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Autore: Zeon97    04/01/2015    1 recensioni
Questa è la prima storia che posto ed è anche presente nel sito ufficiale. Spero possa essere di vostro gradimento.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Richiamo dal Futuro'
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Eravamo diretti verso la base, ma ad un certo punto fummo circondati da un’orda di zombie.

Non avevi detto che questi mostri stavano ad Hamel, Vanessa?
Hanno fatto più prima di quanto pensassi.

Quei esseri si stavano avvicinando. La streghetta ad un certo punto si fece avanti, esponendosi a loro.

In questo caso allora li affronteremo visto che non ci rimane altra scelta.

I suoi occhi sembravano essersi accesi; sprizzava energia.
Mise la mano che teneva la bacchetta dietro la sua schiena e con l’altra mirava ad uno di loro che si era avvicinato al nostro gruppo.

«Raggio al plasma»

Da un dito la streghetta sparò un raggio che colpì il mostro e lo trafisse. Dopodiché rimase immobile e il resto degli zombie fece lo stesso.
Lei si girò verso di noi e fece un gesto di vittoria puntando verso di noi il suo indice.

E’ stato facile.
Quel coso ha smesso di muoversi, ma non è nemmeno caduto a terra. Perché?
Forse sarà a causa del suo corpo rigido.

La streghetta si avvicinò al mostro che aveva colpito senza alcun timore.
Avvicinò lentamente la sua mano per toccarlo prestando attenzione. Dopo aver accertato si rivolse a noi.

E’ diventato un vero e proprio sasso.

Prima che potessimo tirare un respiro di sollievo il mostro riprese a muoversi e intrappolo la streghetta bloccandola in una presa.
Si mise a strillare.

- Aiutami Angkor!

Il pipistrello saltò dal bastone e morse la testa del mostro per distrarlo.
La streghetta riuscì a liberarsi, ma era ancora circondata da quell’orda. Era il momento di aiutarla.

Vanessa, Chung, dobbiamo aiutarla.
Andiamo!

Una lama spuntò fuori dalla spalla del paladino.

Che cos…

Il proprietario della lama era chiaramente visibile quando Chung cadde a terra privo di sensi.

Perché hai fatto questo Vanessa?

I tratti del suo viso erano cambiati: erano diventati chiari, rugosi e scarni tanto da poter intravedere l’osso.
Anche il colore dei suoi occhi era cambiato: le sue pupille erano dilatate ed erano iniettate di sangue.
Alla mia domanda rispose con un terrificante, largo sorriso.
Voleva dare il colpo di grazia al paladino. Dovevo salvare sia Aisha che Chung.
Ad entrambi rimaneva poco tempo a disposizione. Se fossi andato da Aisha, Vanessa avrebbe ucciso Chung, mentre se fossi andato da lui sarebbe morta Aisha.
Nella mia mente cercavo disperatamente una soluzione.
D’un tratto vidi qualcosa che stava roteando ad una velocità pazzesca e che si fiondo in mezzo all’orda di zombie facendosi strada verso la streghetta. Quando la raggiunse si fermò di colpo, provocando un’onda d’urto che fece indietreggiare i mostri che stavano vicino a lui.

«Fendente d’aria»

Trafisse lo zombie dove stava attaccato Angkor e lo lanciò in aria.
Alzò la spada in aria mirando nel punto dove stava per cadere il mostro.

«Lama dell’apocalisse»

La sua spada divenne gigantesca e maestosa.
Il mostro venne tagliato in due in quel nel momento stesso.

Sbrigati a salvare Chung.

La veterana si era distratta a causa dello spadaccino, ma stava per infliggere il colpo di grazia sul corpo inerme del paladino e io dovevo impedirlo, ma come? Avrei dovuto attaccarla, e se dovessi arrivare ad ucciderla?
Ero rimasto bloccato in questi mille dubbi che mi ronzavano nel giro di un secondo.
Sfoderai la mia lama e mi buttai in avanti per bloccare il colpo.

- Torna in te!

La guardai negli occhi: mi faceva paura.
Non riuscivo a dire altro
Gli occhi del paladino si riaprirono.
Sorrise.

Di cosa ridi?
G-Guarda un pò a chi è pun.tato il mio bazooka.

La bocca della sua arma mirava era mirato a Vanessa, dritto in faccia.
Da esso usciva una luce intensa e poi uno sparo.
La veterana era stata colpita in pieno, ma il rinculo del colpo mi fece cadere a terra.

