada e Viktoriya sono alla ricerca del ragazzo perfetto, ben consapevoli del fatto che neanche loro sono perfette.
Sono tutti alla ricerca della verità, del futuro, dell'amicizia, dell'amore ...
riusciranno a scoprirsi grazie ad Emilia, giovane professoressa che tra le mura di quella scuola ha lasciato il cuore, ma ben presto anche tutte le ferite di Emilia verranno a galla ...
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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                     Jealous guy
 
<< I didn’t mean to hurt you
I’m sorry that I made you cry
Oh no, I didn’t want to hurt you
I’m just a jealous guy >>
Una serie di scatti a raffica si insinuò nei sogni di Maya, facendola svegliare.
La ragazza strizzò un paio di volte gli occhi, e tentò di stiracchiarsi invano, poiché si trovava imprigionata tra le braccia di Alessandro, ancora profondamente addormentato.
Maya strizzò gli occhi ancora una volta, non riusciva a capire se stesse solamente sognando o quella d’avanti a lei che ridacchiava era sul serio Camilla e le scattava foto, con la sua macchina fotografica digitale.
<< Cami? Che stai facendo? >> chiese con la voce impasticciata di sonno.
<< Immortalo questo momento >> dichiarò Camilla sorridendo.
Maya sgranò gli occhi e spinse Alessandro, che per tutta risposta le si avvinghiò ancora di più addosso, la ragazza allora lo spinse più forte via e gli urlò contro, mentre il ragazzo per la sorpresa mollò la presa e ruzzolò giù per il letto, sul freddo pavimento.
<< Che succede? >> chiese il ragazzo dolorante a terra.
<< Questa cretina cercava di farci una foto >> rispose Maya mentre si metteva a sedere.
<< Troppo tardi, ne ho fatte già una ventina, avete il sonno pesante, piccioncini >> rispose Camilla mentre si avviava alla porta e cominciava a correre.
<< Che? >> urlò a sua volta Maya mentre si liberava delle coperte, scavalcava Alessandro ancora steso a terra e correva all’inseguimento dell’amica.
Camilla correva giù per le scale veloce, mentre rideva, con ancora stretta fra le mani la macchina fotografica.
Maya la seguiva, un po’ più piamo per non scivolare giù per la scale, sbraitandole contro.
Riuscì a bloccarla dietro il tavolo del salotto, ma non riusciva comunque a raggiungerla per prenderle la macchina fotografica.
Attirati da tutto quel baccano gli altri scesero, alcuni già pronti per la scuola, altri appena svegli, che le guardavano con uno sguardo a metà tra il divertito e il confuso.
<< Cosa sta succedendo? >> chiese Alex, appena sceso, ad Alessandro.
Ma fu Maya a rispondere.
<< La tua dolce metà si sente così contenta che ha rubato la mia macchina fotografica e continua a fare foto fuori luogo.  >> ripose fra i denti.
<< Oh, ottimo >> commentò Alex, mentre si avviava nuovamente mentre le scale.
<< Traditore! >> gli gridò dietro la sorella, distraendosi.
Infatti Camilla fece scattare la macchinetta e prese il rullino.
Poi le tirò la macchina fotografica e corse fuori, dove Maya non l’avrebbe mai seguita dato che era ancora in quello che aveva definito “pigiama”, e Maya per non rompere la sua adorata macchina fotografica la prese al volo lasciando la amica scappare con sua sorella Jaya, probabilmente a sviluppare le foto e poi ad andare a scuola.
<< Grazie per l’aiuto, eh >> gridò Maya dirigendosi a grandi passi al piano di sopra, per prepararsi.
 
