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Autore: madamina    13/11/2008    6 recensioni
Una nuova avventura attende gli studenti di Hogwarts al ritorno a scuola, dopo che durante l'estate Harry ha sconfitto Voldemort.
Il principe di Serpeverde viene colpito da un'antica maledizione e per spezzarla avrà bisogno dell'aiuto di una studentessa di Grifondoro che odia con tutto sé stesso.
La nascita di nuovi legami e vecchie amicizie che vanno in frantumi fanno da sfondo a questa storia al confine del mito e della leggenda.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Ritorno a scuola

1° settembre, una data che negli ultimi sei anni aveva segnato l'inizio di un nuovo anno scolastico e di emozionanti avventure a cui a volte era sopravvissuta per puro miracolo. Quel 1° settembre però era diverso dagli altri, perché era l'ultima volta che prendeva il treno per raggiungere Hogwarts, dove avrebbe frequentato l'ultimo anno, avrebbe conseguito il M.A.G.O. e poi sarebbe entrata molto probabilmente nel corpo degli Auror. Anche se a dire la verità non ne era poi più così sicura, anzi sarebbe stato più esatto dire che non era tanto sicura di niente, dopo tutto quello era successo durante l'estate...

Si riscosse dai suoi pensieri quando la macchina si fermò davanti all'entrata della stazione di King's Cross. Lentamente scese dall'auto e aspettò che suo padre prendesse il suo baule dal portabagagli e lo caricasse su un carrello, mentre Grattastinchi le saltava in braccio, godendosi gli ultimi minuti di libertà prima di quel lunghissimo viaggio che avrebbe trascorso nella gabbietta che, per quanto grazie alla magia all'interno fosse grande quanto un appartamento, era pur sempre una gabbia. Dopo aver caricato con attenzione tutto il bagaglio sul carrello il padre la strinse in un abbraccio carico di affetto e la baciò sulla fronte.
"Allora buon viaggio piccola. Stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene. Goditi al meglio il tuo ultimo anno di scuola, e ogni tanto alza la testa dai libri e divertiti un pochino. Mi prometti che lo farai?"
"Si papà... - disse non troppo convinta, cosa che non sfuggì allo sguardo attento dell'uomo, che però non disse niente - vi scriverò spesso e vi terrò informati di tutto quello che succede, anche se penso che questo sarà proprio un anno tranquillo, il primo da quando frequento Hogwarts".
Sulle labbra di entrambi affiorò un sorriso. Poi Hermione si staccò dall'abbraccio del padre e spingendo il carrello entrò nella stazione, scomparendo tra la folla. Si avviò velocemente verso lo spazio tra i binari 9 e 10, pronta ad attraversare la barriera magica che l'avrebbe portata al suo treno. Arrivata di fronte ad un arcata cieca in mattoncini rossi, con una rapida occhiata si assicurò che nessuno la stesse guardando e poi trattenendo il respiro si avviò verso il muro e... ancora una volta si ritrovò lungo il familiare binario 9 e 3/4, accanto alla locomotiva dell'Hogwarts Express.

