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Autore: Nyssa    16/11/2008    13 recensioni
Sequel de: Le Relazioni Pericolose
Sono passati circa diciotto anni da quando abbiamo lasciati Harry, Draco, Hermione e tutti gli altri e molte cose sono cambiate nel frattempo.
Adesso sono i loro figli a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria, divenuta stranamente tranquilla; ma non tutto è come sembra perchè misteri e fantasmi del passato stanno tramando nell'ombra e Hogwarts potrebbe non essere il posto apparentemente pacifico che sembra.
E i nostri nuovi protagonisti, la new generation, affascinati dai misteri come lo erano stati i loro genitori, chiaramente non intendono lasciarsi sfuggire l'occasione di vivere qualche avventura tra le antiche mura della scuola e rompere così la noiosa routine di tutti i giorni!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Tom O. Riddle | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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-          Gardis, andiamo, svegliati!

Karen scosse la testa come se fosse impossibile tirare giù dal letto la bionda, al momento scomposta e con le coperte di traverso

-          Hestia! – gridò spaccando i timpani a Jeff che passava per caso di lì – non si vuole svegliare! Che faccio?

-          Reazione di rifiuto – citò lei ed entrò facendo svolazzare i capelli scuri – dai Gardis, svegliati! Devi cominciare a prepararti!

Per tutta risposta la Malfoy abbracciò il cuscino e si girò dall’altra parte dando loro le spalle

-          FitzOsbert mi aveva raccomandato di fare presto – mormorò colpevole la piccola Longbottom tormentandosi una ciocca dorata

-          Quel viscido topo di fogna! – sbraitò Potty1 ricordando che erano pure usciti insieme per la bellezza di una settimana e tre giorni – se aspetta non cascherà il mondo, deve smetterla di credersi chissà chi! Eppoi il pubblico aspetterà se saprà che lei entrerà in scena comunque, non c’è fretta…

-          Ma che facciamo?

Uscirono dalla stanza e si avviarono di sotto rimuginando su una soluzione; Leonard, che non si era ancora degnato di presentarsi all’appello del regista del club teatrale, passò davanti a loro

-          Malfoy, ferma un attimo! – gli urlò dietro la mora alzando la mano, quello si fermò e attese salutando con un cenno Karen che, grazie al cielo, la sera prima non era andata a tormentarlo e così lui aveva potuto trascorrere una notte tranquilla insieme alla sorella di lei.

-          Cosa volete? – chiese lui che, più si avvicinava l’ora della rappresentazione e più non aveva voglia di farsi vedere agghindato da Capitan Uncino

-          Tua sorella non vuole svegliarsi, dorme come un sasso

-          Non sappiamo più che fare! – protestò Karen

-          Lasciatela dormire – rispose tranquillo lui

-          Ma deve cominciare a prepararsi! – lo interruppe la piccola Potter – dacci una mano

-          Andate a cercare Christopher, è l’unico a cui darebbe retta, certo non si degnerà di alzarsi dal letto solo perché glielo chiedo io…

Le due si incamminarono alla ricerca del moro

-          E quando lo vedrete, ditegli che devo parlargli!

Annuirono, poi la bionda chiese all’altra di aspettarla un secondo e andò a confabulare con il fratello maggiore della loro migliore amica, pareva impacciata mentre parlava e gli chiedeva con chi andasse al ballo di quella sera

-          Gli attori non devono avere dame – rispose lui. In realtà non riusciva ancora a confessarle che lui e sua sorella avevano una storia piuttosto seria nonostante lei lo andasse a trovare ogni notte.

Gardis l’aveva messo in guardia che sarebbe stato difficile e non perché la verità fa sempre male, quanto perché si sentiva come se stesse pugnalando qualcuno alle spalle perché gliela facevano proprio sotto il naso senza che sospettasse nulla e in più lei era così dolce e innocente che non si riusciva ad essere giusti, cioè brutali, con lei.

 

Era stata Ciel a chiedergli di aspettare perché non si sentiva ancora pronta, ma… se non gliene avesse parlato, quella sera lei avrebbe provato sulla sua pelle cosa si prova ad essere traditi dalla propria sorella maggiore.

 

Imbarazzata la Longbottom chiese scusa e si allontanò nuovamente.

 

*          *          *

 

Christopher, come appresero da un volenteroso Corvonero che aveva parlato col fratello Lachlan, era ancora nella sua stanza e non ne era uscito, gli chiesero di chiamarlo, ma sembrava che neppure lui avesse molta voglia di addentrarsi nei corridoi della scuola.

 

Sembrava ieri che aveva incontrato Rago per la prima volta, eppure era già passata più di una settimana… e non ci aveva riflettuto molto nonostante fosse un problema di proporzioni ciclopiche.

La sua mente gli suggeriva, come al solito, di allontanare Gardis e di dedicarsi a Rago, un demone, almeno, non avrebbe potuto soffrire per le angherie che le sarebbero toccate, ma… la Regina dei Demoni si era rivelata un tipo niente affatto babbeo e sapeva leggergli dentro come credeva riuscissero a fare solo la biondissima Gryffindor e sua sorella Izayoi: avrebbe accettato di stare con lui sapendo che era innamorato di un’altra?

Pareva troppo fiera ed orgogliosa, come una vera regina, per acconsentire a questo.

 

Per tanto che riflettesse, non riusciva a trovare una soluzione: chi diamine possedeva l’anima dannata di quella femmina di demone? All’apparenza solo due persone, Gardis e Izayoi, ma se era vero che la personalità di Rago prendeva il sopravvento, quella che si manifestava era della regina, non della persona che conosceva, quindi, ipoteticamente, poteva ancora essere chiunque, dalla più subdola serpe alla più remissiva tassorosso.

E non lo aiutava pensarci all’ultimo momento.

Certo, Rago gli aveva detto che la persona che custodiva l’Anima Azzurra aveva un potere e una personalità così forti da oscurare addirittura la sua e lui sapeva che non poteva essere Izayoi: era dunque Gardis?

Più che una conclusione sembrava la risposta a tutti i suoi problemi che il cuore gli suggeriva. E la meno probabile perché quella sera che l’aveva vista la prima e unica volta Gardis era sconvolta ed era fuggita nella sua Torre, dove era rimasta tre giorni, a piangere per colpa sua.

Rago, stranamente però, conosceva più pasticci di quella scuola di quanto osasse immaginare: sapeva di Leonard, sapeva che era un bastardo, sapeva che aveva litigato con Gardis, sapeva che ne era innamorato senza che dicesse una parola. Come faceva?

 

-          Christopher, ti prego, sono Hestia! – urlò qualcuno da dietro la porta – tu e Gardis dovreste essere già in sala prove, ma non c’è nessuno degli attori principali, Malfoy… - e con quello si riferiva a Leonard, nonostante la sua migliore amica si chiamasse così – è a farsi un giro per la scuola e Gardis sta ancora dormendo! Ti prego aiutaci e tirala giù dal letto, non si sveglia neppure con le cannonate!

