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Autore: ChrisAndreini    05/01/2015    3 recensioni
Le storie non sono esattamente come noi le conosciamo.
Esse in realtà sono diverse, intrecciate tra loro in un'unico grande mondo: Otherland.
Ma una strega potente ha deciso di richiedere la sua vendetta, e, dopo essersi impossessata di un sortilegio infallibile quanto pericoloso, ha portato tutti i personaggi dei cinque regni di Otherland in un nuovo mondo: il nostro.
Solo quattro ragazzi possono fermarla, in un'avventura che intreccia il passato con il presente, l'immaginario con il reale.
Dal capitolo 1:
"Quando l’orologio comincerà a funzionare, la tua fine sarà vicina, perderai tutto ciò che il sortilegio ti ha fatto guadagnare"
Genere: Avventura, Mistero, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Once upon a Time in Otherland

Capitolo 6: L’avventura di due ranocchi

 

“Papà non ha mai avuto quello che voleva,

 ma quello di cui aveva bisogno si! 

Lui ha avuto l'amore! 

Non ha mai dimenticato cosa è 

importante e nemmeno io lo farò!”

-La principessa e il ranocchio

 

Tiana stava preparando la colazione per quel buono a nulla del principe Naveen quando una sua amica, ospite a palazzo glielo disse, dopo averlo sentito dal re in persona, mentre curiosava tra i corridoi del palazzo.

Al momento rimase di stucco, poi le venne una voglia irrefrenabile di fare ciò che non aveva mai avuto il coraggio e la compostezza di fare: sbattere il piatto della colazione in faccia al principe.

Tiana era una giovane ragazza, cameriera personale del giovane principe Naveen di Valdonia.

Lo detestava con tutto il cuore, e al suo odio si aggregava anche il maggiordomo personale del principe, Nathaniel.

Solo che a differenza del maggiordomo lei rispettava il re e i due principi.

O almeno cercava di dare una buona impressione, nonostante fossero davvero la peggior specie di persone.

La regina era stata davvero una persona rispettabile, ma era morta circa un mese prima.

Lo faceva per guadagnare abbastanza soldi per realizzare finalmente il suo sogno, e le mancava davvero poco per raggiungere il suo sogno.

Purtroppo quel giorno le arrivò uno scomodo intoppo.

-E perciò, capiscimi, Tia, se il re disereda il principe non potrò più venire qui a trovarlo, e come farò poi a sposarlo- si stava lamentando Charlotte, l’amica sopracitata.

-Charlotte, vedila da un punto di vista positivo, se il re lo disereda sarà in cerca di nuova fortuna, e potrà cadere dritto dritto nelle tue braccia. Anche se non capisco cosa tu ci trovi in lui- Tiana era molto entusiasta della notizia, ma non sapeva ancora cosa ciò avrebbe comportato per lei.

-Ora che mi ci fai pensare… OH! Potrebbe essere una fantastica possibilità! Oh Tia, Oh Tia, OH TIA!!! E’ una fantastica possibilità!! Anche se mi dispiace molto per te… magari posso chiedere a papone se può assumerti lui, anche se non vuole assumere amici- volteggiando allegramente eccitata per la stanza, si fermò pensierosa, sopra il tavolo dove Tiana cercava di lavorare.

-Assumere… ma di che stai parlan…- un lampo di consapevolezza la fece sbiancare -… do?- 

-Ah, non te l’ho detto? Se Naveen viene diseredato non servirà più una cameriera e un maggiordomo per lui personali, perciò verrete licenziati- lo disse con grande mortificazione, e Tiana rimase a bocca aperta, furente.

-Licenziati?! No, Charlotte, devi aver capito male, non possono licenziarmi, non ora che sono così vicina- si lamentò, Charlotte alzò le spalle.

-Lo spero tanto per te, sarebbe brutto non vederti più- le mise una mano sulla spalla, ma Tiana era troppo sconvolta e spaventata per rispondere, e sperò con tutto il cuore che la sua amica si fosse sbagliata.

 

Purtroppo andò esattamente come Charlotte aveva predetto, e nonostante vennero sbattuti tutti insieme fuori, Naveen non cambiò minimamente atteggiamento.

-Cameriera… Tessa, trovami un posto per questa notte. Norris, prendi le mie cose- ordinò ai due licenziati, che lo guardarono storto, la ragazza con odio mentre il maggiordomo con fastidio.

-Uno: Il mio nome è Tiana e il suo è Nathaniel;

Due: Se non l’avessi notato siamo stati licenziati, e non dobbiamo più fare niente per te, specialmente…- venne interrotta da una valigia praticamente sbattuta addosso a lei da Nathaniel.

-Non lamentarti, è comunque un principe e può renderci la vita un inferno- le sussurrò all’orecchio, in tono remissivo -Inoltre ho un’idea per sbarazzarci di lui una volta per tutte- aggiunse poi, leggermente malefico.

-Allora non vedo proprio l’ora che tu la metta in pratica- sibilò la cameriera, arrancando sotto il peso delle valige del viziatissimo principe.

-Non temere, è un piano che funzionerà- la rassicurò sicuro lui.

 

***

-Anna, potresti per favore consegnare tu l’ordinazione del tavolo tre? devo finire i bignè per l’arrivo del signor Diaz- chiede Tessa a Roxanne.

-Oh… io… non posso uscire dalla cucina- ribatte titubante la ragazza in incognito.

-Ti prego, solo per oggi, è l’ordinazione di Nick Ward, e più lo evito meglio è per tutti- la supplica Tessa.

-Oh, beh…- Roxanne osserva cauta fuori dalla porta delle cucine, e nota che non c’è nessuno che conosce. In effetti non c’è molta gente, per fortuna.

-… d’accordo- acconsente poi, un po’ titubante.

-Grazie, sei un angelo- 

Roxanne sorride, poi prende il piatto, controlla di non essere in disordine e nn avere macchie di cibo, poi esce, cauta, e si avvia in tutta fretta verso il tavolo tre, pronta a fare il suo dovere.

Nick Ward è un abituale cliente della locanda, ci viene ogni mercoledì alla solita ora, e stranamente il suo orario coincide sempre con quello del signor Diaz e della figlia Caroline, anche se questa settimana i due sono in ritardo.

-Ecco qui la sua ordinazione, signor Ward- enuncia Roxanne con un gran sorriso, posando il piatto di fronte al cliente, che posa la chitarra da un lato e la guarda con un sorriso seducente.

-Sei nuova qui? Non ti avevo mai vista- 

-Beh, si, più o meno. Sono qui da una settimana e mezzo, circa, ma non mi vedo perché non esco mai dalla cucina, io…- la porta si apre, e senza neanche concludere la frase Roxanne si precipita nuovamente in cucina, spaventata dalla possibilità che sia sua madre o qualcuno che la riconosca.

Nick, giratosi un attimo per vedere i nuovi arrivati, quando torna ad osservare la nuova cameriera resta un attimo confuso nel constatare che è sparita in meno di un nanosecondo, poi, alzando le spalle, si mette a mangiare.

Dopotutto c’è una sola cameriera che gli interessa, peccato che sia una tipa di gusti difficili.

-Tess!!!- come di consueto è arrivata Caroline, che si precipita in cucina a salutare la sua migliore amica.

