Ritorno a scuola
1° settembre, una data che negli ultimi sei anni aveva segnato l'inizio di un nuovo anno scolastico e di emozionanti avventure a cui a volte era sopravvissuta per puro miracolo. Quel 1° settembre però era diverso dagli altri, perché era l'ultima volta che prendeva il treno per raggiungere Hogwarts, dove avrebbe frequentato l'ultimo anno, avrebbe conseguito il M.A.G.O. e poi sarebbe entrata molto probabilmente nel corpo degli Auror. Anche se a dire la verità non ne era poi più così sicura, anzi sarebbe stato più esatto dire che non era tanto sicura di niente, dopo tutto quello era successo durante l'estate...
Si riscosse dai suoi pensieri
quando la macchina si fermò davanti all'entrata
della stazione di King's Cross. Lentamente scese dall'auto e
aspettò che suo padre prendesse il suo baule dal
portabagagli e lo caricasse su un carrello, mentre Grattastinchi le
saltava in braccio, godendosi gli ultimi minuti di libertà
prima di quel lunghissimo viaggio che avrebbe trascorso nella gabbietta
che, per quanto grazie alla magia all'interno fosse grande quanto un
appartamento, era pur sempre una gabbia. Dopo aver caricato con
attenzione tutto il bagaglio sul carrello il padre la strinse in un
abbraccio carico di affetto e la baciò sulla fronte.
"Allora buon viaggio piccola. Stai tranquilla, vedrai che
andrà tutto bene. Goditi al meglio il tuo ultimo anno di
scuola, e ogni tanto alza la testa dai libri e divertiti un pochino. Mi
prometti che lo farai?"
"Si papà... - disse non troppo convinta, cosa che non
sfuggì allo sguardo attento dell'uomo, che però
non disse niente - vi scriverò spesso e vi terrò
informati di tutto quello che succede, anche se penso che questo
sarà proprio un anno tranquillo, il primo da quando
frequento Hogwarts".
Sulle labbra di entrambi affiorò un sorriso. Poi Hermione si
staccò dall'abbraccio del padre e spingendo il carrello
entrò nella stazione, scomparendo tra la folla. Si
avviò velocemente verso lo spazio tra i binari 9 e 10,
pronta ad attraversare la barriera magica che l'avrebbe portata
al suo treno. Arrivata di fronte ad un arcata cieca in
mattoncini rossi, con una rapida occhiata si assicurò che
nessuno la stesse guardando e poi trattenendo il respiro si
avviò verso il muro e... ancora una volta si
ritrovò lungo il familiare binario 9 e 3/4, accanto alla
locomotiva dell'Hogwarts Express.
Appena entrata rimase abbagliata
da un raggio di sole che filtrava attraverso l'ampio
lucernario del tetto, quasi ad illuminarle la via, o almeno quella fu
l'impressione che ebbe. Ma non durò a lungo,
perché la locomotiva emise un fischio e liberò
nell'aria una densa nuvola di vapore che invase l'aria intorno
a lei, creando dei meravigliosi giochi di luce con i raggi del sole che
sembravano danzare tra quelle soffici volute che sembravano di zucchero
filato. Poi un forte odore di carbone bruciato le invase le narici.
Certo, la locomotiva era magica, non aveva realmente bisogno di
combustibile, tuttavia si era deciso di mantenere quel
particolare per rendere l'atmosfera alla stazione
più realistica possibile, e quindi ecco spiegato anche il
piccolo tender attaccato subito dietro alla locomotiva, con il carico
di carbone, probabilmente un'idea di Silente che amava curare tutto fin
nei minimi dettagli. Non aveva mai fatto caso a tutto ciò,
sempre presa dall'eccitazione di cosa l'avrebbe aspettata una volta
arrivata a scuola, troppo immersa nei suoi pensieri per badare
veramente a cosa la circondava. Ma ora tutto era cambiato, lei
era cambiata, dopo tutto il dolore, la sofferenza e l'angoscia di
quell'estate. Ora sapeva che niente è per sempre ed era
decisa a fare tesoro di ogni istante e di ogni dettaglio del mondo
intorno a lei.
