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Autore: TheyCallMeGaybriel    03/01/2015    13 recensioni
Pairing Sabriel/Destiel, HighSchool!AU, Human!AU.
Gabriel e Castiel si sono appena trasferiti, ed è il loro primo giorno di scuola. All'ingresso, fanno subito conoscenza con i fratelli Winchester, con i quali si stabilirà un legame più profondo del previsto. A partire da quando Sam va a sbattere contro Gabriel, nei corridoi, e Dean difende Castiel da uno studente più grande.
Ma la vita dei Novak non è così semplice: c'è un motivo se si sono trasferiti, e se non vogliono mai parlare della loro famiglia. Starà a Sam e Dean cercare di scavare oltre alla maschera spavalda di Gabriel e al sorriso timido di Cas, per scoprire cosa nasconde il loro passato.
Genere: Angst, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Look From You And I Would Fall From Grace'
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Sam tira su il telefono, fermandosi non appena si trova fuori dalla visuale dei due. Le sue dita tremano, quasi, da quanto è nervoso, mentre compone il numero frettolosamente. 《Avanti, muoviti...》prega, avvicinandosi il cellulare all'orecchio.
Si passa una mano sul viso, camminando avanti e indietro, finché Dean non risponde.《Pronto? Sam?》
《Dean!》
《Hey. Che succede?》il suo tono è preoccupato, ora.
《Ascolta, devi trovare Castiel》inizia, mangiandosi quasi le parole nella fretta.
《Woah, rallenta. Respira, è qui con me! Stai bene?》
Sam sospira, mordendosi un labbro.《Sì, sì, sto bene. Dove siete?》
《Da Bobby. Hai bisogno di aiuto?》
《No, sì, è solo...sono al parco, con Gabriel. Stavamo parlando, quando questo tipo si avvicina...Gabe lo ha chiamato Lucifer》.
《Lucifer?!》Sam sente il rumore di qualcosa che cade, dall'altra parte della cornetta, e la voce di Castiel di sottofondo.
《Sì, lui-》
Cass, aspetta, sto cercando di capire! Sam. Datti una calmata, e spiegami cos'è successo. Gabriel sta bene?》
《Non lo so, era terrorizzato. Mi ha detto di andarmene, di tenere Castiel al sicuro》.
《Aspetta, lo hai lasciato lì?! A Cass penso io》.
《Certo che no. Sono ancora qui, appena fuori dalla loro visuale. Se sento che succede qualcosa, corro a vedere》.
《Sam, ci mettiamo subito in macchina, ma le strade qui sono bloccate, a quest'ora. Arriviamo il prima possibile》ci sono altri rumori di sottofondo, la voce di Dean viene sostituita da quella di Castiel.
《Samuel?》chiede, e sembra davvero essere sull'orlo di un attacco di panico.
《Cass!》
《Ti prego, non lasciare Gabe da solo con lui》. 《È proprio l'ultima cosa che farei. Cass, Gabriel ha menzionato un alcolizzato, una volta, che ha cercato di farvi del male. Parlava di Lucifer?》
C'è silenzio, ora, dall'altra parte della cornetta. Sam ha già capito, sta piano piano mettendo insieme un po' di pezzi, ma ha bisogno di una conferma.《Cass?》
《S-suppongo di sì...》.
In quel momento, Sam sente Gabriel gridare, e il suo cuore si ferma.《Cazzo!》mette giù il telefono, infilandoselo in tasca, e inizia a correre indietro. Avrebbe dovuto aspettarselo, non avrebbe mai dovuto lasciarlo lì con lui. È stato davvero un idiota, e se ora gli è successo qualcosa-
Si blocca di colpo. Lucifer si sta alzando dal corpo di Gabriel, ha gli occhi lucidi. Mormora qualcosa che non riesce a sentire, e corre via.
Sam rimane immobile ancora un paio di secondi, lo sguardo fisso sulla figura dell'amico, disteso nell'erba, ad ascoltare il battito furioso del proprio cuore. Poi gli si avvicina, lentamente, inginocchiandosi al suo fianco.
《Sam...?》chiede Gabriel, le lacrime che gli rigano le guance, gli occhi chiusi. La sua voce è flebile, roca -Lucifer deve aver provato a strangolarlo, a giudicare dai segni rossi intorno alla sua gola. 《Sono qui》mormora il ragazzo, scosso. Il suo sguardo si fissa sul labbro spaccato dell'altro, sui segni rossi su quel poco che può vedere del suo corpo, sulle abrasioni sul suo viso. Non può vedere il resto, coperto dai jeans e dalla felpa enorme -il suo solito abbigliamento-, ma deve essere messo ugualmente male.
Probabilmente Lucifer lo ha picchiato per tutto il tempo in cui è stato via.
