La maledizione
"Allora Draco, come ti senti nei panni di caposcuola di Serpeverde? Sei pronto a far rigare dritto i primini?"
"Veramente Blaise per ora il programma è di togliere un mare di punti ai Grifondoro! - rispose Malfoy con un ghigno - Tu che ne pensi Pansy?"
"Beh direi che non è niente male come idea, ma perchè limitarsi ai Grifoni? Anche svuotare le altre due clessidre può essere divertente anche se di non altrettanta soddisfazione! Se ci fosse qui Vincent avrebbe sicuramente qualche ottimo suggerimento per divertirci".
Si accorse un secondo troppo tardi del significato che stava dietro alle sue parole. Un silenzio carico di tristezza calò nello scompartimento, mentre ricordavano il loro compagno Vincent Tiger, che era morto durante la battaglia a Hogwarts combattendo tra le fila del Signore Oscuro. Aveva perso la vita cercando di impedire a Harry Potter di distruggere un Horcrux, scatenando un fuoco magico che per un soffio non aveva ucciso anche Draco e Gregory oltre che Potter e Weasley. Quella perdita li aveva toccati nel profondo perchè era stato uno di loro a morire, un loro amico, un ragazzo della loro età. Fino a quel momento, per quanto si fossero sentiti coinvolti dagli eventi più o meno tragici che la guerra aveva scatenato, si erano sempre comunque sentiti al sicuro e intoccabili. Ora avevano realizzato che non era così. Erano cresciuti e avevano capito cosa era la guerra e cosa era la morte.
Mentre Draco, Pansy e Blaise finivano di prepararsi, Gregory Goyle e Theodore Nott erano ancora assorti nei loro pensieri e i loro sguardi vagavano nel paesaggio che correva veloce fuori dal finestrino. Quell'anno nella loro camerata ci sarebbe stato un letto vuoto. Lo avevano appena realizzato. Il silenzio fu interrotto da un breve singhiozzo. Tutti i ragazzi si girarono verso Pansy, che tentava di asciugare rapidamente un lacrima che le era sfuggita. Subito i quattro ragazzi le furono attorno e la strinsero in un abbraccio di gruppo che sciolsero solo quando videro che la loro amica si era calmata.
"Scusate ragazzi, ma voi siete un po' la mia famiglia ormai da sei anni, e aver perso Vincent è stato un duro colpo. Mi sembra sempre che manchi qualcuno di importante, ma ormai se ne è andato e noi dobbiamo andare avanti anche per lui. Solo ora capisco quanto avesse ragione il cappello parlante al primo anno a sottolineare quanto sia importante per noi Serpeverde l'amicizia... - disse Pansy con voce un po' tremante e commossa".
"Lo so Pansy, lo stesso vale per noi - le rispose Theodore, mentre le metteva una mano su una spalla - anche a noi manca molto. Sai benissimo quale profondo legame ci tiene uniti, anche se di fronte agli altri non lasciamo trasparire nulla. Lascia che ci credano la corte di Draco, dei burattini pronti ad eseguire i suoi ordini. Ma noi sapremo nel nostro cuore che non è così, e ricorderemo che Vincent ha creduto fino in fondo nei suoi ideali e ha combattuto anche per noi fino all'ultimo" finì abbracciando stretta la ragazza.
Dopo molti secondi Blaise ricordò agli altri che dovevano andare alla riunione dei prefetti e che erano già in ritardo, così Pansy anche se a malincuore si sciolse dall'abbraccio dell'amico e corse in bagno a sciacquarsi il viso e cancellare i segni della sofferenza che mostrava solo davanti ai suoi amici, a quella che considerava la sua seconda famiglia. Agli occhi degli altri doveva essere la solita Pansy Parkinson che nulla può turbare. Fu di ritorno in poco tempo e unendosi a Blaise e Draco si diresse finalmente verso lo scompartimento dei prefetti.