-Tess!!- entra spalancando la porta che per poco non colpisce Roxanne in pieno volto.

-Caroline, non puoi stare qui. Sai quanto è rigido il signor Davis- la rimprovera Tessa, anche se da come lo dice sa già che le parole non serviranno a niente.

-Lo so, lo so, ma c’è una grande notizia! Oh, ciao Emma!- Caroline saluta sorridente Roxanne, che la guarda un po’ confusa e si gira per constatare che non c’è nessun altro oltre a lei.

-Il suo nome è Anna- sussurra Tessa al suo orecchio.

-Oh, scusa, Ella- 

-Ann… vabbè, lascia perdere, che grandi notizie ci sono?- chiede Tessa, prendendo il vassoio con i bignè già pronti per il signor Diaz e avviandosi dall’uomo, con un sorriso.

-Salve signor Diaz, la sua solita ordinazione- gli offre il vassoio.

-Grazie Tessa, sei sempre efficiente. Caroline, mettile la solita mancia- 

Roxanne osserva la scena molto circospetta, ha appena iniziato “Il principe Ranocchio” e deve dire che questa scena gli ricorda in qualche modo l’atmosfera che ha respirato leggendo l’inizio.

-Come mai alcuni di noi devono aspettare mentre altri non devono neanche ordinare?- chiede Nick a Tessa, con sguardo sexy, lei si irrigidisce, e si volta a guardarlo con un falso sorriso, irritata.

-Alcuni di voi non son clienti abituali- risponde, poi torna ad ignorarlo, e con il vassoio del signor Diaz fa per tornare in cucina.

-...O non sono il capo di tua madre- sussurra Nick tra se, mangiando un altro boccone.

Caroline si porta una mano alla bocca, sconvolta, persino per lei che ha una cotta per lui da anni questa insinuazione sembra troppo.

Tessa si immobilizza, poi si gira lentamente verso di lui.

-Come, prego?- chiede, in tono rigido.

Lui la guarda dall’alto in basso, rilassato, poi ripete, con calma.

-O non sono il capo di tua madre- come sfidandola a fare qualcosa.

Passano alcuni secondi di silenzio totale, poi, proprio mentre Tessa sta alzando il vassoio per tirarglielo in testa viene bloccata da Roxanne, che la prende per il polso.

-Tessa, la torta di mele sta bruciando nel forno, c’è bisogno del tuo aiuto- le prende il vassoio tra le mani e con grande disinvoltura si mette a pulire uno dei tavoli.

-Si, Anna, vado subito- respirando profondamente Tessa si avvia verso le cucine.

Roxanne finisce di pulire il tavolo e torna in cucina con tranquillità, sperando con tutto il cuore che il signor Diaz non l’abbia riconosciuta.

E’ il capo di tutti i negozi d’abbigliamento e tessitura della città, perciò anche della bottega della sarta Carmen Wood, la madre di Tessa. E’ anche venuto a cena un paio di volte dal sindaco, ma solo per parlare di lavoro, e Roxanne l’ha visto sempre di sfuggita.

-Chi era quella?- chiede alla figlia.

-Annette, credo. La nuova cameriera della locanda- risponde Caroline, il padre lascia perdere e si mette a mangiare, mentre Caroline poi si avvia verso Nick.

-Senti, caro, prova a far soffrire di nuovo la mia migliore amica e ad insinuare cose del genere e ti assicuro che la tua carriera da musicista Jazz da quattro soldi verrà messa a dura prova- lo minaccia, incrociando le braccia e alzando poi la testa per avviarsi in cucina.

Nick rimane molto sorpreso da questo comportamento così secco di Caroline. Lei è sempre esuberante, iperattiva, allegra, mai arrabbiata e ha una cotta per lui da che ne ha memoria.

Eppure ha preso con decisione le parti della persona che piace a lui, a modo suo.

Talecountry è proprio strana!

-Tess! Stai bene? Lo sai che io so che lui non sta dicendo la verità, non fare in modo che lui ti metta queste cose in testa. Devi solo ignorarlo, come hai detto a me di fare- appena entra inizia a girarle intorno cercando in tutti i modi di farla stare meglio, mentre lei, a denti stretti, continua a lavorare.

-Mi avrebbe fatta licenziare, più o meno come anche tu stai facendo, vi siete messi d’accordo per caso?-  chiede all’amica, mentre esce per servire un’ordinazione al tavolo sette, posto fuori dal locale.

Roxanne segue la conversazione uscendo un attimo dal retro e facendo il giro della locanda.

Caroline resta un attimo ammutolita, e ferma, ma si riprende quasi subito.

-So che non lo stai dicendo davvero? Comunque ti dovevo dare una grande notizia, no?- cerca di cambiare argomento, per distrarla, sempre girando e muovendosi come una farfalla iperattiva.

-Non mi interessa, devo lavorare, e non puoi sempre distrarmi- le urla contro, scansandola per poi fare per rientrare.

-Ma che altro posso fare, tu sei sempre a lavoro. L’unico modo che ho per vederti e venire qui. Credi davvero che a me piacciano i bignè o i cornetti? Sono a dieta, lo sai. E posso venire solo una volta a settimana con mio padre, dato che il resto del tempo è impegnato e io devo fare i corsi di recitazione. Non posso vederti se non qui. E sei la mia migliore amica- la bionda abbassa la testa in tono ferito, e Tessa si gira verso di lei, desolata.

-Lo so, mi dispiace, solo che lui… è troppo seccante, e io… io…- sospira -… puoi perdonarmi, Carol?- chiede all’amica, che facendosi tornare il sorriso l’abbraccia di slancio.

-Allora, qual è la grande notizia?- chiede poi Tessa.

-Ho seguito il tuo consiglio. Smetterò definitivamente di essere ossessionata da quel montato musicista indipendente- si porta indietro i capelli con fare molto soddisfatto di se, e Tessa non poteva sentire notizia migliore… e più strana.

-Davvero?- chiede, incredula.

-Si, ho deciso di piantarla ieri sera, alle otto e mezza circa. Mi è venuto… come uno sblocco. So che è un po’ strano, ma credo che Nick debba stare con una persona che ami e che lo ami. Ed io… credo di non aver mai provato niente di reale per lui. Strano a dirsi, vero?- Caroline sembra molto confusa, ma il sorriso le torna quasi immediatamente.

-Sono molto felice di sentirlo, finalmente non ti fai più abbindolare dalla sua bella faccetta- e quando Tessa rientra nel locale gli lancia un’occhiata molto maligna.

Una persona non molto felice di sentirlo è invece Roxanne, che sentendo che la donna ha dimenticato il suo eterno amore alle otto e mezza della sera precedente inizia a sudare freddo, perché alla stessa ora lei ha iniziato “Il principe ranocchio”.

***

-Ora ti metti a remare anche tu. E’ colpa tua se siamo finiti in questa situazione!- ordinò Tiana a Naveen. Erano rane da un’ora e lui continuava a trattarla come fosse sua cameriera personale.

-Ah, ti prego, cameriera. Non sono io che complottavo alle mia spalle- la insultò lui, in tono tranquillo, mentre suonava una chitarra di fortuna creata con ragnatele e legnetti.

Lei si impose di restare calma.