Poi fu investita dalle voci e dagli schiamazzi di tutti i ragazzi che
come lei erano lì per andare ad Hogwarts. Ragazzi che come
lei volevano lasciarsi tutto alle spalle, dimenticarsi della terribile
guerra che li aveva travolti, e tornare dei semplici studenti
spensierati, anche se dentro di sé ognuno sapeva che non
sarebbe mai stato del tutto possibile. Troppi di loro, una volta
arrivati ad Hogsmeade avrebbero visto che le carrozze della scuola non
si muovevano da sole ma che erano tirate dai Thestral... Da lontano
riuscì a distinguere Harry e Neville, e qualche passo
più indietro l'inconfondibile chioma biondissima di Malfoy
che contrastava nettamente con quella nera del suo compagno Zabini. E
poi si accorse di un insieme di teste rosse, che segnalavano il punto
dove la famiglia Weasley stava aspettando la partenza del treno.
Nonostante il forte affetto che la legava ai suoi amici, Hermione
sentiva che non era ancora
pronta ad unirsi agli altri, aveva ancora bisogno di
stare da sola per qualche minuto.
Voleva rendersi effettivamente conto nel profondo che tutto era tornato
alla normalità, che non aveva più motivo di avere
paura e di temere per la vita delle persone a cui voleva bene. E voleva
anche imprimere nella memoria ogni sfumatura, ogni momento del
viaggio che l'avrebbe portata ad Hogwarts per l'ultima volta. Quella in
effetti era l'ultima volta che si trovava lungo quel binario
da studente. La prossima volta, ci sarebbe tornata per
accompagnare i suoi figli... Quindi caricò il
più lentamente possibile il suo baule nella carrozza
bagagli, attaccata subito dietro la locomotiva, e poi
si avviò lungo il treno alla ricerca dello
scompartimento occupato dai suoi amici. Durante il tragitto
cercò di concentrarsi il più possibile e di
imprimere tutto nella memoria. I dettagli: il corridoio che percorreva,
gli scompartimenti in cui sbirciava, il paesaggio fuori dai
finestrini. Le sensazioni: l'odore delle finiture di legno, i
rumori della locomotiva, il tocco delle superfici su
cui passava la mano. Le emozioni: i ricordi di tutto
ciò che aveva vissuto sul treno, a cominciare da quando al
primo anno aiutò Neville a cercare il suo rospo, facendo
così la conoscenza di Harry e Ron, la sicurezza che in
futuro, anche senza di lei quello stesso treno avrebbe
continuato a portare a scuola gli studenti ogni 1°
settembre.
Dopo essersi ritagliata questo ultimo momento di riflessione
Hermione decise che era il momento di tornare alla vita reale
e ricongiungersi infine con i suoi amici, che non vedeva dalla fine
della guerra. Infatti dopo la caduta di Voldemort
lei era partita alla ricerca dei genitori che dopo un
incantesimo di memoria erano stati allontanati
dall'Inghilterra per la loro incolumità, e poi
aveva trascorso tutto il tempo con loro, assistendoli durante il
recupero della memoria, ma soprattutto recuperando tutto il tempo che
aveva dovuto passare separata da loro.
Continuò
così a percorrere il corridoio
finché non individuò lo scompartimento in cui si
erano sistemati i suoi amici. Da un lato stavano seduti Ron,
Harry e Ginny, ovviamente abbracciati, mentre di fronte
stavano Luna e Neville che le sorrise timidamente non appena la vide.
Fu un attimo: appena mise piede nello scompartimento fu
travolta da un uragano dai capelli rossi. Ginny, fuori di sé
dalla gioia di rivederla si era alzata di scatto e le
era balzata in braccio, facendola quasi cadere in
mezzo al corridoio. Non ebbe quasi tempo di fare un cenno di saluto
agli altri che la piccola furia la trascinò
giù dal treno perché potesse subire uno degli
abbracci stritolatori di Molly Weasley, una stretta di mano spaccaossa
di Arthur Weasley, un tentativo di scherzo molto probabilmente
quasi mortale di George che appariva molto provato dalla perdita del
fratello, ed infine una pacca da colpo apoplettico di Charlie.