Voi mostri non andrete da nessuna parte.

«Colpo titanico»

Tutti i mostri furono risucchiati in un punto e lo spadaccino colpì il mucchio menando dei velocissimi fendenti con la sua gigantesca spada.
Riuscì ad ammazzarli tutti in una volta in un modo incredibile.

Ora a noi due.
Non farlo!
Perché no? Non metterti in mezzo.
Possiamo salvarla in un’altro modo.
Come?
Non lo so…

La veterana intanto era fuggita.

L’hai fatta scappare. Potrebbe tornare in qualsiasi momento per finire il lavoro. Contento?

Aveva ragione, ma io non volevo che lei morisse.

H..ey, aiutatemi ad alzarmi.
Subito.

Tese la sua mano e aiutò il paladino ad alzarsi.
Successivamente trovammo anche Aisha per terra e la raggiungemmo.

E’ svenuta.
Scusa Els, ma come hai fatto a non accorgertene prima?
Ehm… come dire: ero impegnato.

In quel momento lo spadaccino poté osservare per la prima volta i nuovi abiti della streghetta che si erano anche un pò strappati e mostravano più parti nude del corpo.
Gli occhi di Elsword erano incollati a quella figura e Chung fece lo stesso.
Era ben chiaro quello che genere di cose potevano fare due maschi in una situazione simile.

- Non vi vergognate un pò? Chung, per essere ferito vedo che ne hai di energie per queste cose a quanto pare. - sussurrò Angkor rivelando la sua presenza.
... dobbiamo tornare indietro.
La porto io.
- Non fare cose strane alla mia compare.
Tranquillo.

Lo spadaccino si avvicinò per prenderla in braccio.

- Solleva la piegatura delle ginocchia. Non toccarle il sedere!
Certo.

Cominciammo ad incamminarci verso il campo.
Dopo un pò di strada la streghetta riaprì gli occhi.

Cos..

Si rese conto poi della situazione in cui si trovava.

Cosa sta succedendo?! Mettimi giù!!

Lo spadaccino appoggio i piedi di lei a terra, ma gridò per il dolore.

Non sforzarti.
Non mi devi dire cosa fare, capito?

Dopo un passo cadde, però Elsword la prese in tempo e per sbaglio le tocco il sedere.
Lo schiaffo da parte della streghetta non si fece attendere.

Maniaco.
Non lo ho fatto apposta. Lo giuro.
Dai la porto io.
Tu sei ferito. Lasciami fare.
Allora la porta Ivan. Dopotutto al momento è quello più in forma.
Se dice di potercela fare non vedo quale sia il problema.
Il problema è che quella che deve essere portata da questo individuo sono io.
Ancora meglio: così imparate a rispettarvi a vicenda. In guerra ci sono solo amici e nemici e l’individuo che dici di odiare è un tuo compagno di squadra che cerca di aiutarti se ancora non lo hai capito.
… se mi tocchi di nuovo il sedere ti stacco un orecchio.
... capito.

Dopo questo chiarimento riprendemmo a camminare.
Era sera quando riuscimmo ad arrivare a destinazione, ma non sapevamo dove andare dato che era rischioso restare nel capannone della veterana, però la fortuna a quanto pare non ci aveva ancora abbandonato: un cagnolino con una giacca bianca e cravatta venne in nostro aiuto.

- Il mio nome è Gral. Volete una tazza di tè?
No grazie, vorremmo trovare un posto dove alloggiare per questa notte.
- Questo lo avevo già capito vedendo la vostra amichetta dormire beatamente tra le braccia di quel ragazzo con i capelli rossi.

Lo spadaccino divenne rosso in faccia, ma cercò di non darlo a vedere.

- Potresti aiutarci?
-: Certo, ma ad una condizione.
Ovvero?
- Permettetemi di offrirvi una tazza di tè.
O-Ok.
- Entrate nella mia capanna.

Entrammo nella capanna della creatura. Era abbastanza stretta.

- Ecco a voi.

Ci mise davanti un vassoio con 4 tazzine con il tè.
Elsword mise giù la streghetta per prendere la tazzina.

Grazie mille.

Bevemmo il tè… era terribile. In quel momento mi era chiaro il motivo per cui Vanessa non riusciva ad offrirmi qualcosa di decente. Nessuno ha potuto insegnarglielo.

