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Autore: RedDisposition    03/01/2015    2 recensioni
-Santana!- urlò, ma non ricevette risposta –Santana lo so che sei li dentro!- Rachel bussò contro il pilastro di legno –Rachel è quasi mezza notte che ti urli?- Kurt uscì dalla sua stanza ancora mezzo addormentato –Santana va via!- gli urlò contro, Kurt notò nella voce di Rachel della disperazione mischiata a sensi di colpa, il ragazzo le si avvicinò cercando di farla ragionare –Rachel andiamo a dormire ne parliamo domani- la ragazza scosse la testa –Santana ti prego lo so che puoi sentirmi!- Rachel continuò a chiamarla forse per altre venti volte, ma Santana non rispondeva, così stanca aprì la tenda di scatto, il suo sguardo cadde sul viso di Santana, che si girò verso Rachel appena la sentì entrare, si tolse una cuffia dalle orecchie, motivazione per cui non rispondeva, e la guardò per svariati minuti, Kurt era dietro di loro e notò subito il modo in cui si guardavano, poi abbassò lo sguardo sul letto di Santana.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Rachel/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9

Erano passati tre mesi da quella notte, la loro routine era ritornata solo dopo due mesi, Santana era ritornata a New York e aveva ripreso ad essere la sostituta di Rachel e Kurt aveva ripreso la sua vita da studente della Nyada, tutto sembrava essere apposto, solo che ogni tanto quando c’era troppo silenzio nella casa tutto diventava troppo teso, tutti e tre pensavano a Finn e la foto posta nella libreria del soggiorno non aiutava di certo, Rachel dalla notizia della sua morte aveva smesso di essere se stessa, non parlava ne correggeva, aveva persino smesso di cantare e rischiava di lasciare il musical, fortunatamente Kurt e Santana riuscirono a farla ragionare e almeno per ora sembrava che la cosa stesse funzionando –noi andiamo alle prove- Kurt le salutò con il gesto della mano da sopra la sua tazza di tè.
-sei pronta?- Santana le rivolse un sorriso e notò immediatamente il nervosismo di Rachel –non lo so- Santana scoppiò a ridere, erano ritornate a fare le prove dopo il lungo periodo di lutto in cui Rachel si era fermata, quella era la prima volta che andavano insieme –sarai perfetta come sempre, ricordati che il palco è il tuo ambiente- Rachel le sorrise e le due si avviarono nel teatro. Quando Sidney le vide da lontano subito corse verso di loro e dopo averle salutate le mandò nei camerini –spero non vi dispiaccia condividere i camerini- Rachel scosse la testa –ma scherza? Ci condivido il bagno da due anni e si fidi non è niente questo- Sidney scoppiò a ridere e le lasciò sole a prepararsi –dobbiamo per forza farle insieme? Non è che posso passare e riposarmi?- Rachel scosse la testa –sei la mia sostituta devi essere almeno brava quanto me, anche se la cosa è molto difficile- Santana rise –ma quanta autostima- le soffiò un po’ di fard addosso facendola tossire –stronza- la spintonò Rachel uscendo dal camerino, la ragazza ebrea tornò indietro però vedendo che Santana non la stava seguendo –andiamo San- Rachel le prese la mano e la trascinò, è inutile dire che Santana rimase a fissare le loro mani, aveva avuto uno strano movimento nel suo stomaco, e il suo cuore aveva fatto diverse capriole, ma quando arrivò sul palco scosse la testa e cercò di concentrarsi sui movimenti da fare. Anche se il modo in cui si moveva Rachel e la sua voce non riuscivano a farla concentrare abbastanza, quando poi indossava quello strano tutù che portava alla Nyada Santana rimaneva a guardarla a bocca aperta, si sarebbe voluta iscrivere a quella scuola solo per guardarla ogni giorno –Santana tocca a te- Sidney battè le mani e la latina si svegliò dal suo torpore e iniziò a ripetere la coreografia che aveva fatto poco prima Rachel, la sapeva perché la ragazza gliel’aveva ripetuta almeno centomila volte a casa quando si ritrovavano da sole.