                                          ***
<< Mi perdonerai mai? >> chiese Camilla guardando con faccia da cucciolo Maya.
Erano arrivate a scuola contemporaneamente e se ne stavano sedute sulle scale ad aspettare che la campanella suonasse.
<< Dipende … cosa ne hai fatto di quelle foto? >> chiese Maya più che curiosità che per altro.
<< Beh, non ti preoccupare non le vedrà nessuno >> mormorò Camilla velocemente sorridendole.
<< Ci conto >> rispose Maya.
<< May? >> chiamò Camilla dopo un paio di minuti di silenzio
<< Sì? >> mormorò Maya girandosi verso di lei con sguardo interrogativo
<< Dove è tuo fratello? >> chiese Camilla sospettosa, ancora non poteva crederci che stavano insieme, ed aveva paura che a scuola facesse finta di nulla.
<< Se non lo sai tu che sei la sua ragazza … >> commentò Maya.
<< Perché? >> chiese poi.
<< Beh, tu lo conosci, e se dopo tutto quello che ha fatto facesse di nuovo finta di nulla, non salutandomi, oppure evitandomi? E se … >> Camilla stava cominciando a blaterare, su sospetti infondati che aveva, erano la paura e il panico che parlavano al suo posto.
<< Cami, basta con questi “se” e “forse”! Vedrai quello che ha intenzione di fare a breve, lo scoprirai solo vivendo >> la interruppe immediatamente Maya, Camilla non disse niente, ma annuì consapevole della verità nelle parole della amica.
Alex arrivò in quel momento, circondato da amici, Camilla già sospirava rassegnata all’idea che Alex avrebbe fatto finta di nulla e che le sarebbe toccato vivere nell’ombra, non sarebbe mai riuscita a lasciarlo per la seconda volta, non per quanto aveva sofferto in quegli anni.
Alex perlustrò con gli occhi le scale e quando la vide i suoi occhi si illuminarono e un sorriso che andava da orecchio ad orecchio comparve sul suo volto.
Si scusò con gli amici e si scrollò un paio di ocche che tentavano di fermarlo, dirigendosi verso di loro, e fece una cosa che non aveva mai fatto in pubblico.
Le tese la mano e la fece alzare, poi la baciò, d’avanti tutta la scuola.
Camilla si aggrappò alle sue spalle, come se avesse paura che la lasciasse andare, incurante di tutti quegli sguardi che aveva addosso.
Immediatamente tutti gli occhi furono puntati su di loro mentre Maya alzava gli occhi al cielo, ma sorrideva, contenta che finalmente suo fratello si fosse deciso a mettere la testa a posto, e con la persona migliore con cui avrebbe potuto farlo.
                                          ***
<< Si sono finalmente decisi ad uscire allo scoperto >> commentò Giada mentre osservava i due piccioncini, mentre raggiungeva Maya insieme a Vik.
<< Eh già. >> commentò Maya mentre e faceva posto alle due ragazze.
<< Era ora >> disse invece Vik.
<< E tra te e Lore? >> chiese Giada curiosa, era da un po’ che Vik non parlava più di Lore, e Giada era a corto di notizie.
<< Niente, non c’è niente, ed è meglio così, credimi, molto meglio >> rispose Viktoriya distogliendo lo sguardo dalla amica e puntandolo sul campetto, dove, forse per destino forse per combinazione, incontrò gli occhi di Lorenzo che la salutò scuotendo la mano.
<< Ma perché? >> chiese Giada esasperata, non capiva nessun tira molla che facevano le amiche con i ragazzi, insomma se a lei un ragazzo piaceva se lo prendeva, se ne infischiava degli altri, senza nessun rimpianto, ed era convinta che si dovesse vivere così.
Viktoriya aprì la bocca per rispondere, aveva finalmente deciso di raccontare tutta la verità alle amiche, ma la campanella suonò impedendole di continuare il discorso.
<< Andiamo via, prima che la prof ci faccia una ramanzina >> disse alzandosi, provocando un o sbuffo in Giada.
<< Non finisce qui >> minacciò infatti Giada mentre scendevano le scale.
Viktoriya annui mentre Maya le seguiva mentre pensava che quella campanella era proprio una “rovina rivelazioni” ricordando che aveva fatto lo stesso con Gianluca quando finalmente il ragazzo si era deciso a rispondere sulla questione del “Chi ti piace?”
 
