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Autore: Jade Tisdale    05/01/2015    4 recensioni
Una terrestre che non è riuscita a sottrarsi al destino che il Dottor Gelo aveva previsto per lei.
Un androide che si è fatta assorbire da Cell e che da quel giorno ha iniziato a sognarlo.
Una moglie che non riesce a dimostrare il proprio affetto verso il marito.
Una madre che si chiede se sua figlia potrà avere una vita serena.
Un cyborg che sta cercando di progettare un futuro da umana.
Ma C18 che cos'è davvero?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 18, Altri, Crilin, Marron | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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40. L'inizio di una nuova vita.

 

 

Erano passati tanti anni da quel giorno, anni trascorsi con la mia famiglia che, piano piano, si evolse sempre di più, dando vita a nuove generazioni.
Qualche mese dopo la morte di Crilin, Trunks e Marron mi proposero di andare a vivere da loro e decisi di accettare, anche per poter passare più tempo con i miei nipoti. Cosa posso dire su di loro? 
Ayaka, dopo essersi laureata, decise di cercare lavoro in qualche grande città. Kaede si dedicò alle arti marziali e raggiunta la maggiore età, decise di ritirarsi in qualche regione lontana per allenarsi in modo solitario. Col passare degli anni, i due si fecero sentire sempre meno, fino a non farci avere più alcuna notizia. L'unico che rimase alla Città dell'Ovest fu Jirou. Con i suoi figli e nipoti, si creò un legame molto forte, ma purtroppo, si persero i contatti con la famiglia Son, con Ayaka, Kaede e persino coi Brief. Dopo la morte di Bulma, Trunks lasciò la Capsule Corporation in mano a sua sorella, ma i due non si rividero mai più.

 

Junko si legò i lunghi capelli biondi in una coda di cavallo: mi diede i suoi occhiali, lasciando così visibili i suoi meravigliosi occhi cerulei. Infine, strinse per bene la cintura della sua tuta viola.
«Bene! Sono pronta!» esclamò, contenta e sicura di sé.
Sorrisi, ripensando ancora una volta a quanto, buffamente, mia nipote fosse identica a Marron, sia fisicamente che di carattere.
La piccola si sporse e osservò fra le tribune.
«Mamma e papà non ci sono ancora.» sospirò. «Dici che arriveranno in tempo per la finale?»
«Prima ci devi arrivare tu in finale!» scherzai.
La voce del presentatore ci bloccò. «Bene, signore e signori, sono lieto di annunciare che il vincitore della prima semifinale è Goku Jr! La prossima lotta sarà disputata tra la piccola Junko e il forte Vegeta Jr!»
«Piccola... pff!» sbuffò lei, incrociando le braccia. «Vediamo se mi chiamerà ancora piccola dopo che stenderò quello sbruffone!»
Mi regalò un ultimo sorriso, dopodiché si diresse sul ring, posizionandosi di fronte al suo avversario.

 