Percy, più contenuto, si limitò ad una semplice
stretta di mano. Dopo essere sopravvissuta alle dimostrazioni di
affetto della famiglia Weasley, senza sapere neanche lei come,
risalì sul treno ed entrò nello scompartimento
dove gli altri la stavano aspettando. Appena entrata
saltò al collo di Harry, che si era alzato quando
l'aveva vista arrivare, abbracciandolo con foga.
"Harry finalmente! Non sai quanto mi sei mancato!
- disse
quasi con le lacrime agli occhi per la contentezza - Neville, Luna, che
bello rivedere anche voi!" disse abbracciando stavolta i due
amici. "Ginny stammi lontana, che prima per salutarmi quasi mi
uccidevi! E poi bella amica! Gettarmi in pasto alla famiglia Weasley
senza nessun preavviso!" E scoppiò in una risata
sincera insieme ai suoi amici come non succedeva forse da troppo
tempo. Ma
un
tossicchiare sommesso da un angolo dello scompartimento mise fine a
quel momento spensierato. Ron molto serio aveva richiamato la sua
attenzione, per niente contento di essere stato ignorato.
"Grazie Hermione, sto bene e tu?" se ne uscì con
tono volutamente acido.
"Ah si, ciao Ron. Sto bene adesso grazie". Dopodiché si
rigirò verso gli altri ma un silenzio pesante era calato
nello scompartimento. Nessuno aveva ben compreso cosa fosse
successo tra i due ma avevano preferito non impicciarsi e lasciare che
la cosa si sistemasse da sé. In effetti
non si erano lasciati nel migliore dei modi l'ultima volta che si erano
incontrati, c'era stata una litigata e poi la partenza di Hermione.
Ma il ricordo era ben vivo in entrambi. Soprattutto in Hermione che si sentiva bruciare di rabbia ogni volta che ci ripensava. Ricordava il momento in cui realizzò che Harry aveva sconfitto Voldemort nel duello finale. Si trovava vicino a Ron, che le corse incontro e la strinse forte tra le sue braccia e poi la baciò con passione. Per lei era un sogno che si avverava, era innamorata da anni di lui, che finalmente libero dall'oppressione della guerra si era deciso ad aprirsi con lei. In quel momento tutto le era sembrato così lontano, come se fossero chiusi in una bolla dove il tempo non scorreva. Poi le urla di gioia dei vincitori avevano rotto la magia di quell'istante e loro erano corsi verso il punto dove era Harry per vedere come stava e per festeggiare con lui. Nei giorni seguenti che trascorse alla Tana insieme anche a Harry, Ron era stato piuttosto scostante e quando un pomeriggio l'aveva seguito per poter parlare di quel bacio, lo trovò in giardino avvinghiato a Lavanda Brown. Il suo cuore, già provato dalla perdita di molte persone care, andò completamente in pezzi e lei corse in lacrime nella sua stanza, dove rimase chiusa fino all'ora di cena. Dopo aver mangiato, prese Ron in disparte, sotto le occhiate omicide di Lavanda e lo portò in giardino riversandogli addosso tutto il disgusto e il dolore che provava in quel momento. La risposta del ragazzo l'aveva pietrificata: "Cosa credi? Io ho appena perso un fratello, ho bisogno di qualcosa per non pensarci, per distrarmi dal dolore. Tu non hai perso nessuno della tua famiglia quindi come pretendi di venire qui a farmi la predica? Anzi dovrei essere io a essere arrabbiato con te che non mi sei stata più vicina in questo momento! Meno male che ho trovato Lavanda e non ho aspettato te!". A quel punto Hermione, dopo aver deciso che non era il caso di finire ad Azkaban per un deficiente del genere che bacia la sua migliore amica solo per distrarsi dal dolore, prese il baule che aveva preparato nel pomeriggio e dopo un breve saluto a tutti uscì dalla casa sbattendo la porta e saltò sul Nottetempo iniziando il lungo viaggio verso l'Australia. Da quel momento non aveva avuto più contatti con i suoi amici e tantomeno con Ron.
