Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: kikka_67    06/01/2015    0 recensioni
Cosa sareste disposti a fare per ottenere ciò che desiderate?
- E nonostante sia alquanto sconcertata nel supporre che il suo cliente ritenga che basti contornarsi di collaboratori di sesso maschile per riuscire ad evitare tali incresciosi accadimenti, la informo altresì che sono una donna che “ama” esclusivamente le donne, quindi il suo cliente non correrebbe MAI il rischio di essere molestato da me, in nessun modo. – a questo punto mi aspetto di essere buttata fuori dalla stanza..e invece….
- Sei assunta! – esclama una voce ilare dietro alle mie spalle.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Avevo appena fatto in tempo ad uscire dall’armadio sfilandomi  velocemente il pigiama di dosso per  farne un groviglio da nascondere dentro il carrello della roba per la lavanderia ed entrare di corsa nel  bagno di servizio, quando dei passi affrettati risuonarono nella tromba delle scale. Telefonai immediatamente a Rosie che si occupava delle pulizie del piano con me.

- Rosie, ti prego………devi coprirmi……... è una questione di vita o di morte!! Tu questa mattina stai lavorando da sola al piano e non hai visto nessuno aggirarsi per le stanze e non fare il mio nome a nessun cliente, dopo ti spiego! – mormorai accorata sottovoce.
- Ok ..tranquilla capo. – rispose la vocetta curiosa della sua amica.
Con l’orecchio incollato alla porta del bagno per sentire i rumori nel corridoio,  immaginai un Tom  di pessimo umore cioè incazzato  alla  massima potenza,  cercarmi  pronto ad  urlarmi contro o per aggredirmi fisicamente, non potevo escludere nessuna possibilità, pensai  deglutendo con difficoltà.  Molto probabilmente aveva  usato le scale per essere sicuro di incrociarmi prevedendo la mia intenzione di scappare lontano da lui  e non trovandomi, avrebbe tentato in tutti i modi di carpire informazioni alla piccola Rosie usando ogni mezzo lecito.

Per evitare di far squillare il suo cellulare, di nuovo,  le invio un messaggio.


- Verrà da te un tizio che chiederà di me….. TU NON MI CONOSCI! Nega! E non soccombere alle sue lusinghe!! – digito disperata.
- Calma Capo! Chiunque sia è in camera sua che sta ribaltando i mobili! Che hai combinato? O,o” – mi risponde veloce Rosie.
- POI TI SPIEGO!! Sono nascosta nel bagno di servizio. SALVAMIII! –
- Lascia fare a me! –

Poco dopo, potrei fare la veggente quanta è alta la probabilità che indovini qual è  la portata della catastrofe che incombe su di me, sento i passi di Tom   uscire dalla stanza  e per fermarsi a  chiedere informazioni a Rosie.

- No Signore, non ho visto nessuna donna in pigiama correre per il corridoio né verso le scale. Mi spiace, se la posso aiutare in qualche altro  modo mi chieda tranquillamente. – risponde Rosie gentile.
- Di solito non siete in due a pulire il  piano la mattina? Non puoi  informarti presso   le tue colleghe se hanno visto qualcuno entrare nella 308?  Ti  prego è importante! – mormora dolcemente.


Ecco…lo sapevo!! Ha adottato il tono di voce sexy e immagino che stia sorridendo e la stia fissando intensamente con lo sguardo collaudato di sciupafemmine! Così non vale! Rosie tra poco non riuscirà a ricordarsi neppure la domanda che le ha posto.

- ROSIE!!! Non lo guardare! E soprattutto non gli dire nulla!!! – scrivo velocemente.
- Ma quest’uomo è l’ottava meraviglia del mondo!! WOW!! : Q______ E non lo vuoi incontrare??? MA SEI FUORI?! –  Rosie risponde subito.


- Ho inviato un messaggio a tutte le mie colleghe per chiedere informazioni e se qualcuna ha visto la donna che cerca, glielo farò sapere. –  diceva nel frattempo che rispondeva a me.
- Ti ringrazio…..Rosie. Ci conto, ti ringrazio, sei stata gentile. Buona giornata. –
- Grazie,  anche a lei. Buon soggiorno. – risponde cortese la mia cara amica.

Forse per una volta le cose vanno per il verso giusto penso tremante  e mi permetto di riprendere a respirare tanto è grande il sollievo dello scampato pericolo, quando mi arriva un altro messaggio di Rosie.

- Non uscire è davanti alla porta del bagno!! –
- Va bene, grazie. –

Aspetto e spero, in silenzio,   di sentire i suoi passi allontanarsi ma rimango delusa e un brutto presentimento inizia ad invadermi.  Come nei peggiori film horror vedo girare a vuoto la maniglia della porta e con un balzo mi appiattisco contro il muro.

- So che sei lì dentro e non la passerai liscia. Esci fuori con le buone o scateno un casino e non puoi immaginare quanta soddisfazione mi darebbe vederti strisciare dalla vergogna davanti ad un folto pubblico. – bisbiglia una voce pericolosamente dura.

Urlo silenziosamente dallo spavento e con una mano sulla bocca digito un altro messaggio a Rosie che prontamente arriva,  dopo pochi minuti,  con una collega.

- Signor Hiddleston, la mia collega ha  visto una donna in pigiama scappare verso il sotterraneo, magari aveva la macchina parcheggiata  nella rimessa. – gli spiega senza dar segno di aver notato che sta cercando di forzare  la serratura  di una porta che non è quella della sua stanza.
- Ah..si? Questo bagno non si apre, non è agibile? – chiede con finta noncuranza.
- Si è fuori uso, stiamo aspettando ancora il tecnico, il bagno in camera sua non è in ordine? – risponde velocemente Rosie, le darò un aumento!
- Si è tutto perfettamente in ordine. Va bene, vi ringrazio per la cortesia.  – mormora irritato ma cordiale, mentre il suo cellulare inizia a  trillare.
- Pronto? Si arrivo, tutto bene. – replica teso.