Appena entrata rimase abbagliata da un raggio di sole che filtrava attraverso l'ampio lucernario del tetto, quasi ad illuminarle la via, o almeno quella fu l'impressione che ebbe. Ma non durò a lungo, perché la locomotiva emise un fischio e liberò nell'aria una densa nuvola di vapore che invase l'aria intorno a lei, creando dei meravigliosi giochi di luce con i raggi del sole che sembravano danzare tra quelle soffici volute che sembravano di zucchero filato. Poi un forte odore di carbone bruciato le invase le narici. Certo, la locomotiva era magica, non aveva realmente bisogno di combustibile, tuttavia si era deciso di mantenere quel particolare per rendere l'atmosfera alla stazione più realistica possibile, e quindi ecco spiegato anche il piccolo tender attaccato subito dietro alla locomotiva, con il carico di carbone, probabilmente un'idea di Silente che amava curare tutto fin nei minimi dettagli. Non aveva mai fatto caso a tutto ciò, sempre presa dall'eccitazione di cosa l'avrebbe aspettata una volta arrivata a scuola, troppo immersa nei suoi pensieri per badare veramente a cosa la circondava. Ma ora tutto era cambiato, lei era cambiata, dopo tutto il dolore, la sofferenza e l'angoscia di quell'estate. Ora sapeva che niente è per sempre ed era decisa a fare tesoro di ogni istante e di ogni dettaglio del mondo intorno a lei.
Poi fu investita dalle voci e dagli schiamazzi di tutti i ragazzi che come lei erano lì per andare ad Hogwarts. Ragazzi che come lei volevano lasciarsi tutto alle spalle, dimenticarsi della terribile guerra che li aveva travolti, e tornare dei semplici studenti spensierati, anche se dentro di sé ognuno sapeva che non sarebbe mai stato del tutto possibile. Troppi di loro, una volta arrivati ad Hogsmeade avrebbero visto che le carrozze della scuola non si muovevano da sole ma che erano tirate dai Thestral... Da lontano riuscì a distinguere Harry e Neville, e qualche passo più indietro l'inconfondibile chioma biondissima di Malfoy che contrastava nettamente con quella nera del suo compagno Zabini. E poi si accorse di un insieme di teste rosse, che segnalavano il punto dove la famiglia Weasley stava aspettando la partenza del treno. Nonostante il forte affetto che la legava ai suoi amici, Hermione sentiva che non era
ancora pronta ad unirsi agli altri, aveva ancora bisogno di stare da sola per qualche minuto.
Voleva rendersi effettivamente conto nel profondo che tutto era tornato alla normalità, che non aveva più motivo di avere paura e di temere per la vita delle persone a cui voleva bene. E voleva anche imprimere nella memoria ogni sfumatura, ogni momento del viaggio che l'avrebbe portata ad Hogwarts per l'ultima volta. Quella in effetti era l'ultima volta che si trovava lungo quel binario da studente. La prossima volta, ci sarebbe tornata per accompagnare i suoi figli... Quindi caricò il più lentamente possibile il suo baule nella carrozza bagagli, attaccata subito dietro la locomotiva, e poi si avviò lungo il treno alla ricerca dello scompartimento occupato dai suoi amici. Durante il tragitto cercò di concentrarsi il più possibile e di imprimere tutto nella memoria. I dettagli: il corridoio che percorreva, gli scompartimenti in cui sbirciava, il paesaggio fuori dai finestrini. Le sensazioni: l'odore delle finiture di legno, i rumori della locomotiva, il tocco delle superfici su cui passava la mano. Le emozioni: i ricordi di tutto ciò che aveva vissuto sul treno, a cominciare da quando al primo anno aiutò Neville a cercare il suo rospo, facendo così la conoscenza di Harry e Ron, la sicurezza che in futuro, anche senza di lei quello stesso treno avrebbe continuato a portare a scuola gli studenti ogni 1° settembre.
Dopo essersi ritagliata questo ultimo momento di riflessione Hermione decise che era il momento di tornare alla vita reale e ricongiungersi infine con i suoi amici, che non vedeva dalla fine della guerra. Infatti dopo la caduta di Voldemort lei era partita alla ricerca dei genitori che dopo un incantesimo di memoria erano stati allontanati dall'Inghilterra per la loro incolumità, e poi aveva trascorso tutto il tempo con loro, assistendoli durante il recupero della memoria, ma soprattutto recuperando tutto il tempo che aveva dovuto passare separata da loro.

