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Autore: Angy_wrigtlove    03/01/2015    2 recensioni
Hermione Granger, sapeva quello che voleva. Sapeva dove voleva arrivare, lei puntava in alto. Puntava al Ministero, a crearsi un posto all’interno del sistema politico del suo mondo, quello magico. E per farlo, avrebbe dovuto conseguire i M.A.G.O. con il massimo dei voti. Ce l’avrebbe fatta? Certo, dopotutto lei era Hermione Granger, aveva salvato il mondo magico, e contribuito alla ricostruzione del disastrato castello di Hogwarts dopo la notte del 2 maggio dell’anno precedente.
E' un nuovo inizio per tutti. Per Hermione, Ginny, Neville e tanti altri. Sono cresciuti e dovranno fare i conti con l'età adulta e le scelte importanti che si presentano nella vita di ognuno di loro.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Hermione Granger, Minerva McGranitt | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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3
 
Draco Malfoy, quella notte non riuscì a chiudere occhio, come quella precedente e quella precedente ancora. Era disteso sul letto con le braccia spalancate, ancora non si era infilato sotto le coperte, e come la notte prima era rimasto sveglio sopra la soffice stoffa ancora immacolata. Era appena uscito dalla doccia e ancora con l’accappatoio addosso era rimasto così, sul letto a fissare i pesanti drappeggi verde smeraldo del letto. Ringraziava non so quale mago per aver inventato la fantastica regola che i Capiscuola avevano diritto ad una stanza ed un bagno personali. Era da solo con i suoi pensieri, la luce verde del lago che filtrava dalla finestra, e una piccola candela accesa sul comodino. L’aveva stregata in modo che la fiamma cambiasse colore e qualità della fiamma a seconda del suo umore. Per ora era fioca e appena accennata.
Con il passare dei minuti gli si formò un nodo alla gola e gli occhi gli si illuminarono per le lacrime che minacciavano di uscire. Non voleva piangere, lui non piangeva.
“..I veri uomini non piangono Draco, cosa farai quando succederà qualcosa alla tua famiglia? Piangerai come una donnetta?” Erano queste le parole del padre. Sempre severe, sempre senza amore. E lui era cresciuto proprio così, senza amore. Si alzò di scatto, togliendosi l’accappatoio rimasto umido. I capelli bagnati gli ricadevano sulle spalle e coprivano mezzo viso. Guardò il suo avambraccio sinistro. Guardò la sua macchia.. il Marchio Nero. Avrebbe voluto strapparsi via la pelle, ma non c’era modo di nasconderlo. Niente..
Chiuse un attimo gli occhi, ricordando la sera in cui aveva mostrato a Silente quello che era.
<< EXPELLIARMUS!! >> Aveva disarmato il più grande mago di tutti i tempi, erano solo loro due.
<> il vecchio era stupito.
<< L’armadio svanitore nella Stanza delle Necessità. L’ho riparato. >> si ricordava di quanto fosse spaventato. Gli tremava la voce, e le lacrime stavano per uscire.
<< Fammi indovinare.. ce ne è uno identico. Un gemello.. >>  il vecchio era astuto.
<< Da Magie Sinister. Formano un passaggio! >> l’ultima frase quasi la urlò. I passi si facevano sempre più vicini, come le voci. Riconobbe immediatamente quella di sua zia.
<< Ingegnoso – Silente fece una pausa, spostandosi di lato cautamente, come se si trovasse davanti ad un animale ferito, pronto ad attaccare. – Draco.. anni fa conobbi un ragazzo che fece tutte le scelte sbagliate. Lascia che ti aiuti. >> anche al preside tremava la voce, anche il preside aveva le lacrime agli occhi.
<< NON VOGLIO IL SUO AIUTO! – sbottò il biondo, la mano che teneva la bacchetta tremava, mentre le lacrime uscivano senza ritegno. Continuò a bassa voce – Ma non capisce? Io lo devo fare.. DEVO UCCIDERLA, o lui.. lui ucciderà me! >>
In quel momento arrivò sua zia Bellatrix seguita da altri mangiamorte. Lui continuava a tremare, sapeva quello che doveva fare. Non lo voleva. In quel momento era spezzato dentro, una parte di lui voleva rendere suo padre orgoglioso. Per quanto odiasse quell’uomo un po’ di onore ridato ai Malfoy non sarebbe guastato, ma non voleva diventare un assassino. Non lo voleva, lui era diverso. Era sconvolto, e neanche si rese conto dell’arrivo di Severus.