Sorrise, Gardis era proprio un bel problema, sotto molteplici punti di vista.

Scese dal letto e si preparò per andare da lei

 

*          *          *

 

-          Chi ha disegnato le copertine?

In prima fila di fronte al palcoscenico, assieme ad alcuni altri professori, Blaise stava chiacchierando con Seraphin e il professor Springfield, ex compagno di scuola di Fin.

-          Non lo so – rispose il secondo - Credevo che il protagonista di “Peter Pan” fosse Peter Pan, ma evidentemente mi sbagliavo…

-          Non preoccupatevi, è solo una trovata pubblicitaria – intervenne Rudiger che stava sistemando gli ultimi ospiti prima di andarsi ad occupare del suggerimento delle battute

-          Sarà… ma perché Gardis e Karen devono stare in copertina conciate in questo modo?

Il moro gli porse uno dei volantini di pergamena la cui parte superiore, come si rispettava per ogni libretto d’opera, era occupata dalla locandina che ritraeva una Wendy in camicia da notte piuttosto deshabillé nell’angolo inferiore, una Trilly svolazzante per la carta a cui spuntavano le mutandine dalla gonna corta e le calze autoreggenti in quello superiore e, al centro, un affascinante Capitan Uncino biondo e un Peter Pan moro

-          Mi stupisce che Gardis si sia prestata a farsi ritrarre così – commentò ancora Seraphin

-          Che ci vuoi fare – rispose pacato il Prefetto di Serpeverde – la grafica fa miracoli…

Era evidente, soprattutto visto che nessuno dei quattro protagonisti approvava quell’illustrazione. Karen diceva che era troppo formale, Gardis che era oscena, Leonard che non metteva in risalto i protagonisti (e che suo padre non avrebbe mai dovuto vederla) e Kitt che lo avevano disegnato troppo grande.

 

Dietro le quinte i protagonisti della vicenda erano alle prese con gli ultimi preparativi: FitzOsbert aveva deciso all’ultimo momento che la sua Trilly dovesse portare una coda di cavallo alta e, chiaramente, il Prefetto del Grifondoro ne aveva per l’anima di farsi tirare i capelli fino a morire di dolore, tantomeno poi di piantarsi nel cranio quel fermaglio a forma di farfalla. Al momento stavano ancora litigando accanto ad una scala dalla quale, probabilmente, il presidente del club teatrale sarebbe presto caduto giù in maniera più o meno casuale.

Leonard, assieme ad alcuni suoi compagni, si stava sistemando il pizzo dei polsini sostenendo che la fattura era decisamente pessima e che avrebbero dovuto sostituirlo, gli altri lo guardavano perplessi, soprattutto perché a loro erano capitate maglie a righe e pantaloni sbrindellati, per saltare vistosamente su bende e gambe di legno della patetica ciurma del capitano

-          Siamo fortunati, almeno non ci è toccato fare gli indiani – borbottò qualcuno grattandosi dove le cuciture prudevano

-          Infatti. Chi ha creato questa nave? È un portento! – ribattè l’altro – ne voglio una anche in casa mia! E cos’è quella sirena là davanti?

-          È una polena, idiota, una POLENA – rispose acido il Caposcuola verde argento

-          Figo!

-          La voglio anche io!

-          È una scultura da navi, cretino, non una bambola – gli disse Blaze sistemandosi le perle nei capelli, a lei era toccato il ruolo di una delle sirene

-          Hestia ha fatto proprio un bel lavoro con la Jolly Roger, vero? – chiese una delle sorelle Longbottom, anche lei alle prese con conchiglie e altri fermagli

-          La Jolly Roger? Credevo che si chiamasse GoingMerry! – protestò una delle serpi all’indirizzo della sprovveduta ragazza

-          Ma no, scemo, si chiama Merryweather!

-          Ma non l’hai mai letto il libro? – s’informò un altro – è Jolly Roger!

-          No! È Going Merry!

-          Ma va’! Lo sanno tutti che la nave di Capitan Uncino è l’Olandese Volante!

-          Ma sì, allora perché non la Perla Nera – rise alle loro spalle Lillis mentre questi cominciavano una discussione sul nome della nave del pirata

 

Christopher continuò a grattarsi la schiena visto che l’edera rampicante che ricopriva la sua maglia gli prudeva terribilmente, pazienza, c’era a chi era andata peggio, Montague, travestito da coccodrillo, aveva provato la parte mille e una volta, ma non era ancora riuscito a spaventare a dovere Capitan Uncino e, ogni volta, se ne andava con la coda tra le gambe (più o meno metaforicamente) ad una occhiata seccata del giovane Malfoy; il suo costume ingombrante da coccodrillo gli calzava a pennello, specie per la taglia, sfortunatamente la sveglia che gli avevano legato sulla testa aveva terminato l’opera del suo rincitrullimento completo visto che, con molta nonchalance, Gardis gliela aveva fatta suonare in testa almeno una dozzina di volte.

 

-          Longbottom! – disse FitzOsbert mollando momentaneamente Gardis che ne approfittò per tirarsi su le calze per l’ennesima volta – sei Wendy o la nonna di Cappuccetto Rosso? Levati immediatamente quello scialle dalle spalle!

-          Ma ho freddo! – protestò Karen stringendo la lana violetta intorno alle spalline della camicia, ovviamente il colore lasciava intuire la provenienza della lana – dopotutto siamo a dicembre!

-          Ma rovini tutto l’effetto! Lachlan! – gridò poi vedendo passare il fratellino di Chris – cosa fai con quella bombetta in testa? Doveva essere un cilindro! Hai capito? CILINDRO!

-          Datti una calmata FitzOsbert, ne ho piene le tasche delle tue urla – la faccina seccata di Gardis si adattava perfettamente alla scena di gelosia dello spettacolo, peccato che al momento stesse stritolando la spalla dell’altro

-          Gardis, dove l’hanno pescato quel completino? Rischi di diventare il sogno proibito di metà della scuola – le sorrise Kitt vedendola per la prima volta con gli indumenti addosso e cercando di posticipare il linciaggio del presidente

-          Chiudi il becco Kitt, ho la luna storta, è chiaro? Al momento sono più irritabile di un lupo mannaro…

-          Gardis Gardis… - Rudiger scosse la testa comparendo dal nulla dietro di loro – perché non leggi mai il messaggio subliminale?

-          Ma tu non eri ad occuparti degli ospiti?