Questo si trovava nell'ultimo
vagone ed era arredato come un salottino. Era un ambiente quadrato e
ogni lato ospitava tre poltroncine di velluto imbottite, per il
caposcuola e i due prefetti di ogni casa, di cui avevano i
colori. Al centro della saletta stava un basso tavolino in legno
intarsiato con sopra un vassoio d'argento pieno di frutta, oltre ad una
brocca con del succo di zucca, mentre agli spigoli stavano dei
mobiletti sempre in legno finemente lavorato, su cui erano
appoggiati dei bicchieri. Al soffitto era appeso un bellissimo
lampadario in ferro battuto e cristallo. Sembrava in tutto e per tutto
un salotto di fine Ottocento.
Quando i tre ragazzi di Serpeverde entrarono, gli altri erano
già tutti lì come si erano aspettati e
chiacchieravano del più e del meno, facendo capannello quasi
tutti intorno alla Granger. Solo Ron Weasley se ne stava da solo seduto
accigliato su una delle poltroncine rosso-oro sul lato riservato ai
Grifondoro. Appena i tre misero piede nella saletta, fu proprio lui ad
accoglierli alla sua maniera, quasi aggredendoli.
"Ecco finalmente i principini che ci onorano della loro presenza".
Pansy, che sapeva di essere la causa del loro ritardo, anche se gli
altri due non le avevano detto nulla, scattò:
"Hai detto bene Lenticchia, devi sentirti onorato di stare insieme a
noi!"
"Cosa?!? Dovrei essere onorato della presenza di tre figli di
Mangiamorte?"
A quel punto anche Draco scattò e sarebbe saltato al collo
di Weasley se Blaise non l'avesse trattenuto per le braccia. Quello dei
Mangiamorte era ancora un argomento tabù nella
comunità magica. La guerra era una ferita troppo recente che
aveva lasciato in tutti loro dei segni profondi, e raramente le
conversazioni si spingevano su quel terreno minato. Ma l'odio era tanto
da entrambe le parti e a volte specialmente i ragazzi tendevano a
sfogarlo su quelli che vedevano ancora come i loro nemici. Se da una
parte il padre di Draco era rinchiuso ad Azkaban per chissà
quanto tempo ancora, Weasley aveva perso uno dei suoi fratelli durante
la battaglia, ucciso da un Mangiamorte. Vedendo che le cose
degeneravano, anche la Granger, a cui non era sfuggito il balzo di
Draco, si mise in mezzo.
"Smettila Ron, che speri di ottenere così? L'importante
è che siano arrivati, che ti importa se con qualche minuto
di ritardo? Ora iniziamo la riunione, così potremo tornare
il prima possibile ai nostri scompartimenti!"
Weasley la guardò torvo, rispondendole: "Va bene,
iniziamo la riunione, ma non finisce qui, noi due da ora abbiamo un
conto in sospeso e appena da soli lo regoleremo. Non mi piace che ti
rivolgi a me con quel tono. Non sei nessuno per parlarmi
così!".
Lei rispose glaciale: "Quando vuoi Ron. Tanto dimostri ogni
giorno di più di essere solo un ragazzino che non si accorge
del mondo che gli sta intorno ma pensa che tutto ruoti intorno a lui.
Fammi un cenno quando sarai cresciuto. E ora fai un favore al genere
umano, torna a sederti alla tua poltroncina e tienici il tuo sedere
incollato finchè non avremo finito".
Draco non si fece sfuggire l'occasione: "Capito Lenticchia?
Dai retta alla Mezzosangue che ti conviene..."
Ma non riuscì a finire la frase che la Granger lo
fulminò con uno sguardo iniettato di
sangue. "Guarda che lo stesso vale per te. Va a sederti e sta
zitto per una buona volta!"
"Ma come ti permetti schifos..."
"Adesso basta Draco!" Ora anche Blaise si era messo ad urlare ed aveva
iniziato a strattonarlo per le spalle portandolo verso le poltroncine
verde-argento. "Insomma dimostrati superiore a loro, fagli vedere il
contegno da tenere, non ti vorrai abbassare al livello di Weasley! E lo
stesso vale per te, Pansy! Ora mettiamoci seduti e iniziamo questa
benedetta riunione!"