<< Severus.. ti prego. >> Silente era quasi sollevato di veder arrivare l’insegnante di Pozioni. Draco lo guardò, e abbassò la bacchetta. I suoi occhi fecero spola tra il preside e Piton. Poi nuovamente spostò lo sguardo sul  vecchio.
<< AVADA KEDAVRA! >> un lampo di luce verde uscì dalla bacchetta del mago e colpì il petto di Silente.
In pochi secondi fu trascinato via.
Riaprì gli occhi, e una muta lacrima gli rigo il viso. Tremava, proprio come quella sera, tremava di paura, tremava per il disgusto che provava per se stesso. Si vestì, e poi si ributtò nuovamente sul letto. I capelli bagnati contro il cuscino. Non gli interessava di ammalarsi, non gli interessava di nulla, si sentiva vuoto.
La fiamma della candela già debole, si spense definitivamente.
 
***
 
Hermione quella notte dormì malissimo. Sognò di trovarsi di nuovo sul campo di battaglia,il ricordo del momento in cui il vuoto d’aria dell’esplosione che colpì Fred e Percy la svegliò di soprassalto. Era madida di sudore, e l’orologio da polso che era sul comodino segnava le quattro e mezza di notte. Era notte fonda.. e lei era completamente sveglia, agitata e sul punto di scoppiare in lacrime. Cercò di respirare a fondo.. senza nessun risultato. Il cuore ancora le batteva a mille nel petto, appena chiudeva gli occhi le sembrava di sentire le urla degli studenti terrorizzati. I pianti spezzati delle famiglie distrutte. Era un incubo che non aveva mai fine, una bella Pozione della Pace avrebbe fatto al caso suo in quel momento. Ma non le era permesso uscire dal dormitorio, e non avrebbe di certo scomodato Madama Chips per un suo capriccio. Sospirò e rituffò la testa fra i cuscini, cercò di concentrarsi su un ricordo felice. Sull’estate passata a ricomporre i pezzi, sulle lunghe passeggiate tra lei e Ron, le dolci parole che lui si sforzava di dire. Era sempre il solito Ronald, burbero e poco sensibile. Ma c’erano momenti in cui rasentava livelli assoluti di dolcezza. I baci, la passione, le cose tenere come un mazzo di fiori preso all’ultimo momento a Diagon Alley. Le semplici cose che lo facevano amare. Però non tutto era rosa e fiori, entrambi erano testardi, entrambi volevano avere ragione. Litigavano un giorno si e l’altro pure.
“.. l’amore non è bello se non è litigherello.” Era la frase che continuava a ripetere Molly dopo averla sentita da Harry. Era diventato come un mantra ormai. Avevano passato tutti insieme l’estate alla Tana. I primi tempi furono difficili.
Il funerale di Percy, le continue interviste per gli articoli sulla Gazzetta. La nomina del nuovo Ministro. Solo le ultime tre settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico erano state serene. Molly ancora piangeva, ma già meno. Erano una famiglia unita. A lei mancavano i suoi genitori, ma ancora non era il momento di andare da loro per sistemare le cose. Avrebbe prima finito gli studi, e poi sarebbe andata in Australia, dove sapeva al sicuro i suoi genitori.
Sospirò e dopo pochi minuti riuscì a riprendere sonno. Quando suonò la sveglia a lei sembrava di aver chiuso gli occhi per qualche secondo. Era stanchissima.
 
Arrivò nella Sala Grande quasi trascinando i piedi.
<< Abbiamo fatto le ore piccole eh? Cosa fai durante i turni Granger? >> Fred le si piazzò davanti. Un sorriso smagliante e la cicatrice che deturpava il lato destro del volto regalava al gemello un aspetto quasi inquietante, anche se dava un certo tono di fascino.
<< .. una nottataccia! >> sbadigliò in risposta Hermione.
Fred spettinò i capelli alla riccia e poi si avviò verso il tavolo degli insegnanti. Anche da stanca, e assonnata Hermione riusciva ad essere bellissima ai suoi occhi. E ogni volta si malediceva. Non poteva di certo dirglielo, l’avrebbe preso per matto. E poi, lei stava con il fratello.
<< Fred aspetta. Stasera, so che hai il turno con me. Dovrei parlarti di una cosa.. sorveglieresti con me? >>
<< Uhm.. va bene Hermione. Vediamoci alle undici e trenta davanti al ritratto delle cucine. >> Fred era stupito, e eccitato? Non lo sapeva. Sapeva che era contento.