«Non è giusto.» disse Junko, prendendo una manciata di pop corn dalla busta. «Non è per niente giusto. No... Non è giusto che i miei non siano venuti a vedermi.»
Sospirai. «Tuo padre è in ospedale da nonna Marron, lo sai. E tua madre sarà stata bloccata nel traffico, visto che oggi hanno chiuso molte strade per il torneo.»
Piano piano, l'arena si era svuotata: gli unici rimasti erano i due finalisti, Goku Jr e Vegeta Jr, che stavano chiacchierando seduti sopra al ring. L'incrontro tra i due si era concluso in parità.
«Perché ti sei ritirata dalla lotta contro Vegeta Jr?»
Fece spallucce. «Non mi andava più di lottare.»
Ultimamente, i genitori di Junko la stavano davvero trascurando, ma di certo non era colpa loro. Mia nipote si era allenata tanto per partecipare al Torneo Tenkaichi, ma avrebbe voluto che Toshiro ed Emi fossero lì sugli spalti a fare il tifo per lei. Era quello il motivo per la quale aveva deciso di non combattere: anche se l'arena era piena di spettatori, i due più importanti non erano presenti.
«Capisco come ti senti.» esordii, alzandomi in piedi. «Capisco che tu sia arrabbiata, ma ricordati che negli ultimi anni ci siamo allenate tanto. Vuoi davvero buttare via il tuo sogno?»
«Fra tre anni potrò partecipare di nuovo.» rispose, con noncuranza.
«Fra tre anni magari ti sarà passata la voglia di lottare, o magari Vegeta Jr e Goku Jr saranno diventati ancora più forti!»
I suoi occhi cominciarono a diventare lucidi. «Ormai il Torneo si è concluso e ho sprecato la mia opportunità. E' tardi per tornare indietro...»
«Io non direi!» esclamai, sorridendo. «Sei ancora in tempo per salire su quel ring e dimostrare a quei bambini la tua forza.»
Junko mi guardò confusa, ma poi capì. Con un balzo, giunse sopra al ring, non molto distante dai due piccoli sayan. La raggiunsi subito dopo, atterrando vicino a due donne sedute in prima fila fra le gradinate che non avevo visto. Entrambe avevano qualcosa di famigliare e mi convinsi della mia teoria: Goku Jr e Vegeta Jr erano i discendenti di Goku e Vegeta. In fondo, erano due nomi mai sentiti e pure uno stupido ci sarebbe arrivato: erano identici ai loro antenati.
La più anziana delle donne mi osservò a occhi spalancati. «C18? Sei... sei davvero tu!?»
Abbozzai un sorriso. «E' passato tanto tempo, Pan.»
Gli occhi della nipote di Goku si illuminarono. Intanto, la donna seduta di fianco a lei, che somigliava molto a Bulma, ci guardò confusa. Dopo poco, per attirare l'attenzione, si schiarì la voce.
«Oh, C18, questa qui è Hiromi, la pronipote di Bra!» spiegò Pan.
«Molto piacere!» esclamò la turchina, sorridendo. «Quindi tu sei la famosa C18, giusto? Di recente ho trovato dei file nel computer personale della mia antenata Bulma sui progetti del tuo corpo e di quello di un certo C17. Ma, forse, non è il momento adatto per parlarne.»
Arrossii lievemente, socchiudendo gli occhi. Che si riferisse ai progetti riguardanti la mia immortalità?
«Quindi, Vegeta Jr è tuo figlio?» chiesi, per cambiare argomento.
La donna annuì.
«Io invece sono la trisavola di Goku Jr!» disse Pan, sorridendo. «Però, immagino che tu avessi già intuito che i due ragazzi fossero i nipoti di Goku e Vegeta.»
«Sì, lo avevo capito. Avevo dedotto che Vegeta Jr fosse il discendente di Bra, ma credevo che Goku Jr fosse imparentato con Goten.»
«Oh, no... il figlio di Goten, Yakumo, si è sposato, ma non ha avuto figli.» spiegò. «Comunque, Junko e Marron sono due gocce d'acqua! L'ho subito riconosciuta, ma non pensavo che tu fossi ancora in vita.» ammise, arrossendo un po'.
Sorrisi, dopodiché mi avvicinai al ring. Nello stesso momento, mia nipote raggiunse i due sayan. Il primo ad accorgersi di lei fu Vegeta Jr, che la guardò con aria interrogativa.
«Ma tu sei la ragazzina che si è ritirata prima di lottare con me, non è così?» disse, con la stessa aria beffarda di Vegeta.
«E' vero! Ma si può sapere perché lo hai fatto?» chiese il piccolo Goku Jr.
Junko incrociò le braccia. «Ho avuto un calo di pressione... ma adesso sono qui per la rivincita!»
Vegeta Jr scoppiò una sonora risata. «Figuriamoci! Vorresti dire che tu saresti in grado di battermi?»
«No.» rispose lei, sorridendo. «Voglio dire che posso battervi entrambi, contemporaneamente, anche se vi trasformare in super sayan.»
«Che cosa ne sai della nostra trasformazione?» Il nipote del principe cominciò ad innervosirsi. «Si può sapere chi diamine sei tu?»
«Il mio nome è Junko Brief.» rispose. «Sono la figlia di Toshiro Brief, figlio di Kazuki Brief, figlio di Jirou Brief, figlio di Trunks Brief!»
Il sayan spalancò gli occhi. «Brief... no... non è possibile!»
«E' tua cugina di settimo grado tesoro!» esclamò Hiromi, che mi aveva raggiunta ai piedi del ring, seguita da Pan.
«Pff! Che tu sia mia cugina o meno, ci metteremo dieci minuti a batterti!» continuò Vegeta Jr, convinto di essere invincibile.
«Facciamo cinque.» propose mia nipote. «Se entro cinque minuti vi batterò entrambi, allora sarò la vincitrice. Se invece, nel tempo stabilito non metterò ko tutti e due, allora mi riconfermerò perdente.»
«La questione si fa interessante... Goku, che ne dici di mettere in palio il denaro che abbiamo vinto al Torneo?»
«Per me va bene!» esclamò il nipote di Pan.
«E se invece perdo? Che cosa volete in cambio?»
I due sayan si scambiarono un'occhiata d'intesa. «Quella sfera!» esclamarono all'unisono, indicando la sfera dalle sette stelle che Junko portava al collo.
Avevamo trovato quella sfera del drago insieme, mentre ci allenavamo in un bosco vicino ai Monti Paoz, quando Junko aveva appena cinque anni.
«Va bene, ci sto!» esclamò mia nipote.