-Se io avessi complottato alle tue spalle l’uomo ombra NON avrebbe trasformato anche me. La mia sola colpa è quella di essere stata BUONA con uno che mi ha sempre trattata come spazzatura!!!- per accusarlo smise di remare, e Naveen la guardò dall’alto in basso.

-Cameriera, è meglio se continui a remare, o non arriveremo mai dall’uomo della luna- le suggerì. Lei strinse convulsamente i pugni.

-Calma, Tiana, calmati- si disse tra se.

-E parlare da sola è anche un segno di pazzia, probabilmente la trasformazione te la sei andata a cercare- commentò il principe poi.

Tiana fece per fiondarsi su di lui presa dall’ira, ma venne bloccata da una voce allegra.

-Hey, come andiamo? Sbaglio o state cercando L’uomo nella luna?- chiese una voce alla riva, che attirò l’attenzione dei due spaventati neo-ranocchi.

-Noi… noi…- Tiana non sapeva che cosa dire al ciuco parlante appena spuntato. Era un mostro (nel senso razziale del termine)!

-Perché cercate l’uomo nella luna se siete mostri?- chiese nuovamente il ciuco, leggermente confuso, piegando la testa.

-Tieniti forte amico orecchiuto. Non siamo mostri, noi siamo persone umane- rispose Naveen, con molta poca intelligenza.

Tiana si prese la testa tra le mani.

Non si poteva andare in giro in una palude di mostri dicendo di essere esseri umani e sperare di raccontarlo. Erano pur sempre in guerra!

-Oh, avevo sentito di mostri trasformati in esseri umani, ma mai di esseri umani trasformati in mostri. Comunque credo dovreste rivolgervi alla divinatrice. Ha aiutato Shrek, non vedo perché non dovrebbe aiutare anche voi- il ciuco fece loro cenno di seguirli, mentre i due ranocchi si guardarono confusi.

-Un momento, ma Shrek non è il re di Molto, Molto Lontano?- chiese Tiana, confusa.

-Ehm… forse… non posso parlarne. Comunque sono Ciuchino, piacere. Sono qui a Maldonia…- venne interrotto da Naveen e Tiana insieme.

-Valdonia!- lo ripresero -Molti confondono il nome, alcuni la chiamano Maldonia…- cominciò Tiana -… o Andalasia, molti l’hanno chiamata così per un periodo di tempo- continuò offeso Naveen. -Quello era uno stupido errore, come quella volta che qualcuno la chiamò Puffolandia- lo riprese Tiana.

-Comunque alcuni la chiamano Weaselton- 

-O Venice- 

-O Cinandonia, che poi era solo il nome della scuola di Kung Fu-

-Ma il suo vero nome è Valdonia, dalla famosa fondatrice Valka Bludvist- concluse infine Tiana. Ciuchino restò un po’ zitto, poi continuò il suo discorso come se niente fosse.

-…sono qui a Maldonia con Shrek e Fiona per una vacanza che i due si sono voluti prendere. Non volevano che io e Gatto venissimo, perciò Shrek ci ha buttati fuori casa. Comunque Gatto deve essere qui…- mentre il suo “Ehm… forse…” veniva giocato in meno di un secondo, Naveen venne preso con grande rapidità da un gatto che indossava degli stivali.

-AHHHH! Cameriera!!!- urlò il ranocchio.

-Gatto, non fargli del male, sono degli umani trasformati in ranocchi- si lamentò Ciuchino.

-Perdoname, el ciuco. Ma mi es mui affamato- si lamentò il gatto.

-Mettilo giù- gli ordinò Ciuchino.

-Io sono il principe Naveen di Valdonia, ed esigo che tu mi lasci andare- ordinò Naveen.

-Un principe rana?- chiese confuso il gatto.

-Un principe diseredato senza diritti di comando rana- corresse Tiana, maligna.

-Puoi mangiarlo senza problemi, guarda, a me ha creato solo guai- continuò poi, e il gatto fece per eseguire, ma venne interrotto da Ciuchino.

-Eh no! Se è un principe dobbiamo aiutarlo-

-Ma es deseredato- obiettò il gatto, tenendolo fermo.

-Infatti, è diseredato- gli diede man forte Tiana.

-A nessuno interessa il mio parere?- chiese isterico Naveen.

-No!- risposero tutti e tre insieme.

 

Alla fine Ciuchino vinse e convinse anche il gatto ad accompagnarli verso la divinatrice, che in precedenza aveva già aiutato Shrek con una pozione per farlo diventare umano, ma questa è un’altra storia, e la si dovrà raccontare un’altra volta.

Nel frattempo, a molte miglia di distanza, un oscuro uomo stava sgridando il servitore poco ubbidiente.

-L’avete fatto scappare! Ho bisogno del suo sangue per ricaricare l’amuleto. Mi spieghi con che coraggio chiedi il mio aiuto se poi non riesci ad intrappolare una rana e ucciderne un’altra?!- si rivolgeva a Nathaniel carico d’ira il dottor Facilier.

-Erano vi_viscidi e sal_saltavano da tutte le parti. I_io non credevo che fossero così im_importanti- balbettò Nathaniel, spaventato a morte.

Avrebbe dovuto imparare a non fidarsi degli stregoni, ma non riusciva a fare a meno di cercare una sorta di protezione nel potere.

-Sei una vera delusione!- gli puntò un dito contro e l’uomo si ritrovò circondato da ombre oscure.

-Si_signore, il piano è ancora valido, ba_basta solo ritrovarli- provò a suggerire balbettando Nathaniel.

-Certo che è ancora valido, ma dovrò rivolgermi alle ombre dell’aldilà, e odiano essere disturbate- Facilier guardò il maggiordomo grassoccio con sguardo freddo e duro, che lo fece tremare fin dentro le ossa.

-Sappi solo che la pagherai, Nathaniel, anche se ora non ne ho il tempo- e con questa minaccia, l’uomo ombra scomparve in un vortice nero di pura oscurità.

***

Roxanne è tornata a casa ed è in camera a leggere in tranquillità.

Sua madre è in cucina a preparare la cena, che verrà servita momenti, purtroppo, e che la distoglierà dalla lettura che si sta facendo sempre più interessante.

Le arriva un messaggio sul cellulare, e si stacca un attimo dal libro per controllare il mittente.

Harry: “Ehi, allora, colazione alla solita ora domani?” non riesce a trattenere un grande sorriso.

Con suo grandissimo stupore è riuscita in circa una settimana e mezzo a fare amicizia con Harry, e non solo, anche con Fred e Marlene, e fanno colazione insieme quasi ogni mattina.

Hanno accettato senza problemi il nome in codice e Fred ha anche commentato che il cognome le sta molto bene, facendola arrossire leggermente.

Insomma, Jack Frost è stato finora il personaggio di certo più affascinante, non che ci fosse poi molta concorrenza tra Shrek, Naveen e Azzurro.

Ah, certo, anche Hiccup è un bel personaggio, ma Jack ha quella traccia di mistero e malinconia che lo rende davvero affascinante.

Quanto vorrebbe conoscere il suo passato, ma purtroppo ancora non è arrivata a quella storia, sempre se ci sia, in effetti.

Spera vivamente di si.

Risponde affermativamente al messaggio di Harry, e pregusta già una bella colazione il giorno dopo.