Continuò così a percorrere il corridoio finché non individuò lo scompartimento in cui si erano sistemati i suoi amici. Da un lato stavano seduti Ron, Harry e Ginny, ovviamente abbracciati, mentre di fronte stavano Luna e Neville che le sorrise timidamente non appena la vide. Fu un attimo: appena mise piede nello scompartimento fu travolta da un uragano dai capelli rossi. Ginny, fuori di sé dalla gioia di rivederla si era alzata di scatto e le era balzata in braccio, facendola quasi cadere in mezzo al corridoio. Non ebbe quasi tempo di fare un cenno di saluto agli altri che la piccola furia la trascinò giù dal treno perché potesse subire uno degli abbracci stritolatori di Molly Weasley, una stretta di mano spaccaossa di Arthur Weasley, un tentativo di scherzo molto probabilmente quasi mortale di George che appariva molto provato dalla perdita del fratello, ed infine una pacca da colpo apoplettico di Charlie. Percy, più contenuto, si limitò ad una semplice stretta di mano. Dopo essere sopravvissuta alle dimostrazioni di affetto della famiglia Weasley, senza sapere neanche lei come, risalì sul treno ed entrò nello scompartimento dove gli altri la stavano aspettando. Appena entrata saltò al collo di Harry, che si era alzato quando l'aveva vista arrivare, abbracciandolo con foga.
"Harry finalmente! Non sai quanto mi sei mancato! - disse quasi con le lacrime agli occhi per la contentezza - Neville, Luna, che bello rivedere anche voi!" disse abbracciando stavolta i due amici. "Ginny stammi lontana, che prima per salutarmi quasi mi uccidevi! E poi bella amica! Gettarmi in pasto alla famiglia Weasley senza nessun preavviso!" E scoppiò in una risata sincera insieme ai suoi amici come non succedeva forse da troppo tempo. Ma un tossicchiare sommesso da un angolo dello scompartimento mise fine a quel momento spensierato. Ron molto serio aveva richiamato la sua attenzione, per niente contento di essere stato ignorato.
"Grazie Hermione, sto bene e tu?" se ne uscì con tono volutamente acido.
"Ah si, ciao Ron. Sto bene adesso grazie". Dopodiché si rigirò verso gli altri ma un silenzio pesante era calato nello scompartimento. Nessuno aveva ben compreso cosa fosse successo tra i due ma avevano preferito non impicciarsi e lasciare che la cosa si sistemasse da sé. In effetti non si erano lasciati nel migliore dei modi l'ultima volta che si erano incontrati, c'era stata una litigata e poi la partenza di Hermione.

Ma il ricordo era ben vivo in entrambi. Soprattutto in Hermione che si sentiva bruciare di rabbia ogni volta che  ci ripensava. Ricordava il momento in cui realizzò che Harry aveva sconfitto Voldemort nel duello finale. Si trovava vicino a Ron, che le corse incontro e la strinse forte tra le sue braccia e poi la baciò con passione. Per lei era un sogno che si avverava, era innamorata da anni di lui, che finalmente libero dall'oppressione della guerra si era deciso ad aprirsi con lei. In quel momento tutto le era sembrato così lontano, come se fossero chiusi in una bolla dove il tempo non scorreva. Poi le urla di gioia dei vincitori avevano rotto la magia di quell'istante e loro erano corsi verso il punto dove era Harry per vedere come stava e per festeggiare con lui. Nei giorni seguenti che trascorse alla Tana insieme anche a Harry, Ron era stato piuttosto scostante e quando un pomeriggio l'aveva seguito per poter parlare di quel bacio, lo trovò in giardino avvinghiato a Lavanda Brown. Il suo cuore, già provato dalla perdita di molte persone care, andò completamente in pezzi e lei corse in lacrime nella sua stanza, dove rimase chiusa fino all'ora di cena. Dopo aver mangiato, prese Ron in disparte, sotto le occhiate omicide di Lavanda e lo portò in giardino riversandogli addosso tutto il disgusto e il dolore che provava in quel momento. La risposta del ragazzo l'aveva pietrificata: "Cosa credi? Io ho appena perso un fratello, ho bisogno di qualcosa per non pensarci, per distrarmi dal dolore. Tu non hai perso nessuno della tua famiglia quindi come pretendi di venire qui a farmi la predica? Anzi dovrei essere io a essere arrabbiato con te che non mi sei stata più vicina in questo momento! Meno male che ho trovato Lavanda e non ho aspettato te!". A quel punto Hermione, dopo aver deciso che non era il caso di finire ad Azkaban per un deficiente del genere che bacia la sua migliore amica solo per distrarsi dal dolore, prese il baule che aveva preparato nel pomeriggio e dopo un breve saluto a tutti uscì dalla casa sbattendo la porta e saltò sul Nottetempo iniziando il lungo viaggio verso l'Australia. Da quel momento non aveva avuto più contatti con i suoi amici e tantomeno con Ron.

