Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Neon5    04/01/2015    1 recensioni
La vita ad Annabel non aveva fatto altro che mostrarle prove insormontabili, che avevano inciso profondamente e danneggiato la sua psiche e la sua salute; tuttavia il suo passato non era nient'altro che l'inizio di una serie di sfortunati eventi.
E tuttavia si ricordava ancora di due fratelli, che aveva conosciuto in un remoto passato e che in qualche modo avevano influenzato la donna che era diventata oggi.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corazòn, Donquijote Doflamingo, Donquijote Family, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dolore



A volte è davvero difficile decifrare i pensieri e le parole della gente, ma decifrare il silenzio è qualcosa di davvero impossibile. Quel silenzio, che era ripiombato subito dopo la mia sconcertante rivelazione, era durato anche fin troppo, e così, dato che il mio rapitore/interlocutore non diceva più nulla, decisi di continuare con la mia drammatica storia.
Forse era arrivata ora di far scendere quell'alieno sulla terra e di fargli capire come funzionassero le cose sul nostro mondo.

« Hey smidollato, allora, hai sentito cos'ho detto? La gente sulla terra si sposa, giusto? Ci siamo fin qui, no? Due persone decidono di sposarsi perché si amano e vogliono creare una famiglia. Questa è la motivazione che viene data dai due consorti, “l'amore”. Però sai, qui sul nostro mondo ci sono delle persone che vengono considerate “potenti” solo perché hanno moltissimi soldi e vengono anche erroneamente considerate come “gli eredi diretti degli dei”; sono persone come quel grandissimo stronzo del Nobile Ossian, e ce ne sono moltissimi altri, fidati. Questi stronzi colossali vengono chiamati “Draghi Celesti”. Sai cosa fa un Drago Celeste quando vede una donna di suo gradimento? La corteggia? La invita a cena? O forse le porta dei fiori? No, se la compra. Avevo solo quindici anni quando mi vendettero ad una squallida asta, e venni veduta in moglie ad un disgusto Drago Celeste trent'anni più vecchio di me; il bastardo non riusciva a procreare, credeva che il problema fossero le sue mogli , che non fossero abbastanza giovani, così prese me. Romantico, vero? Io ero la sua tredicesima mogliettina, sai cosa ne aveva fatto con le precedenti dodici? Le aveva fatte uccidere. E così, quando arrivò la nostra prima notte di nozze, io gli diedi ciò che si meritava, un proiettile dritto al petto. Dov'è l'amore in tutto questo? Dimmi marine, cosa faceva la giustizia mentre io finivo tra le grinfie di quel verme? »

Continuava a non rispondermi, continuava a guardare a terra, come se stesse cercando qualcosa; beh forse stava cercando la sua lingua, doveva averla persa per l'ennesima volta.

« Ero davvero curiosa di leggere il mio stesso fascicolo, sai? Così ne rubai uno tempo fa, e vidi cosa avevano scritto sul mio conto:“Soggetto mentalmente instabile; ha assassinato brutalmente il Nobile Rasmus, dopo che l'aveva adottata e accolta in casa propria come una figlia. Foto non disponibile. Al momento della fuga indossava un abito bianco.” Lessi solo le prime due righe, dopodiché lo strappai, in mille pezzi. Come vedi, mio caro marine, i tuoi colleghi hanno davvero una grande fantasia quando si tratta d'insabbiare questioni vergognose... Abito “bianco”? Nessuno dei tuoi colleghi citò minimamente che si trattasse di un abito da sposa, ma di un comunissimo abito bianco... lo stesso che tentò di strapparmi di dosso il mio “benefattore”durante la nostra luna di miele. Ti divertirai a leggere il mio fascicolo dopo che io sarò morta, fidati. Mi hanno descritta come un mostro ».

Wow, il marine non dava proprio segno di voler parlare! Per un momento pensai addirittura che si fosse addormentato, chissà, magari si era tolto la parola con il suo stesso potere!
Dato che non voleva dire niente decisi di continuare a parlare e di descrivergli nel dettaglio la mia scena preferita, ovvero quando ammazzai quel lurido verme.