Le cosa stanno andando davvero molto bene, e sua madre non sospetta niente.

O almeno così crede.

-Roxanne, vieni subito, voglio farti conoscere una persona- la chiama la voce squillante della madre.

Lei sospira, nasconde il libro sotto una mattonella rimovibile del pavimento, e si avvia tranquilla verso la cucina, senonché, scendendo le scale, sente una voce familiare.

-Non capisco, signora sindaco, perché mi vuole far conoscere sua figlia, dopotutto sono solo la cameriera che le ha portato la cena- 

“Tessa?!” dopo una settimana e mezzo che ci lavora a stretto contatto non può non riconoscere quella voce.

-E’ importante che mia figlia non faccia la maleducata e riconosca il merito di chi fa dei grandi servizi per noi. Ultimamente la vedo molto altezzosa- risponde pratica Norma Goth.

-Roxanne, stai arrivando? La signorina ha fretta- con un sorriso soddisfatto e trionfante che Tessa non riesce a capire chiama nuovamente la figlia, che cercando di non far trasparire l’ansia che le attanaglia le viscere, assume il sorriso più tranquillo del suo repertorio ed entra in cucina.

Tessa assume un’espressione confusa, ma prima che possa dire qualcosa Roxanne si precipita a stringerle la mano e presentarsi.

-Salve, io sono Roxanne Goth, la figlia del sindaco- mentre con gli occhi cerca di dirle “Non dire a mia madre che lavoro con te, ti prego”

Tessa sembra capire il messaggio, e risponde in un tono che non lascia trapelare emozioni.

-Piacere di conoscerti, io sono Tessa Wood, e lavoro al Vampire’s café- 

-Oh, deve essere un bel posto, mia madre non mi lascia andarci, però- 

-Avrà le sua buone ragioni. Ha davvero una splendida figlia, signora sindaco- quando Tessa si rivolge nuovamente a Norma non può fare a meno di notare con sospetto che l’espressione soddisfatta e trionfante ha lasciato posto a un’espressione contrita e delusa.

-Grazie, Roxanne, ora va a lavarti le mani, stiamo per cenare- ordina alla figlia, guardando Tessa.

-Certo madre, vado subito- si avvia verso il bagno al piano di sotto, e alle spalle della madre mima con le labbra un “grazie” e con le dita le fa segno “Ti spiego dopo”

-Allora io vado, arrivederci signora Goth. Spero che la cena sia di vostro gradimento- continuando a mostrare massima estraneità riguardo alla collega, Tessa si avvia alla porta, ma la signora Goth le si para davanti, con sguardo molto serio.

-Sai cara Tessa, non è un mistero che a te servano soldi per aprire un ristorante tutto tuo- Tessa resta zitta, e Norma continua.

-Quindi un piccolo aiuto potrebbe solo farti comodo, no?- 

-Arrivi in fretta dove vuole arrivare perché ho fretta- taglia corto Tessa, mantenendo un tono abbastanza rispettoso.

-Mi è giunta voce che mia figlia stia iniziando a frequentare gente non molto raccomandabile. Mi è stato riferito anche che è stata vista al Vampire’s café, tu hai visto niente?- chiede, in tono indagatore.

-No, non l’avevo mai vista, me lo ricorderei- risponde Tessa alzando le spalle.

-Se mai dovessi vederla, dimmelo, e ti darò un compenso, oltre a mettere una buona parola su di te con il signor Black- Tessa inorridisce leggermente a quella proposta, è totalmente ingiusto, ma cerca di non darlo molto a vedere.

-Ok, signora Goth, ma non credo che servirà, sembra una brava ragazza- cercando di essere il più spontanea possibile, Tessa supera il sindaco ed esce dalla porta.

-Non serve dirle che se non mi dirà qualcosa il suo sogno non si realizzerà mai, vero?- sono le ultime parole che Tessa sente e che la fanno rabbrividire.

Non risponde, e procede sulla sua strada, diretta verso la locanda.

 

Il giorno dopo Roxanne, disdetto l’appuntamento con Harry e gli altri, raggiunge il Vampire’s café poco prima di entrare a scuola per parlare con Tessa.

-Tessa, ci sei?- entra dal retro, e viene accolta dalla ormai familiare figura.

-Ciao Anna, come va? Non credevo cominciassi il turno a quest’ora. Non hai scuola?- chiede la cameriera come se niente fosse.

-Si, ho scuola, ma dovevo parlarti di ieri- risponde Roxanne, ansiosa.

-Ieri? Ah, si. Riguardo a quello che è successo con Nick Ward, grazie mille, sei stata molto gentile e non lo dimenticherò- la guarda con un sorriso e uno sguardo eloquente, ma Roxanne ci mette comunque un po’ a capirlo.

Poi spalanca gli occhi sorpresa e con un sorriso commosso abbraccia Tessa di slancio.

-Grazie, grazie, grazie-

-E’ il caso che tu vada a scuola, Anna- con un grande sorriso le da una pacca sulla spalla, e velocemente Roxanne si precipita a lezione, prima del suono della campanella.

Tessa spera solo di non pentirsi del proprio altruismo.

***

Il viaggio verso la divinatrice fu pieno di ostacoli, e vennero persino attaccati da delle ombre oscure a circa un chilometro dalla meta. Ombre che vennero sconfitte da Tiana con un ramo fiammeggiante acceso in fretta.

Il rapporto tra le due ranocchie divenne molto stretto, parlarono dei loro sogni, del loro passato e di loro stessi.

Tiana capì che tutta l’arroganza del principe derivava dalla paura di non essere all’altezza, che il padre lo aveva sempre trattato come un debole, e che era merito solo della madre se non era stato cacciato prima.

Naveen capì che la ragazza aveva perso il padre in giovane età, e che stava facendo dei sacrifici incredibili per realizzare il loro sogno: aprire un ristorante tutto loro.

Quando arrivarono dalla divinatrice fu quindi per loro quasi un momento triste, perché Tiana sapeva che lui non appena fosse tornato umano avrebbe sposato la sua amica Charlotte, e lei sarebbe stata assunta da loro e avrebbe ricevuto dei soldi per l’aiuto, come lui le aveva promesso.

All’improvviso il suo sogno non sembrava più tanto perfetto.

-Allora, ragazzi di cosa avete bisogno?- chiese la capra, seduta accanto al fuoco.

-Noi, ecco, vorremmo tornare umani, e Ciuchino e Gatto ci hanno detto che lei può aiutarci- rispose Tiana in tono leggermente tremante.

-Ah, Ciuchino e Gatto, che grande piacere rivedervi, come stanno Shrek e Fiona?- chiese la divinatrice, girandosi nella loro direzione e facendo un sorriso ai due mostri.

-Stanno mui bueno, ma lei già sa quiesto- rispose il gatto.

-In effetti già lo sapevo, ma è bello sentirselo dire. Peccato solo per… vabbè, manca ancora del tempo. Allora, Tiana e Naveen di Valdonia, volete tornare umani, vero?- chiese la divinatrice, squadrandoli.

Tiana non era poi molto convinta delle capacità della vecchia capra.

Insomma, tutti ad Otherland sapevano che l’Uomo nella Luna era il migliore sotto questo punto di vista, o meglio, tutti gli umani.

