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Autore: Root    05/01/2015    6 recensioni
Nico riportò gli occhi sul calendario appeso al muro, ma la data era sempre la stessa. Ogni tanto sospettava quasi di non aver visto bene, di essersi confuso; ogni tanto leggeva la data aspettandosi di veder scritto qualcosa di più ragionevole, qualcosa che avesse effettivamente senso.
Ormai non ci sperava sul serio e non voleva che accadesse davvero una cosa simile, era più un'abitudine che altro; la sensazione di non appartenere a quell'epoca era talmente radicata in lui da essere difficile togliersela completamente di dosso.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome
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Note: Era un secolo che volevo scrivere una cosa su questi tre adorabili semidei, e finalmente ci sono riuscita! Io amo le threesome e amo Percy, Nico e Jason insieme, ma questa è la primissima volta che scrivo qualcosa di simile (anche se in realtà non succede nulla), quindi potrebbe essere uscito qualcosa di mostruoso, chiedo scusa. Nonostante tutto devo ammettere di essere piuttosto contenta del risultato :D Also, buon anno a tutti!




Nico si chiedeva spesso se guardare un calendario avrebbe mai smesso di essere per lui un evento traumatico; se sarebbe mai stato in grado di leggere la data senza che la sua testa iniziasse a girare.
Era diventato sempre più raro (e Nico era ormai consapevole della ragione), ma ancora gli capitava, talvolta, di fermarsi a guardare il calendario come se ci fosse qualcosa di sbagliato nella data.
Probabilmente no, si rispose, non avrebbe mai smesso di farlo.
Nico sospirò, distogliendo finalmente lo sguardo per spostare gli occhi sulle due figure ancora dormienti nel letto e, come quasi sempre gli succedeva, si ritrovò a sorridere.
Nico non si era ancora completamente abituato all'idea di loro tre; lui, Percy e Jason, insieme.
Insieme, si ripeté Nico, e ancora non gli sembrava vero.
All'inizio c'era solo Percy, e Nico non pensava davvero che avrebbe mai potuto amare qualcun altro allo stesso modo. Ma poi era arrivato Jason ed era stato come se l'intero mondo di Nico, tutte le sue povere convinzioni fossero state spazzate via in un istante. Perché se Percy da solo era stato irraggiungibile, lui e Jason insieme erano quanto più lontano e fuori dalla sua portata potesse esistere.
Ed era sbagliato, incredibilmente e maledettamente sbagliato e Nico si era odiato per quel che provava e di cui non poteva liberarsi.
Il figlio di Ade trovava ancora difficile credere che le cose si erano sistemate e che adesso si addormentava la sera con il corpo caldo di Percy dietro di lui e la testa poggiata sul petto di Jason.
Non poté fare a meno di arrossire al pensiero, e distolse lo sguardo, tornando a concentrarsi sul calendario appeso alla parete di fronte a sé.
Non si accorse quando Percy si svegliò, si sollevò lentamente nel tentativo di non svegliare Jason e scese dal letto.
-'Giorno- disse il figlio di Poseidone quando si fu sistemato vicino a Nico, e i suoi occhi verdi mostravano come parte di lui fosse ancora persa nel mondo dei sogni.
-Buongiorno- lo salutò Nico.
Percy lo squadrò per una manciata di secondi con le sopracciglia aggrottate.
-Tutto bene?- gli chiese, e Nico maledì ed apprezzò allo stesso tempo la capacità sua e di Jason di riuscire a leggerlo così bene.
-È il 2015- si limitò a dire.
-Sì...da ben quattro- no, cinque giorni, ormai.
Nico guardò la sua espressione confusa e gli venne quasi da ridere mentre si chiedeva come aveva fatto ad essere innamorato di lui per tanto tempo e come aveva potuto pensare di non esserlo più.
-Oh!- disse Percy dopo una manciata di istanti e Nico vide chiaramente il suo sguardo addolcirsi mentre la consapevolezza di quale fosse il problema del più piccolo di faceva strada dentro di lui.
Percy gli mise il braccio sinistro attorno alle spalle e lo attirò a sé, poi si voltò e allungò l'altro verso Jason per tirarlo via dalle braccia di Morfeo.
-Non ho bisogno che vi prendiate cura di me- sbuffò Nico e Percy gli rivolse uno smagliante sorriso.
- Lo so ma noi invece abbiamo bisogno di vederti sorridere, e non stare da solo in un angolino, con l'espressione smarrita a mugugnare tra te e te- disse ignorando l'espressione offesa dell'altro alle sue parole.
Jason si svegliò immediatamente e il suo sguardo inizialmente allarmato si fece semplicemente confuso quando i suoi occhi si posarono su Percy e Nico seduti sul pavimento.
-Che succede?- chiese mentre si metteva comodo anche lui accanto a Nico.
Il figlio di Ade sospirò, allungando una mano per aggiustare gli occhiali sul naso di Jason.
-E' il 2015- ripeté.
Anche appena sveglio, a Jason fu sufficiente un istante per capire a cosa si stesse riferendo.
Nico riportò gli occhi sul calendario appeso al muro, ma la data era sempre la stessa. Ogni tanto sospettava quasi di non aver visto bene, di essersi confuso; ogni tanto leggeva la data aspettandosi di veder scritto qualcosa di più ragionevole, qualcosa che avesse effettivamente senso.
Ormai non ci sperava sul serio e non voleva che accadesse davvero una cosa simile, era più un'abitudine che altro; la sensazione di non appartenere a quell'epoca era talmente radicata in lui da essere difficile togliersela completamente di dosso.
-Smettila- disse Percy, strappandolo via dai suoi pensieri.
-Di fare cosa?
-Di pensare che non appartieni a questo secolo e che su quel calendario dovrebbe esserci scritto 1950 e non 2015- completò Jason.
-Io non stavo...- iniziò a dire ma l'espressione dipinta sul viso dei degli altri due semidei diceva chiaramente che non avrebbero creduto a una parola di quel che stava per dire. Nico li maledì nuovamente per conoscerlo così bene.

