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Autore: Elly78456    03/01/2015    1 recensioni
Rachele, una semplice ragazza di 15 anni è costretta a trasferirsi in una nuova città. Sarà facile per lei ricominciare questa nuova vita? Lo scopriremo.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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P.O.V. Rachele
Mi svegliai alle sette e mezza mi lavai e mi vestii, preparai la colazione la merenda per Michelle e andai a svegliarla.
<< Michelle sveglia è ora di alzarzi! >>
L'aiutai a vestirsi e a lavarsi per fare più veloce, mentre lei faceva colazione le preparai lo zainetto e preparai la mia cartella con i libri dalla seconda ora in poi.
Accompagnai Michelle alla materna poi guardai, l'ora mi rimanevano quaranta minuti per fare un minimo di colazione e arrivare a scuola.
Entrai in un bar presi un cappuccino e una brioche.
Arrivai a scuola con dieci minuti d'anticipo decisi di rimare ancora un po' fuori e quando suonò la campanella entrai.
Andai al mio armadietto posai i libri mi guardai un po' intorno e vidi Antony che fortunatamente non mi notò.
Mi avviai in classe e lì incontrai Giuly ed Enrique.
<< Ciao ragazzi! >>
<< Ciao Rachele sei entrata adesso? >>
<< Si sono a casa da sola e devo badare a mia sorella, così per non svegliarla troppo presto sono entrata dopo! >>
<< A proposito Antony ti ha cercata, ha detto che dovevi rispondere ad una sua domanda! >>
<< Ah... si... quella. Grazie ragazzi. >>
"E adesso? Che faccio?"

La lezione sembrava non finire mai e per di più non seguii niente pensando che avrei dovuto rispondere a Antony.
All'intervallo uscii dalla classe e stando attenta a non incontrare Tony andai al mio armadietto, poi al bar e dopo uscii.
Evitai di andare vicino al campo da tennis per paura di incontrare Antony.
Non lo incrociai, al suono della campanella ritardai un po' ad entrare in classe, arrivai all'armadietto quando il corridoio era già vuoto.
Mi avviai in classe quando mi sentii afferrare un braccio.
Mi bloccai, chiusi gli occhi e feci un bel respiro.
Quando gli riaprii incontrai lo sguardo di Antony.
Mi fissava e sorrideva guardandomi negli occhi.
Io richiusi gli occhi per poi riaprirli sperando fosse stato solo un sogno, mi faceva uno strano effetto quasi come se avessi paura di lui, mi sentii tremare un minimo.
<< Rachele pensavo non ci fossi oggi! >>
<< Eccomi qua! >>
Dissi con un filo di voce senza guardarlo negli occhi
<< Rachele e tutto a posto? Mi sembri strana! >>
<< Lasciami ti prego! >>
<< Ok ok scusa non volevo. Cos'hai? >>
<< Non adesso! >>
Gli passai a fianco sempre senza guardarlo e me ne andai lasciandolo senza parole e confuso.
Adesso mi intimoriva, perchè?
Cercai di concentrarmi un po' di più in questa lezione ma con scarsi risultati.
Al cambio d'ora vidi Antony ci scambiammo più volte degli sguardi ma senza parlarci.
Durante la lezione chiesi alla prof di uscire per distrarmi un po'. Girai per il corridoio pensando a cosa dire a Antony! Lo vidi uscire dalla palestra accompagnato dall'allenatore della squadra.
Quando si separarono Antony camminò verso di me la mia reazione fu quella di entrare nel bagno sino a quando lui pronunciò il mio nome!
<< Rachele... >>
Mi fermai, non potevo scappare per sempre.
Lui mi raggiunse si fermò a poco da me aspettando a parlare finchè non mi girai.
<< Che succede? >>
<< Non lo so... >>
Mi sentivo scoppiare, avevo bisogno di sfogarmi. Mi lanciai tra le sue braccia e incominciai a piangere senza saperne davvero il motivo.
Lui, scioccato della mia reazione all'inizio non si mosse poi mi mise un braccio dietro la schiena e uno sulla testa accerezzandomi i capelli.