《Cass...?》Anche ora, che sembra essere a mala pena cosciente, la sua prima preoccupazione è il fratello.
《Sta bene, è con Dean》lo rassicura Sam, sconvolto. Gli accarezza la guancia, piano, nel timore di fargli male, e lo aiuta a sollevarsi un minimo, per appoggiarsi contro di lui, tra le sue braccia. Gabriel geme, e afferra la sua mano, stringendola convulsamente.《È...è andato via?》chiede, la voce arrochita dal dolore.
Deve riferirsi a Lucifer, così il moro annuisce.《Sì, non preoccuparti. Io...Dio, Gabriel, che è successo?》
Gabriel non risponde, e ricomincia a piangere, in silenzio, prima, poi in bassi singhiozzi. Si aggrappa a Sam, stringendosi contro di lui, come se volesse scomparire. Non lo ha mai visto esporsi così tanto, mostrare i propri sentimenti in questo modo; evidentemente, non riesce più a controllarsi, e la cosa lo deve spaventare parecchio.《Hey, Gabriel, sono qui, ora. Io...mi dispiace, avrei dovuto...》mormora, tenendolo con delicatezza nel suo abbraccio. L'altro scuote la testa, sollevando a fatica una mano tremante ad asciugarsi le lacrime.《Va bene- va bene così, Sammy. Non...non hai fatto niente di sbagliato》sussurra, afferrandolo per il colletto della giacca. Sam lo guarda negli occhi, arrossati, stanchi, e lo trova bellissimo, anche così, soprattutto così, senza la sua maschera, esposto. Gli scosta i capelli dal viso, sorridendogli dolcemente.
《Resta qui》lo prega l'altro, senza distogliere lo sguardo, e Sam si limita ad annuire. Non può vederlo così, non può. È colpa sua se sta così, è colpa sua se sta soffrendo tanto. Vorrebbe...vorrebbe solo tornare indietro, e fare qualcosa per impedire a Lucifer anche solo di toccarlo. Vorrebbe poter alleviare il suo dolore, e tenerlo al sicuro.
Gabriel prova un sorriso, che assomiglia di più a una smorfia.《Sam》lo chiama, piano, guardandolo con un'intensità tale che gli fa venire i brividi. All'improvviso, si stanno avvicinando, e il ragazzo smette di sentire il freddo, la terra sotto le gambe, il fruscio delle foglie.
Gabriel lo tira verso di sé, addosso a sé, più vicino al suo corpo caldo e tremante, debole, e improvvisamente è l'unica cosa che conta davvero. Le sue labbra toccano quelle dell'altro, tagliate, gonfie, le sfiorano con immensa delicatezza. Ma poi è lui a baciarlo più a fondo, incurante del dolore, e Sam può sentire il sapore metallico del sangue, unito a quello dolce, zuccherato della sua bocca. Schiude i denti, per permettere alla sua lingua di scorrere sulla sua, sul suo palato. Immerge le dita nei suoi capelli biondi, ascolta i loro battiti veloci, troppo veloci, inspira il suo profumo di caramello. Lo stringe contro di sé, proteggendolo con il proprio corpo. Il respiro di Gabriel è veloce, e mette tutto se stesso in quel bacio, come se fosse la sua unica certezza, l'unica cosa che gli rimane. E forse è così. Sam sente le sue dita tremanti aggrappate alla sua camicia, i suoi lievi gemiti di dolore. Deve stare malissimo, eppure non interrompe il contatto, cerca in tutti i modi di non darlo a vedere.
Così, è lui il primo a staccarsi, ma rimane vicinissimo al suo viso, la fronte contro la sua. Lo tiene contro di sé, lo accarezza con delicatezza, sentendo il suo corpo fremere di sofferenza.《Andiamo a casa, Gabriel》gli sussurra, e l'altro si limita ad annuire, senza fiato.
Lo prende in braccio con cautela, sollevandolo dal terreno freddo. Non è tanto pesante, dopo tutto è piuttosto basso, e per un po' riuscirà a trasportarlo.
Il parco è buio, l'aria gelida, nonostante sia ancora settembre. I passi del ragazzo risuonano, facendo frusciare le foglie sotto i suoi piedi, ma lui è concentrato solo su Gabriel, aggappato a lui, i denti stretti, gli occhi chiusi. Ogni tanto si lascia sfuggire un gemito, ma deve essere davvero bravo a sopportare il dolore.
O forse ci è solo abituato -è questa la cosa che lo spaventa di più. Cos'è successo, tra lui e Lucifer? È stato un episodio singolo, o è già successo altre volte? Sam opterebbe per la seconda opzione, date le informazioni in suo possesso. Irrigidisce i muscoli della mascella, in un moto di rabbia. Avrebbe senso: ecco perché se ne sono andati. Ma deve esserci di più, gli mancano ancora troppi pezzi.