Fu Harry il primo ad interrompere il silenzio. 
"Allora Herm raccontaci tutto quello che hai fatto dopo la tua partenza! Come è l'Australia? Come stanno i tuoi genitori?"
"Calma Harry!" disse lei divertita e riprendendosi velocemente dai pensieri di prima "Una domanda alla volta, oppure penserò che mi stai interrogando per conto del Ministero!" E si lasciò andare in una lieve risata a cui Harry si unì arrossendo leggermente. Prese posto accanto a Neville, vicino al finestrino. Tanto il viaggio sarebbe stato parecchio lungo e avrebbe avuto tutto il tempo di cambiare posto e stare vicino anche agli altri. 
"Dunque i miei genitori stanno bene, ti salutano e ti ringraziano per tutto quello hai fatto. Anzi ti hanno invitato a casa nostra durante le vacanze di Natale! Ovviamente l'invito è esteso anche a voi, Neville, Luna e Ginny". Calcò volutamente il nome dei tre in modo da sottolineare che Ron non era gradito. Tutti accettarono volentieri l'invito, visto che i Granger avevano una bellissima baita in montagna e trascorrere da loro le vacanze voleva dire neve e tanto divertimento! Ne avevano decisamente bisogno!
"Dell'Australia non ti so dire granché, perché ho visto ben poco. Dopo aver annullato l'incantesimo di memoria che avevo fatto ai miei, gli sono stata vicina tutto il tempo per assicurarmi che non ci fossero problemi. Poi una volta finita la "convalescenza" abbiamo preso tutti l'aereo e ci siamo trasferiti qui a Londra".
"Voi piuttosto che mi raccontate? Cosa è successo qui durante la mia assenza?"
"Mah niente di che - rispose Harry - il Ministero ha iniziato a organizzare festeggiamenti e cerimonie subito dopo lo scontro finale... Ho stretto così tante mani, ho sentito così tanti discorsi, ho ricevuto così tante targhe che dopo un po' avrei voluto tanto raggiungerti in Australia, e lo avrei fatto davvero se avessi saputo dove cercarti! Per fortuna oltre ai politici ci sono state anche persone in gamba che hanno dato inizio alla ricostruzione e hanno avviato un programma per aiutare le persone più colpite dalla guerra. Sai ci sono state molte vittime e i bambini rimasti da soli come il piccolo Teddy sono molti... - in fondo lui capiva benissimo il problema, visto che era rimasto solo quando aveva appena un anno, e si era adoperato lui stesso in ogni occasione, in ogni cerimonia e riunione a cui aveva partecipato, perché quei bambini potessero crescere in un ambiente più sereno e felice di quello che era toccato a lui".
"E poi sono iniziati i processi. Molti dei Mangiamorte che sono sopravvissuti allo scontro finale ora sono ad Azkaban e ci resteranno per parecchio tempo, alcuni per tutta la vita. Comunque nessuno subirà più il bacio perché non ci sono più i dissennatori a guardia, ma solo auror. Pensa che perfino il vecchio Lucius adesso è rinchiuso lì ed ha una pena molto lunga da scontare".
"Lucius Malfoy? - chiese Hermione stupita - Come è possibile che sia stato condannato con tutti gli agganci e le conoscenze che ha?"
"Si proprio QUEL Lucius. Non so che tipo di agganci abbia, ma dopo il duello finale, al Ministero si è scatenata una specie di caccia al mostro e chiunque abbia anche solo avuto qualche contatto in passato con i Mangiamorte è finito dentro, nessuno si è salvato, o quasi. Tanta è stata l'ansia di dimostrare che chi sta ora al potere è estraneo al potere di Voldemort e di far vedere che sta facendo di tutto per riportare la serenità che non si sono fatti scrupoli di condannare persone che semplicemente si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato!"
"Capisco - rispose gravemente Hermione, che dopo qualche secondo di riflessione sembrò illuminarsi per una domanda che le era sorta - Hai detto che quasi tutti i Mangiamorte sono stati condannati. Chi è che si è salvato?"
"Narcissa Malfoy - le rispose Harry - per lei ho garantito io personalmente. Ricorderai di certo che è grazie a lei che ho potuto combattere il duello finale contro Voldemort e sconfiggerlo. E' stata lei a non rivelare che non ero morto come tutti credevano ma che ero tornato indietro. E questo mi è sembrato il minimo per ripagarla, qualunque siano stati i motivi che l'hanno spinta a tradire il suo padrone".
"Quali pensi che siano stati i suoi motivi?"
"L'ho capito dopo qualche tempo, quando sono iniziati i processi. Il marito è stato condannato subito, ma i suoi avvocati, ovviamente i migliori sono riusciti ad evitargli il carcere a vita, ma ci passerà ovviamente parecchi anni. Poi subito dopo la sua assoluzione è toccata a Malfoy junior subire il procedimento. La sera stessa della prima udienza Narcissa è venuta a Grimmauld Place dove nel frattempo mi ero trasferito, per pregarmi di aiutare suo figlio, altrimenti non avrebbe avuto alcuna ragione di restare libera e avrebbe fatto di tutto per raggiungerlo in carcere. Ti confesso che la cosa che più mi ha colpito è stata che non ha fatto parola per Lucius, anzi sembrava sollevata che la sua ingombrante presenza fosse stata tolta di mezzo. Ma sembrava veramente disperata che la potessero separare da suo figlio. Ho visto nei suoi occhi l'amore di una madre pronta a tutto per il figlio, anche a tradire il suo padrone. D'altronde quel giorno prima di mentire a Voldemort riguardo il mio stato mi aveva chiesto proprio se Malfoy era ancora vivo e se era al sicuro. A quel punto ho fatto quello che ho potuto e ho fatto assolvere anche il figlio, anche se indirettamente questa volta, non volevo che si sapesse in giro del mio intervento. Ho ingaggiato un bravo avvocato che ha dimostrato come non abbia mai condiviso gli ideali dei Mangiamorte e che è sempre stato un burattino nelle mani di suo padre. Ovviamente tutto quello che ho appena detto non deve uscire da questo scompartimento!"