                                    ***
Le lezioni passarono piuttosto pigramente, e lentamente.
E quando finalmente la campanella dell’ultima ora suonò, Maya si precipitò fuori dalla classe tirandosi dietro Camilla, che sembrava attaccata con la colla al cellulare, probabilmente cercava di contattare Alex, cosa inutile dato che tra un po’ si sarebbero visti.
La relazione tra i due aveva fatto il giro della scuola in sole cinque ore, arrivando alle orecchie di tutti, persino a quelle dei professori, ed era praticamente sulla bocca di tutti, Camilla non sapeva se esserne felice o no.
Da una parte lo era, perché finalmente le cose erano state messe in chiaro dall’altra di meno, per la sua breve storia con Max non c’era stato così tanto scalpore, ora aveva come la sensazione di avere tutti gli esseri femminili della scuola, ma anche se Ariel e Maya le avevano fatto più volte presente che era normale perché Alex faceva parte dei più belli della scuola e dei più popolari, e che ora si sarebbe trovata con centinaia di Ariel incazzate, cioè come si era sentita Ariel quando aveva appreso del fidanzamento di Max e Camilla, Camilla non era per niente tranquilla, aveva un gran paura di perderlo, e non voleva questo.
Maya allora si promesse che sarebbero dovuti passare sul suo cadavere per far lasciare i due.
Come previsto Alex stava aspettando Camilla, e appena la vide le loro labbra si incollarono come se fossero attaccate con la colla, Maya distolse lo sguardo, aveva visto fin troppo dolcezza dal giorno prima, se continuavano così le avrebbero fatto venire il diabete.
<< Maya? >> chiese una voce, la ragazza si girò immediatamente incontrando il viso di Mario, che la stava guardando incerto.
<< Mario? Che ci fai qui? >> chiese lei a sua volta sorpresa
<< Passavo di qua, e mi era sembrato di vederti, non fraintendermi non ti seguo >> rispose lui sorridendo.
<< Non preoccuparti >> disse lei sorridendogli
<< Ti va se ti do un passaggio? Credo che tuo fratello e la tua amica siano piuttosto impegnati. >> chiese lui speranzoso, lanciando un occhiata a i due che continuavano a baciarsi, senza interruzioni.
<< Io … okay, lo dico ai miei amici, e arrivo >> mormorò lei, non sapeva perché stava accettando ma le parole di Giada le tornarono a mente, doveva dimenticare Alessandro assolutamente.
<< Certo, ti aspetto all’angolo >> rispose lui raggiante andando via.
<< Mario mi dà un passaggio, avvertite mio fratello e la sua fidanzata, grazie >> disse tutto d’un fiato avvicinandosi ai suoi coinquilini e facendo per andare via.
<< Aspetta un po’. Dove hai intenzione di andare? >> chiese Giada con tono malizioso
<< A casa. >> rispose la ragazza alzando le spalle, facendo finta di non aver capito l’allusione di Giada.
<< Mario l’istruttore? Che ci fa qua.>> chiese Vik.
<< Boh, mi ha offerto un passaggio ed io ho accettato. >> rispose Maya sorridendo ancora una volta.
<< Ma perché? Insomma abbiamo ancora posti in macchina e l’ultima spiaggia sarebbe la mia moto >> disse Alessandro con una punta di acidità, a quanto sembrava questa cosa gli dava fastidio.
<< Beh, mi sembra ovvio, perché le piace. Vai Maya e divertiti, e non tornare a casa prima di un invito ad uscire! >> esclamò Giada battendo le mani contenta.
Maya si morse un labbro guardando Alessandro, che con lo sguardo sembrava la stesse implorando di non andare, ma la ragazza annui ed andò via, non voleva più soffrire per Alessandro, per quanto le riguardava aveva già sofferto abbastanza per colpa sua.
 
                                                ***
La ragazza tornò a casa abbastanza in fretta, ma restò in macchina a chiacchierare un po’ con Mario, parlare con lui era piacevole non c’erano mai silenzi imbarazzanti da riempire o cose da rinfacciarsi a vicenda.
<< Come facevi a sapere che Alex è mio fratello? >> chiese Maya curiosa.
<< Beh, è semplice, sono andato via da quella scuola un paio di anni fa, quando tu eri al secondo anno e tuo fratello al terzo, mi ricordo di Alex. >> rispose lui.
<< Sul serio? Ora a quale università vai? >> chiese lei curiosa.
<< Lingue, se tutto va bene l’anno prossimo partirò per la Russia, per uno stage. >> rispose lui orgoglioso.
<< Russia? Fantastico >> esclamò lei.
<< Così questa è casa tua … >> disse il ragazzo osservando l gigantesca villa che avevano d’avanti.
<< Oh, no. Questa è casa di amici, dormiamo tutti qui per un progetto. Ragazzi con i ragazzi, ragazze con le ragazze >> si affrettò a rispondere anche se non era la verità vera e propria.
<< Ah … senti mi stavo chiedendo, lo so che sono il tuo istruttore, ma volevo chiederti se ti andava di uscire con me questa sera >> chiese Mario grattandosi la testa imbarazzato.
<< Nessun problema, mi farebbe molto piacere. >> rispose lei raggiante.
<< Perfetto, passo a prenderti alle sette e mezza >> disse lui
<< Perfetto, grazie per il passaggio, a sta sera >> disse Maya mentre scendeva dall’auto, puntando gli occhi sull’auto notò immediatamente il viso di Giada che spuntava dalla finestra, Maya scosse la testa, la aveva spiata per tutto il tempo quella pazza.
<< Allora? >> chiese infatti Giada non appena varcò la soglia
<< Niente >> sospirò Maya tristemente, un piccolo sorrisetto di trionfo si disegno sulle labbra di Alessandro.
<< Sul serio? >> chiese Vik scettica.
<< No! Sta sera usciamo insieme! Alle sette e mezza! >> gridò Maya
Urletti si levarono dalle ragazze mentre l’espressione di Alessandro mutava.
<< Abbiamo pochissimo tempo! Su di sopra, andiamoci a preparare, prima i compiti. >> esclamò Giada con un battito di mani contenta.
Mentre tutte le ragazze salivano al piano di sopra euforiche, Lorenzo si avvicinò al fratello.
<< Continua a dormire tu >> gli disse dandogli una pacca sulla spalla.
<< Non lasciartela scappare, credimi, non ti conviene >> gli disse Nico guardandolo.
Alessandro sbuffò andando via.
 
