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Autore: Christa Mason    05/01/2015    0 recensioni
É dicembre quando Thomas incontra David e, nonostante i due siano ormai definitivamente separati dalla sorte, Thomas continua a scrivere all'amico, senza ricevere risposta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Thomas Barrow
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Caro David, 
  ci siamo amati tante volte durante la tua permanenza a Downton. Nonostante quel Non sarebbe meglio, domani mattina, ci amammo molte altre volte. Aspettavo con impazienza il tuo ritorno solitario nella tua camera per poterti sorprendere, spogliare ancora una volta, e amare come non ho mai potuto amare nessuno. Fumavamo sempre spavaldi dopo il sesso, raccontandoci le bravate d’infanzia e fantasticando sulla pesca in campagna. Nubi di fumo si univano alle nostre parole distratte, parlavamo di tutto tranne che del fatto che avremmo dovuto dirci presto addio. Avrei voluto dirti Vieni via con me, e forse avrei dovuto, ma non lo feci perchè già sapevo che tua madre ti avrebbe accoppiato a una bella femmina d’alto rango come fossi un cane di razza. E tu quella femmina l’avresti sposata, amata, scopata con leggerezza doverosa rimpiangendo i tempi in cui ero io a scoparti. Ancora mi arrabbio con te quando ti penso accoppiato a una bella ragazza, steso su di lei, sul suo corpicino gracile, mentre la penetri cercando di non farle male. Un consono riguardo che tra di noi non c’è mai stato. Mi arrabbio con te anche se non ho tue notizie, ma so che non mi scrivi perchè il tuo nuovo amore forse aspetta un marmocchio, un piccolo David che ti scorrazzerà in casa, e allora non sarebbe dignitoso ricordare quel Thomas, che in una vacanza a Downton amò lo spazio tra le tue scapole, cosa che nessun altro potrà mai fare.
  - Sapevo che non eri così composto e freddo come sembravi. - mi hai detto, un giorno. 
  - Non sono mai stato composto e freddo. Devo esserlo, ma non lo sono. - 
  - Dovresti esserlo. Sono giorni che non ci riesci, sono giorni che te ne vai in giro con un ridicolo sorriso stampato in faccia, sul serio Thomas, la tua espressione è esilarante. - e sei scoppiato a ridere tirandomi un cuscino. Avevi notato la felicità sul mio volto in quei giorni, perchè io ero felice, felice di stare con te e ti averti trovato, felice che tu fossi abbastanza sfacciato e ubriaco da baciarmi e desiderarmi quella sera, in cui mi mostrarti la tua risata e il tuo corpo per la prima volta. 
  - Qual è la parte di me che ami di più? - mi provocasti. 
  - Cosa vuoi dire? - chiesi, lasciando che tu continuasti. 
  - Io amo i tuoi gomiti, guardali… - mi prendesti il braccio, alzandolo perchè tu potessi osservare il mio gomito destro con attenzione scientifica.  
  - Cos’hanno di speciale i miei gomiti? -
C’era un amore pure per i nostri corpi, ci esploravamo e accarezzavamo con la paziente innocenza che non troverò più in nessun altro, le nostre mani si intrecciavano segretamente e conoscevamo l’odore delle nostre pelli. 
  - Non lo so, li amo immensamente. Non avevo mai potuto osservare con attenzione i gomiti di nessun altro uomo. É come se ci fosse una regola scritta da qualche parte che dice che l’unica parte che si può amare di un’altra persona sono gli occhi, ma io amo di più i tuoi gomiti. -
  - Gli occhi sono ciò che si nota di una persona quando non c’è nient’altro da notare. É quello che si dice alle ragazze quando si vuole essere gentili, senza essere volgari. - 
  - É un complimento da corteggiamento, hai ragione. - 
  - Di te amo un punto in particolare. - 
  - Quale? - 
  - Questo qui. - 
Ti toccai in mezzo alle scapole, tu torcevi il collo come se potessi vedere il punto che avevo toccato. Sentivo la tua pelle liscia e candida, e ti accarezzai le schiena che veniva improvvisamente solcata dai brividi. 
  - Cos’ha quel punto della mia schiena? - 
  - É qualcosa che conosco solo io. É un angolo del tuo corpo nascosto persino a te stesso, è come se mi appartenesse, ed è la parte del tuo corpo che preferisco. - 
  Scrivimi quando puoi, David. Quella parte del tuo corpo mi appartiene, e la rivoglio. 
  
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