-          Beh, c’è bisogno di me anche qui… eppoi lo può fare benissimo qualcun altro. – aggiunse con menefreghismo e un’alzata di spalle - Ad ogni modo, ciò che Chris voleva dirti è che conciata così sei il SUO sogno proibito – il biondo battè una mano sulla spalla del compagno, la piccola Malfoy si affrettò ad arrossire borbottando un “smettila di dire cretinate”

-          Veramente io volevo dire ciò che ho detto – fu la risposta del Corvonero

-          Tu vieni con me che facciamo un discorso tra maschi… scusaci un momento – e se lo portò via

-          Ok, dieci minuti e si va in scena! Dov’è quello che fa il cane?

 

Il povero studente travestito da cane tuttofare apparve e si affrettò ad infilarsi la maschera con la testa e il grosso fiocco che gli girava intorno alle orecchie.

 

-          Spero solo che non muoia nessuno – fu l’ultima frase della giovane Gardis prima di scomparire al suo posto, mentre il sipario rosso si sollevava lentamente

 

Presentandosi al pubblico, FitzOsbert abbozzò un inchino e spiegò brevemente e con enfasi i motivi che li avevano spinti a scegliere quella determinata opera anziché qualcos’altro. La platea lo applaudì svogliatamente gridandogli di levarsi dai piedi e di mandare in scena lo spettacolo: il pubblico era equamente diviso tra chi voleva vedere Leonard, chi non aspettava altro che l’entrata in scena di Karen e la sua camicia e quelli che, invece, attendevano da mesi l’ingresso della bionda Malfoy nei panni succinti di Trilly. La sala era gremita.

 

La camera da letto dei tre ragazzi: Wendy, John e Michael prese magicamente forma dietro le spalle del presidente del club mentre Nana faceva il suo ingresso portando sulla testa con pacco di lenzuola.

 

Karen, poco adatta al ruolo di sorella maggiore, ma perfetta nella sua camicia azzurrina, fece la sua comparsa dopo che il cane ebbe lasciato la scena, mise a letto i fratellini e si sedette sul letto di Michael rimboccandogli le coperte e levandogli da sotto il braccio un libro di favole, posandolo poi sul comodino.

Cominciò il suo monologo dove il pubblico venne proiettato nei dubbi di una ragazza che sta per diventare signorina e che non vuole crescere, che vorrebbe raccontare favole di Peter Pan per sempre.

 

La finestra prima chiusa dietro di lei si spalancò di colpo lasciando entrare, volteggiando con una magia, Christopher travestito da ragazzo che non vuole crescere.

Sfoggiando il sorriso più birircchino che ricordasse, il moro fece due o tre giri per il palco e si fermò accanto all’altra attrice cominciando con la sua sfilza di battute e narrandole delle favolose avventure che potrebbe vivere sull’Isola Che Non C’è, il posto incantato dove lui abita assieme agli altri Bimbi Sperduti.

-          Ma tutto questo è impossibile senza l’aiuto della mia preziosa fata: Trilly!

Si trattenne il respiro.

Dal fondo della platea, Gardis fece la sua comparsa spolverando i presenti di brillantini luccicanti che le davano quel tocco magico, sorrise gioiosa, anche se, come aveva temuto, la gonna era troppo corta.

Con un gesto fluido e leggero, si andò a posare accanto a Peter e a Karen sfoggiando la sua aria altezzosa circa l’usare la Polvere di Fata così alla leggera.

L’ingresso della bionda fu accompagnato da fischi e grida di approvazione mentre la Vicepreside, in prima fila, aveva uno strano tic alla guancia che non lasciava presagire nulla di buono per le verifiche al rientro dalle vacanze.

 

-          Siamo sicuri che quella sia Gardis? – domandò Seraphin sorridendo sorpreso

-          Spero solo che suo padre non debba mai vederla conciata così o è la volta che la nostra amicizia si dissolverà assieme alla mia morte – fece notare Blaise

-          Immagino che anche Leonard sia piuttosto nervoso…

-          Lo spero per lui, voglio proprio sapere cosa gli è saltato in mente di mettere in scena uno spettacolo porno!

-          Non fare tanto il santarellino, non voglio sapere cosa avresti messo in scena tu quando frequentavi ancora Hogwarts! – lo rimbeccò Aisley

-          Io e Draco ci facevamo gli affari nostri

-          Ma davvero? Perché allora mi giungono strane voci a proposito di varie ragazze… Clothilde, Martha Spencer… - intervenne la fidanzata del moro

-          Buona Aisley, - la rabbonì Seraphin come si fa con un cane che ringhia - Gardis sa badare a se stessa, penso che se ne occuperà da sola di uccidere qualcuno

-          Quello che mi dispiace è che non sarò presente – bofonchiò lei levandosi un boccolo dalla guancia – tutte le ragazze dovrebbero essere come lei

Seraphin le accarezzò appena la testa e l’abbracciò

-          Segui lo spettacolo – aggiunse

Nel frattempo metà del cast era svolazzante per il palco compresi i due attori che facevano la parte dei fratelli Darling e si stavano dirigendo verso la seconda stella a destra e poi dritti fino al mattino; le coordinate specifiche dell’Isola Che Non C’è erano invece chiare nella mente di quei ragazzini.

 

Con una magia la visibilità del palco venne oscurata mentre si spostava l’ingombrante scenografia e, alle loro spalle, compariva la nave di Capitan Uncino, qualunque fosse il suo nome, assieme al capitano e alla sua ciurma di bucanieri intenti ad affilare spade e a oliare moschetti

-          Direi che i serpeverde ci stanno alla grande a fare i pirati babbioni – celiò Fin che era ancora un orgoglioso Grifondoro

-          Ti voglio ricordare che anche IO sono stata una serpeverde – fu l’algido commento della ragazza Zabini accanto a lui

-          Sì, me n’ero accorto – le sorrise alzando un sopracciglio e Aisley lo fulminò con gli occhi blu mentre le sue labbra si piegavano in un sorriso piuttosto sadico – ora segui lo spettacolo – per la seconda volta.

 

Che Leonard fosse un attore nato era implicito nella sua natura di Malfoy, di vampiro e di serpeverde, solo che, più che un rozzo lupo di mare assomigliava ad un affettato cortigiano elisabettiano… confrontato con la sua ciurma poi…

Iniziò con la sua sfilza di battute vagando per il ponte dell’imbarcazione e facendo attenzione ai piedi dei suoi uomini allungati in maniera svaccata sul palco, uno si beccò anche un calcio, ma il comportamento rude si confaceva alla perfezione con il suo ruolo.

Il suo ingresso sul palco nei suoi abiti settecenteschi e tutto il suo charme fu accompagnato da grida disumane da parte delle ragazze della scuola che lo salutavano con le lacrime agli occhi, alcune, dal fondo, sollevarono uno striscione recitante “Sei il Capitano del nostro cuore” e incominciarono a cantare “I honestly love you” di Olivia Newton John, Hagrid fu costretto ad intervenire e farle tacere per fare in modo che lo spettacolo andasse avanti.