Iniziava a chiedersi quanto ci fosse di vero in tutto quello che sapeva.

-Oh, Tiana, tutti abbiamo delle informazioni a metà, ma su quello che pensi non ci piove: l’Uomo nella Luna è molto più potente di me- rispose la divinatrice alla domanda non posta.

-Io non…- provò  a ribattere la ranocchia, ma la divinatrice la interruppe, ridacchiando.

-Non preoccuparti, cara, io sono la divinatrice, so cosa pensa la gente e conosco il futuro. Gli incantesimi non sono il mio forte, ma aiuto chiunque me lo chieda. A prescindere da cosa pensi di me, e poi trovo che tu sia una ragazza molto in gamba, e vi dirò il modo per spezzare l’incantesimo, anche se avrebbero potuto dirvelo tranquillamente i due mostri qui davanti a voi- guarda Gatto e Ciuchino, che si guardano confusi.

La divinatrice alza gli occhi al cielo.

-Vi do un indizio: è l’antidoto per ogni cosa, che sia semplice o gravosa, lo utilizzano proprio tutti…- cominciò la divinatrice.

-…ricchi, poveri e farabutti- concluse Ciuchino, continuando però ad essere confuso. La divinatrice lo guardò sospirando.

-Suvvia, ci sei quasi- lo incoraggiò.

-Oh, divinatrice, mi lo sa, mi lo sa- Gatto alzò la mano, mentre le due rane continuavano ad essere confuse come non mai, facendo passare lo sguardo dalla divinatrice ai due amici mostri.

-Ok, Gatto, qual è la risposta?- la divinatrice concesse la parola al gatto con gli stivali, che guardò Ciuchino con sguardo di superiorità.

-Es mui semplice: un… pesce fresco- rispose, nella sala calò il silenzio.

-No, ora ricordo, è… una lasagna- lo contraddisse Ciuchino, guardando speranzoso la divinatrice.

-Non impareranno mai- con un sorriso intenerito la divinatrice li lasciò a battibeccare su cosa fosse meglio tra lasagne e pesci e condusse i due ranocchi davanti al fuoco.

-L’antidoto per ogni magia oscura è sempre qualcosa che sia abbastanza puro da cancellarla, così come il controincantesimo per qualcosa di davvero buono è un gesto di malvagità superiore alla bontà- gli confessò.

-E sarebbe?- chiese Naveen, confuso. Tiana cominciava a capire.

-Un atto di vero amore- rispose la divinatrice -Quindi credo sia il caso di tornare in città se volete trovare Charlotte prima che sposi Nathaniel che ha preso le tue sembianze- aggiunse poi, lanciando un’occhiata obliqua a Tiana, che a sentire la divinatrice parlare di Charlotte rimase delusa.

Insomma, è vero che Naveen le aveva detto che aveva intenzione di prenderla in moglie, ma aveva creduto che non fosse poi vero amore. Credeva che lui lo facesse solo per i soldi.

Anche Naveen sembrava poco contento di questa notizia.

Mentre Tiana abbassava lo sguardo lui le lanciò un’occhiata carica di rimpianto, poi si rivolse alla divinatrice.

-Si, andiamo, puoi aiutarci a trovare un mezzo per condurci presto lì?- chiese, speranzoso.

-Certo che no. L’unico modo per raggiungere il vostro obiettivo è pensarci da soli- con sguardo enigmatico la divinatrice li spedì dentro il fuoco dove si aprì un portale che li condusse nel luogo dove avevano trovato Ciuchino e Gatto.

-Quella donna! Lo sapevo che dovevamo rivolgerci all’Uomo nella Luna!!- si lamentò arrabbiata Tiana.

-Credo che il termine corretto sarebbe “capra” più che “donna”, o “mostro” se vogliamo- la corresse Naveen.

Tiana gli lanciò un’occhiataccia.

-Ma ora non è importante, ok?- il ranocchio si guardò intorno.

-Allora, come torniamo a Valdoniaaaaaaaaaaaaaaaah- prima che potesse fare alcunché venne preso da altre anime oscure, e Tiana non riuscì a fare niente per liberarlo, così, presa da un istinto suicida, si attaccò ad una di esse, per farsi trasportare da Facilier.

In qualche modo sarebbero tornati nel regno… insieme.

 

-Aspetti, dove sono Tiana e Naveen?- chiese Ciuchino alla divinatrice, dopo essersi accorto che lei tornava dal focolare senza averli accanto.

-Oh, non dovete più preoccuparvi di loro. Se le mie predizioni sono esatte avranno il loro atto di vero amore prima della mezzanotte. Siete stati bravissimi a portarli qui da me. Volevo proprio conoscere la prossima regina di Valdonia- e con questa frase enigmatica la Divinatrice dette una lasagna a Ciuchino e un bel pesce al gatto, poi li fece tornare con un portale da Shrek e Fiona, che, ne era certa, a quel punto si erano preoccupati non poco della scomparsa dei due animali parlanti. 

***

Sono passati un paio giorni e Tessa non ha dato segni di riconoscere Roxanne come la figlia del sindaco con nessuno, e la ragazza non può che sentirsi in debito con lei per il suo altruismo.

Nel frattempo la ragazza ha quasi finito la storia del principe ranocchio, e quando ha letto che il sogno di Tiana è lo stesso di Tessa non ha potuto fare a meno di confrontarle in tutto, e deve ammettere che sembrano davvero la stessa persona, anche se Roxanne è consapevole del fatto che Tiana sia solo il personaggio di una storia, e che non esiste davvero.

Non ha potuto fare a meno di notare anche che Nick Ward, che in questi giorni ha iniziato a comportarsi davvero male con Tessa, le ricorda davvero tanto Naveen, e dato che inizia a tifare molto per Tiana e Naveen come coppia non può fare a meno di notare che Nick sembra comportarsi così solo per cercare di attirare l’attenzione di Tessa, e che, come Naveen nella storia, che è dopotutto solo una storia ma può dare degli insegnamenti, potrebbe essere molto meglio se solo abbassasse la corazza di arroganza che forse, e Roxanne sottolinea il forse nella sua mente, ha costruito solo per paura di non essere all’altezza.

Cerca di non pensarci molto, dopotutto ha già i suoi bei problemi tra lavoro, scuola e segreti.

Non esce mai dalla cucina perché la prudenza è davvero importante con sua madre che si fa ogni giorno più sospettosa, ma osserva le cose dalla finestrella della porta che da sui clienti.

In questo momento Tessa sta servendo a Samson Sullivan, che fregandosene di tutte le regole ha portato dentro sia il gatto che il cane.

-Allora, un piatto di pesce per Boot, uno di lasagne per Chuck e quindi immagino che il pollo sia per lei, signor Sullivan- accarezza il gatto e il cane, poi con un saluto al loro padrone torna in cucina.

-Lasagne al cane e pesce al gatto?- chiede Roxanne, sconvolta.

-Si, lo so che sembra strano ma Chuck e Boot lo prendono sempre e non è mai successo niente- Tessa alza le spalle, sorridendo -Le tartine sono pronte?- chiede poi, Roxanne si affretta a prenderle e a sistemarle sul piatto per farle servire dall’amica.