Detto questo spinse i due amici a sedere e fece un cenno alla Granger che lo ricambiò grata che l'avesse aiutata, anche se a modo suo, a riportare l'ordine. Quando finalmente si furono seduti tutti quanti sulle loro poltroncine, sul tavolo al centro comparve una pergamena, da parte della preside McGranitt. Visto che tutti gli altri esitavano, la Granger si alzò, srotolò la pergamena ed iniziò a leggerla ad alta voce.
Miei cari ragazzi, bentornati a Hogwarts per affrontare un altro anno
di scuola, l 'ultimo per parte di voi. Per quest'anno il
caposcuola ed i prefetti che sono stati nominati sono rispettivamente:
per
Grifondoro, Hermione Granger, Ron Weasley, Neville Paciock
per
Tassorosso, Justin
Finch-Fletchley, Ernie Macmillan, Hannah Abbott
per
Corvonero, Anthony Goldstein, Michael Corner, Luna Lovegood,
per
Serpeverde, Draco Malfoy, Blaise Zabini, Pansy Parkinson
Finchè
non riceverete ulteriori istruzioni una volta giunti qui a scuola, i
vostri compiti saranno essenzialmente di sorveglianza. I prefetti si
occuperanno di tenere la situazione sotto controllo sul treno per il
resto del viaggio, mentre ai capiscuola sarà affidata la
responsabilità del trasferimento dalla stazione di Hogsmeade
fino alla scuola, ovviamente con l'aiuto dei prefetti. Come di
consuetudine poi una volta terminata la cerimonia di Smistamento e la
cena di benvenuto, i capiscuola accompagneranno gli studenti nei
rispettivi dormitori.
Inutile
aggiungere miei cari ragazzi che quest'anno il vostro compito
è di particolare importanza, perchè spetta a voi
garantire la serenità degli altri studenti,
nonostante i tragici eventi che si sono recentemente svolti. Dovrete
non solo fare in modo di mantenere la pace, ma anche cercare in ogni
modo di sedare l 'odio e il rancore che sono inevitabilmente nati. Vi
suggerisco pertanto di incentivare il più possibile il
dialogo tra le case, cercando in ogni occasione di incoraggiare la
cooperazione per quanto possibile.
Detto
questo non mi resta che augurarvi buon lavoro e di trascorrere
piacevolmente questo anno scolastico.
Distinti
saluti,
La
preside Minerva McGranitt
P.S.
: Una volta espletati i loro compiti, i capiscuola Granger e Malfoy
sono pregati di venire nel mio ufficio.
Quando
la Granger ebbe finito di leggere la pergamena, i prefetti si alzarono
pronti ad adempiere ai loro compiti, lasciando la saletta ai
capiscuola. La Granger fu la prima a parlare.
"Beh credo che dovremmo
pensare a qualcosa per favorire l'integrazione tra le case. Che ne
pensate? Avete suggerimenti?"
Fu Draco a rispondere: "Senti Mezzosangue, pensa un po' quello
che vuoi! A me non me ne frega niente della cooperazione e delle tue
stupide idee. L'unica cosa che vorrei è essere lasciato in
pace, ma a quanto pare chiedo troppo visto che sono qua. Quindi
inventati quello che ti pare ma non aspettarti nessun aiuto da me".
Gli altri due rimasero stupiti e si prepararono ad una sfuriata in
perfetto stile Granger, invece lei stupì tutti, compreso
Draco, rispondendo con un semplice: "Va bene Malfoy,
cercheremo di coinvolgerti il meno possibile. Ti chiameremo solo quando
sarà strettamente necessario. Ci vediamo dopo nell'ufficio
della McGranitt. Ciao".
Hermione dopo la conversazione con
Harry aveva capito che Draco voleva solo togliersi dai riflettori e
cercare di vivere per quanto possibile la sua vita in pace, ora che non
c'era più suo padre a tirare i fili della sua esistenza come
un barattinaio con il suo pupazzo. E così aveva deciso di
assecondarlo come poteva finchè non fosse stato pronto ad
affrontare la situazione.
Dopo cena, Draco e la Granger si ritrovarono nell'ufficio della
preside, curiosi di sapere cosa avesse da dirgli che non potesse essere
scritto nella pergamena che avevano letto sul treno. Il mistero fu
presto svelato.
