Anime & Manga > Doremi
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Autore: alexis_92    04/01/2015    3 recensioni
Sono stata abbandonata.
Tutti mi hanno abbandonata.
La storia di una Doremi diversa da come la conosciamo... spero vi piaccia =)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 7

 

“Posso stare da te per stanotte?” gli chiesi tutto d'un fiato.

Ecco cosa avevo appena chiesto a Tetsuya.

“Che cavolo mi è passato in mente di chiedergli?” pensai immediatamente.

Le parole erano uscite dalla mia bocca come se niente fosse e vedevo che Tetsuya era rimasto sorpreso quanto me dalla mia richiesta.

Fu proprio lui a rompere il silenzio per primo.

“A casa mia? I tuoi genitori non ti staranno aspettando a casa?” mi chiese.

“Già.. - dovevo inventarmi qualcosa- ma adesso che ci penso mi avevano detto che avrebbero passato la notte fuori e senza le chiavi non posso entrare in casa” dentro di me speravo credesse alla mia storia.

“Ah ok. Si per me non c'è problema. I miei saranno contenti di rivederti. Dai andiamo”

Per fortuna ero riuscita a cavarmela stavolta ma dovevo stare più attenta.

 

Quando arrivammo a casa di Tetsuya però trovammo un biglietto dei suoi genitori che lo informavano che per un paio di giorni sarebbero stati dalla zia di Tetsuya che si era ammalata.

“A quanto pare vedrai i miei un'altra volta Doremì. Stasera siamo solo noi.”

“Ok ancora grazie comunque”

“Figurati. Ordino da mangiare, vuoi qualcosa in particolare? Una bistecca?” disse sogghignando.

“E' ironia quella che sento? Comunque qualsiasi cosa va bene per me” - Tetsuya non poteva sapere da quanto tempo era che non mangiavo una bistecca.

Dopo cena guardammo per un po' la televisione ma non resistemmo a lungo perché eravamo stanchissimi.

“Doremì ti ho messo sul letto dei miei vestiti puliti . Per il resto fai come se fossi a casa tua. Puoi dormire in camera degli ospiti; se hai bisogno di qualcosa io sono nella camera affianco.”

“Grazie. Allora notte”

“Notte”

Tetsuya rimase sulla porta per un paio di secondi come se volesse dirmi qualcosa ma poi sembrò cambiare idea e andò nella sua stanza.

 

Ero a letto ormai da un paio d'ore e non ero ancora riuscita ad addormentarmi. Continuavo a pensare alla storia della signora Mizuko e a quante cose avessimo in comune. Non riuscivo a smettere di pensarci.

Improvvisamente sentii un rumore fuori dalla stanza e scattai come una molla.

“Doremì respira. Non c'è nessuno in casa a parte Tetsuya e te. E' solo la tua immaginazione.” pensavo tra me e me.

Ancora quel rumore.

Ogni fibra del mio corpo era in allerta. Cominciai a sudare freddo.

Mi alzai dal letto e quando aprii la porta vidi il colpevole.

Un gatto. C'era una maledettissimo gatto che giocava nel corridoio.

“Al diavolo anche il gatto” pensai.

Mi era bastato un rumore ed ero andata in tilt.

“E' meglio tornare a letto” mi dissi.

O almeno avrei voluto tornare a dormire ma quando mi girai a guardare la stanza, qualcosa cambiò.

La stanza era buia, silenziosa.

La mano che attimi prima era appoggiata sul pomello della porta, ora tremava.

Buio, urla, dolore.

I ricordi dolorosi del mio passato riaffiorarono violentemente nella mia mente.

Non volevo stare lì da sola, di nuovo.

Il mio corpo si mosse da solo. Dovevo allontanarmi da quella stanza.

Entrai nella stanza di Tetsuya. Stava dormendo nel suo letto quando, sentendomi entrare, si svegliò.

“Doremì.. che succede? “ mi chiese ancora assonnato.

“Io..non..”

“ Cosa? Non capisco quello che dici Doremì”- si stava preoccupando.

Alzai la testa e quando incrociai il suo sguardo, crollai.

Sentivo le lacrime bagnarmi il viso e non riuscivo a smettere.

“Ti prego non mi chiedere niente, ti prego. Ho solo bisogno di te, adesso. Non te ne andare anche tu” - era quasi una supplica la mia.

“Vieni qui” - è l'unica cosa che mi disse e io non me la feci ripetere due volte.

Corsi verso il letto e lui mi strinse forte a sé.

Piansi, piansi tanto. Ogni lacrima che scendeva dal mio viso racchiudeva parte del dolore che da tempo avevo nascosto dentro di me.

“Tranquilla Doremì. Non vado da nessuna parte senza di te”- fu l'ultima cosa che sentii prima di perdermi nel suo caldo abbraccio.

 

 

  
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