Tutti annuirono con decisione. Quello che Harry però non aveva raccontato a Hermione era che aveva aiutato il giovane Malfoy anche perché era convinto che non condividesse più gli ideali dei Mangiamorte una volta che si era ritrovato coinvolto nella crudeltà del loro ambiente. Ricordava quando lo aveva trovato a piangere nel bagno di Mirtilla Malcontenta, o quando sulla Torre di Astronomia non era riuscito ad uccidere Silente. Non era un assassino e non lo sarebbe mai diventato. Malvagio, bastardo, razzista, cattivo, certamente, ma assassino no, e pertanto non meritava di passare il resto della sua vita tra le mura di Azkaban. Sperava solo di non doversi pentire della sua scelta. Ma da quello che aveva saputo da alcuni informatori del Ministero, i Malfoy, madre e figlio, si erano trasferiti in una villetta nella campagna inglese dove avevano trascorso tranquillamente l'estate.
Era stata una decisione molto saggia quella di sparire per un po' specie dopo che si era diffusa la notizia del tradimento di Narcissa. Nonostante la giustizia sommaria che stava applicando il Ministero, non tutti i Mangiamorte erano stati arrestati ed alcuni anche abbastanza pericolosi erano ancora in libertà. D'altro canto i Malfoy erano troppo coinvolti con Voldemort perché la comunità magica li accettasse di buon grado. Per loro quindi era stato più sicuro uscire da sotto i riflettori per qualche tempo.
Il viaggio proseguì abbastanza tranquillamente, tra chiacchiere, partite agli scacchi magici, dolcetti incantati e scherzi sicuramente provenienti dal negozio di George. Ad un certo punto qualcosa nella tasca di Hermione iniziò a vibrare, facendola sobbalzare sulla sua poltrona. Era il suo stemma di Caposcuola, che la avvertiva che era il momento di infilarsi la divisa e andare nello scompartimento dei Prefetti, per una riunione preliminare e la suddivisione dei compiti almeno fino al termine del viaggio, sempre che non ci fossero nuove disposizioni da parte della preside McGranitt. Mentre si infilava velocemente la divisa avvisò i suoi compagni di scompartimento che a breve sarebbe iniziata la riunione dei Capiscuola e dei Prefetti e quindi era il momento di prepararsi. E così dopo di lei, si alzò un accigliato Ron Weasley e poi generando stupore tra gli altri ragazzi, si infilarono velocemente la divisa appuntando la spilla da Prefetto, anche Neville e Luna.
Hermione guardò stupita i due amici e poi li abbracciò con affetto.
"Neville, Luna, anche voi Prefetti! Sono così contenta per voi! Ma perché non mi avete detto niente?"
"Beh - iniziò Neville, che sebbene ormai fosse diventato un bel ragazzo, molto alto e ben piazzato, era sempre terribilmente timido - in realtà non ci credevo neanche io. Ogni giorno pensavo che la McGranitt mi avrebbe mandato una lettera in cui si scusava dell'errore e mi chiedeva di rimandargli indietro la spilla da Prefetto..."
"Ma Neville, che diavolo stai dicendo! Tu ti meriti pienamente quella spilla! Ti devo ricordare che durante la battaglia finale ti sei battuto con un coraggio straordinario, e che nel momento cruciale hai estratto la spada di Grifondoro dal cappello parlante e hai ucciso Nagini? Ah dimenticavo, piccolo particolare ti stavano torturando... se non ricordo male ti hanno messo in testa il cappello in fiamme... - disse distrattamente Hermione mentre si picchiettava le labbra con l'indice - E lo stesso discorso vale per te, Luna! Sei sempre stata presente e pronta ad aiutare gli altri. Mi sembra giusto che ora ti venga affidato il compito di Prefetto di Corvonero!"
Detto questo i tre uscirono dallo scompartimento, seguiti da un Ron sempre più torvo per essere stavo volutamente ignorato da Hermione, dirigendosi verso quello dei Prefetti.