 

Hiromi, sopra al ring, preparò il suo cronometro.
«Siete pronti?» domandò, rivolgendo uno sguardo prima ai sayan, poi a Junko.
«Sì!» dissero a tempo.
Dopo tre secondi, Hiromi diede loro il via e scese in fretta dal ring.
All'inizio, Junko diede il tempo a Goku Jr e Vegeta Jr per trasformarsi in super sayan, dopodiché, aspettò che uno dei due attaccasse. Il primo ad abboccare fu Goku Jr, che tentò di tirarle un pugno in pieno viso, ma Junko si teletrasportò dietro di lui e lo colpì alla schiena con un potente calcio.
Intanto, Vegeta Jr scagliò un'onda energetica contro mia nipote, che ricambiò con la stessa mossa: alla fine, si creò solamente un gran polverone.
I due si avvicinarono l'un con l'altro, dando inizio ad uno scontro corpo a corpo. Junko sembrò avere la meglio, ma dopo poco, Goku Jr li raggiunse e lei dovette parare i colpi di due persone contemporaneamente.
Un minuto.
Junko riuscì a far allontanare i due con una barriera energetica e si avvicinò a Goku Jr, tirandogli una serie di pugni che il sayan riuscì a schivare abilmente. Ad un certo punto, Vegeta Jr lanciò un ki blast nella loro direzione, ma entrambi lo evitarono volando verso l'alto. Spazientito, Vegeta Jr li raggiunse, dando così inizio ad un nuovo scontro corpo a corpo 2 contro 1.
Due minuti.
Ad un certo punto, Junko riuscì a volare rapidamente verso il basso, schivando così un pugno di Goku Jr, che colpì l'altro sayan in pieno viso.
«Idiota!» esclamò Vegeta Jr, rivolgendo un'occhiataccia all'amico.
«Scusami Vegeta! Io non volevo!»
Il nipote del principe seguì Junko e riuscì a colpirla con un ki blast, facendola sbattere contro il ring. Intanto, Goku Jr si teletrasportò sopra di lei e tentò ti colpirla nel fianco con un calcio: Junko, però, fu più rapida e parò il colpo con l'avambraccio. Dopodiché, si teletrasportò dietro Vegeta Jr e lo colpì con un kienzan. Il sayan fu trascinato via e andò a sbattere contro Goku Jr che, preso alla sprovvista, cadde dal ring.
Tre minuti.
Mentre Goku Jr, sbuffando, si massaggiava la nuca, Vegeta Jr rivolse uno sguardo di sfida a Junko.
«A noi due, femminuccia!»
Entrambi volarono a tutta velocità verso l'altro, ma, poco prima di andare a sbattere contro Vegeta Jr, Junko cambiò direzione verso il cielo. Non appena si voltò, lanciò un'onda energetica contro il sayan, che schivò con facilità. Quando i due furono abbastanza vicini, Vegeta Jr le tirò un pugno in viso, ma lei lo bloccò col palmo della sua mano e strinse quella del suo avversario fino a fargliela ritrarre. Poi, si teletrasportò di nuovo. Il sayan si voltò numerose volte, ma non riuscì a localizzare Junko, perché aveva azzerato la sua aura.
All'improvviso, una potente onda energetica lo colpì da dietro. Vegeta Jr fu scaraventato sul ring: non appena i suoi capelli, da biondi, ritornarono neri, fu la segnata la sua sconfitta.
«Quanto tempo ci ho impiegato?» domandò la bionda, sciogliendosi la coda.
«Tre minuti e trentaquattro secondi.» sbuffò Goku Jr.
Quando Vegeta Jr si rialzò, fulminò Junko con lo sguardo, mentre lei gli dedicò un enorme sorriso.