 
-hai visto quando stavo che cadere che figura- Rachel scoppiò a ridere schiacciando il bottone dell’ascensore –hai sbagliato tanti passi, ma dove avevi la testa oggi- Santana fece spallucce ed entrò nell’ascensore, Rachel la seguì ma inciampò su qualcosa e fece per cadere, ritrovandosi addosso a Santana che barcollò un secondo prima di cadere, si ritrovarono faccia a faccia e la latina passò lo sguardo dalle iridi cioccolato alle labbra della ragazza, finchè con tutta la forza che aveva addosso non distolse lo sguardo e aiutò la ragazza a tornare in piedi –anche te, non è che hai proprio la testa sulle spalle oggi eh?- Rachel rise istericamente, si era ritrovata così vicina a Santana da sentirsi nervosa, si stupì nel provare quella strana emozione, ma non ci pensò quando furono fuori casa.
Quando aprirono la porta scorrevole videro Kurt andare avanti e dietro per la casa, sembrava quasi che avesse avuto un attacco isterico, aveva i suoi vestiti e li portava in una valigia aperta sul tavolo della cucina –Lady Hummel cosa succede?- Santana posò il borsone e si stiracchiò  un attimo –mica vuoi andare via?- Kurt guardò un attimo Rachel che era rimasta dietro Santana a guardarlo –no no, io e Blaine andiamo per una settimana in vacanza- Rachel si sedette sul divano –dove?- Kurt si limitò a fare spallucce –non lo so- chiuse la valigia e la sistemò accanto alla porta –sarà meglio andare a riposare domani mattina presto parto- Santana annuì e si avviò al bagno per farsi una doccia.
-e ora dove vai?- Santana si girò guardando Rachel, stava per mettersi il suo giubbotto e la sua borsa in spalla per andare a lezione quando Rachel la bloccò facendo capolino dalla sua stanza –a lezione, hanno spostato le lezioni private di danza la sera- Rachel spalancò la bocca e la salutò con il cenno della mano –starò poco fuori va bene?- Santana le si avvicinò e le lasciò un bacio sulla fronte soffermandosi qualche secondo, quando si staccò le sorrise leggermente ed uscì, sapeva che non era la cosa migliore lasciare Rachel da sola, ma la ragazza non ci sarebbe andata con lei, e la latina non poteva perdere le ore di lezione, sospirò e guardandosi un attimo oltre la spalla si avviò all’ascensore.
-Hei Kurt- Rachel mise il vivavoce alla chiamata sdraiandosi sul divano –Dove sei?- sentì l’altro borbottare qualcosa –Blaine non vuole ancora dirmelo- Rachel sorrise –salutamelo, allora che state facendo?- Rachel giocò con una sua ciocca di capelli –niente, siamo in treno- Rachel annuì –tu che fai? Dov’è Santana?- la ragazza ebrea fece spallucce –niente, sul divano, Santana è andata a lezione di danza- Sbuffò e si mise a pancia sotto –mi annoio Kurt- sentì il ragazzo ridere –sembri proprio una bambina, allora senza di me come si sta?- Rachel sospirò –sei partito da meno di tre ore e già regna la pace- scoppiò a ridere per poi smettere immediatamente quando sentì uno sbuffò da parte del ragazzo –Santana ti sta rendendo intrattabile- Rachel sorrise –cosa c’entra Santana? Lasciala in pace- Kurt sbuffò –io? È lei che mi tortura- Rachel rise ancora –lo sai com’è fatta Lady Hummel- il ragazzo sbuffò e Rachel si immaginò già l’occhiataccia che le stava dedicando –allora, come stai?- il silenzio piombò all’istante, Rachel lo sapeva che Kurt non intendeva parlare di Finn direttamente, così ci girava intorno, Rachel si passò una mano sul viso, cercava di stare sempre in compagnia, e gli altri cercavano di rimanere con lei la maggior parte del tempo, lei non pensava mai a come si sentisse, ma quando la sera tutti siamo più deboli anche Rachel Berry crollava, erano stati mesi lunghi e duri –non lo so- rispose semplicemente mentre la sua mente elaborava risposte troppo complesse per essere capite anche dalla stessa Rachel –vorrei essere a farti compagnia, se vuoi torno su..- Rachel non lo fece finire di parlare –no, devi stare con Blaine, non ti preoccupare, e poi c’è Santana con me- Rachel sorrise e si accorse che una lacrima le era scivolata lungo una guancia –già, c’è Santana- sussurrò il ragazzo, Kurt pensò alle conversazioni che aveva avuto con Santana quella sera, non ne avevano più parlato, ma Kurt vedeva che Santana cercava di avvicinarsi a Rachel sempre di più e poi scompariva, lo faceva sempre, con tutti –Kurt sta suonando il citofono, devo andare, ci sentiamo domani va bene?- il ragazzo annuì e la salutò chiudendo la chiamata.