"Bene ragazzi, Innanzitutto bentornati qui a Hogwarts. Immagino che
sarete stanchi quindi andrò dritta al punto. La vostra
nomina a caposcuola non è casuale. Vi ho scelto
perchè voglio che collaboriate per migliorare i rapporti tra
le vostre case. Voi siete gli elementi più di spicco e
rispettati, quindi vi sarà più facile indirizzare
i rapporti nella giusta direzione. Per Grifondoro forse sarebbe stato
più indicato Potter, senza offesa signorina Granger, ma alla
fine ho deciso che non sarebbe stato giusto caricarlo di un'altra
responsabilità. Pertanto ho disposto le cose in modo che voi
due passiate insieme il maggior tempo possibile, sia come caposcuola,
quindi con le ronde e gli altri incarichi, sia come casa, cercando di
affiancarvi il più possibile nelle lezioni, che Grifondoro e
Serpeverde seguiranno quanto più possibile insieme. Bene,
questo è tutto buonanotte".
"Ma veramente... " "Ho detto "è tutto"
signorina Granger".
"Ma preside... " "Quale parte di "questo è
tutto" non le è chiara signor Malfoy?"
I due ragazzi si alzarono ed uscirono dall'ufficio della preside, ma
una volta fuori Draco scoppiò.
"Quella è totalmente matta! Io non ho intenzione di passare
un secondo di più con te Mezzosangue!"
"Si si, come dici tu Malfoy".
"E non mi trattare come un ragazzino deficiente Mezzosangue! Non
farò niente di tutto quello che mi ha chiesto! La mia casa
mescolarsi con i Grifoni! Che schifo! Mi vengono i brividi solo a
pensarci!"
"Certo Malfoy, come vuoi tu".
Draco la prese per i polsi e la sbattè violentemente contro
il muro, mentre con gli occhi sembrava volerla incenerire.
"Senti Mezzosangue, piantala con questo atteggiamento!"
"Senti tu Malfoy! Sono molto stanca e non mi va di litigare con te.
Quindi ti darei ragione anche se mi dicessi che hai i capelli blu. Ora
lasciami e fammi andare a dormire, a meno che tu non voglia prolungare
il tempo che trascorri con me..."
Con un moto di stizza Draco la liberò e le diede le spalle
dirigendosi verso i sotterranei.
Intanto nel suo ufficio la preside parlava con il quadro di Silente.
"Spero di aver fatto la scelta giusta con Malfoy. Forse sarebbe stato
più saggio tenerlo lontano dalla mischia e quindi
dall'attenzione di tutti".
"Al contrario Minerva! Primo perchè così
sarà più difficile che rimanga solo e quindi
possa in qualche modo essere colpito dagli attacchi dei Mangiamorte,
secondo perchè passerà parecchio tempo insieme
alla signorina Granger che saprà certamente aiutarlo. E non
mi riferisco solo ai Mangiamorte che lo cercano per il voltafaccia
della sua famiglia! Pensa quanto potrebbero arrivare lontano quei due
se solo deponessero le armi! Due menti così brillanti... Se
solo non si odiassero così tanto. Ma non possiamo mai sapere
cosa ci riserva il futuro..."
"Certo povero ragazzo però. Prima il padre ad Azkaban. Poi
tutti i Mangiamorte in circolazione che vogliono morto lui e sua madre
per vendetta..."
"Tranquilla mia cara, sono sicuro che non tutto il male viene per
nuocere. Magari da questa storia guadagnerà molto
più di quello che ha perso".
"Spero proprio che tu abbia ragione Albus!"
Nel frattempo, in una radura al
centro della foresta proibita quattro figure incappucciate
avvolte in un mantello nero, si affaccendavano attorno ad un calderone
in cui bolliva una pozione. Il loro volto era coperto da una maschera
argentata: Mangiamorte. Una fitta nebbiolina si era sollevata nella
radura e rendeva sfocata e quasi irreale la scena. Una delle
figure era intenta a mescolare attentamente una pozione molto densa,
color pece, mentre un'altra era concentrata su antico
tomo dalla copertina in legno consunta in molti punti e dai
fogli molto ingialliti e in alcune parti praticamente illeggibili. Gli
altri due facevano da sentinella e controllavano che nessuno
si potesse avvicinare e ostacolare i loro piani per nessun
motivo.