Il biondo rivolse a quelle pazze invasate un’occhiata sprezzante mentre ricominciava da capo la battuta con aria seccata

-          Che tu ricordi, tu e zio Draco avete mai avuto tanto successo? – chiese maligno Seraphin al suo vicino; Blaise si affrettò a tossicchiare

-          Non sono cose di cui si può palare in pubblico – si scusò rammentando i bei vecchi tempi

 

Dalle quinte arrivò il suono del tanto famoso orologio che il coccodrillo aveva ingoiato molto tempo prima e, quando Montague fece la sua comparsa travestito da rettile obeso, strisciando a fatica sul pavimento, la platea proruppe in una risata collettiva alla quale tutti, anche i prof, si lasciarono andare.

Il ragazzo si affrettò ad arrossire e, alzando gli occhi al cielo all’idiozia del suo compagno, Leonard cercò di fare la faccia più impaurita che potesse, anche se era un po’ difficile spaventare un vampiro, visto che sarebbe bastato semplicemente mostrare i denti alla folla che tutti si sarebbero gelati nei loro posti per poi lanciarsi in una reazione di panico collettivo.

 

Fu allora che, volteggiando, i tre fratelli Darling e Peter, accompagnati dalla fedele e gelosa Trilly, ritornarono in scena scatenando il putiferio sulla nave mentre i pirati si preparavano al contrattacco, un cannone di cartapesta, opera del club artistico, apparve alle loro spalle e due serpeverde lanciarono addirittura una palla che esplose poi in mezzo alla sala, mancando clamorosamente il bersaglio e riversando sugli spettatori una pioggia di coriandoli bianchi e neri; in verità avrebbero dovuto mirare molto più in alto, ma erano stati terribilmente tentati di beccare in faccia la McGranitt o la Sprite e, all’ultimo momento, era troppo tardi per cambiare la traiettoria.

A Zabini scappò un sorriso che la ex prof di Trasfigurazione si affrettò a gelare con un’occhiata che lo fece sedere ritto e composto nella prima riga di poltrone.

 

Fu poi la volta della scena delle sirene, Trilly, gelosa di Wendy, era andata ad istigare le figlie di Nettuno alla baia, così, quando Peter portò lì la sua nuova amica, queste le si accanirono contro tentando di strapparle la veste.

L’arrivo in scena delle sette sirene, appositamente pagate e cercate nel catalogo delle sette ragazze più belle della scuola, scatenò fischi, commenti più o meno volgari sulla loro nudità nascosta e fraseggi osceni. C’era chi, dalle ultime file, strillava di levare quei capelli davanti, altri che avrebbero preferito che si levassero anche quel misero pezzetto di stoffa a forma di conchiglia che FitzOsbert aveva concesso loro di indossare, tanto per non offendere troppo il comune senso del pudore, a cui Gardis stessa aveva inflitto una memorabile batosta.

 

Ma niente eguagliò  le urla che raggiunsero l’apice quando in scena comparve la tanto attesa Giglio Tigrato e fu quindi con altrettanto stupore che gli attori si accorsero che a interpretarla era nientemeno che Rudiger! Munito di parrucca con le trecce e accuratamente abbigliato.

Ci fu un attimo di silenzio totale mentre si prendeva atto del vero attore e poi grida, strilli, risate e molta confusione, grazie al cielo presa più sul ridere che sull’offensivo per aver messo un ragazzo a fare la principessa indiana.

-          Questa non me l’aspettavo – mormorò il Caposcuola dei Corvi mente levitava insieme a Trilly, ora capisco cosa ci faceva sempre alle prove con noi. Ma che non si aspetti che faccia l’idiota con LUI – perché in effetti Rudiger era un lui e metà della platea femminile poteva confermarlo e provarlo.

-          E anche perché FitzOsbert non volesse mai provare la scena…

-          Già…

Come da copione Capitan Uncino rapisce la bella Giglio Tigrato per attirare Peter Pan in una trappola, peccato che il ragazzo non sia poi così stupido e, con uno stratagemma, riesca a rivoltare la frittata a suo favore sotto gli occhi affascinati di Wendy che tenta di dargli un bacio, ovviamente interrotto dalla gelosa Trilly, per niente incline a lasciare Peter ad un'altra che non riesce a capire il suo desiderio di rimanere per sempre fanciullo.

 

La festa al campo indiano, con tanto di bambini sperduti che ballano intorno al falò attirò molti applausi, dopodiché il tendone si chiuse per cedere il passo al secondo atto.

 

Nei dieci minuti che servivano per l’allestimento dell’altra parte dello spettacolo il pubblico si scambiò commenti più o meno entusiasti sull’opera e sui personaggi.

Dalle file di mezzo Hestia guardò soddisfatta le sue scenografie annuendo a se stessa per l’ottimo lavoro svolto. Accanto a lei Jeff e Jack sembravano presi da un eccesso di risa più lungo del solito.

I suoi due, meravigliosi fratelli.

 

Al sollevarsi delle scene tutti tornarono a sedersi mentre le luci si sfumavano nel buio riportando prima la cabina di Capitan Uncino dove aveva catturato Trilly, al momento stazionante seccatissima in una gabbia alle sue spalle, poco serviva dire che il broncio sul musetto della piccola Malfoy era assolutamente reale visto che le battutine scorrete di suo fratello durante l’intervallo l’avevano fatta davvero infuriare. Ora, con le braccia conserte e la schiena al pubblico era nel suo.

 

Nel frattempo il capitano ciarlava di piani su come catturare Peter Pan e dell’ultimo che aveva messo in atto: regalargli una bomba.

Recitando divinamente, la bionda si voltò verso il fratello riversandogli tutto il suo odio e cominciando a dimenarsi nella gabbietta cercando di romperne i vetri mentre il bucaniere usciva accompagnato dai suoi scagnozzi.

 

Un nuovo cambio di scena e ci si ritrovò nell’albero cavo, tana del bambino che non vuole crescere e degli altri bimbi sperduti, arredato sommariamente e piuttosto rozzamente.

Karen, al meglio di sé, canticchiò una ninna nanna per parlare a quei ragazzi della mamma che non avevano mai conosciuto o che non ricordavano e tutti quanti si commossero, chi più e chi meno; la giovane Longbottom aveva proprio il modo di fare di una mammina se non fosse stato per la sua bellezza molto fanciullesca.

Leonard, da dietro la scenografia la spiò per qualche attimo con aria grave, ma quando lei gli rivolse la sua occhiata entusiasta si sentì davvero un verme.

Ciel, lì accanto, gli strinse appena la mano, sapendo che non doveva provare niente di piacevole mentre sua sorella riponeva in lui tutta la sua fiducia e loro due la stavano facendo a pezzi.