<< Perché proprio lì davanti Weasley? Cos’hai hai in mente? Poveri Elfi.. >>
Il gemello alzò gli occhi al cielo. << Granger è solo il primo punto di ritrovo che mi è venuto in mente, sceglilo tu! >>
<< Ok.. allora alle undici e trenta davanti all’ingresso della biblioteca. >> lo guardò beffarda.
<< Perché proprio lì davanti Granger? Cos’hai in mente? Poveri libri.. >> la canzonò lui, facendole l’occhiolino e allontanandosi prima di ricevere un pugno o una fattura. Anche se non era permesso fare alcun tipo di incantesimo offensivo nei corridoi.
Lei gli fece una boccaccia e poi andò a sedersi accanto a Ginny, che si stava già ingozzando con bacon e uova strapazzate.
<< Buongiorno Herm. >> disse lei deglutendo rumorosamente.
<< Buongiorno Ginny, Neville.. >> fece un gesto di saluto con la testa all’indirizzo del ragazzo. E poi si riempì il piatto con fette tostate e uova. Versò una generosa dose di succo di mirtillo nel calice e silenziosa iniziò a mangiare. Intorno a lei i ragazzi del settimo anno si scambiavano idee sull’imminente lezione di Difesa Contro le Arti Oscure l’avrebbero seguita insieme ai Serpeverde.
<< Qualcuno di voi ha parlato con Malfoy? >> chiese Neville prima di imboccarsi.
<< Io e Ginny.. più io che lei. >> Ginny scosse la testa e continuò a mangiare.
<< E’ strano quest’anno. Mi ha anche salutato stamattina. Quasi ho tirato fuori la bacchetta dalla paura. >> rimbeccò Neville.
<< Sì è diverso.. >> acconsentì Hermione guardando al tavolo dei Serpeverde. Notò che Draco era a tre posti di distanza dal più vicino degli studenti. Stava torturando le uova nel suo piatto senza mangiarle. Aveva un’espressione distaccata, spossata. Chissà..
 
Mezz’ora più tardi erano tutti nella classe di Difesa Contro le Arti Oscure. Aspettavano impazienti che arrivasse Oliver, e furono immediatamente accontentati.
<< Buongiorno ragazzi. >> salutò tutti con un grande sorriso, cercando di non far vedere troppo il suo handicap.
<< Buongiorno professor Baston. >> erano tutti adrenalinici.
<< Ragazzi, vi prego chiamatemi Oliver. Con la maggior parte di voi ho condiviso la Sala Comune, e con la restante ho frequentato i miei anni da studente. Quindi, per voi del settimo anno sarò Oliver. >>
Annuirono tutti, aspettando un lungo discorso sui M.A.G.O. come avevano fatto gli altri insegnanti, e invece non arrivò nulla che un accenno agli esami più importanti.
<< Allora ragazzi, molti di voi hanno partecipato alla battaglia. Credo che ormai sappiate i fondamentali, ma ho comunque deciso di accompagnare quest’anno scolastico con un libro, sotto consiglio della nostra, uhm.. vostra preside. Ma per voi ho una sorpresa.  -  sorrise allegro e con un gesto della bacchetta fece sparire i banchi lasciando il posto ad una lunga pedana che Hermione e i suoi coetanei riconobbero immediatamente. – chi se la ricorda? >>
Hermione, come il suo solito alzò la mano. Ma a rispondere fu un’altra persona.
<< Club dei duellanti? >> Draco aveva parlato piano dal fondo della sala. Meritandosi un’occhiataccia da Hermione che come sempre aveva tirato su la mano fulminea.
<< Ben detto Malfoy, Serpeverde contro Grifondoro. Durante le lezioni vi eserciterete semplicemente in incantesimi offensivi e difensivi. Nulla di pericoloso. Per chi volesse organizzerò dei duelli veri e propri nella Sala Grande il sabato e la domenica. Potranno partecipare anche gli studenti degli altri anni, ovviamente spero che nessuno di voi riduca in cenere uno dei piccoletti. >>
Tra tutti i ragazzi si levò una leggera risata. Almeno queste due ore sarebbero passate in fretta.
<< Formate le coppie ragazzi, per questa volta vi lascerò con chi volete. La prossima volta formerò io le coppie.>>
 Hermione e Ginny si avvicinarono immediatamente. Neville con Dean e anche il resto degli studenti aveva trovato il proprio compagno. Iniziarono dei piccoli duelli molto semplici, attacco difesa, attacco difesa. Intanto Oliver osservava tutte le modalità di movimento e di attacco. Il movimento delle bacchette durante la difesa, e l’efficacia di esse.
Neville venne schiantato quasi subito da un dispiaciuto Dean.