 

Poggiai la mia mano sopra a quella di Marron, ormai gelida. Avevo visto mio marito e mia figlia morire davanti ai miei occhi e non avevo potuto fare niente per salvarli.
Avevo i pantaloni bagnati dalle lacrime e sentivo gli occhi bruciare. Fu esattamente quello il momento in cui compresi che, ormai, non avevo più alcuna ragione di vivere.

 

Nel bel mezzo del funerale, ero scoppiata a piangere davanti a tutti. Restare in mezzo a tutte quelle persone mi faceva mancare il respiro.
«Nonna! Nonna, dove vai?» chiese Junko, correndomi dietro.
Mi asciugai le lacrime con la manica della maglietta, ma dopo due secondi ricominciai subito a piangere.
«Junko...» singhiozzai. «Io... io non ce la faccio! Non ce la faccio... a vivere...»
«Sì che puoi nonna... anche il nonno Jirou è a pezzi, tutti noi lo siamo... ma dobbiamo restare insieme, come quando è mancato nonno Trunks!»
Mi fermai e la guardai negli occhi. «Junko... non posso vivere con te
Sobbalzò. «Con me... perché? Che cosa ho fatto di male?»
«Perché tu me la ricordi! Sei identica a lei, cazzo!» gridai, stringendomi la testa fra le mani. Junko, titubante, si avvicinò e posò la sua mano sopra alla mia.
Fredda... come quella di Marron.
Il gesto con la quale la scansai fu molto rapido.
«Nonna...» sussurrò, incominciando a piangere. «Nonna, mi resti solo tu ormai! In questa famiglia non vengo considerata da nessuno! Non te ne puoi andare... non puoi!»
Si gettò a terra in preda al suo pianto, che era addirittura più straziante del mio. Mi avvicinai e mi sedetti al suo fianco.
«Mi dispiace... io non... io non ce la faccio proprio... sei uguale a lei...»
Junko, lentamente, alzò la testa. Aveva le guance rosse, i capelli fuori posto e continuava a singhiozzare. I passanti, anche se pochi, ci guardavano, ma dopo pochi secondi continuavano per la propria strada.
«Ricordi... ricordi quand'eri piccola e ti raccontavo... quella storia?» domandai, respirando a fatica per l'ansia.
Annuì. Prese un bel respiro e cercò di calmarsi. «La storia della cyborg immortale che si innamorò di un umano, con la quale ebbe una figlia e visse tutta la sua vita spaventata per la sorte di quest'ultima. La tua storia.»
«Già... la mia storia.» sorrisi. «Junko... credo di essere arrivata al capitolo finale della mia storia. Ma la tua... la tua storia è ancora all'inizio... sei ancora giovane, Junko, ci sono ancora mille avventure là fuori che ti aspettano. E sono certa che vivrai serenamente anche senza di me.»
«Nonna, i miei si stanno separando... nonna Marron è morta e a breve potrebbe toccare a nonno Jirou... tu sei l'unica che si preoccupa per me, l'unica che mi vuole bene! Nonna.. tu mi hai cresciuta...»
Le passai una mano fra i capelli dorati. «Lo so, piccola mia, lo so. Ti ho cresciuta come una figlia... ma ora, è giunta l'ora che tu impari a cavartela da sola. Mi dispiace tesoro, ma io... io non ce la faccio più. Sto troppo male...»
«Quindi, è un addio?»
Annuii. «Sì...»
Le diedi un bacio sulla fronte, prima di lasciarla tutta sola. Sola, per l'eternità.