Avevano sbagliato entrambi e fin dall’inizio. Lei avrebbe dovuto dire a Karen che si stavano frequentando e lui… avrebbe dovuto disilluderla subito, ora era tutto più doloroso.

 

I pirati di Capitan Uncino fecero una sortita all’interno del nascondiglio prendendo alla sprovvista i ragazzi e facendoli prigionieri, lasciando per Peter un pacchetto tutto infiocchettato, dopodiché se ne andarono.

 

Nel frattempo si vide la scena di Trilly che, finalmente, riusciva a liberarsi dalla sua prigione e, alla velocità maggiore che le sue deboli ali le permettevano, si diresse svelta verso Peter per metterlo in guardia dal piano del suo nemico.

 

Gli occhi del pubblico saettavano rapidi dal libretto che avevano in grembo, su cui erano segnate le battute e la storia, e il palcoscenico dove si susseguivano rapide le scene: Trilly, informata del piano subdolo del Capitano, si lanciò in una corsa forsennata verso l’albero nel tentativo di arrivare in tempo; Peter stava già dimenando il pacco regalo, tutto eccitato, quando la fatina lo raggiunse e cercò di strappare carta e nastri per mostrargli il contenuto ticchettante che il bambino che non vuole crescere non riusciva a riconoscere.

-          Potevano scegliere uno di più ingenuo per la parte di Peter – commentò qualcuno dalla platea, era infatti universalmente noto che Christopher Black fosse uno studente modello e di sicuro non si sarebbe lasciato prendere alla sprovvista; oltretutto aveva un comportamento decisamente più maturo della sua età anagrafica e questo era in contrasto con le caratteristiche peculiari del personaggi di Barrie. Ma da bravo Corvonero, quando faceva qualcosa la faceva bene e anche la sua recitazione era lodevole e credibile.

Trilly, disperata e con sentimenti sinceri, riuscì a strappare dalle mani dell’amato Peter il dono distruggendo mezzo nascondiglio e rimanendo coinvolta nell’esplosione. Peter Pan, sconvolto, spostò rami ed alberi, brande e teli alla ricerca della sua preziosa fatina che gli aveva salvato la vita

-          Tu sei l’unica fata che conta per me – recitò con enfasi stringendola al petto e in quel momento metà del pubblico aveva gli occhi umidi, ciò che non sentiva, però, erano le parole che i due attori si stavano sussurrando mentre Gardis fingeva di non riuscire a respirare tra le braccia del ragazzo

-          Mi stanno cadendo sia le calze che le mutandine – borbottò e per poco la sua espressione da moribonda divenne seccata

-          Non aspettarti che te le metta a posto

-          Dovrei obbligare a FitzOsbert a farlo con i denti! – ribattè piccata

-          Io te lo sconsiglio

-          Perché?

-          A volte sei troppo ingenua, Gardis…

-          Questa quando finiamo me la spieghi, chiaro?

-          Fattela spiegare da tuo marito – la prese in giro lui

Si voltarono verso le file di poltroncine scorgendo negli occhi dei presenti uno sguardo di anticipazione: perché? In quel momento loro dovevano lasciare il palco

-          Dov’è il bacio? – domandò qualcuno dalle prime file

-          Già, vogliamo vedere il bacio noi! – strillò qualcun altro

BACIO! BACIO! BACIO!

Gridarono in coro gli studenti inneggiando

-          C’è scritto sul libretto

-          Ma scusate, se noi stiamo qui a baciarci chi va a salvare gli altri prigionieri? – chiese la bionda alzandosi a sedere e simulando una certa fatica

-          Non ce ne frega niente degli altri, vogliamo un bacio in questa pantomina! – protestò un ragazzo dalla terza serie di posti

-          Ma è fuori copione – fu la risposta del moro che fissò il pubblico, a sua volta in attesa

Dal piccolo buco del suggerito Rudiger, levatosi la parrucca nera, sillabò di baciarsi e di farli felici, Kitt scosse la testa come se gli avessero chiesto di baciare un appestato, allora il biondo afferrò una delle assistenti di passaggio e gli fece vedere dal vivo come doveva fare

-          Ora fallo tu! – esclamò con gli occhi stellanti mentre la poveretta avvertiva seri problemi di equilibro, prossimo alla riuscita del suo subdolo piano, più subdolo di quello di Capitan Uncino

-          Non bacio una ragazza di fronte a questa folla – replicò risentito il Ravenclaw, sentendosi tradito

-          Finiscila di fare il santo, dalle un bacio! È un ordine di FitzOsbert e della Vermyl

-          Ehi Greengrass, io non prendo ordini da Vanessa, chiaro? – puntualizzò la bionda sistemando le foglie del suo striminzito abitino

-          Però da FitzOsbert al momento sì – fece notare lo Slytherin con sagacia

-          Non ci resta che accontentarli – mormorò il Caposcuola stringendola tra le braccia, lei emise un sospiro profondo, segno che non era d’accordo

-          Con o senza la lingua? – chiese, ovviamente era una presa in giro

-          Stai scherzando? Spero vivamente che tu non voglia farlo per davvero!

Gardis sembrava un po’ costernata; un po’ tanto. Ma se si pensava che la sua esperienza in materia era ANCORA limitata a quando era rovinata addosso a Jack, ormai più di tre anni prima, beh, non ci si poteva aspettare che prendesse di buon gradi di baciare il ragazzo che le piaceva per una recita teatrale, di fronte a centinaia di persone, era assurdo! E lui lo faceva solo per la rappresentazione, era anche peggio…

-          Senti Kitt, ma non li hai mai visti i film? – incominciò con la sua solita aria saputella – devi baciare il naso

-          Ah sì? E dove? – chiese lui, il sorrisetto malizioso che gli si dipinse sul viso però non le piacque per niente, glielo aveva già visto quella volta che avevano dato di matto nella stanza di suo fratello; con il dito indicò la piccola scanalatura sopra le labbra; pregò che non volesse impazzire improvvisamente proprio nel mezzo della recita

Lui avvicinò la bocca e la baciò. Non c’era possibilità di errore, non stava baciandole la pelle soprastante, ma proprio la bocca!

Si sentì piena di vergogna, grazie al cielo erano parzialmente coperti.

-          Ti avevo detto qua! – balbettò confusa e rossa lei, continuando a indicare il punto di prima

-          Mi sarò sbagliato – si giustificò lui con un’alzata di spalle, i suoi occhi blu, però, dicevano chiaramente che non aveva commesso errori.

Lei si toccò le guance, probabilmente erano così calde che ci si poteva cuocere un uovo… il suo primo bacio serio di fronte a tutta quella gente e poco importava che loro non sapessero cosa lui le avesse baciato o se quella era la prima volta. Implorò che Leonard non sapesse mai di tutto quello.