<< È colpa mia? >>
Io continuavo a piangere
<< Hei... calmati! >>
Disse prendendomi il viso tra le mani
<< Vuoi parlare? >>
Io scossi il capo, lui mi diede un bacio sulla fronte e appoggiò la mia testa di nuovo sul suo petto ricominciando ad accarezzarmi.
Non avrei mai immaginato di dirlo ma tra le sue braccia mi sentivo come al sicuro e il suo calore mi consolava.
Ero immersa nei pensieri quando il suono della campanella mi fece sobbalzare, quando alzai lo sguardo vidi il volto di Antony e notai di essere ancora tra le sue braccia, lo strinsi poi mi separai.
Lui sorrise mi accarezzò poi mi prese e mi portò nel solito campo da tennis. Durante il tragitto nessuno dei due disse una parola, lui si sedette sul muretto
<< Allora ne vuoi parlare? >>
Non risposi e non lo guardai, mi prese per un polso e mi fece sedere sulle sue gambe
<< Rachele... Parlami ti prego! >>
<< Mi hai messo in crisi, ieri e gli altri giorni! >>
Lui non ribattè, mi osservava, passò una mano sulla mia guancia, poi mi prese la testa e se la portò al cuore.
Mi baciò i capelli e mi strinse a se.
<< Senti non ti costringo a darmi una risposta! Non devi sentirti obbligata a dirmi di si! >>
Mi scostò i capelli dal viso.
<< Ok? >>
Annuì
<< Domani si parte eh... >>
<< Sei contento? >>
<< Si. Ti do un consiglio; portati un vestito da sera è possibile che ci facciamo uscire! >>
<< Grazie lo farò! >>
Si alzò e si avvicinò a me che nel frattempo mi ero allontanata. Mi alzò la testa da sotto il mento mi soffiò sulle labbra e quando cercò di baciarmi io lo allontanai, ma lui non mi lasciò andare.
<< Chiudi gli occhi e se non andrà immagina che sia qualcun'altro! >>
<< Antony... >>
<< Prova. >>
Si avvicinò ma prima di sfiorarci lo spinsi via.
<< No Antony... non posso così. Scusa. >>
<< Ok... aspetterò! >>
<< Ant... >>
Mi zittì
<< Aspetterò! Andiamo tra un po' suona la campanella! >>
Presi l'occorrente di ginnastica e scesi in palestra con la classe.
Dopo essermi cambiata raggiunsi la prof, annunciò che avremmo fatto ginnastica con la squadra di basket.
Osservai la squadra entrare e vidi Antony ma lui non vide me.
Ero contenta di sfidare la squadra, potevo riesumare le conoscenze acquisite in due anni di basket a Berlino.
Iniziammo a giocare e constatai che i miei compagni erano parecchio scarsi.
Dopo il quarto canestro della squadra decisi di fare qualcosa.
Mi impossessai della palla e in pochi secondi la mandai a canestro sotto gli occhi allibiti di tutti.
Scrutai tutti e il mio sguardo cadde su Antony, la sua espressione era incredula gli feci l'occhiolino e tornai nel mio campo.
Mi dissero di andare a discutere la palla, fui d'accordo finchè non vidi Antony attendermi in mezzo al campo.
Mi avvicinai lui sorrise beffardo poi sussurrò
<< Sei brava. >>
<< Grazie >>
Al fischio l'albitro lanciò la palla in aria e si allontanò.
Antony la prese ma riuscii a rubargliela lasciandolo immobile e senza parole in mezzo al campo.
Mandai nel canestro anche questa.
Anche la volta dopo riuscii a trappare la palla da un giocatore della squadra, stavo per tirarla quando Antony arrivò prendendo la palla e senza farlo apposta spingendomi facendomi cadere.
Se ne accorse subito, lasciò la palla e si avvicinò a me porgendomi una mano e guardandomi con aria di scuse.
Sorrisi
<< Tranquillo. Succede. >>
Mi alzai con il suo aiuto.