Ma in testa ripensa a Ciuchino e Gatto, che proprio nella scena letta quella mattina additavano esattamente quei piatti come loro preferiti.

La sua attenzione viene attirata da Nick Ward, che entrando in cucina con il suo piatto (da quando ha avuto quella lite con Tessa mercoledì viene ogni giorno) per poco non la fa finire a gambe all’aria.

-Ma che diavolo ti prende, possibile che devi sempre cercare di rovinarmi la vita?!- esclama urlando la donna, recuperando in extremis le tartine.

Roxanne rimane molto ammirata dalla sua abilità, ma non ha tempo da perdere se vuole evitare che Tessa venga licenziata per oltraggio a un cliente.

-Signor Ward, posso fare qualcosa per lei?- chiede parandosi tra lui e Tessa.

-Si, certo, puoi levarti dalle scatole perché devo parlare con la cameriera qui presente- fa un cenno a Tessa con un sorrisino molto irritante.

Roxanne si impone di restare calma.

-Se ha una critica da fare sul piatto può rivolgerla a me. Sono io che ho preparato la sua ordinazione- mente spudoratamente, con grande, inaspettata, credibilità.

Sia Nick che Tessa restano ammutoliti.

-Tessa, le tartine- ricorda all’amica, che si affretta ad uscire.

-Allora, hai qualche commento da fare?- chiede a Nick, che non sa più che dire.

-Io… si vede che le hai fatte tu, sono meglio del solito- prova a riprendersi.

-Sei molto gentile, lo dirò a Tessa, allora- risponde Roxanne con un sorriso.

-Aspetta, ma…!- prova a ribattere Nick, ma Roxanne gli metta un dito davanti alla bocca per zittirlo, lasciando perdere il sorriso e guardandolo dura.

-Smettila di fare così- gli ordina, secca.

-Chi sei tu per dirmi cosa devo fare. Sei una bimbetta che frequenta ancora l’asilo- con queste parole sputate in faccia alla ragazza si volta per andarsene.

La sua arroganza e faccia tosta non irritano Roxanne, che più che altro lo compatisce.

-L’unico bambino dell’asilo che vedo sei tu- sussurra con semplicità, più a se stessa che a Nick, che però si blocca.

-Come, prego?- chiede, rigirandosi.

Roxanne decide di rischiare, anche se le sue supposizioni potrebbero rivelarsi del tutto inesatte.

-Smetti di nasconderti dietro un velo di arroganza solo per nascondere il fatto che hai paura di non sentirti all’altezza- sa che molto probabilmente ha detto la più grande stupidaggine del mondo, e l’espressione di Nick non fa che confermare la sua ipotesi.

Passano alcuni secondi di puro silenzio, poi, quando Roxanne si volta per andare a controllare se la crostata si sta bruciando, Nick parla di nuovo.

-All’altezza di cosa, esattamente?- chiede, cercando di fare il duro, ma la voce gli esce leggermente tremante.

-Credo sia una domanda alla quale devi risponderti da solo. Comunque smetti di ferire Tessa- e detto questo la ragazza si rimette ai fornelli, con un chiaro segno di congedo.

Nick Ward, pensieroso, se ne va.

E non disturba più Tessa.

***

Facilier era un avversario infido, questo Tiana l’aveva capito fin da subito.

Era in vita da molti più anni di quanti ne dimostrasse, e aveva forze sotto il suo comando di grandissima potenza distruttiva.

Lei invece era una semplice diciottenne trasformata in una rana, e non aveva nessuno al suo fianco, dato che Naveen era in una gabbia poco lontano.

Era riuscita a non farsi ancora vedere dall’uomo ombra, ma non aveva molo ottimismo riguardo alla sua sopravvivenza.

Dopotutto Facilier aveva detto chiaro e tondo che lei non serviva al piano di conquista di Valdonia, perciò non avrebbe avuto esitazioni ad ucciderla non appena l’avesse vista.

-Nathaniel, ti prego, non farlo. Capisco di non essere mai stato un grande capo, ma per favore, non è la via del male la soluzione- Naveen, terrorizzato, cercava di convincere il suo ex-maggiordomo a lasciar perdere piani di vendetta, naturalmente senza avere il minimo successo.

-Oh, no. L’oscurità è proprio ciò che mi serve. Già una volta ho fatto l’errore di abbandonarla. Non lo farò mai più- disse Nathaniel in tono malvagio.

-Davvero avresti il coraggio di uccidermi… ok, non ci vuole molto coraggio ad uccidere me. Ma davvero avesti ucciso Tiana?- chiese il ranocchio disgustato.

-Tiana? Non la chiami più “Tessa” o “Cameriera” o “schiavetta personale”? Comunque si, avrei avuto il coraggio, ma non è qui per farmelo dimostrare- Naveen si sentì oltraggiato nel profondo a farsi ricordare come trattava la ragazza non molto tempo prima, ed era molto sollevato che lei fosse rimasta nella radura. Almeno era viva.

La ragazza, mentre ascoltava la conversazione, si chiese per un momento se non fosse davvero totalmente sbagliato lasciare il ranocchio a marcire in una gabbia. Dopo tutto quello che le aveva fatto passare era il minimo. Però durò solo un istante. Perché il Naveen che aveva imparato a conoscere era molto diverso dal viziato principe.

Era un Naveen che piano piano si stava facendo breccia nel suo cuore, mettendo persino da parte il sogno che coltivava da una vita.

Un sogno, che, ora come ora, non sembrava più importante come prima, e che non sarebbe mai stato completo senza Naveen al suo fianco.

Ma lui avrebbe sposato Charlotte.

Dal suo nascondiglio dietro un barattolo la ragazza cercò di liberare la mente e pensare a un piano per uscire vivi dalla situazione.

Doveva liberare Naveen, ma non poteva farlo se Nathaniel era lì con loro.

Un suono deciso alla porta la fece sobbalzare, e per poco non venne scoperta.

-NAVEEN! MUOVITI, DOBBIAMO SPOSARCI!!!- rimasero tutti molto sorpresi, persino Nathaniel che sapeva che la ragazza sarebbe arrivata.

-Charlotte è in anticipo- sussurrò tra se, preoccupato, poi tappò la bocca a Naveen prima che potesse chiedere aiuto, e urlò per farsi sentire dalla futura moglie.

-Arrivo subito, tesoro, devo finire di vestirmi- 

Tiana pensò che poteva urlare per chiedere aiuto a Charlotte e a suo padre, ma proprio in quel momento una voce proveniente dall’ombra la fece desistere.

-Eccomi qui Nathaniel, vedo che non lo hai fatto scappare nuovamente- la sua sola presenza era terrificante per Tiana, che rimase zitta e ferma nel suo nascondiglio, troppo spaventata dall’oscurità emanata dal quell’uomo, sempre se così lo si potesse definire.

-Su, si sbrighi, Charlotte è alla porta- lo incoraggio Nathaniel tremante.

L’uomo ombra si avvicinò a Naveen con il congegno infernale che avrebbe fatto assumere a Nathaniel il suo stesso aspetto.

Il principe ranocchio cercò di allontanarsi il più possibile, ma era confinato nella gabbia, e fu tutto inutile.

-AH!- Facilier prese il suo sangue, aprendogli una ferita in pieno petto.