- La vostra amica gradisce?
Come puoi vedere sta riposando e non vorremmo disturbarla proprio ora che è tranquilla.
- In questo caso ecco a voi il mio permesso speciale per alloggiare nell’albergo gestito da Luriel.
Sicuro di volercelo dare?
- Tranquillo, tanto non posso usarlo.
Perché?
- Non è permesso l’ingresso agli animali.

Il paladino trattenne una risata.

O-Ok. Grazie mille. Ora dobbiamo proprio andare.

Uscimmo dalla capanna per andare nell’albergo.
Il cagnolino ci inseguì e urlò.

- Vi siete scordati la tazza di questo buonissimo tè per la vosta amica!!

Cominciammo a correre.

- LA TAZZA!!

La creatura ci lanciò la tazzina, ma non riuscì a colpirci.
Arrivammo all’albergo e Luriel ci accolse calorosamente.

- Benvenuti nel mio albergo!
Non eri già proprietaria di una banca?
- Certo che lo sono.
Ora che mi ci fai pensare ti ho vista gestire una banca in diverse città, ma come fai ad amministrarle tutte insieme?
- Io amministro solo questa.
E le altre?
- Ci pensano le mie sorelle.
… quante sorelle hai?

La ragazza tirò fuori dalla tasca una foto e ce la mostrò.

Luriel: Queste sono tutte le mie sorelle. Bella foto vero?

La foto era letteralmente piena di Luriel, o sarebbe meglio dire piena di cloni.
Il paladino rimase di sasso.

… una grande famiglia.
- Già. Cosa posso fare per voi?
Vorremmo passare qui la notte.

Misi il permesso datoci da Gral sul suo bancone.

- Certo. Attendete prego.

Prese un campanellino dal tavolo e lo fece suonare.
In poco tempo arrivarono due camerieri.

- Accompagnate i signori nelle loro stanze.

Elsword e Aisha furono accompagnati da un cameriere, mentre io e Chung dall’altro.
Io e Chung arrivammo nella nostra stanza: era una matrimoniale

Solo un’informazione: Elsword e Aisha stanno in camere separate?
- Anche loro hanno una matrimoniale.

Io e Chung ci guardammo straniti.

Sai cosa significa questo vero..?
Grossi guai.



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Il cameriere portò Elsword che teneva in braccio la streghetta nella loro stanza.

- Ecco la vostra camera. Buon proseguimento di serata.
Proseguimento… ?

Il cameriere fece un sorrisino malizioso e diede un paio di gomitate allo spadaccino, però non aveva ancora capito cosa intendesse dire. Gli diede le chiavi e se ne andò.

Portiamola in stanza - pensò lo spadaccino.

Entrò in camera.

La luce poco bassa e il colore chiaro delle pareti rendeva il clima accogliente e riposante.
C’era anche un letto matrimoniale, e in questo Elsword stese la streghetta dormiente.

Dormendo tutta scoperta ti prenderai sicuramente un malanno.

Prese le coperte per rimboccarla.

Però dormire con questi vestiti strappati e sudici non le farà bene.

Fissò per un pò il corpo della maghetta.
Le toccò la mano, ma questa era fredda.

Penso sia il caso di toglierglieli… però…

Se non avesse niente sotto? Come si sarebbe comportato?
Furono questi i pensieri dello spadaccino.
Ad un certo punto smise di riflettere: per iniziare le tolse le scarpe e le calze; vide i suoi piedi piccoli e la pelle liscia delle gambe.

Ora viene il difficile…

Doveva toglierle il disopra e il coprigambe.
Ricominciò a pensare a cosa avrebbe fatto se non avesse niente sotto.
Vestiti di ricambio non ne aveva dopotutto.
Allungò le mani lentamente al disopra della maghetta tenendo gli occhi chiusi.
Mentre allungava in avanti le mani sentì qualcosa di morbido e liscio.
Poi sentì un grosso dolore sulla fronte, ai fianchi e alle braccia.
Tentò di muoversi e di aprire gli occhi, ma senza successo.
Era finito a testa in giù, bendato, con le mani legate e la mela in bocca.

So cambiarmi da sola, grazie.

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Nessuno di loro però si ricordò di andare a riprendere la bacchetta magica della streghetta, ma non c'era da preoccuparsi: Angkor era in buona compagnia.

- Vuoi una tazza di tè?
- No grazie. Mi riporti indietro?
- Torneranno, ma intanto vuoi una tazza di tè?!
- NO!!
   
 
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