Sam apre la porta di casa Novak, usando le chiavi che Gabriel gli ha passato. Il ragazzo è totalmente appoggiato contro di lui, un braccio intorno alle sue spalle, l'altro abbandonato contro il fianco. Sta sudando, e barcolla appena, nonostante il suo sostegno.
《Ci siamo, siamo arrivati》cerca di rassicurarlo, mentre varcano la soglia. Fa scattare la serratura dietro di sé, e poi lo aiuta a raggiungere il divano, facendolo sdraiare con cautela. Il respiro del biondo è accelerato, i suoi occhi sono chiusi, i pugni stretti. 《...Acqua》chiede, in un sussurro roco. Il ragazzo si affretta a prendere su un bicchiere, infilandolo direttamente sotto il rubinetto. Una volta pieno, torna da lui, e glielo avvicina alle labbra martoriate.
《Piano》mormora, mentre lui beve a piccoli sorsi. Manda un rapido messaggio a Dean, per fargli sapere che sono a casa Novak, e torna a rivolgere la piena attenzione al ragazzo.《Dove posso trovare uno straccio?》gli chiede, non appena ha finito. Gabriel gli indica un cassetto, così lui lo apre, prendendo un panno a caso. Lo inumidisce appena, poi torna a inginocchiarsi di fianco all'amico -o forse ora può finalmente dire che sono più che amici?-, e lo passa con delicatezza sul suo viso, per ripulirlo dal sangue e dalla terra.
La sua fronte è tiepida, e lui sta tremando: forse gli sta venendo la febbre. Vorrebbe chiedergli come sta, ma sarebbe una domanda stupida. La sua felpa è strappata in più punti, lasciando intravedere delle piccole ferite -probabilmente sono stati dei rametti-, così cerca di sfilargliela, piano, ma l'altro si agita.《...No》.
《Hey》mormora Sam.《Sto solo cercando di aiutarti, va bene? Non ti preoccupare》. Gabriel gira la testa dall'altra parte, ma non oppone ulteriore resistenza, così il moro va avanti. Solleva la stoffa con delicatezza, centimetro per centimetro, e trattiene il fiato.
Non sono solo i lividi a lasciarlo senza respiro, e nemmeno i tagli. Sono le cicatrici, che corrono lungo la sua pelle, si tendono sopra i muscoli appena accennati, scalfiscono il torace magro. Lo aiuta a sollevarsi, per far passare la felpa oltre il suo collo, e sfilare le maniche. Poi sfiora la sua pelle, sentendo il ragazzo tremare sotto il suo tocco leggero, sentendolo irrigidirsi.《È stato Lucifer?》chiede, la voce che freme di sgomento. Gabriel annuisce, e viene scosso da un singhiozzo, si aggrappa al suo braccio. Di nuovo, sembra che Sam sia l'unica cosa che lo tiene ancorato al presente.
Il ragazzo passa le dita tra i suoi capelli chiari, disordinati, e cerca invano di incrociare il suo sguardo pieno di lacrime. 《Gabriel. Qualcuno lo sa?》
《...Noi due. Castiel》.
《I tuoi fratelli?》
《Non mi hanno creduto, quando mi sono deciso a cercare il loro aiuto. Quindi immagino di avere...finto che non stesse succedendo niente》.
Sam gli accarezza una guancia, posa un lieve bacio sulle sue labbra.
《Gabriel. Cos'è successo a te e Castiel?》chiede, facendo scorrere le dita sul suo braccio.
Il biondo lascia scivolare una mano sulla sua spalla, stancamente. Chiude gli occhi, e cerca di respirare lentamente, come se stesse cercando di calmarsi, o di raccogliere il coraggio per quella risposta. Sam passa il panno sulle piccole ferite sul suo petto -non sono gravi, solo un paio di taglietti-, e poi lo usa per asciugargli la fronte sudata. Gabriel lo guarda negli occhi, e sorride appena. È un sorriso appena accenato, ma pieno di gratitudine e dolcezza; poi, inizia a parlare.



Okay. Un po' di fluff c'è, a parte la montagna di angst, quindi non potete uccidermi (?) In ogni caso, chiedo scusa per il ritardo a rispondere alle recensioni dello scorso capitolo, ero via, e vi ringrazio di nuovo C: Inoltre, ci tengo a informarvi che il capitolo uno ha superato le 1000 visite ...so che non è poi questo traguardo, ma per me è importante, e mi dà l'occasione di dirvi ancora una volta un grande grazie <3 Ci vediamo al prossimo capitolo!
-Gabe
  
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