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Autore: iris_1998    03/01/2015    1 recensioni
Storia in revisione dal 1° capitolo.
Sakura, Ichigo e Rita sono amiche d’infanzia. Dopo la morte del nonno di Sakura, che si prendeva cura di loro, le ragazze sono costrette a trasferirsi dai fratelli Sakamaki. Ben presto Sakura si ritroverà a scavare nel passato per scoprire il legame che c’è tra le ragazze e i Sakamaki. Non sarà da sola in questa avventura. Tra litigi, feste e amore che succederà?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christa, Nuovo personaggio, Subaru Sakamaki, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai in una stanza dalle pareti gialle, mobili di legno chiaro e un morbido letto. Mi sedetti e cacciai un gridò che venne subito bloccato dalla mano di Raito.
“Non si grida in questa casa” disse Raito avvicinandosi a me e io indietreggiai fino a raggiungere il muro.
“Non si scappa da me” disse ancora lui mentre con una sua mano mi accarezzava all’interno di una delle due cosce coperte non del tutto dalle parigine. Incominciò a salire ancora di più con la mano quando mi ripresi e gli diedi un calcio dei gioielli di famiglia. Raito si piegò su se stesso ed io corsi fuori dalla stanza cercando le altre che trovai in cucina alle prese con la spesa.
“Ragazze siete qui. Vi stavo cercando.” Dissi mentre entravo in cucina.
Sakura e Rita si girarono verso la porta.
“Io fino a cinque minuti fa ero in camera mia poi mi è venuto in mente venire qui e trovai a Rita strapiena di buste per la spesa” disse Sakura sorridendo verso me e Rita.
“Vi voglio parlare” dissi seria.
Rita guardò Sakura che le fece segno di lasciare per adesso la spessa e ci sedemmo al tavolo presente in cucina.
“Di cosa vuoi parlare?” domandò Sakura.
“Che dobbiamo nutrire quei ragazzi con il nostro sangue ma non lo possiamo fare!” dissi spaventata.
“è perché?” mi chiese una Rita molto calma.
“Perché..” mi bloccai senza sapere cosa dire.
“Ichy” disse Sakura prendendo le mie mani tra le sue e le strinse “avrei avuto questa conversazione da Rita ma non da te. Visto che ci sono cinque ragazzi che dobbiamo nutrire decidiamo quali ragazzi berrano il nostro sangue.”
“Va bene” dissi in coro con Rita.
“Chi incomincia?” chiesi.
“Io. Nutrirò solo due ragazzi. Il primo è Kanato, che tra l’altro mi ha già morso, e Shu. Tu Ichy?”
“Raito, Reiji.” Dissi sapendo che era stato qualcun altro a parlare al mio posto.
“A me resta Subaru ed a essere sinceri non mi dispiace” disse Sakura sorridendo “Bene. Cosa volete a cena?”
“Il tuo sangue, Bitch-chan” disse Raito che era appoggiato alla porta.
“Non lo dicevo a te, Raito. Lo dicevo alle ragazze” disse Sakura seria.
“Bene, come vuoi” disse Raito avvicinandosi a me. Mi prese e mi portò via.
Io cercai di liberarmi dalla stretta di Raito ma era impossibile e più mi dibattevo di più stringeva facendomi male. Raito cammino per molto tempo fino a quando non entrammo in una chiesa dove mi fece stendere sull’altare mettendo una sua gamba in mezzo alle mie e bloccandomi i polsi sopra la testa. Avevo le lacrime agli occhi e non riuscivo a parlare. Sentivo la sua mano aprire i bottoni della mia camicia e le sue labbra lasciare una scia di baci che mi infuocavano la pelle fino ad arrivare al mio seno sinistro dove mi morse. Mi sfuggì un grido di dolore mentre sentivo i canini di Raito perforarmi la pelle e bere il mio sangue. Si stacco dal mio seno per passare al collo mentre mi teneva la testa piegata all’indietro.
Non avevo forze per grida o dibattermi e pian piano incominciai a vedere sfuocato quando lui si staccò del tutto da me e mi lasciò libera.
Corsi il più velocemente possibile nello stato in cui mi trovavo e mi fiondai nella mia stanza diretta verso il bagno dove rovesciai tutti i prodotti di bellezza fino a quando non trovai delle bende e cerotti. Presi un asciugamano, lo bagnai e mi guardai solo adesso nello specchio. Mi spaventai. Ero pallida come un cadavere e il mio sangue esaltava ancora di più il mio pallore.
Incominciai a pulire i morsi. Il morso al collo era abbastanza profondo per poter utilizzare un semplice cerotto quindi mi bendai il collo. Poi guardai il mio seno e sospirai di sollievo vedendo che il morso era poco profondo quindi ci misi sopra un cerotto.
Finito di medicarmi mi tolsi la camicia sporca di sangue e la buttai nel cestino del bagno. Ritornai in camera e mi diressi verso l’armadio da dove tirai la stessa camicia però pulita e profumata. La misi e la abbottonai mentre scendevo per mangiare la cena preparata da Sakura. Arrivata vidi Rita e Yui nelle mie stesse condizioni, pallide con un fantasma e con delle bende sul collo. Sakura servì la cena e mi diede più vino del solito. Finito di mangiare e pulito il disordine, salì in camera mia chiudendo le porte a chiave e le finestre per essere sicura che nessun maledetto vampiro venisse in camera mia a prosciugarmi del tutto. Finito tutto caddi di peso sul letto e mi addormentai subito.
   
 
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