Poi perché diamine era rimasta scritta la scena del bacio? Vanessa e il presidente avevano acconsentito a toglierla tre giorni prima… qui c’era lo zampino di Rudiger.

Non volle guardare alle prime file dove Seraphin e zio Blaise erano seduti, aveva paura di leggere le loro espressioni di terrore.

-          Soddisfatto? – domandò con una vocina stridula il Corvonero al suggeritore, ancora al suo posto; ovviamente lui aveva avuto una panoramica perfetta e sapeva esattamente cosa era accaduto

-          Potevate fare di meglio – si lamentò dall’alto della sua sterminata esperienza

Kitt sbuffò spazientito, prese in braccio la fatina e si alzò in volo mentre cambiavano la scenografia e il pubblico applaudiva; anche quello non era nel copione, ma Gardis aveva le gambe così molli che difficilmente sarebbe riuscita ad andarsene per conto suo.

 

A dieci metri d’altezza, appostati sull’impalcatura sopra il tendone del palco, la depositò e si fermò in attesa che fosse di nuovo il suo turno di scena.

La bionda strinse convulsamente la ringhiera lì accanto per poi crollare sulle ginocchia.

-          Devo parlarti di Jeff ed Hestia Potter – incominciò lui dopo aver lanciato un’occhiata furtiva alla platea che non poteva scorgerli – è una cosa importante

-          Che strano – lo rimbrottò lei arrabbiata – anche lei mi ha detto la stessa cosa di te… - se fosse riuscita a stare in piedi si sarebbe puntata le mani sui fianchi, ma al momento le riusciva difficoltoso perfino muovere i muscoli facciali!

-          Non scherzare – lui non pareva in vena di umorismo

-          Non scherzo – lei neppure.

Strano, eppure non ricordava a malapena la piccola Potter…

-          Ad ogni modo, dopo quello che hai fatto l’unica che sai dirmi è che devi parlarmi di Hestia? – perché era così risentita? Non capiva…

-          Dove sta il problema?

-          Dove sta il problema?! Chris, ma che ti prende tutt’a un tratto, BACIARE ME?! – cosa ti ha fatto fumare quell’imbecille di Rudiger?

-          Niente, ma dopotutto non è successo niente

-          Ah, scusami tanto se per te non è successo niente! Per me invece succede qualcosa di più!

-          Ce l’hai con me?

-          Sì, ce l’ho con te. Non avresti dovuto, ti avevo detto di non farlo

-          È stato solo un bacio… - veramente no, ma era un altro paio di maniche. Non ci credeva neppure lui alle sue stesse parole, non era stato solo perché gli avevano ordinato di farlo, aveva solo colto l’occasione per esaudire un suo desiderio, altrimenti irrealizzabile senza incorrere in punizioni corporali degenerative.

-          Non me ne frega niente! Per me puoi andare a baciare tutte le ragazze che trovi per i corridoi – l’amaro in bocca della menzogna la rendeva furibonda e malinconica allo stesso tempo e le lacrime che le si stavano formando agli occhi le bruciavano come se fossero state il simbolo stesso della bugia che pronunciava – ma non farlo con me, Kitt, non trattarmi come tutte le altre!

Che cos’era? Una supplica?

Perché lui non capiva niente anche quando gli sbatteva la verità in faccia?

-          In scena!

Qualcuno lo gridò dal basso, lei si asciugò le iridi in malo modo e si lanciò giù dal parapetto senza degnarlo di un’altra occhiata.

 

Christopher la guardò un attimo mentre si immedesimava nel ruolo e cominciava a svolazzare giuliva.

Avrebbe voluto sentirsi dire qualcosa di più dolce perché Gardis era molto di più di “tutte le ragazze del corridoio”, ma dopotutto se lo sarebbe dovuto aspettare, sapeva come la pensava a proposito dei ragazzi e del loro modo di fare.

Ed era anche un bene perché questo suo comportamento lo aiutava a starle alla larga.

 

No, balla colossale, più lei faceva l’indifferente trattandolo come un caro amico che ogni tanto osa troppo e più lui desiderava che non fossero solo amici, che lei volesse un suo bacio, una sua carezza. Più desiderava che lei sapesse, quando invece non avrebbe dovuto.

Aveva ragione Rago, si finisce sempre per amare la persona sbagliata.

Un’ultima occhiata di sotto: come era bella alla luce delle candele e dei riflettore, una piccola ninfa con lo spirito di una regina e l’orgoglio smisurato della Regina dei Demoni, ci avrebbe scommesso.

Più la guardava e più gliela ricordava, la vista cominciava a fargli strani effetti.

Ma desiderava Gardis accanto a sé con tutto se stesso. Voleva amarla e proteggerla e onorarla con qualcosa di più di un’amicizia che si sarebbe dissolta troppo in fretta.

Era un pazzo a sognarlo e a sperarlo, lei non l’avrebbe mai voluto. E lui non avrebbe dovuto essere così folle da andarglielo a dire come aveva desiderato fino all’attimo prima.

 

Prese un bel respiro e si lanciò di sotto al suo seguito.

Finchè le cose non fossero cambiate, sarebbe rimasto al suo posto. Per il bene di entrambi.

 

*          *          *

 

Dopo aver salvato i bimbi sperduti e i fratelli Darling, soprattutto prima che un Capitan Uncino particolarmente galante attentasse troppo alla giovane e illibata Wendy, Peter requisì la Jolly Roger e, grazie al contributo di Trilly, con cui ormai era in pace, la condusse fino a Londra per riportare a casa coloro che non erano disposti a vivere un’esistenza da fanciulli per sempre.

Per quanto lo riguardava, lui stava bene così com’era, il mondo normale era noioso e triste e non aveva conosciuto amore nella sua vita. Salutò con la mano i tre fratellini e ripartì alla volta dell’Isola Che Non C’è dove uno stuolo di bimbi sperduti lo attendeva per fantastiche avventure assieme alle sirene, agli indiani e ai pirati.

E all’immancabile coccodrillo Montague che salutò il pubblico con la zampa cicciotta.

Quando il sipario si chiuse definitivamente sulla vicenda, ormai giunta alla sua conclusione, FitzOsbert tornò sul palco, il pubblicò guardò scettico il suo vestito da sera (si era cambiato nel frattempo) di colore violetto, in tema Luigi XV per il ballo in costume storico. Il presidente del club teatrale s’inchinò varie volte e raccolse gli applausi per gli attori, poi li fece chiamare ad uno ad uno.

Alla fine l’intera compagnia, schierata per la lunghezza del palco, s’inchinò agli spettatori crogiolandosi nella gloria e salutando amici e conoscenti sparpagliati per vari punti del teatro.