"Finalmente il marmocchio si è allontanato da casa e dalla
madre! Mi sembrava che il momento di agire non arrivasse
più! E tra poco anche la pozione sarà pronta. Non
ne posso più di mescolarla!"
"Tranquillo Parkinson, come vedi è andato tutto come
prevedevamo. Anzi siamo stati fortunati che proprio oggi
che finalmente le sue protezioni sono più basse
c'è la luna piena e possiamo dare inizio al nostro piano di
vendetta!"
"Ma tu Nott sei sicuro che la maledizione
funzionerà? Quel libro mi sembra parecchio vecchio
e malridotto. Magari c'è qualche parte che non si legge
più e che invece può essere importante!"
"Andrà tutto bene, come abbiamo programmato, McNair. Hai
ragione, il libro è molto antico, ma questo va a
nostro vantaggio. La maledizione che stiamo per scagliare
è vecchia di secoli e molto poco
conosciuta. Anche se qualcuno riuscisse a capire di cosa si tratta,
dubito che farebbe in tempo a fare qualcosa prima che il
processo di trasformazione sia completo e quindi
irreversibile".
"Come sarebbe a dire processo di trasformazione? Non ci avevi detto che
ci sarebbe voluto del tempo perchè fosse efficace!"
"Beh in effetti si Avery, ci vuole qualche giorno perchè
raggiunga la massima efficacia, dopodichè sarà
condannato per il resto della sua vita".
"Uhm, non mi piace questa novità rispetto ai piani Nott. Sei
sicuro che anche le altre informazioni che abbiamo siano giuste? Non
vorrei fare tutta questa fatica inutilmente. Ti ricordo che stiamo
rischiando parecchio a stare qui. Abbiamo interi squadroni di auror
alle calcagna e la scuola è ben sorvegliata".
"Credi che non lo sappia? Comunque sono sicuro di quello che stiamo
facendo. E' tutto scritto su questo libro, e la parte dedicata alla
Maledizione degli Spiriti Evanescenti è totalmente
integra" disse Nott indicando le pagine ingiallite del tomo
che teneva tra le braccia. "Quando la pozione sarà
pronta, e mi sembra che ormai manchi veramente poco, dovremo
gettare qualcosa appartenuto al ragazzo nel
calderone e poi recitare la formula. A quel punto la
maledizione si attiverà e lo colpirà, facendolo
svanire a poco a poco, condannandolo a vivere come un fantasma per il
resto della sua vita. Ma ho scoperto anche una cosa molto interessante.
Non verrà colpito solo lui, ma anche il suo opposto".
"In che senso il suo opposto?" chiese Parkinson sollevando il
capo dalla pozione.
"Nel senso che sarà colpito anche il suo nemico, la sua
nemesi. Questa maledizione è molto cattiva... - fece un
ghigno maligno - Immagina di passare il resto della tua vita con il tuo
peggior nemico, la persona che più odi al mondo e che
è il tuo esatto opposto!"
"Pensi che le due vittime possano essere Potter e Malfoy?"
"Ne sono sicuro! Loro sono i nemici per eccellenza! E' per questo che
ho scelto questa maledizione! Ci libereremo di entrambi in un colpo
solo! Il nemico che ha sconfitto il Signore Oscuro e il traditore! E
pensate a quanto soffrirà la povera cara Narcissa! Questo
per lei sarà peggio della morte. Sapere che suo figlio
è vivo ma non poterlo più vedere!"
Una risata malvagia echeggiò nella radura.
"Ehi la pozione è pronta! Avete i capelli da gettare nel
calderone?"
"Si eccoli!" fece Nott, gettando una ciocca di
capelli biondissimi nell'intruglio che ormai aveva raggiunto
la consistenza del catrame.
"Bene è arrivato il momento di recitare la formula e poi
avremo finalmente la nostra vendetta!"