-chi è?- Rachel aprì la porta scorrevole e un ragazzetto con una divisa le sorrise ed indicò un pacco che aveva in mano –dove devo firmare?- il ragazzo indicò uno spazio bianco, Rachel ci mise un attimo a firmare, prese il pacco e ringraziando il ragazzo camminò verso il divano cercando di non inciampare. Aprì lo scatolone e vide immediatamente un biglietto –Cara signorina Berry vorremo prima di tutto darle le nostre più sentite condoglianze- Rachel sussultò leggendo quella parola –vorremo anche dirle del nostro dispiacevole disguido, la merce da lei acquistata non si è potuta riutilizzare, e dato che lei l’aveva già pagata invece del rimborso le abbiamo dato la merce, buone cose- Rachel smise di leggere con le mani che le tremavano, posò il biglietto e intravide nello scatolone oltre a tanto polistirolo anche una piccola bomboniera, con due sposini che si tenevano per mano e che cantavano, lui aveva un semplice smoking con la cravatta e lei era una ragazzetta magra e piccoletta con un vestito bianco, sotto ogni statuetta c’era il nome di Rachel e Finn unito “Finchel”, la ragazza rimase qualche momento a fissare la scrittura, si asciugò una lacrima, quando un moto di rabbia montò in lei, strinse la bomboniera fra le mani e con forza la scaraventò a terra, si sentì immediatamente la porcellana sfracellarsi al terreno, Rachel ne prese un’altra, e un’altra ancora e così via finchè non ebbe finito tutte le bomboniere, ormai piangeva a dirotto e quasi le sembrasse di non piangere acqua e sale, le sembrò di piangere sangue, nelle sue lacrime e nei suoi lamenti c’era presenza di morte, quando ormai non rimase niente da polverizzare delle bomboniere si avvicinò alla libreria e iniziò a scaraventare a terra tutto quello che si era ritrovata a pugno, finchè il rumore del vetro rotto non la fece fermare, si chinò su una cornice caduta da uno scaffale, la girò e constatò che il vetro era rotto, dietro il vetro c’era una foto di un Finn sorridente che la fissava con gli occhi pieni di gioia e quel sorriso di lato, Rachel la riposizionò sullo scaffale, si guardò le mani per un attimo poi si guardò intorno, lanciò un piccolo urlo e rimase lì a piangere.
 
Santana si passò una mano sul viso cercando le chiavi nella borsa, sbuffò sentendo un auto della polizia sfrecciarle alle spalle, odiava quel quartiere, ma che poteva farci se solo lì potevano avere una casa che poteva essere abitata da loro tre, infilò la chiave nella serratura ed aprì il cancello del palazzo, salutò il portiere e prese l’ascensore, era troppo stanca per prendere le scale nonostante lei odiasse gli ascensori, arrivò in pochi secondi al suo piano e dopo aver infilato le chiavi aprì la porta scorrevole di casa, fece per camminare ma qualcosa le si ruppe sotto i piedi, si chinò e vide la testa di una statuetta, crucciò le sopracciglia e alzò lo sguardo su tutta la stanza, spalancò la bocca quando vide il pavimento sommerso da cocci di porcellana, prese un paio di pezzi finchè il suo sguardo non cadde su una figura che stava schiacciata contro il muro con la testa sulle gambe al petto, Santana chinò la testa e le si avvicinò, capì cosa fosse successo quando vide la foto di Finn rotta, sospirò e si avvicinò alla ragazza, le si sedette accanto e la guardò per qualche minuto, Rachel non si era accorta della presenza di Santana finchè non sentì una presa forte sotto le sue ginocchia e dietro la sua schiena, si girò di scatto e vide Santana sorriderle leggermente, mentre la portava in camera. Si ritrovò poco dopo seduta sul suo letto morbido –che è successo?- Santana le scostò la frangetta dagli occhi –niente- Rachel abbassò lo sguardo per non far capire che stava mentendo –niente?