Fu Harry il primo ad interrompere
il silenzio.
"Allora Herm raccontaci tutto quello che hai fatto dopo la tua
partenza! Come è l'Australia? Come stanno i tuoi genitori?"
"Calma Harry!" disse lei divertita e riprendendosi velocemente
dai pensieri di prima "Una domanda alla volta, oppure
penserò che mi stai interrogando per conto del
Ministero!" E si lasciò andare in una lieve risata
a cui Harry si unì arrossendo leggermente. Prese
posto accanto a
Neville, vicino al finestrino. Tanto il viaggio sarebbe stato parecchio
lungo e avrebbe avuto tutto il tempo di cambiare
posto e stare vicino anche agli altri.
"Dunque i miei genitori stanno bene, ti salutano e ti
ringraziano per tutto quello hai fatto. Anzi ti hanno invitato a casa
nostra durante le vacanze di Natale! Ovviamente l'invito è
esteso anche a voi, Neville, Luna e Ginny". Calcò
volutamente il nome dei tre in modo da sottolineare che Ron non era
gradito. Tutti accettarono volentieri l'invito, visto che i Granger
avevano una bellissima baita in montagna e trascorrere da loro le
vacanze voleva dire neve e tanto divertimento! Ne avevano decisamente
bisogno!
"Dell'Australia non ti so dire granché, perché ho
visto ben poco. Dopo aver annullato l'incantesimo di memoria che avevo
fatto ai miei, gli sono stata vicina tutto il tempo per assicurarmi che
non ci fossero problemi. Poi una volta finita la "convalescenza"
abbiamo preso tutti l'aereo e ci siamo trasferiti qui a Londra".
"Voi piuttosto che mi raccontate? Cosa è successo qui
durante la mia assenza?"
"Mah niente di che - rispose Harry - il Ministero ha iniziato a
organizzare festeggiamenti e cerimonie subito dopo lo scontro finale...
Ho stretto così tante mani, ho sentito così tanti
discorsi, ho ricevuto così tante targhe che dopo un po'
avrei voluto tanto raggiungerti in Australia, e lo avrei fatto
davvero se avessi saputo dove cercarti! Per fortuna oltre ai politici
ci sono state anche persone in gamba che hanno dato inizio alla
ricostruzione e hanno avviato un programma per aiutare le persone
più colpite dalla guerra. Sai ci sono state molte vittime e
i bambini rimasti da soli come il piccolo Teddy sono molti... - in
fondo lui capiva benissimo il problema, visto che era rimasto solo
quando aveva appena un anno, e si era adoperato lui stesso in ogni
occasione, in ogni cerimonia e riunione a cui aveva partecipato,
perché quei bambini potessero crescere in un ambiente
più sereno e felice di quello che era toccato a lui".
"E poi sono iniziati i processi. Molti dei Mangiamorte che sono
sopravvissuti allo scontro finale ora sono ad Azkaban e ci resteranno
per parecchio tempo, alcuni per tutta la vita. Comunque nessuno
subirà più il bacio perché non ci sono
più i dissennatori a guardia, ma solo auror. Pensa
che perfino il vecchio Lucius adesso è
rinchiuso lì ed ha una pena molto lunga da scontare".
"Lucius Malfoy? - chiese Hermione stupita - Come è possibile
che sia stato condannato con tutti gli agganci e le conoscenze che ha?"
"Si proprio QUEL Lucius. Non so che tipo di agganci abbia, ma dopo il
duello finale, al Ministero si è scatenata una
specie di caccia al mostro e chiunque abbia anche solo avuto qualche
contatto in passato con i Mangiamorte è finito dentro,
nessuno si è salvato, o quasi. Tanta è stata
l'ansia di dimostrare che chi sta ora al potere è
estraneo al potere di Voldemort e di far vedere che sta
facendo di tutto per riportare la serenità che non
si sono fatti scrupoli di condannare persone che
semplicemente si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato!"
"Capisco - rispose gravemente Hermione, che dopo qualche
secondo di riflessione sembrò illuminarsi per una domanda
che le era sorta - Hai detto che quasi tutti i
Mangiamorte sono stati condannati. Chi è che si
è salvato?"