I quattro uomini si disposero attorno al calderone formando un
quadrato, poi sfoderarono le bacchette puntandole sulla pozione e
insieme recitarono la formula:
"Umbrarum potestatem invocamus
ut Draco Malfoy damnatus sit
reliqua parte eius vitae
velut spiritum evanescentem
in terra errare
solum cum eius contrario".
Quando ebbero finito di recitare la formula, dalle bacchette uscirono dei raggi luminosi che colpirono il calderone. La pozione, da nero pece divenne vai via più chiara, fino a diventare bianca e luminosa. Dopo qualche secondo di quiete, dal calderone si scatenò un potentissimo vortice di luce ed energia che prese a girare, facendosi sempre più largo. In un attimo investì i quattro Mangiamorte che non ebbero neanche il tempo di realizzare cosa stesse succedendo. Il vortice raggiunse la sua massima intensità, mandando tutto intorno lampi di energia che incendiarono alcuni alberi intorno alla radura. Poi divenne un unico fascio di luce e come un fulmine si diresse verso la scuola dove colpì la sua vittima e il suo polo opposto. Della radura non rimaneva quasi nulla. Qualche tronco continuava a bruciare alla luce della luna. Al centro stavano delle lamiere contorte, i resti di una calderone, e intorno disposti a quadrato, quattro mucchietti di cenere. Evidentemente i quattro Mangiamorte non sapevano proprio tutto sulla maledizione che avevano scagliato...
Intanto a Hogwarts, Draco Malfoy, che si trovava in Sala Comune coi i suoi amici, cadeva a terra privo di sensi, dopo essere stato violentemente colpito da un fascio di luce potentissimo che lo aveva travolto.
Note dell’autore : Ed ecco qui il secondo capitolo. La prima parte è ancora molto descrittiva, ma finalmente nella seconda inizia la storia vera e propria. Spero di avervi incuriosito sulla vicenda.
Non avete idea di quanta fatica mi sia costato scrivere la maledizione in latino, visto che avevo giurato a me stessa che non lo avrei più voluto vedere nemmeno da lontano... Comunque spero che vi sia piaciuta. Anzi chiedo scusa per gli errori che ci ho infilato, ma è passato veramente tanto tempo da quando lo studiavo a scuola e per quanto andassi bene, per me era un'autentica sofferenza... Comunque la traduzione dovrebbe essere, più o meno, "Invochiamo il potere delle ombre affinchè Draco Malfoy sia condannato per il resto della sua vita a vagare per la terra come uno spirito evanescente, solo con il suo opposto".
Vabbè finito l'angolo dei lamenti, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete consigli cercherò di seguirli.
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo :
sakura_87 : ti ringrazio per i complimenti! Non so come mai, ma in Narcissa vedo una madre disposta a tutto per il figlio, anche mentire a Voldemort, e quindi perchè non andare a chiedere aiuto ad Harry? Sono contenta che la scena della stazione ti abbia dato la sensazione di essere lì perchè era proprio quello lo scopo. Ce l'avevo in mente da tantissimo tempo, ma farne una one-shot secondo me non avrebbe avuto molto senso. Ed invece qui ha trovato il suo posto. Per quanto riguarda Ron, beh non è un mistero che non sia proprio il mio personaggio preferito...
whateverhappened: ma ciao carissima! Non ti preoccupare per quando hai recensito, l'importante è che l'abbia fatto! Si anche a me il personaggio di Narcissa piace molto, ed eccola qui ancora una volta pronta a fare di tutto per suo figlio. Per quanto riguarda Ron, non ti posso dare il permesso di cruciarlo, perchè mi serve più in là nella storia, ma potrebbe anche essere che per allora io ti dia una mano (leggi per scoprire perchè!)... muahaha! Passando a Draco, mi dispiace ma la villetta può ospitare una sola persona alla volta e io mi sono prenotata per i prossimi 10... no facciamo 50 anni...
Ringrazio anche le 8 persone (e dico 8!!) che hanno messo la storia tra i preferiti, le 3 (e dico 3!!!) anime pie che mi hanno messa tra i loro autori preferiti ed anche chi ha semplicemente letto.
Grazie anche al mio Gryffindor Prince che per il bene delle sue orecchie ha accettato di betare questa storia.
Al prossimo capitolo, madamina