Quel suono così dolorante sbloccò Tiana da quello stato di terrore in cui era sprofondata. La ragazza sentì il dolore come se lo provasse lei stessa, e decise che avrebbe fatto qualcosa, al diavolo la sua vita e il suo sogno.

“Mi dispiace papà” disse tra se e se, e appena i due uscirono (Facilier nell’ombra e Nathaniel dalla porta per sposarsi) saltò verso la gabbia e l’aprì.

Naveen la guardò ad occhi sgranati.

-Che diavolo ci fai qui? Se dovessero tornare saresti spacciata!- le sussurrò, preoccupato per la sua incolumità.

-Loro sono spacciati. Va a cercare Charlotte e… compi l’atto di vero amore- le costò molto dirlo, ma sapeva che erano così che le cosa dovevano andare, dopotutto l’aveva detto la divinatrice.

Gli applicò una fasciatura di fortuna e prima che potesse dire alcunché uscì, diretta saltellando verso la carrozza dove lo sposo stava salendo, e con riflessi degni di Gatto saltò sopra la sua spalla.

Nathaniel fu preso alla sprovvista, ed ebbe solo il tempo di dire 

-AH!- attirando così l’attenzione di Charlotte, già sull’auto, che si sporse per vedere cosa stava succedendo.

-Naveen, co…AHHHHHH!!!- Tiana riuscì a rimuovere la collana in fretta, e Charlotte poté vedere lo “splendore” del suo promesso sposo senza maschere.

-TIANA!- Naveen, uscì arrancando dalla prigione, e Charlotte non sapeva se essere più spaventata dal finto principe o dai due animali parlanti.

Fu un’altra cosa però ad attirarla.

-Tiana?- chiese, guardando la rana confusa.

Si fissarono per qualche secondo, ma poi TIana fu afferrata da alcune ombre, che volevano il medaglione, e venne trascinata via.

-NO!- Naveen provò a saltare, ma la ferita al petto lo sbilanciò e cadde a terra, dolorante.

-ATTO DI VERO AMORE!- riuscì a urlargli Tiana prima di scomparire dalla visuale dei due.

-Un momento, cosa sta succedendo?- chiese Charlotte al ranocchio, squadrandolo.

-Signorina Charlotte, stia lontana dal mostro- il conducente della carrozza prese una spada e fece per avventarsi contro Naveen, ma Charlotte stessa lo bloccò in tempo.

Cacciandosi la scarpa colpì il conducente col tacco, poi fece lo stesso con Nathaniel, che stava cercando di scappare.

-Scusa Phil- disse al conducente, desolata.

-Allora, cosa sta succedendo?- chiese al ranocchio, tenendo il tacco avanti a se come protezione.

-Io sono il vero Naveen di Valdonia- rispose il principe, distratto e spaventato dalla sorte toccata a Tiana.

-E che vi è successo?- chiese la ragazza, portando una mano alla bocca.

-E’ tutta colpa mia- disse il ragazzo con voce spezzata.

 

Tiana venne portata da Facilier in persona, e tenne stretto il medaglione al petto, in modo che nessuno potesse prenderlo.

-Ed io che credevo saresti rimasta zitta e buona dietro il barattolo- rifletté ad alta voce l’uomo ombra.

-E’ incredibile come tu sia fastidiosa e tenace. Incredibile e fastidioso. Però voglio fare un accordo, credo che tu possa meritarlo- Tiana lo guardò con occhi freddi e duri, stringendo ancora di più il medaglione.

-Non voglio avere a che fare con te- gli disse a denti stretti, guardandolo con disgusto.

-Oh, lo so- Facilier tirò fuori dalla tasca un carta e la mostro a Tiana -Ma potresti ottenere più benefici che altro- era l’esatta copia del disegno fatto con il padre del suo ristorante dei sogni.

Tiana esitò un attimo.

 

-Dobbiamo andare a salvarla, allora- Charlotte credette senza riserva all’assurda storia di Naveen, e si alzò prendendolo in mano per avviarsi in direzione della sua migliore amica.

-Non sappiamo neanche che direzione hanno preso, e credo sia molto più facile se… l’incantesimo viene rotto- provò a suggerire Naveen. Charlotte lo guardò, tenendolo in mano e portandolo vicino al suo viso.

-E come si rompe l’incantesimo?- chiese, Naveen, aveva evitato di dirlo.

Lui non voleva farlo, lui non l’amava, ma avrebbe potuto tentare, la divinatrice aveva detto questo.

Avrebbe voluto provare per Charlotte i sentimenti che sentiva di provare per Tiana, ma purtroppo non era così, benché lui si stesse sforzando per provarli.

Ma doveva, doveva farlo per Tiana. Perché con i soldi che lui le avrebbe dato avrebbe finalmente realizzato il suo sogno, e sarebbe stata felice.

E benché Naveen non volesse vivere una vita intera con Charlotte, nonostante la reputasse una simpatica ragazza, la felicità di Tiana era per lui la cosa più importante, e lei l’avrebbe raggiunta solo se lui si fosse sacrificato.

-Solo un atto di vero amore può spezzare l’incantesimo- disse, a denti stretti.

-Il bacio del vero amore?- chiese Charlotte sorpresa.

Naveen annuì.

***

Roxanne è piuttosto infastidita dalla piega che sta prendendo il libro.

Non può essere più favorevole alla coppia Naveen/Tiana, ma lui sta rinunciando a tutto e con i precedenti del libro la ragazza crede che finirà male pure questa storia.

-Se finisce male ho chiuso, te lo giuro- ha raccontato i suoi fastidi a Tessa durante una pausa da lavoro.

La cameriera l’ha ascoltata divertita per tutto lo sfogo.

Ha preso Roxanne molto in simpatia, e da quando lei ha zittito Nick la situazione tra i due sta andando molto meglio.

Anzi, Tessa deve ammettere che il nuovo Nick è quasi simpatico.

Sono passati altri due giorni e lei si è ritrovata spesso davanti a un Nick cortese. Si è persino scusato (e sembrava stranamente sincero) del suo comportamento.

-Sai, quel tuo racconto mi ricorda molto un film della Disney, anche se credo ci siano inseriti anche i personaggi di Shrek all’interno- commenta alla fine Tessa.

-Un film della Disney? Davvero? Io non ho il permesso di vedere film, purtroppo, ma mi piacerebbe molto. Che film sembra?- chiede Roxanne molto incuriosita.

-La principessa e il ranocchio. E’ un bel film, io…- viene interrotta dal suono del campanello di fine pausa.

-Si torna a lavoro- dice alzandosi e indossando il grembiule.

-Oh, cavolo! Io devo andare, il mio turno è finito da un po’. Scusa, Tessa, ci vediamo domani- la saluta.

-Domani è sabato- le ricorda lei.

-Ah, giusto. Allora a Lunedì- si corregge lei, prendendo le sue cose.

-Dopo raccontami come finisce- si fa promettere l’amica.

Con un’ultimo cenno la ragazza esce dal retro, e viene accolta da una piacevole sorpresa.

-Non sei un po’ in ritardo?- chiede Fred confuso.

-Hey, Fred, come va?- chiede lei, con un gran sorriso, poi guarda l’orologio e il sorriso sparisce.

-Scusa, devo sbrigarmi o mia madre…- lui la interrompe.