"Narcissa Malfoy - le rispose Harry - per lei ho garantito io
personalmente. Ricorderai di certo che è grazie a lei che ho
potuto combattere il duello finale contro Voldemort e sconfiggerlo. E'
stata lei a non rivelare che non ero morto
come tutti credevano ma che ero tornato indietro. E questo mi
è sembrato il minimo per ripagarla, qualunque siano stati i
motivi che l'hanno spinta a tradire il suo padrone".
"Quali pensi che siano stati i suoi motivi?"
"L'ho capito dopo qualche tempo, quando sono iniziati i
processi. Il marito è stato condannato subito, ma i
suoi avvocati, ovviamente i migliori sono riusciti ad evitargli il
carcere a vita, ma ci passerà ovviamente parecchi anni. Poi
subito dopo la sua assoluzione è toccata a Malfoy
junior subire il procedimento. La sera stessa della prima
udienza Narcissa è venuta a Grimmauld Place dove
nel frattempo mi ero trasferito, per pregarmi di aiutare suo figlio,
altrimenti non avrebbe avuto alcuna ragione di restare libera e avrebbe
fatto di tutto per raggiungerlo in carcere. Ti confesso che la cosa che
più mi ha colpito è stata che non ha fatto parola
per Lucius, anzi sembrava sollevata che la sua ingombrante presenza
fosse stata tolta di mezzo. Ma sembrava veramente disperata che la
potessero separare da suo figlio. Ho visto nei suoi occhi l'amore di
una madre pronta a tutto per il figlio, anche a tradire il suo padrone.
D'altronde quel giorno prima di mentire a Voldemort riguardo il mio
stato mi aveva chiesto proprio se Malfoy era ancora vivo e se era al
sicuro. A quel punto ho fatto quello che ho potuto e ho fatto assolvere
anche il figlio, anche se indirettamente questa volta, non volevo che
si sapesse in giro del mio intervento. Ho ingaggiato un bravo avvocato
che ha dimostrato come non abbia mai condiviso gli ideali dei
Mangiamorte e che è sempre stato un burattino nelle mani di
suo padre. Ovviamente tutto quello che ho appena detto non deve uscire
da questo scompartimento!"
Tutti annuirono con decisione.
Quello che Harry però non aveva raccontato a Hermione era
che aveva aiutato il giovane Malfoy anche perché era
convinto che non condividesse più gli ideali dei Mangiamorte
una volta che si era ritrovato coinvolto nella crudeltà del
loro ambiente. Ricordava quando lo aveva trovato a piangere nel bagno
di Mirtilla Malcontenta, o quando sulla Torre di Astronomia
non era riuscito ad uccidere Silente. Non era un assassino e non lo
sarebbe mai diventato. Malvagio, bastardo, razzista, cattivo,
certamente, ma assassino no, e pertanto non meritava di
passare il resto della sua vita tra le mura di Azkaban.
Sperava solo di non doversi pentire della sua scelta. Ma da quello che
aveva saputo da alcuni informatori del Ministero, i Malfoy, madre e
figlio, si erano trasferiti in una villetta nella campagna inglese
dove avevano trascorso tranquillamente l'estate.
Era stata una decisione molto saggia quella di sparire per un po'
specie dopo che si era diffusa la notizia del tradimento di Narcissa.
Nonostante la giustizia sommaria che stava applicando il
Ministero, non tutti i Mangiamorte erano stati arrestati ed alcuni
anche abbastanza pericolosi erano ancora in libertà. D'altro
canto i Malfoy erano troppo coinvolti con Voldemort perché
la comunità magica li accettasse di buon grado. Per loro
quindi era stato più sicuro uscire da sotto i riflettori per
qualche tempo.
Il viaggio proseguì abbastanza tranquillamente, tra
chiacchiere, partite agli scacchi magici, dolcetti incantati e scherzi
sicuramente provenienti dal negozio di George. Ad un certo punto
qualcosa nella tasca di Hermione iniziò a vibrare, facendola
sobbalzare sulla sua poltrona. Era il suo stemma di Caposcuola, che la
avvertiva che era il momento di infilarsi la divisa e andare nello
scompartimento dei Prefetti, per una riunione preliminare e la
suddivisione dei compiti almeno fino al termine del viaggio, sempre che
non ci fossero nuove disposizioni da parte della preside McGranitt.