 

Gardis guardò Seraphin in prima fila accanto a Blaise e rivolse ad entrambi un sorriso. Era contenta di avere così tanti amici e più o meno parenti, non le sarebbe piaciuto essere come Kitt che fissava a vuoto le poltrone dove nessuno dei suoi genitori o parenti l’aveva guardato. Chissà come ma c’era qualcosa che quadrava sempre meno nella storia che le aveva raccontato, era quasi certa che le nascondesse delle cose fondamentali, soprattutto per la sua pace mentale.

 

Percorse le tante file di posti e, poco indietro rispetto allo zio e a Fin e Aisley scorse la ragazza che aveva incontrato quella notte di dicembre assieme a Chris, quella che aveva scambiato per la sua fidanzata segreta e che lui le aveva detto che non era.

Stava applaudendo allo spettacolo con aria serena, ma i suoi occhi verdi sembravano vitrei da tanto erano fissi sulla figura del moro Black.

Kitt aveva baciato anche lei? Quale era il loro vero rapporto? Che cosa li univa? Perché si conoscevano? Perché si incontravano la notte nei corridoi di Hogwarts?

 

Tante domande, ma presto lei avrebbe dato una risposta a tutte.

 

*          *          *

 

Spazio autrice: ciao a tutti! Eccoci giunti al ventesimo capitolo… fiu, che fatica, non credevo che sarei riuscita a finirlo in tempo, tra le cose da fare, quelle che dovrei e quelle che certo non posso non fare il tempo per scrivere diminuisce sempre più… e dire che credevo di aver toccato il fondo mentre ero sotto esami…

Ad ogni modo al lavoro non posso scrivere, il mio capo è terribilmente impiccione e la sera quando arrivo sono più cotta di prosciutto, così mi devo dedicare alla fic solo nel weekend e anche lì, come potrete immaginare, non ho solo quello da fare…

Ma bando alle ciance e agli sfoghi, che tra l’altro sono la mia specialità, passiamo alla storia vera e propria. Ho letto le vostre recensioni al chap 19… uhm, forse mi sono sbagliata, ma mi sa che avete colto il messaggio sbagliato: che cosa vi ho detto? Non fermatevi solo all’apparenza, non c’è solo una stupefacente somiglianza tra Kitt e Seraphin

In questo capitolo invece i messaggi sono ben pochi, ho solo fatto progredire un pochetto la vicenda e si vede finalmente il tanto atteso e sospirato bacio tra Christopher e Gardis! Yuhuuuu! Quasi non ci credo neppure io che l’ho scritto… e come si nota, la nostra protagonista non ha preso tanto bene la cosa (casualmente, ha la testa a cubetti proprio come Hermione).

Beh, io spero davvero che comunque il capitolo sia bello e che la storia continui a piacervi… mi auguro davvero di ritrovarvi tutti e tutte al prossimo aggiornamento, nel frattempo grazie mille per le recensioni e per seguire la mia storia.

Ciao e alla prossima!

Nyssa

 

Arwen_90: ehhhh, non solo te sei una fanatica del Natale, ma anche la sottoscritta! Infatti è quasi sempre parte delle mie storie e, in genere, lo spartiacque tra la vicenda introduttiva e quella più intensa e introspettiva.

In realtà credo che sia Gardis che Kitt vorrebbero darci un taglio con questa storia degli amici, il problema è se questo taglio bisogna farlo in modo che non lo siano più o che si passi ad un rapporto decisamente più intenso e, francamente, non sono ancora sicura che siano pronti per così tanto… di sicuro lo vorrebbero, ma entrambi pensano che sarebbe meglio chiudere lì tutti i loro sentimenti e fare come se niente fosse stato.

Insomma, soffrire per non far soffrire di più.

Beh, il Natale ha poco da mancarti perché manca meno di un mesetto! Fatto l’albero? Hai cominciato a pensare ai regali?

Vabbè, ora vado, ciao e al prossimo capitolo! Spero davvero che questo ti sia piaciuto, a presto! Nyssa

 

DragonSlave: frena frena tutto! Mmhhh tu certo non ti sei fermata all’apparenza, ma forse sei andata un po’ troppo in là… al momento Edmund non c’entra molto, lascialo pure fuori dal giro, anche se farà la sua comparsa in un piccolo cammeo. Per quanto riguarda Zach e Ed si chiariranno tutti i dubbi più avanti, ma di sicuro Kitt non è la reincarnazione di Edmund e c’è anche un motivo ^_-

Dai tempo al tempo, i misteri io li creo e io li risolvo (lalalala… Un delirio di onnipotenza da tutti i giorni…), alla fine si dipanerà tutta la matassa, il finale della storia, al momento, è davvero l’unica cosa chiara che ho in mente, oltre al fatto che doma mi tocca tornare al mio lavoretto.

Il mistero di Fin e Aisley, che poi non è un gran mistero come gli altri, è qualcosa di più psicologico, una cosa che mettono in piedi proprio loro due, e con un po’ di sforzo riesumando la precedente storia probabilmente riesci anche a capire di che si tratta, specie se mettiamo in campo l’ultimogenita Zabini!

Bene, sto delirando più di te, quindi ti lascio prima di far ricoverare entrambe alla neurodeliri, o forse ne abbiamo davvero bisogno, chissà… aspetto trepidante il tuo commento, sono molto curiosa! Ciao e un bacione grandissimo, Nyssa

 

Hollina: per la prossima fic… poiché ho poco tempo e le idee molto confuse non riesco a decidermi sul tema principale, in compenso ho in mente una storiella più corta da pubblicare terminata questa, in modo da rimanere in esercizio ^_^

Non preoccuparti per la fine, ho detto che ci avviciniamo, ma mancano ancora quasi una decina di capitoli e non ho ancora scritto la vera ending!

Mi auguro che il capitolo ti sia piaciuto, aspetto molto il tuo commento, ciao e alla prossima! Nyssa

 

Killkenny: non ho esperienza di caserme, ma ho fatto una settimana bianca organizzata dove non ero del tutto certa di quello che ci servivano per cena, penso che anche a Hogwarts sia così, con l’aggravante che gli ingredienti magici probabilmente alcuni sono commestibili, ma il resto?

Al di là delle prelibatezze culinarie partorite da Dishman, che non voglio dire, magari saranno anche buone, i suoi modi sono davvero terribili, degni di chi schiavizza giornalmente una truppa di elfi.