                                         ***
L’appuntamento con Mario era andato perfettamente, e il ragazzo come aveva promesso non l’aveva riportata a casa tardi.
L’aveva portata in una pizzeria e poi a fare un giro in centro, osservando le vetrine, Maya sembrava una bambina saltellava da una parte all’altra ridendo, e Mario la seguiva ovunque andasse, avevano parlato molto e si erano entrambi diverti un mondo.
Quando fu il momento di tornare a casa prima di scendere Mario la trattene e la baciò delicatamente, per poi lasciarla andare con un “buonanotte” dato a fior di labbra.
Le ragazze la stavano tutte aspettando sul divano, in pigiama, e notando lo sguardo di Maya che luccicava le fecero un interrogatorio in piena regola, e la lasciarono andare solamente quando furono soddisfatte dal resoconto, dettagliato di Maya.
Alessandro, era uscito subito dopo di lei dopo averla vista farsi bella per un ragazzo che non era lui, non era ancora tornato e di conseguenza Maya si poté preparare con calma nella stanza, e senza volere si infilò nuovamente la maglia di Alessandro.
Era appena passata la mezza notte quando Alessandro rientrò, aveva l’alito che puzzava di alcool e Maya se ne accorse subito, così si alzò e gli andò incontro.
<< Ale! Ma cosa hai combinato! Sei ubriaco! Mettiti a letto! >> ordinò perentoria la ragazza
<< Maya, sei più bella di come ti ricordassi >> disse Alessandro scoppiando a ridere
<< Non dire stronzate, ora ti metti il pigiama e ti metti a letto! >> disse Maya mentre lo spingeva via, con non poca fatica lei riuscì togliergli il giubbotto e la camicia, cercando di non fissare troppo a lungo gli addominali del ragazzo.
<< Ma come hai fatto a ridotti così? Perché? >> chiese Maya esasperata.
<< Perché? Perché sono geloso marcio, e sono dovuto andare via per non vederti contenta dal tornare dall’appuntamento con quel idiota, con l’intenzione di dimenticarmi di te, e sai cosa mi succede ora? Ho bevuto 15 shots di rum, una vodka, e quattro birre. Ho dimenticato come mi chiamo, ma non ho dimenticato il tuo nome, e nemmeno il tuo viso, neanche per un secondo >> sembrava improvvisamente lucido mentre le prendeva il viso fra le mani, guardandola intensamente negli occhi.
Maya rimase ferma, fu in quel momento che Alessandro la baciò con avidità, e Maya ricambiò, perché per quanto fosse facile dire il contrario anche lei desiderava quel bacio.
Incrociò le braccia intorno al suo collo continuando a baciarlo, mentre lui la spingeva delicatamente sul letto, senza però staccarsi per un secondo dalle sue labbra.
<< Mi stai uccidendo, Maya, nessuna ci era mai riuscita >> le sussurrò all’orecchio mentre infilava le mani sotto la maglia.
Le baciò la pancia e poi le lasciò una scia di baci sul collo.
Fu in quel momento che Maya riprese il controllo di sé, che stava facendo? Alessandro era ubriaco, e lei si stava lasciando andare.
Lo spinse via delicatamente.
<< Sei ubriaco, magari potresti dirmelo da sobrio >> gli disse.
Alessandro rimase basito, ma dopo qualche minuto crollò, Maya si addormentò accanto a lui, pensando che se non fosse stato ubriaco, tra loro qualcosa sarebbe successo, qualcosa di inevitabile.
 