Mentre si infilava velocemente la divisa avvisò i suoi
compagni di scompartimento che a breve sarebbe iniziata la riunione dei
Capiscuola e dei Prefetti e quindi era il momento di
prepararsi. E così dopo di lei, si alzò
un accigliato Ron Weasley e poi generando stupore tra gli altri
ragazzi, si infilarono velocemente la divisa appuntando la spilla da
Prefetto, anche Neville e Luna.
Hermione guardò stupita i due amici e poi li
abbracciò con affetto.
"Neville, Luna, anche voi Prefetti! Sono così contenta per
voi! Ma perché non mi avete detto niente?"
"Beh - iniziò Neville, che sebbene ormai fosse diventato un
bel ragazzo, molto alto e ben piazzato, era sempre terribilmente timido
- in realtà non ci credevo neanche io. Ogni giorno pensavo
che la McGranitt mi avrebbe mandato una lettera in cui si scusava
dell'errore e mi chiedeva di rimandargli indietro la spilla da
Prefetto..."
"Ma Neville, che diavolo stai dicendo! Tu ti meriti pienamente quella
spilla! Ti devo ricordare che durante la battaglia finale ti sei
battuto con un coraggio straordinario, e che nel momento cruciale hai
estratto la spada di Grifondoro dal cappello parlante e hai ucciso
Nagini? Ah dimenticavo, piccolo particolare ti stavano torturando... se
non ricordo male ti hanno messo in testa il cappello in fiamme... -
disse distrattamente Hermione mentre si picchiettava le labbra con
l'indice - E lo stesso discorso vale per te, Luna! Sei sempre stata
presente e pronta ad aiutare gli altri. Mi sembra giusto che
ora ti venga affidato il compito di Prefetto di Corvonero!"
Detto questo i tre uscirono dallo scompartimento, seguiti da un Ron
sempre più torvo per essere stavo volutamente ignorato da
Hermione, dirigendosi verso quello dei Prefetti.
Note dell’autore : Eccomi qui con la mia prima long-fiction, ovviamente incentrata sulla coppia Draco/Hermione.
Vorrei innanzitutto ringraziare le 5 persone che hanno messo "Be my mirror, my sword, my shield" tra i preferiti, e cioè: Dark Selene, Lily261, live in love, sakura_87 e whateverhappened
e le tre che hanno recensito: PikkulaSere, sakura_87 e whateverhappened
Grazie di cuore ragazze!
Per quanto riguarda questa ff, la trama è già tutta delineata, e una parte dei capitoli è già stata scritta. Tuttavia sarò felice di apportare tutti i cambiamenti che mi suggerirete per rendere la storia migliore.
In questo capitolo non succede nulla, è solo come un "riassunto delle puntate precedenti" in cui viene raccontato quello che secondo me è successo durante l'estate tra il 6° e il 7° anno. Confesso che non ho molto gradito che Harry non abbia finito la scuola e così eccomi qui a riportarlo tra i banchi per un orecchio.
Non so se ho esagerato nel numero tra Prefetti e Caposcuola, però almeno un Caposcuola ci deve essere e nel quinto libro sia Hermione che Ron diventano Prefetti, quindi ci devono essere anche due Prefetti. Ad affiancare in questo compito Ron ho messo Neville, perché mi sembrava giusto in qualche modo premiarlo per la sua lealtà ad Harry che lo ha portato molte volte nel corso dei sette libri ad andare oltre i suoi limiti.
Vi ricordo infine che i Thestral possono essere visti solo da chi ha visto morire qualcuno.
Detto questo non mi resta che ringraziare tutti coloro che hanno avuto la pazienza di arrivare fino a qui, e chi sprecherà un po' del suo prezioso tempo per lasciare una recensione.
Al prossimo capitolo, madamina.
Dimenticavo... Un immenso grazie al mio Gryffindor Prince, che ho obbligato a betare questa storia!