« Il Drago Celeste commise l'errore di togliermi le manette, gli feci credere che ero pazza di lui, che non aveva più bisogno di picchiarmi... Tsk, povero illuso. Sai qual'è stata la cosa bella, marine? Il momento in cui ho estratto la pistola, sì, perché lui fino a qualche istante prima non aveva la minima idea di quali fossero le mie reali intenzioni... I suoi occhi colmi di terrore, il suo viso stravolto dal dolore, mi hanno ripagata di tutte le frustate che mi aveva dato durante la mia prigionia! Vedere il suo sang... »

« Basta! Taci, ti prego! »
Miracolo, stava reagendo. Stava reagendo e voleva che tacessi, qual'era il problema, si stava forse annoiando? O magari stavo facendo troppo baccano e non riusciva ad appisolarsi?
« Perché dovrei stare zitta? Perch... »
« Perché ti stai facendo male, White. Lo sento dalla tua voce, a te fa male parlare di questa cosa! Per quanto tu voglia farmi credere d'essere una sanguinaria assassina io so che tu non lo sei! »
« Tu non sai un cazzo di me, hai capito?! Schifoso bastardo! »

Adesso aveva rialzato la testa, mi stava guardando. Con un balzo saltò sul letto, s'inginocchiò a carponi sopra di me e con entrambe le mani mi afferrò i polsi, nel punto in cui erano tenuti con le manette.
« Che cazzo fai, lasciami! »
« White, i tuoi polsi! Se continui a tirare le manette nel tentativo di liberarti ti lacererai la pelle! Non senti neanche questo dolore?! »

Cazzo, aveva ragione, adesso che me l'aveva fatto notare avevo i polsi arrossati e che sanguinavano un po', e io non me n'ero neanche accorta. Avevo continuato a tirare quelle catene durante tutto il mio racconto. Ero davvero diventata insensibile ad ogni tipo di dolore, sia fisico che morale.
Ma cosa diavolo gliene fregava a lui se io sanguinassi o soffrissi?! Maledetto idiota, qualunque cosa lui facesse non avrebbe mai alleviato le ferite che io mi portavo dentro!

Mentre mi controllava i polsi ne approfittai per dargli una ginocchiata in mezzo alle gambe, facendolo rotolare al suolo dal dolore.

« Ecco brutto stronzo, ti sta bene! Tu devi lasciarmi andare! No, non verrai con me, hai capito? Devo andare da sola! Se Raoul capisce l'inganno ucciderà Arianna! Lei non c'entra niente con questa storia, ha solo undici anni! È solo colpa mia se lei si trova qui! »
« White... no, tu non sei una spietata assassina... I- io non posso arrestarti... »
Stava lì, rannicchiato a terra dal dolore e continuava a ripetere la stessa cazzo di frase! Ma che diavolo stava dicendo, non voleva più arrestarmi?! Mi stava forse prendendo in giro?!
« M- mi dispiace per i tuoi polsi, ma se io ti slegassi adesso tu moriresti... no, non posso lasciarti andare... »
« Perché dici così! Perc... »
« Perché una persona come te che vuole così tanto bene alle proprie compagne non può essere un mostro! Se ti stai lacerando i polsi, se vuoi andare a combattere contro Raoul pur sapendo che non hai alcuna possibilità, è solo perché tu sei una brava persona! Io ti ho ascoltata attentamente dentro quella taverna, mentre parlavi... Se dovessero giustiziarti per causa mia io non potrei mai perdonarmelo! Se io mi sono arruolato in Marina è stato solo per proteggere il mondo dai criminali! White tu... sei una brava persona... nonostante quello che ti hanno fatto io lo so, non sei malvagia... Mi dispiace tanto per tutto quello che hai subito, White... ti prego, smettila di tirare quelle catene, non farti ancora del male... »