La partita continuò e vinse la squadra di Antony, logicamente, essendo più allenati!
Fu una bella partita, in spogliatoio mi diedi una sciaquata, mi rinfrescai e mi rivestii.
Uscita dallo spogliatoio trovai Antony appoggiato alla porta.
Mi guardò
<< Che fai? Spii? >>
<< No ti stavo aspettando. >>
<< Perchè? >>
<< Volevo parlarti. >>
<< Antony, ti prego... >>
<< Non di quello! Non mi avevi detto di aver fatto basket! >>
<< Chi ti dice che lo abbia praticato? >>
<< Nessuno gioca così bene senza un minimo di insegnamento! >>
Lo guardai, aveva ragione.
<< Due anni a Berlino, squadra femminile della città. >>
Probabilmente lo lasciai senza parole poichè non rispose.
Mi accompagnò al mio armadietto a prendere la roba poi uscimmo da scuola.
<< Vieni a mangiare? >>
<< No grazie voglio stare un po' da sola. >>
<< Non fa bene la solitudine allo spirito! >>
<< Come non fa bene bere e fumare ma tu lo fai comunque! >>
Sospirai.
<< Voglio stare tranquilla poi devo andare a prendere Michelle. >>
<< Va bene. Ci vediamo domani per la partenza! >>
Mi accarezzò il viso poi mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò.
Arrivai a casa ma non mangiai niente, avevo un nodo allo stomaco.
Mi addormentai su divano mi fece bene riposare un po', anche se ero ancora angosciata. Andai a prendere Michelle e anche lei si accorse che qualcosa non andava, si vedeva e dovevo fare qualcosa!
Arrivata a casa presi il telefono per chiamare Giuly e trovai cinque messaggi di Antony.
Erano messaggi di scuse per tutto quello che era successo ieri e oggi, alcuni dicevano che non avrebbe voluto esagerare, altri che era dispiaciuto e altri ancora che io per lui ero importante. Non gli risposi preferivo parlargli di persona.
Passai il pomeriggio a preparare i bagagli, una valigia, uno zaino e la borsa.
Quella sera mangiai poco, parlai per tutta la serata con Jenni e poi andai a dormire.

P.O.V. Antony
Arrivai a scuola in orario ma di Rachele non c'era traccia.
La incontrai invece alla seconda ora, la raggiunsi e la fermai ma mi sembrò strana.
Non mi guardava, come se avesse paura di me, per un momento mi parve addirittura di sentirla tremare.
Mi pregò con un filo di voce di lasciarla, io lo feci e lei scappò.
Prima dell'intervallo la vidi fuori dalla classe e mi avvicinai.
Le chiesi cosa avesse non disse una parola, dopo qualche secondo si buttò tra le mie braccia e incominciò a piangere.
Non sapevo cosa le fosse successo le parlai più volte e aspettai invano una risposta.
La portai fuori lei mi disse che la mettevo in confusione, la presi e la strinsi nuovamente a me tranquillizzandola del fatto che non pretendevo una risposta positiva.
Durante la lezione di ginnastica mi sorprese poichè sapeva giocare bene a basket, non mi aveva mai detto di aver fatto dei corsi!
Era davvero in gamba, dopo scuola la invitai a pranzo ma con scarsi risultati, non ne volle sapere di venire!
Le scrissi dei messaggi scusandomi del mio comportamento ma lei non rispose e la cosa mi fece star male, pensai che non ne volesse più sapere di me.
Le cose cambiarono a Roma.
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Buongiorno!
Sono riuscita nonostante tutte le feste, pranzi e cene con i parenti ad aggiornare in tempo sulla tabella di marcia!
Sono stata brava? Spero di si!
Lo so questo capitolo non è lungo come gli altri ed è triste; molto triste!
Questo perchè ogni capitolo rispecchia alla perfezione le emozioni che provavo nel periodo in cui l'ho scritto!
Questo lo scritto in un periodo "nero" per me ed eccone un capitolo malinconico!
Non disperate le cose si sistemeranno!
Baci Elly78456
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