Grazie per il voto altissimo! Spero davvero che anche questo nuovo ventesimo capitolo ti piaccia! Aspetto di sapere, ciao e al prossimo aggiornamento! Nyssa

 

Lord Martiya: mi perdonerai se non li chiamo così, ma quella del Mostro di Firenze è una storia che mi aveva un po’ shockata e questo suo sminuirsi non mi piace per niente. Non ho idea di quando ricompariranno, essendo personaggi un po’ di contorno certo faranno altre apparizioni, magari assieme ad Asuna e a quelli delle altre scuole, ma tieni d’occhio soprattutto Drumstrang che ha qualcosa da raccontare ^:^

Spero che il capitolo ti piaccia ugualmente. Per Lachlan non posso dire o fare niente, ho la bocca cucita. Al prossimo post, ciao! Nyssa

 

_Nana_: ma ciao! Ma non che non ti lascio senza una storia, come ho già detto la mia mente fabbrica parecchio! Magari non sarà una fic lunga come questa o le altre, forse solo un paio di capitoli, ma ho un’ideuzza che mi gironzola per la mente e voglio metterla per iscritto, quindi tranquilla che avrai ancora da leggere, mica è così facile sbarazzarsi di me dopo che mi hai viziata in questo modo con le tue assidue recensioni e le tue belle parole!

No no, Gardis non rimarrà troppo su quel libro, il mistero sarà presto risolto.

Grazie per la comprensione, cercherò di mantenermi in salute in modo da poter continuare a scrivere senza che le mie storie assomiglino troppo a qualche delirio…

Aspetto il tuo commento, sono molto curiosa! Ciao e a presto, un bacio, Nyssa

 

Whateverhappened: cerca bene cerca bene… mi sa che non hai focalizzato il punto cruciale, non basarti sulla somiglianza, non c’è qualcosa di moooolto più chiaro da dire? Ma certo che c’è, che diamine, l’ho scritta io ‘sta storia, lo saprò bene! E allora guarda con attenzione e ricorda, mai detto che Kitt non è il figlio di Ransie, ho detto solo che il cognome era irrilevante perché non c’entrava, rammenti?

Seraphin l’ho fatto davvero volutamente figo, Gardis è davvero contornata da bellissimi ragazzi a cui vuole un bene dell’anima, ma principalmente Fin è bello perché è la versione giovane e graffiante di Sirius Black quindi…

Ma quale recensione orribile, sei stata così carina a scrivermi e dirmi tutte queste belle cose sulla mia storia, come farei senza di te e tutti quelli che commentano? Probabilmente avrei mollato lì le Relazioni al secondo capitolo e invece sono qui a scriverne il seguito!

Vabbè, ora devo scappare davvero, ciao carissima, un bacione grande grande, Nyssa

 

Lisanna Baston: se nel gruppetto delle tre amiche Gardis è quella che ha sempre ragione, la regoletta non vale quando ci si mette di mezzo il cuore perché la poverina non ha grande esperienza in materia, mentre Hestia è decisamente più acculturata e di patemi d’amore credo se ne sia fatti non pochi, non solo per Jeff, anzi…

La storia ha finito di essere intricata con lo scorso capitolo, c’è ancora un misteruccio piccino picciò che comparirà tra qualche paginetta, ma tutta roba piccola, quindi animo! Comincia la fase di risoluzione dei misteri!

Bene, ora ti devo salutare davvero, a prestissimo e un bacio! Spero davvero che il capitolo ti piaccia, aspetto presto il tuo commento. Ciao! Nyssa

 

Akiko: sul serio dovevi nascere a Natale? Wow, sono quasi invidiosa se non fosse che sono felice della mia data di nascita, ad ogni modo credo allora che ti farà piacere sapere che Rudiger è nato la bellezza del 12 dicembre e che Ciel è nata invece il 28 ^_^ sono quelle informazioni che raramente metto nelle fic, ma sulle quali mi soffermo sempre un pochetto quando creo il personaggio, Gardis, ad esempio, è nata il mio stesso giorno.

Ehehe, Natale è sempre una piccola Apocalisse, qui sta il bello, sennò sarebbe una noia terribile. Io adoro il Natale, stare tutti insieme, la famiglia, gli amici, i regali, l’albero, le luci, l’attesa… ok ci do un taglio.

Eh sì, non pochi i Weasley, come sempre, ma nonna Molly ha dalla sua i ferri da lana magici, ne compra dieci scatole e voilà! Fanno tutto loro (ok, sto dando di matto completamente).

Ammetto di non essere ferrata né sui filosofi né sul latino e tantomeno sul greco visto che non ho mai fatto nessuna di queste tre materie, pensa che non so coniugare neppure quella tabella di declinazioni di rosa: rosa rosa rose… per me sono tutte rose… ma spero davvero che non chiamerai tua figlia Cidippe e neppure Abrotomo, mi ricorda un pompelmo… Antigone invece è un nome bellissimo, non sarò ferrata in filosofia ma la mitologia greca la cito quasi a menadito e il mito dell’Edipo Re è molto bello, anche se triste (per carità non chiamarla Giocasta, sembra una mucca!).

Haorist è un bel nome alla fine, confesso di aver creduto che fosse egizio, ma vabbè, dopotutto una che chiama la sua protagonista Gardis deve solo tacere e l’altra Hestia

Ma figurati, mi fa piacerissimo leggere i tuoi scleri, dopo una giornata di lavoro serve sempre qualcosa che tiri su il morale, sclera fin che vuoi e se EFP ti manda una denuncia per aver occupato il suo server sclerami pure una mail che intano è sempre bello leggerne!

Certo che Fin è bel pezzo di figliolo, che ti dovevi aspettare dopo essere cresciuto a Malfoy Manor sotto l’ala protettrice di Draco e con sangue Black delel vene? Qualcosa tipo Bartemius Crouch? (io me lo immagino come Uriah Heap del David Copperfield di Dickens). No, Kitt e i suoi vestiti bianchi neri e blu non c’entrano con i miei gusti calcistici, so a malapena distinguere un giocatore da un altro ^_^

A prestissimo allora! Sono molto curiosa di leggere il tuo prossimo sclero (ehm, recensione volevo dire), spero davvero che questo capitolo ti piaccia, ho cercato di rivisitare un po’ la storia di Peter Pan che mi fa sempre venire le lacrime agli occhi, almeno qui non corro il rischio! Un bacione grande grande grande! Ciao! Nyssa

 

Cicci92: ciao! Sono molto contenta che tu abbia scoperto questa fic e che ti stia piacendo! E sono felice anche del fatto che tu abbia apprezzato la sua “mamma”, le Relazioni Pericolose! Mi fa felice sapere che i miei personaggi maschili ti piacciano, essendo una ragazza è sempre un po’ problematico immedesimarsi in loro… Dominique è un ragazzo, come si nota dal nome della sorella (Victoire), la mamma Fleur ha deciso di dare ad entrambi un nome francofono e quindi il Dominick inglese è diventato Dominique francese (lì è maschili, tranquilla) e il ragazzo, a dispetto del suo nome strampalato, ha anche una ragazza che si chiama Laurentia ed è fissata con i gatti.

Grazie mille dei complimenti, spero davvero di leggere presto un’altra tua recensione! Ciao e un bacio! Nyssa

 

 

   
 
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