I’m Bored!
Chiudo il libro e fisso il soffitto con aria annoiata.
Ma quanto ci mettono a fare una cazzo di spesa?
Vi rendete conto che ho letto il Signore degli Anelli con tutte le appendici?!?!?!?!?!
Cioè, okay che sono veloce, ma mio fratello ci ha messo una settimana.
Io non so quanto ci ho messo in realtà, perché ho perso la cognizione del tempo da quando quei quattro sono usciti, ma sicuramente sono passare ore ed ore.
- Io. Mi. Annoio.
Ma tanto.
Che poi il soffitto è bianco, non c’è neanche granchè da fissare per altre due ore.
Anche la parete è bianca.
Ehy, c’è un pennarello sul pavimento.
Se allungo la mano posso iniziare a fare barrette sul muro per tenere il conto del tempo che passa, come fanno i carcerati nei film...
No, aspetta, c’è una soluzione!
Mi alzo dal letto ed esco dalla mia stanza evitando accuratamente tutti gli specchi- non so quanto tempo sia effettivamente passato, potrebbe trattarsi di ore, giorni, mesi, anni... potrei essere già vecchia bacucca e in punto di morte.
Ew, non voglio vedermi con le rughe!
Seguo la scia di barattoli vuoti vuoti fino ad arrivare alla stanza degli ospiti, dove trovo Niall a pancia in su sul letto che russa come un camionista, la bocca ancora imbrattata di Nutella.
Giuro che è il sosia umano di Winnie the Pooh. AWWWWWWW...
Poi, umano mica tanto: neanche io riesco a mangiare così tanto e sopravvivere!
A parte il fatto che diventerei ottocento chili, di quelle che non passano dalle porte e devono scendere le scale rotolando, ma dettagli.
Inizio a saltare sul letto come se non ci fosse un domani.
Quando l’irlandese apre gli occhi, lo guardo sorridendo e urlo: “Mi annoio. Giochiamo!”
Contro ogni aspettativa lui mi si avvicina e, ad un centimetro dal mio naso, esclama: “YEE!”
Ed inizia a saltare sul letto insieme a me.
Con una mossa alla High School Musical lancio il cucchiaio con cui Niall ha trucidato la Nutella (sigh!) contro la radio, accendendola, e diamo il via alle danze!
Avete letto bene gente.
Sto ballando e cantando come una teenager esaltata mentre salto sul letto ascoltando Taylor Swift insieme a Niall Horan.
Che, ci terrei a specificare, twerka divinamente.
Tentiamo d’improvvisare un harlem shake ma inciampo sul suo piede e cadiamo a domino come due sacchi di potatoes, ridendo a crepapelle.
“Mi hai abbattuto!” esclama portandosi teatralmente una mano alla caviglia, fingendo di accusare il colpo. “IL MIO POLSO!” urla poi.
“Hey Winnie...quella è la caviglia” alzo un sopracciglio.
Lui finge di essere sbalordito e scatta in piedi: “Ma davvero?”
Annuisco con aria alla *bitch please*.
“Non l’avrei mai detto” il suo tono è fin troppo agguerrito, mi giro un secondo prima che si butti addosso a me con un cuscino tentando di soffocarmi.
“Stronzo!” lo insulto fra le risate, ripagandolo con uno spietato solletico.
“Adesso te la faccio pagare...” mi minaccia divincolandosi.
“Se mi prendi!” rispondo correndo giù dal letto e poi fuori dalla stanza.
Continuiamo ad inseguirci finché non mi viene il colpo di genio: cantando la sigla di Mission Impossible, scivolo lungo la ringhiera fino al piano inferiore.
Il biondo tenta di seguirmi ma- grosso errore- si mette a cavalcioni del corrimano in legno.
“AH!” geme piegato in due dal male quando scende. “Credo di essermi appena castrato..”
Suvvia Hayley, non ridere...non è una cosa sensibile...si è fatto male, poverino...
Non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non ridere non rider-HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
“Complimenti per il tatto” sibila lui andando a sedersi sul divano.
“Scusa, mi dispiace. Aspetta, ti prendo del ghiaccio” dico sparendo in cucina.
“Dovresti smetterla di guardare Mary Poppins, sai?” scherzo ricomparendo poco dopo, con del ghiaccio secco in mano. “Tieni, vado a farti un the caldo” .
Mi sorride allegro mentre torno ai fornelli.
Mi diverto a viziarlo come un cicciobello, confesso.
“La mamma ti ha fatto il the caldo” scherzo porgendogli una tazza di Peppa Pig colma di the.
“Attento che scotta!” mi siedo accanto a lui, che è sdraiato con la testa poggiata sul bracciolo.
“Basta soffiare un po’” risponde lui con un sorriso. Ora mi sciolgo.
Peccato che soffi con troppa enfasi, facendo sì che la bevanda bollente gli schizzi tutta la faccia.
“Auch!”
“Io te l’avevo detto...” rido, prendendogli la tazza di mano e poggiandola sul tavolino lì accanto.
“Molto spiritosa, ma io ho ustioni di cinquantaquattresimo grado su tutta la faccia!”
“E cosa vuoi che ci faccia io, scusa?!?” scuoto la testa.
“Beh, magari un bacino sulla bua...” ammicca, lasciandomi di stucco (è un barbatrucco!).
Cerco di dire qualcosa ma non mi esce una parola, così lui si avvicina lentamente e...
“I NOSTRI EROI SONO TORNATI CON LA SPESA!” Louis spalanca la porta trionfalmente, facendomi saltare dallo spavento.
“Wait. A. Moment.” ci guarda sospettoso. “Tu e Niall siete spiaccicati come due sardine su un divano e lui ha del ghiaccio sul cavallo dei pantaloni? Ma che avete combinato?!?”
MA CHE CAZZO TI DICE IL CERVELLO TOMLINSON?
Ammesso che tu ne abbia uno.
“Ho cercato di imitare James Bond”
“Ha cercato di initare Mary Poppins” rispondiamo all’unisono.
James Bond eh? Vecchia canaglia.
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere come due cretini.
“Bene piccioncini, io metto via la spesa, mi date una mano?” chiede il riccio carico di sporte e sportine dirigendosi alla cieca verso la cucina seguito dagli altri tre.
“Ma quanta roba avete comprato? VENTIDUE SACCHETTI?!?”
“Beh, con la tua lista ne abbiamo riempiti diciotto” Liam si gratta la nuca.
“E gli altri quattro?” alzo un sopracciglio.
“Carote, dvd di Toy Story, gel, lacca per capelli, carote, cibo per gatti, carote...”
“Louis, sullo scontrino c’è scritto che hai comprato due chili e mezzo di carote!” lo guardo allibita.
“Oh, se ne servono altre torno al supermercato, non sapevo di doverle condividere” risponde servizievolmente. Mi batto il palmo sulla fronte.
“Tranquilla piccola, offre la casa” mi fa l’occhiolino Harry spuntandomi dietro.
Mi sembra il minimo.