-Nico, questa è la tua casa, tu appartieni qui- aggiunse il figlio di Giove stringendogli una mano.
-Lo so- disse Nico. -Lo so- ripeté con più convinzione, perché era vero e perché voleva che i due ragazzi lo sapessero.
-E' solo che... mi disorienta-, si fermò come per trovare le parole giuste per descrivere esattamente quel che gli passava per la testa.
Alla fine sbuffò, incapace di esprimersi come avrebbe voluto, ma con la certezza che non ce ne fosse realmente bisogno e che sia Jason che Percy avrebbero capito.
-Insomma- disse infine, -E' il 2015 e io dovrei avere all'incirca ottant'anni, potete permettermi di essere un po' confuso.
Percy si mise a ridere.
-D'accordo, ti è concesso di essere confuso, ma solo una volta l'anno- disse, tenendo il dito indice sollevato, come se stesse fornendo la spiegazione di una cosa molto complessa e molto ovvia allo stesso tempo.
Nico gli rivolse uno sguardo confuso, in attesa di un'ulteriore chiarimento; chiarimento che fu invece fornito da Jason.
-Quel che Percy vuole dire, è che non hai bisogno di pensarci per più di una volta, perché il resto dell'anno noi ci impegneremo al massimo per farti ricordare che questo è il tuo posto e che non appartieni da nessun'altra parte.
Nico guardò i due ragazzi che gli stavano sorridendo, e sentì il viso farsi sempre più caldo.
-Penso che si possa fare- borbottò.
Percy aveva ancora un braccio attorno alle sue spalle, e la mano di Jason era ancora stratta attorno alla propria, e Nico si permise finalmente di abbandonarsi a quelle sensazioni.
-In ogni caso- disse Percy, -Sono sul serio contento che tu non abbia davvero ottant'anni, Nico.

  
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