<< Thomas.. – Oliver gli rivolse uno sguardo di finto rimprovero, con un mezzo sorriso che stava nascendo sul viso del nuovo professore – cerchiamo di non mandare in infermeria nessuno per oggi va bene? >>
<< Certo. Scusa Oliver, pensavo la parasse. >>
<< Anch’io ero sicuro di parlarla.. >> disse Neville da terra.
I duelli proseguirono, e la lezioni fu divertente. Alla fine si sentivano tutti più leggeri e sfogati. Tranne uno, ma nessuno ci fece caso.
<< Granger? Malfoy? Vorrei che vi fermaste un minuto. Voi potete andare ragazzi, Per chi dovesse avere Erbologia la professoressa Sprite è fuori sede. Quindi occupate il vostro tempo studiando, mi raccomando! >>
Uscirono tutti dalla classe, Hermione lanciò uno sguardo a Ginny facendole intendere di aspettarla fuori dalla porta. Poi si avvicinò insieme al biondo alla cattedra di Baston.
<< Draco, ho visto che la lezione non ti ha particolarmente entusiasmato. >>
<< No professore, semplicemente non ho potuto fare molto. La mia avversaria ha fatto tutto il tempo a balbettare e chiedermi di non ucciderla. >>
Ci fu una pausa che sembrò eterna nella quale il silenzio diventò più che imbarazzante. Diventò fastidioso. Hermione alzò lo sguardo su Draco cercando di capire il suo stato d’animo, o quanto meno un’espressione che facesse trapelare qualcosa e invece le sembrò di sbattere contro un enorme muro di puro ghiaccio, duro e freddo. Tornò a guardare il suo professore.
<< Mi dispiace Draco, appunto per questo volevo che si fermasse anche Hermione. Dato che siete i due Capiscuola delle case vorrei mettervi in coppia. So che avete avuto diversi… scontri durante gli ultimi anni di scuola, ma comunque credo che possiate superare le vostre avversità. Siete capaci e insieme a pochi altri siete i più grandi. Le coppie saranno comunque Grifondoro contro Serpeverde.>>
<< Certo Oliver, per me non ci sono problemi. >> disse Hermione guardando prima il professor Baston e poi guardando Draco, cercando un cenno di assenso che inevitabilmente non arrivò.
<< Draco? >>
<< Si, per me è uguale. >> rispose lui senza troppe cerimonie, con il solito tono di voce monotono.
<< Bene, allora siete liberi di andare alla prossima lezione. Arrivederci ragazzi. >>
<< Arrivederci Oliver.. >> dissero insieme.
Uscirono dall’aula e senza proferire parola Draco ripercorse in fretta le scale e sparì dietro ad un ritratto, lasciando Hermione e Ginny con una domanda sulle labbra. Se avesse potuto smaterializzarsi l’avrebbe fatto senza indugio.
<< Quindi? >> chiese impaziente la rossa.
<< Quindi Oliver mi ha chiesto se volevo essere messa in coppia con Malfoy perché siamo i Capiscuola, e perché lui ha passato tutta la lezione a guardare una ragazza piangente e terrorizzata da Draco. >>
<< Chi? >>
<< Non lo so, non ci ho fatto caso. Comunque questa lezione mi è piaciuta. Credo che parteciperò al Club dei Duellanti durante i fine settimana.>> disse entusiasta la riccia.
<< Non credo che io riuscirò a fare lo stesso. Sai, il Quiddich quest’anno sarà un massacro. Mi ricordo al quarto anno, quando Angelina era diventata capitano. Era fuori di se, per qualsiasi cosa. >>
<< Già, l’anno della Umbridge. >>
Le due ragazze stavano scendendo gli scalini, quando Ginny si bloccò sulla rampa di scale tirandosi una sonora sberla sulla fronte.
<< Per tutte le mutande di Merlino! Ho Divinazione io! >>
<< Corri!!! Io dovrei avere Erbologia, se ti dice qualcosa la Cooman dille che ti ho trattenuta io! VAI SVELTA! >>
Le due ragazze si separarono, ed Hermione si fermò a guardare l’amica che saliva gli scalini due a due con fare frenetico. Come faceva ad essere così sbadata? Questa cosa l’aveva senza dubbio presa dal padre, come aveva fatto Ron.