                                ***
La mattina dopo Maya fu la prima ad andare via da casa, accompagnata da Emilia, e data l’ora che le separava dal suono della campanella e la colazione saltata, decisero di fare colazione al bar.
Lì, Maya, senza timore, rivelò ad Emilia quello che era successo con Alessandro la sera prima.
<< Tale e quale a suo fratello >> commentò Emilia con un sorrisetto.
<< Ne sei innamorata? >> chiese allora Emilia, guardandola.
<< Io non lo so. Ma dopo tutto quello che è successo, credo che qualcosa lo proviamo entrambi. >> rispose Maya abbassando il viso, le guance in fiamme per l’imbarazzo.
<< Sai, quando avevo la tua età, ero un emarginata, un artista, mi definivo a quel tempo, vivevo in simbiosi con i libri, le cuffie, e le bombolette spray, imbrattavo qualsiasi muro con la mai arte, fu in quel periodo che conobbi Nico, lui era bello, eccome, il più bello, aveva bisogno di ripetizioni e secondo la professoressa sarebbe dovuto toccare a me aiutarlo, in modo da scontare il guaio che avevo fatto, un gigantesco murales fuori la scuola.
Ci innamorammo, e beh lui mi spezzò il cuore.
Quindi se devi stare con Alessandro fai in modo di essere sicura dei sentimenti che provate entrambi >>
Quella non era che una piccola parte della storia di Emilia, ma Maya le era grata per essersi aperta con lei, anche se per una piccola parte
<< Grazie mille >> disse infatti.
<< Niente, andiamo, prima che ci diano per disperse. >> disse Emilia indicando il telefono con la faccia di Camilla che squillava.
Emilia si offrì di pagare e dopo molte lamentele, riuscì a convincere Maya.
La ragazza era arrivata alla conclusione che era stanca di essere trattata come una bambolina da Alessandro, e che gli avrebbe parlato, per mettere la parola fine a tutto quel soffrire reciproco.
 
                                               ***
<< Sì, mamma, ho capito. Non ti preoccupare, parlerò io con Jaya e gli altri e torneremo a casa per il pranzo … sì, ciao mamma, un bacio alle piccole >> Maya chiuse la conversazione in fretta e ficcò il cellulare nella tasca laterale della borsa dei Beatles, a terra acconto a lei.
<< Che succede? >> le chiese Ariel seduta accanto ai suoi piedi.
<< Mamma si è raccomandata di ricordarmi che oggi pranziamo a casa, perché le gemelle domani partono e oggi arriva una sconosciuta a casa nostra >> disse Maya in tono scocciato.
<< Perché hai questo tono? Non ti va a genio? >> chiese Ariel curiosa
<< Beh, in realtà non molto. Questa ragazza che verrà da noi, ho la sensazione che non mi sarà molto simpatica. E poi trovo che sia sbagliato scappare dai problemi come hanno fatto loro, per me dovevano restare qua e affrontarli a testa alta >> spiegò Maya.
<< Intendi come hai fatto tu?  >> chiese sarcastica la voce di Camilla
<< Cosa? >> chiese Maya girandosi verso Camilla, seduta tra Daphne e Giada, mentre Vik era dall’altro suo lato.
<< Intendo dire che tu sta mattina sei scappata via da Alessandro, per qualche strano motivo che non ci racconti. >> spiegò Camilla, Maya fece per aprire la bocca e rispondere, ma Giada fu più veloce, anticipando le sue mosse.
<< E non dire che non è vero, perché lo sappiamo tutte che non è così, ti abbiamo vista benissimo scattare via non appena Alessandro ha sceso le scale. >> disse Giada alzando un dito, come per avvertirla di qualcosa.
<< Okay, va bene! Vi racconterò tutto! >> esclamò Maya spazientita alzando le braccia al cielo, mentre le amiche avevano un sorriso di trionfo stampato sul viso per essere riuscita a farla parlare.
Maya raccontò tutto, tranne la chiacchierata sul passato di Emilia, e si gustò le espressioni di stupore delle amiche.
<< Beh, lui è stracotto di te, innamorato oserei dire, conosco i Leone, benissimo direi, e beh ha solo paura di dirtelo, o forse non lo ha ancora capito bene, ma c’è un solo modo per svegliarlo >> cominciò Daphne con tono deciso.
<< E cioè? >> chiese Maya, a cui servivano urgentemente delle risposte.
<< Fallo ingelosire un altro po’, e vedrai che mio fratello si renderà di come è stato ceco per tutti questi anni >> sentenziò Daphne mentre Giada annuiva convinta, insieme ad Ariel.
<< Ma lei non può usare un ragazzo per ripicca! >> esclamò Camilla, che aveva Viktoriya dalla sua parte.
<< Beh non è necessario, basta solamente che Maya vada in piscina e che Ale sappia che c’è anche Mario, e vedrai come andrà in escandescenza. >> spiegò nuovamente Daphne facendole un occhiolino.
<< Beh, se è così allora sono d’accordo anche io >> disse Camilla, annuendo tra sé per dare enfasi alle sue parole.
<< Ma Lorenzo? Non credete che ci resti male per questo? >> chiese allora Viktoriya.
<< Vik, Lore ha capito che per lui Maya è solo un’amica, ancora deve capire che è ora di guardarsi intorno, ma è sulla buona strada. >> disse Daphne lanciandole un’occhiata piena di significato.
<< Quindi secondo voi bisognerebbe solo farlo ingelosire un altro po’? >> chiese Maya dubbiosa.
<< Esattamente >> rispose Daphne per tutte, mentre le altre annuivano convinte.
<< Va bene, allora >> disse Maya rassegnata però avendo paura del fatto che tutto potesse degenerare.
 