 

«Sei davvero pronta?» mi chiese Hiromi. «Sei ancora in tempo per tornare indietro, se lo desideri.»
Scossi la testa. «No. Sono sicura. Rimuovi il dispositivo ad energia infinita dal mio corpo, ti prego...»
La scienziata si sedette davanti al computer. «Bene. Adesso, chiudi gli occhi, C18...»

 

Il giorno in cui morii, provai una strana sensazione. Per la prima volta nella mia vita, sentii il mio corpo debole.
Quando morii, capii tante cose. Capii che quella era la mia vendetta contro Gelo. Capii che finalmente, dopo tanto tempo, sarei riuscita ad essere di nuovo felice.
Ma soprattutto, capii che dall'altra parte mi aspettava una nuova vita, con mio marito e mia figlia.
Quando giunsi nell'aldilà, li vidi. Crilin e Marron. Mano nella mano. Con un'aureola in testa.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime.
«Mamma!» esclamò mia figlia, che aveva le sembianze di quando era adolescente.
Mi corse incontro e mi abbracciò forte, così forte da farmi mancare il respiro (per modo di dire!). Poi, due braccia calde ci strinsero entrambe. Marron si spostò ed io, dopo tanto, potei guardare di nuovo dentro agli occhi neri di mio marito.
«Mi sei mancata, amore mio.»
«Anche tu.» sussurrai, stringendomi a lui. «Non sai quanto, Crilin...»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E' passato un anno da quando pubblicai il primo capitolo di questa storia. All'inizio credevo che ci avrei messo poco per portarla al termine, ma i miei piani sono cambiati varie volte.
Scrivendo questo ultimo capitolo, sono stata un po' male. E' stata una fanfiction che ho scritto con amore, anche se spesso alcuni capitoli non sono usciti molto bene, ma questo è successo a causa mia, perché ho scritto anche in momenti in cui, a dirla tutta, sarebbe stato meglio non farlo. Però, l'amore che ho provato verso questa storia, l'amore che provo per la scrittura, mi hanno indotta a scrivere anche quando stavo male, anche quando non mi andava di farlo.
Ho impiegato più di un giorno per elaborare questo finale, ad esempio, ieri ci ho passato due ore di fila sopra, oggi quasi due, tra scrivere, rileggere e correggere il tutto. Inoltre, è la prima volta che scrivo un capitolo così lungo o sbaglio? ;)
Ci tengo a ringraziare di cuore tutti voi, che avete letto e recensito questa storia, o che semplicemente l'avete inserita tra le seguite o le preferite.
In particolare, vorrei ringraziare Giampiasr e Alima, che hanno recensito capitolo per capitolo, scrivendomi le loro impressioni, facendomi notare i miei errori e aiutandomi a migliorare sempre di più, ma soprattutto sopportandomi, visto che all'inizio avevo poca fiducia in quello che scrivevo!
Ovviamente, anche tutte le altre persone che hanno letto, mi hanno fatto un grande favore! E' bello sapere che una storia scritta da me piaccia a qualcuno.
Ringrazio anche C18, che è da sempre il mio personaggio preferito di Dragon Ball. La ringrazio, perché mi ha ispirata a scrivere questa storia.
Un giorno, potrei scrivere dei momenti mancanti di questa fanfiction o scrivere qualche one-shot facendo dei riferimenti, chissà... Quello che è certo, è che non lascerò il fandom di Dragon Ball. Ho ancora tante idee e tante storie ancora da scrivere.
Detto questo, con molta tristezza, vi saluto. Vi rifaccio gli auguri per il 2015, sperando che possiate passare un anno sereno.
Ciao a tutti voi! ♥

   
 
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