Proprio in quel momento si ricordò di non aver ancora ricevuto nessuna risposta. Decise quindi di dirigersi verso la Guferia, per controllare se Leotordo fosse tornato o meno. Ma quando arrivò, rimase delusa. Ancora nessuna risposta. L’unica posta che aveva ricevuto quella mattina era stata la Gazzetta del Profeta che non riportava nulla di nuovo. Dopo la guerra il pacifico mondo magico era diventato quasi noioso. Ma sempre meglio nessuna notizia eclatante che delle persone scomparse e dei Marchi Neri sparsi per il cielo di tutta Inghilterra.
Mancava poco al pranzo e dopo sarebbero stati liberi. Gli orari di lezione erano cambiati. Per gli studenti del settimo anno avrebbero avuto le lezioni solo la mattina, per poter dedicare più tempo possibile allo studio. Si diresse nella Sala Grande, per controllare le clessidre. Come ad ogni inizio anno Corvonero era in testa, seguito da Serpeverde, e Grifondoro. Tassorosso dopo tre giorni aveva solo quarantacinque gemme. Mentre quelle di Corvonero erano quasi cento.
 
Anche Draco aveva Erbologia, quindi si era rintanato in biblioteca a studiare la pergamena che aveva cercato così disperatamente la prima sera ad Hogwarts. Non era un libro, e non era facilmente trovabile nei libri di incantesimi. La prima notte era entrato di nascosto nella biblioteca per cercarlo. La McGranitt gli aveva fatto intendere che era presente una pagina, con l’incantesimo, raccomandandogli implicitamente di stare attento con quel tipo di magia. Rimase seduto a studiare la pergamena, dimenticandosi del tempo che passava, e del fatto che era ora di pranzo. Solo quando sentì le voci dei ragazzi che riempivano la biblioteca e si mettevano a studiare si rese conto che era pomeriggio inoltrato. Aveva passato ore ed ore a cercare di decifrare le rune presenti sul pezzo di pergamena ingiallito, senza alcun risultato. Doveva essere un incantesimo molto antico, e anche se sapeva qualcosa dell’alfabeto runico, lui non riusciva a tirar fuori alcun significato.
Si alzò sentendo, stiracchiandosi leggermente le gambe che erano rimaste piegate sotto il tavolo per diverse ore. Si diresse verso l’uscita della biblioteca con passo svelto cercando di togliersi il più possibile dagli sguardi degli altri studenti. C’era chi lo guardava con disprezzo, chi con paura e chi faceva finta che non esistesse.
Strinse i denti, rispecchiando la morsa che gli stringeva lo stomaco. Era una morsa di nervoso, di rabbia. Doveva sopportare solo qualche mese, solo la fine delle lezioni e poi se ne sarebbe andato, e forse nel mondo magico, al di fuori della realtà scolastica di Hogwarts si sarebbe rifatto una vita. Continuò imperterrito il suo percorso verso i sotterranei senza nemmeno guardare i corridoi e tutto quello che lo circondava. Era accecato dalla rabbia e non si rese conto di essersi quasi messo a correre per sfuggire alle voci, agli sguardi e a tutto il resto.
<< Malfoy.. – il biondo non rispose alla chiamata – DRACO LUCIUS MALFOY!!!!! >> La voce risuonò talmente forte che tutti si zittirono compresi i quadri.
In mezzo al corridoio a parecchi metri dal giovane serpeverde c’era Hermione con in mano lo stesso foglio di pergamena che Draco stava studiando con tanta minuzia.
I loro occhi si incrociarono, occhi di ghiaccio terrorizzati fusi agli occhi color nocciola della riccia. Occhi addolorati, occhi lucidi.
<< No.. Granger, lascia… MOLLA LA PERGAMENA!! >>
Successe tutto talmente in fretta, che quasi non si resero conto di quello che stava succedendo, solo nella testa di Draco, una terribile consapevolezza stava facendo capolino. Malfoy corse verso Hermione, che stava inevitabilmente rovinando a terra, quasi impietrita e improvvisamente pallida. Cadde a terra, lasciando volare la pergamena.
<< Non toccate la pagina…  Allontanatevi dalla signorina Granger per favore!! >> la voce del nuovo professore di volo risuonò nel corridoio e tutti si dileguarono lasciandoli da soli.
Draco che prendeva in mano la pergamena e guardava con un’espressione di terrore il corpo rigido ed inerme di Hermione, e Fred che cercava un qualsiasi segno vitale nella ragazza.
<< E’ viva? >> chiese tremante Draco.
Con uno scatto fulmineo e quasi sovraumano Fred prese per il colletto la serpe sbattendolo contro il muro più vicino, urlando ad un centimetro dal viso pallido, quasi esangue di Draco. << Perché c’è qualche possibilità che Hermione non lo sia? DIMMI MALFOY!!!!! >>
 
   
 
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