                                     ***
 
Maya aveva avvertito Jaya, Lalita e Alex del pranzo per quel giorno, e di malavoglia Alex accettò di accompagnare tutte le sorelle e a rinunciare ad un pranzo con la sua Camilla.
Maya stava uscendo da sola dalla classe quando una mano le tappò la bocca e la trascinò in un aula.
La ragazza stava per tirare un calcio all’aggressore quando le sussurrò qualcosa.
<< Ferma, sono io >> era la voce di Alessandro, l’avrebbe riconosciuta ovunque.
<< Che vuoi? >> sibilò Maya in un sussurro, turbata dalla loro vicinanza.
<< Dobbiamo parlare di quello che è successo ieri >> disse lui con una faccia da schiaffi.
<< A proposito dove eravamo rimasti prima che tu mi interrompesti? >> chiese lui mentre le si avvicinava e le baciava nuovamente il collo, proprio dove si era fermato la sera prima.
<< Pensavo che tu fossi ubriaco >> mormorò Maya, quando fu sicura di non poter dire o ansimare in modo vergognoso.
<< Lo ero, ma poi sono diventato lucido, e per questo ti devo ringraziare >> le disse ad un soffio dalle sue labbra prima di baciarla con passione.
<< Fermati! Basta giocare! >> esclamò Maya tirandolo via da se a fatica.
<< Ma perché? >> chiese lui esasperato.
<< Io sono stanca di essere trattata come un giocattolino da te, non ho voglia di soffrire e so che se continuiamo così l’unica che ci resta male sono io. Sempre e soltanto io! >> gridò Maya a suo volta mentre si sedeva su un banco, per arrivare alla stessa altezza di Alessandro.
Lui fece per dire qualcosa ma la porta si aprì e il ragazzo l fece segno di stare zitta.
<< Alex! Scusa sono con una ragazza potresti lasciarci soli? >> chiese Alessandro sporgendosi dalla porta.
<< Certo, scusami >> rispose Alex, sembrava che stesse per andare via ma poi ci ripensò.
<< Volevo solo dire a Maya che dobbiamo andare via. >> aggiunse guardando la sorella, di cui se ne era accorto sentendola gridare dal corridoio.
<< Arrivo >> disse la ragazza mettendosi una mano in faccia.
<< Ah, Ale … non giocare con il fuoco che finirai per bruciarti, e questa volta ti spacco sul serio la faccia, non ci sarà Camilla a trattenermi >> aggiunse andando via definitivamente.
Maya si alzò e fece per seguirlo ma Alessandro la bloccò
<< Dobbiamo continuare questo discorso >> le disse serio.
<< Io non voglio un bambino che si vergogna di me, voglio un uomo, e per adesso è Mario quello che è uomo >> disse Maya divincolarsi, prima di uscire l’ultima cosa che vide fu un ombra di tristezza attraversare gli occhi di Alessandro.
 