- Santana si alzò ed incrociò le braccia alzando un sopracciglio –potrei rimanere per un po’ sola?- Rachel la fissò di nuovo con le lacrime agli occhi, Santana annuì –non distruggere la stanza- le arruffò i capelli ed uscì dalla stanza, iniziò a ripulire tutto il soggiorno e dopo essersi data una ripulita cercò qualcosa da mangiare, sbuffò vedendo che nel freezer c’era solo verdura, così prese il cellulare al volo e passò per il corridoio, sentì un singhiozzo e si fermò fuori la stanza di Rachel –hei Berry- Santana sentì dei passi ed indietreggiò –che c’è Santana?- Rachel aprì la tenda con forza barcollando leggermente, Santana la prese al volo posandole le mano sui fianchi e ritrovandosi vicina al suo viso, Rachel deglutì visibilmente e rimase ferma a guardare la ragazza, Santana si morse una guancia e cercò  di resistere alla voglia di baciarla, così con amarezza si allontanò dalla ragazza –ero..ehm..ero- Santana si grattò la nuca cercando di ricordare –ero venuta per sapere se volevi la pizza- Rachel scosse la testa e si rintanò nella sua stanza, Santana alzò gli occhi al cielo e senza che la ragazza le desse il permesso entrò nella stanza e corse ad abbracciarla da dietro, Rachel sussultò quando sentì di nuovo quel contatto sui suoi fianchi e sorrise quando sentì la testa della ragazza poggiarsi fra i suoi capelli –che hai?- Santana sciolse l’abbraccio e le si pose difronte –non lo so- la ragazza abbassò lo sguardo e si sedette sul letto seguita da Santana –che cos’è successo di la?- Santana pose la sua mano su quella di Rachel per invogliarla –non hanno potuto annullare l’ordine delle bomboniere, sono arrivate qui e..- Rachel bloccò un singhiozzo –e hai dato di matto- Rachel sorrise e poggiò la testa sulla spalla di Santana –cos’era quello?- Santana scoppiò a ridere quando sentì la pancia di Rachel brontolare –niente ho bisogno di dormire- Rachel iniziò ad indossare il pigiama dando giusto il tempo a Santana di girarsi, la latina era arrossita appena aveva visto la ragazza sfilarsi la maglia –io..io vado, buona notte- Santana si chinò sulla sua fronte e le lasciò un bacio pronta ad andare nella sua stanza –San?- si girò sentendosi chiamare –che c’è?- Rachel la fece sedere accanto e lei –mi abbracci?- la latina deglutì e la strinse. Rimasero in quella posizione finchè Rachel non si addormentò, la latina fece per sciogliere l’abbraccio, ma Rachel si era aggrappata a lei anche durante il sonno, Santana sorrise e si sistemò alla meglio, sdraiandosi nel letto della ragazza, si ritrovò a qualche centimetro dal suo viso e dopo averle lasciato un bacio sulla fronte si addormentò sentendo il respiro caldo della ragazza infrangersi contro il suo collo.
 
Un fascio di luce invase il viso di Rachel che aprì gli occhi lentamente e constatò l’orario, sentì qualcosa stringerle una gamba e abbassò lo sguardo vedendo la gamba ambrata della latina intrecciata alla sua, dopo poco intravide l’altra e infine rimase a fissare la mano della ragazza stretta contro il suo stomaco in modo protettivo, si mise seduta di scatto facendo svegliare Santana –che succede?- la latina sbadigliò stiracchiandosi –che ci fai qui?- Santana fissò il viso di Rachel tramutarsi in un pomodoro e scoppiò a ridere –ti sei addormentata fra le mie braccia e non riuscivo a staccarti, tranquilla- Santana le accarezzò una guancia e si alzò avviandosi in cucina, Rachel rimase a fissare il cuscino dove Santana aveva appoggiato la testa fino a poco prima e si accarezzò una guancia dove ancora c’era il calore della  mano della latina, sorrise e la raggiunse in cucina.
  
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