 

Note dell’autore : Eccomi qui con la mia prima long-fiction, ovviamente incentrata sulla coppia Draco/Hermione.  

Vorrei innanzitutto ringraziare le 5 persone che hanno messo "Be my mirror, my sword, my shield" tra i preferiti, e cioè: Dark Selene, Lily261,   live in love, sakura_87 e whateverhappened

e le tre che hanno recensito: PikkulaSere, sakura_87 e whateverhappened

Grazie di cuore ragazze!

Per quanto riguarda questa ff, la trama è già tutta delineata, e una parte dei capitoli è già stata scritta. Tuttavia sarò felice di apportare tutti i cambiamenti che mi suggerirete per rendere la storia migliore.

In questo capitolo non succede nulla, è solo come un "riassunto delle puntate precedenti" in cui viene raccontato quello che secondo me è successo durante l'estate tra il 6° e il 7° anno. Confesso che non ho molto gradito che Harry non abbia finito la scuola e così eccomi qui a riportarlo tra i banchi per un orecchio.

Non so se ho esagerato nel numero tra Prefetti e Caposcuola, però almeno un Caposcuola ci deve essere e nel quinto libro sia Hermione che Ron diventano Prefetti, quindi ci devono essere anche due Prefetti. Ad affiancare in questo compito Ron ho messo Neville, perché mi sembrava giusto in qualche modo premiarlo per la sua lealtà ad Harry che lo ha portato molte volte nel corso dei sette libri ad andare oltre i suoi limiti.

Vi ricordo infine che i Thestral possono essere visti solo da chi ha visto morire qualcuno.

Detto questo non mi resta che ringraziare tutti coloro che hanno avuto la pazienza di arrivare fino a qui, e chi sprecherà un po' del suo prezioso tempo per lasciare una recensione.

Al prossimo capitolo,  madamina.

Dimenticavo... Un immenso grazie al mio Gryffindor Prince, che ho obbligato a betare questa storia!

  
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