                                         ***
Il pranzo fu piacevole, ridevano, facevano battute, e sua madre cucinò meglio del solito tutti i piatti preferiti delle gemelle.
Maya non ricordava di aver passato una giornata così piacevole con tutta la sua famiglia, di solito c’erano sempre drammi che interrompevano la loro felicità.
Ma quel giorno nulla poteva rovinare la felicità tranne la condizione che li aveva portati lì, tutti insieme, nonni e zii, la partenza delle gemelle.
Passarono quel pomeriggio di quasi fine novembre a giocare a giochi da tavolo, fare battute ed imitazioni.
Fin quando non arrivò il momento di mettere tutto a posto, le più grandi aiutarono la madre a mettere a posto, mentre gli altri si rilassavano accanto alla tv in salotto.
Lucy decise poi che era arrivato il momento di ballare e li costrinse tutti a ballare insieme a lei le canzoni più strambe che le venivano a mente, la cosa divertiva tutti ma diventava stancante dopo un po’, perché dovevano seguire i passi che Lucy e le cuginette della stesa età decidevano.
Poi arrivò il momento di andare a prendere la nuova arrivata, e lì Maya si ombrò leggermente, sapendo che la separazione da Lola e Savannah era più che mai inevitabile, e si sentiva in colpa per averle lasciate sole quando avevano più bisogno di lei, era stata una sorella orribile, pensava solo a sé invece che a chi ne aveva molto più bisogno.
Così si avvicinò ad entrambe e le abbracciò forte, scusandosi per averle lasciate fuori dalla sua vita, le due la perdonarono dicendole che in fondo la colca non era sua, e che avevano solamente bisogno di cambiare aria per un po’, promettendole che sarebbero tornate per il suo compleanno e per Natale, non sarebbero mai state troppo lontane le avrebbe continuate ad avere fra le scatole, in eterno, non si sarebbe liberata tanto facilmente di entrambe.
Poi il campanello suonò e tutti si precipitarono alla porta per accogliere meglio che potevano la nuova arrivata, tutti curiosi di vedere che faccia avesse, pronti per vincere la scommessa, infatti tutti basandosi sulle poche informazioni che avevano, avevano cercato di capire quale fosse il carattere e l’aspetto della ragazza.
Il padre entrò in casa
<< Ragazzi, lei è Stefania >> disse con solennità.
La ragazza spuntò dalle sue spalle con un sorriso apparentemente timido, ma tutto in lei gridava il contrario.
Aveva capelli castani, lunghi e mossi, gradi occhi neri, era alta quanto Jaya, e vestiva interamente Chanel, a Maya sembrava una con la puzza sotto il naso, una di quelle ragazze viziate e un po’ snob, che storcevano il naso d’avanti a tutti e a tutto.
Maya la guardò meglio, le sembrava di averla già vista.
Sì, ma dove?
Mise a fuoco i suoi ricordi e poi le venne in mente, come un vero e proprio fulmine a ciel sereno.
La ragazza che era entrata da quella porta con suo padre era la ragazza vestita da pirata alla festa di Halloween … quella che si era strusciata tutta la sera su di Alessandro, solo a guardarla e a ripensare a quelle scene a Maya saliva una rabbia dentro temibile. Gelosia, forse?
Non poteva essere, lei non poteva vivere con quella ragazza per qualche mese!
Non se ne parlava proprio!

                                                                  - Fine capitolo –

Note dell'autrice:
Buon anno e buon Natale! Anche se leggermente in ritardo ... 
In questi giorni ho avuto più tempo per scirvere e per aggiornare, ma tra un po' ricomincierà la scuola e quindi ho deciso di aggiornare ora,
In questo capitolo ci sono parecchie svolte, tra cui l'arrivo di Stefania, motlo importante, Alessandro geloso, una parte della storia di Emilia, e l'ufficilizzazione della storia tra Alex e Camilla.
Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto, e ringrazio chi ha letto silenziosamente, chi ha inserito la storia tra le seguite/ricordate/preferite.e mik wicked per avewer recensito lo scorso capitolo.
Il titolo è una canzone di John Lennon e dice:

Non avevo intenzione di ferirti 

Mi dispiace di averti fatto piangere

Oh no, non volevo ferirti

Sono solo un ragazzo geloso

Stefania:

Alla prossima!
Baci

 



 
  
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