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Autore: Always15    05/01/2015    1 recensioni
Ciao a tutti! Sono una nuova iscritta e la mia prima storia è tratta dal libro di Hunger Games. Questa storia sarà un sequel dell'ultimo libro della saga. Parlerò per lo più della vita che svolgono Peeta e Katniss nel distretto 12, di come affrontano la vita dopo tutto quello che hanno passato, ma parlerò anche della vita di altri protagonisti (Haymitch, Gale, Johanna ecc.) Avvertenza: la storia contiene spoiler, lo dico per coloro che non hanno letto i libri perchè, appunto, non voglio spoilerare nulla. Spero che la storia vi piaccia.
Tratto dal primo capitolo: Vedo Peeta che poggia una mano sul campo di forza. Così mi inginocchio e faccio lo stesso, poggiando la mia mano sulla sua.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ed eccoci qui, sul treno, diretti a Capitol CIty. Non posso crederci. Sto tornando in quel posto. Nel posto in cui, il mio ragazzo del pane è stato torturato e depistato. Nel posto in cui la mia povera paperella è stata uccisa. "Katniss, è tutto okay?" mi chiede Effie. Lei ci accompagnerà in quell'inferno. Ha detto che era il minimo che poteva fare per farsi perdonare. Haymitch invece è rimasto al 12...ha detto che non gli andava di venire. Come se a me andasse tanto di tornare a Capitol. Quando fa così lo detesto. "Si, è tutto okay" dico ad Effie "per caso sai dov'è Peeta?". "No, da quando è salito sul treno non l'ho più visto" risponde. Annuisco e mi alzo dal divano per andare a cercarlo. Lo trovo in una stanza, seduto a terra, con la testa fra le mani. "Posso entrare?" chiedo rimanendo sulla porta. Lui alza la testa e mi guarda. I suoi occhi sono rossi, segno che ha appena finito di piangere. "Si, certo" dice accennando un sorriso. Io mi siedo accanto a lui e l'abbraccio. "Katniss io non ce la faccio, non posso tornare li" dice mentre incomincia a piangere di nuovo. Questa cosa lo sta distruggendo, e sta distruggendo anche me. Non voglio che crolli proprio adesso. Dobbiamo farcela insieme. "Peeta guardami" dico prendendogli il viso tra le mani "non piangere, ti prego. Dobbiamo affrontare la cosa insieme, l'hai detto anche tu". "Lo so Katniss ma...tu non sai quello che mi facevano. Loro..." gli metto una mano sulla bocca prima che possa finire. Non voglio che mi parli delle sue torture. "No Peeta, non sei costretto a dirmi quello che ti hanno fatto" dico. "No io...voglio dirtelo" dice. "Peeta...sei sicuro che ti farà bene? Potresti avere uno dei tuoi flashback ed...ed io non voglio" dico. "No, non avrò uno dei miei attacchi...ne sono sicuro" risponde. Io l'abbraccio di nuovo, e poi lo invito ad iniziare il suo racconto. "I primi giorni non è successo nulla, credo per via delle interviste, per far vedere che stavo bene. Poi sono iniziate le torture. Calci, pugni, frustate e poi...il depistaggio. La cosa più straziante però, era sentire le urla degli altri vincitori che venivano torturati. A volte mi facevano anche assistere. Quel posto sembrava un orologio, proprio come l'arena. La mattina mi torturavano, il pomeriggio mi facevano assistere alle torture e la notte c'erano gli incubi. All'inizio, l'unica cosa che mi faceva resistere..." si ferma un attimo per prendere un bel respiro e poi continua "...eri tu. Poi...il depistaggio ha fatto effetto e...ho iniziato a pensare di voler morire, però prima volevo uccidere te. Ucciderti e poi morire. Ero un mostro. Ed è questo quello che mi terrorizza. Ho paura di tornare come prima. Paura di ritornare ad essere uno schifosissimo ibrido. E soprattutto, paura di volerti uccidere". Lo guardo con le lacrime agli occhi. Non mi aveva mai raccontato delle sue torture. Be non me le ha descritte nei minimi dettagli, però questo già mi fa capire quanto ha sofferto. "Mi dispiace, Peeta" dico mentre lui mi asciuga le lacrime "io so che tu non tornerai quello di prima. So che resterai con me e che non mi farai del male". Lui mi guarda intensamente, e poi mi bacia. "Ti amo Katniss" dice. "Ti amo anch'io" rispondo. Dopo poco sentiamo bussare alla porta. E' Effie che ci dice che siamo quasi arrivati. "Ora stai meglio?" chiedo a Peeta mentre usciamo dalla stanza. Lui annuisce e mi da un bacio sulla guancia, prima di andare ad osservare il terrificante panorama della città. Quel suo gesto mi fa ricordare una scena che ho già visto. Lui, più giovane, che saluta la gente che ci sta aspettando in stazione. Eravamo così innocenti...e nemmeno ci immaginavamo cosa avremmo dovuto passare. Ad un certo punto, tutte le scene più terrificanti a cui ho duvuto assistere iniziano a scorrermi davanti agli occhi. Prim che viene estratta per i giochi, Rue che viene infilzata dalla lancia di Marvel, Peeta con la gamba ferita, l'annuncio di Snow dell'edizione della memoria, la morte di Cinna..."Katniss" Peeta mi chiama riportandomi al presente. "Cosa c'è?" chiedo. "Siamo arrivati, è ora di scendere" risponde. Mi guardo attorno e vedo che il treno è fermo. Afferro la mano di Peeta e mi preparo ad affrontare l'inferno. 
   
 
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