-Lo so, non preoccuparti, sono qui solo per chiederti se domani puoi sgattaiolare via da casa- mentre Roxanne si avvia in fretta verso casa lui la segue.

-Non lo so, dipende da mamma. Quando lo so magari avverto Marlene o Harry- risponde lei. E’ un peccato che lui non abbia il cellulare.

-Ok, va bene. Ne varrà la pena, fidati- lui le fa l’occhiolino.

-Stare con voi vale sempre la pena- Roxanne alza le spalle, sorridendo, poi sale dalla finestra di camera sua ed entra in camera.

Dopo aver posato la borsa si affaccia alla finestra e saluta Fred con un bacio a distanza.

-Spero di riuscire a vederti domani- lo saluta.

-Ci spero tanto anche io- e con un cenno il ragazzo se ne va.

Marlene, Fred e Harry sono la cosa migliore che le sia mai capitata, su questo non ci sono dubbi.

***

Tiana stava saltellando cercando di tornare da Naveen. Dopo tutto quello che Facilier le aveva fatto vedere aveva capito che non poteva rinunciare a Naveen. Non le importava cosa la divinatrice le aveva detto, doveva dirglielo, anche se credeva non ricambiasse.

Lo vide con il volto a pochi centimetri da quello della sua migliore amica.

-Naveen- rimase un attimo ferma, sussurrando il suo nome, poi riprese a saltellare, per arrivare in tempo, prima che le loro labbra si toccassero.

“Lo faccio per te, Tiana” pensò Naveen, poi chiuse gli occhi e si rassegnò all’idea che avrebbe rinunciato alla sua tanto amata libertà per il sogno di Tiana.

Fu in quel momento che accadde.

Senza che nessuno se lo aspettasse, ad eccezione forse della divinatrice, prima che le loro labbra si toccassero, un velo di luce circondò Tiana e Naveen, e di due si ritrasformarono in umani.

Charlotte lasciò andare il ranocchio e si girò in direzione dell’amica.

-Tiana!- esclamò, sollevata, ma la ragazza non ebbe tempo di rimirare la trasformazione, e corse incontro a Naveen, seduto a terra per effetto della caduta e ancora ferito al petto.

-Tiana, sei salva!- cercò di alzarsi ma lei, abbracciandolo, lo fece restare a terra.

-Naveen, io ti amo- lo disse tutto d’un fiato, il volto sepolto nella casacca comparsa dopo la trasformazione (per grazia della luna!)

Lui rimase allibito dalla rivelazione, ed anche estremamente felice.

-Ma il tuo sogno…?- provò ad obiettare.

-Il mio sogno non sarà mai completo senza di te- sciogliendo l’abbraccio lei lo guardò negli occhi.

Charlotte, poco distante, osservata tutta la scena, dovette asciugarsi gli occhi per la commozione.

-Oh, Tia. Hai trovato il vero amore- non era per niente triste o delusa, ma solo molto felice per l’amica, come d’altronde sarebbe stata anche Tiana per lei. 

-Lui avrebbe sposato me pur di farti realizzare il tuo sogno, è questo l’atto di vero amore che vi ha liberati- aggiunse poi la bionda, con un gran sorriso.

-Tu l’avresti fatto per il mio ristorante?- chiese Tiana, guardandolo negli occhi.

-Io avrei fatto qualsiasi cosa per te- rispose lui, e i due si baciarono.

E’ bello raccontare che poi, dopo alcuni anni di lavoro dalla sua migliore amica, Tiana riuscì a realizzare il suo sogno, e lei e Naveen aprirono il ristorante migliore di tutti i cinque regni, che divenne ancora migliore dopo circa sette anni divenne ancora migliore, con un piccolo aiuto.

Ma questa è un’altra storia e la si dovrà raccontare un’altra volta.

Facilier però non rimase morto a lungo.

Appena infatti tornò dai suoi “amici” dell’aldilà riuscì ad ultimare con loro un ultimo patto, di gran lunga molto più pericoloso dei precedenti.

In cambio della vita eterna sarebbe tornato su Otherland come spirito oscuro e avrebbe devastato i cinque regni con una nuova forma di potere: gli incubi.

Fu questa l’origine di Pitch Black

***

Quando Roxanne chiude il libro è davvero molto molto felice.

Tiana ha avuto il lieto fine, e non vede l’ora di dirlo a Tessa.

Non ha la minima idea che in questo stesso istante Tessa è con Nick, davanti alla porta di casa sua, che parlano amichevolmente.

Non sa che tra pochi istanti lei lo inviterà ad entrare e mangiare qualcosa per cena con lei.

Vuole sbirciare il nome del prossimo capitolo, ma prima c’è un singolare messaggio.

“Non ti è venuto ancora nessun dubbio?” 

Roxanne non capisce il significato di quella frase, non c’entra con niente, ma la lascia molto confusa.

Vede il titolo del capitolo: “Il libro del potere” e decide di iniziare a leggerlo il giorno dopo, prima di vedersi con Fred e gli altri.

Spera davvero che le cose procedano così, sia nel libro che nella realtà.

-Roxanne, vieni a mangiare!- la chiamata di sua madre diventa ogni giorno più secca e infastidita, chissà perché.

Nasconde il libro e si avvia diligentemente in sala da pranzo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Legenda:

Tessa Wood: Tiana

Nick Ward: Naveen

Norris Lawrence: Nathaniel

Caroline Diaz: Charlotte

Signor Diaz: Granpapà La Bouff 

Samson Sullivan: Shrek

Chuck: Ciuchino

Boot: Gatto

 

 

(A.A.)

Capitolo orribili e per di più in straritardo.

Scusatemi davvero tantissimo, vorrei poter avere la scusa dei compiti e della scuola, ma eravamo in vacanza.

Ho scritto il capitolo veramente in tantissimi giorni diversi, non avevo voglia di continuarlo perché credevo sarebbe diventato troppo lungo e senza cose interessanti.

Il prossimo, ve lo prometto, sarà molto, ma molto meglio, pieno di cose importanti sui protagonisti e narrato dal punto di vista di Hiccup, o meglio Harry, quindi sarà davvero buono, è una promessa.

Cercherò di aggiornare presto, ma su questo non vi prometto niente perché è ovvio che non riuscirei a mantenere promesse.

Devo aggiornare la profezia delle quattro bacchette e i grandi quattro, quindi no, non farò molto in fretta.

Comunque il prossimo capitolo sarà, dato che non si capisce dal titolo, preso dal film “Sinbad” della Dreamworks, quindi vi incoraggio a rivederlo se volete, anche se cambierò davvero tante, tante cose.

Che altro dire, Talecountry sta cambiando, Roxanne sta rimettendo inconsciamente le cose apposto e Gothel non apprezza particolarmente ciò.

Inoltre ha fatto amicizia, e nel prossimo capitolo si vedrà anche questo.

Concludo con ringraziare tutti quelli che seguono, recensiscono o ance solo leggono questa storia, ogni volta le visualizzazioni e le recensioni mi riempiono sempre di gioia immensa.

Grazie davvero di cuore <3

Alla prossima, spero presto :-*

P.s. Perdonate gli errori, non ho riletto troppe volte e quelli sfuggono come ranocchi.

 

 

   
 
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