Diamine no, perché le sue parole mi stavano facendo sentire in quel modo? Perché mentre mi diceva quelle cose mi sentivo un nodo in gola stringere sempre più forte? Lui non sapeva niente di me, eppure gli era bastato così poco per trarre la conclusione che io ero “una brava persona”.
Come si fa a distinguere una brava persona da una cattiva? Io non lo avevo mai capito, le mie compagne continuavano a volermi bene nonostante il mio caratteraccio, io mi ero sempre considerata una persona deviata, mi odiavo. Tutti mi odiavano, ma loro no. Sapevano tutto di me, conoscevano i miei lati più oscuri, il mio tragico passato e le dicerie sul mio conto, ma ciononostante continuavano a volermi come loro capitano.
Forse era proprio per questo che studiavo medicina, per guarire la gente, per sentirmi la coscienza a posto. Ma avevo un dolore terribile dentro, una rabbia che non riuscivo a sfogare in nessun modo, una rabbia che mi stava trasformando in un terribile mostro. Mia madre diceva sempre di aiutare il prossimo, e che la violenza genera altra violenza, e aveva ragione, questo meccanismo a catena ormai si era radicato dentro di me e non riuscivo più ad estirparlo. Forse per me era troppo tardi.

Finalmente dopo svariati minuti passati a rotolare a terra dal dolore si rialzò, e ancora dolorante si sdraiò a fianco a me.

« Riposiamoci un po' adesso, sono solo le ventuno e trenta, quando sarà ora andremmo insieme. Vedrai White, andrà tutto bene... »
« Vaffanculo. Ti ho già detto che se voglio che vada tutto bene tu devi starmi lontano... »
« Buonanotte anche a te, White » .

Appena appoggiò la testa sul cuscino si addormentò profondamente. Beh sì, doveva essere davvero esausto, d'altronde non era mai cosa facile sostenere un dibattito con me, e le ragazze lo sapevano bene. Mentre dormiva lo guardai attentamente; l'espressione rilassata sul suo volto, il suo respiro regolare, era la prima volta che dormivo accanto un uomo, o per meglio dire che un uomo mi dormiva accanto, perché io ero sveglissima. Continuavo a guardarlo e non sapevo perché, ma più lo guardavo e più lo trovavo interessante, non riuscivo a staccare gli occhi da lui; volevo saperne di più sul suo conto, non sapevo neanche il suo nome, ma su una cosa ero sicura: lui non era come tutti gli altri uomini. Era goffo e imbranato, ma c'era anche qualcos'altro in lui. Beh sì, era anche uno stronzo. Diavolo, ma come accidenti facevo ad averci in testa così tanti pensieri contrastanti?! Che me ne fregava in fin dei conti, dovevo solo trovare il modo di metterlo al tappeto e scappare via il più lontano possibile, quel maledetto piromane era un pericolo pubblico!
Non avevo mai dormito con un uomo, però quella non era la prima volta che dormivo in compagnia di qualcuno; ricordai quando da bambina dormivo insieme a Doffy e Roci, in quel gelido inverno di tredici anni fa, e lo ricordai proprio in quel momento, senza un perché.

Ero esausta anch'io, e così decisi di distendermi un po'. Sebbene soffrissi d'insonnia avevo pur sempre bisogno di rilassarmi, dovevo recuperare le energie e tornare a tirare quelle maledette catene. Il mio rapitore dormiva profondamente, e io ne avrei approfittato per scappare. Dopo un po' che mi ero sdraiata lo sentii muoversi dietro di me, si era sollevato ed ebbi come la sensazione che mi stesse guardando; io continuai a fingere di dormire, lui si avvicinò e mi coprì le spalle con la coperta. Dopo qualche minuto mi addormentai, mandando all'aria il mio piano. Non sapevo perché, mi sentivo stranamente in pace, una pace che non provavo ormai da parecchio tempo.

 



Rieccoci con il capitolo...
Ci siamo resi conto tutti della sconcertante verità che sta sfuggendo agli occhi di Annabel... :o
Secondo me quel vestito bianco c'entra molto con il fatto che lei si faccia chiamare White :D
Il capitolo stavolta è più piccolo, e non ho fatto manco il disegno, sorry, è solo che... non sapevo cosa disegnare XD 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Neon5