Finalmente sento dei passi allontanarsi e solo dopo una decina di minuti che Rosie mi invia un altro  messaggio.


- Tutto bene, puoi uscire. Se n’è andato. –
- Sicura? Grazie. –


 

Giro lentamente la chiave, sposto di qualche centimetro la porta e  da una fessurina sbircio nel corridoio per accertarmi che non ci sia nessuno in giro, mi arrischio  con molta cautela ad aprirla   di più  ma  all’improvviso strillo inorridita  vedendo  Thomas  spingerla  con forza  e richiuderla dietro le sue spalle. La sua espressione è  severa e decisa, non mi darà tregua finché non avrà ottenuto ciò che vuole.
 
- Ciao Viola. Che strana coincidenza incontrarti… di nuovo….. nel giro di un’ora…… dopo mesi di silenzio. Sei anche tu qui, in vacanza? – chiede  pericolosamente pacato.

 Sono troppo allibita per rispondere, mi sento soffocare dalla nausea e dal terrore, sono in trappola dentro una stanzina con un uomo che mi odia! Aiutooooo! Cerco  in fretta con lo sguardo un oggetto contundente per difendermi ma oltre allo spazzolino del water e i  morbidi asciugamani appesi non trovo nulla di utile al mio scopo.

- Stai tranquilla, non ho intenzione di aggredirti. Voglio solo che mi spieghi dove sei stata tutti questi mesi! – sibila  perentorio strappandomi nel frattempo il cellulare dalla mano.
- E’ stata gentile la tua collega…ehm…Rosie….vero?  È una brava ragazza…-
- Come l’hai convinta a darti il  suo cellulare? Perché presumo che sia stato tu ad inviarmi   l’ultimo messaggio!! – che ingenua sono stata a fidarmi di lei!
- Non la biasimare… era veramente commossa e un po’ incredula quando…..le ho raccontato a gesti,  per non farti sentire nulla,  che tu mi avevi lasciato…..e  che  ti amavo ancora e che volevo riconquistarti….e un incoraggiamento di cento sterline ha  sortito l’effetto desiderato. -  conclude ironico.
- Perfetto.  Ora sono qui davanti a te……… cosa vuoi? – chiedo con un tono di voce duro,  l’attacco è la miglior difesa!
- Cosa facevi nella mia stanza….. con il mio pigiama addosso….nascosta dentro ad  un armadio? – chiede di nuovo muovendosi verso di me con fare minaccioso.
- I-io…… è stato uno sbaglio…. – mormoro con voce strozzata.
- Già è una tua speciale dote….. sbagliare…. E se non lo fai in grande stile non sei contenta.. –
- Hai ragione suppongo…… cosa vuoi da me? – chiedo di nuovo. Sono cosciente di essere dalla parte del torto,  ma lui non ha il diritto di intimidirmi, rimugino con ferocia, sentendo una rabbia violenta lacerare la  pseudo  tranquillità che mi sono costruita con grande fatica in questi mesi.
- Voglio sapere……. Perché sei sparita….. sei scappata da tutto e da tutti, senza lasciare un maledetto recapito??!! – sbotta al limite della pazienza.
- Cosa t’importa cosa ho fatto e dove sono andata a sbattere la testa per dimenticarti?  Mi  hai detto chiaramente che non volevi vedermi più!!! – lo accuso furiosa.
-  Dopo aver passato notti e giorni a fissare il tuo corpo inerme,  terrorizzato dal pensiero di perderti mentre eri in coma,  non ero dell’umore adatto di sopportare le tue stronzate!  Hai deciso di non parlarmi dell’intervento!!….. AVRESTI POTUTO MORIRE!! MALEDIZIONE VIOLA!! Ed io sarei stato  mille miglia lontano da te!!  Sarei tornato giusto in tempo per seppellirti!! Hai la vaga idea di come mi sono sentito??!! – sbraita afferrandomi con forza le braccia e scuotendomi con veemenza, palesando,  finalmente,  la rabbia repressa per tutti questi mesi.
-  N- non volevo che ti preoccupassi…… e si…. so….. come ti sei sentito….. l’ho capito quando mi hai scaricato!! LASCIAMII!! – grido scoppiando a piangere.

La gambe non mi reggono e tremando mi lascio cadere a terra trascinando  Tom con me.  Con le lacrime  tutta l’angoscia,   che come veleno,  mi aveva corroso l’anima si dissolve.  Le sue mani teneramente incerte mi accarezzano il viso e come un alito di vento  sento le sue labbra prima sui capelli e poi sulle  guance, il suo respiro affannato mi svela la terribile pena  che lo agita. Socchiudo gli occhi per guardarlo e vorrei chiedergli perdono per tutto il tormento che, involontariamente,  ho inflitto a tutti e due, ma lo strazio che colgo nei suoi occhi lucidi mi sconvolge. Con un gemito dolente mi stringo a lui e cerco le sue  labbra che dolcissime si aprono per  accogliere le mie. Assurdamente solo in quel momento riesco  a respirare per davvero,  il cuore riprende veloce  il suo battito, mi rendo conto che di nuovo ho mentito a me stessa, ho bisogno di lui per vivere, dei suoi sorrisi, dei suoi baci;  ho bisogno della sua voce, della sua risata, del suo amore…..Senza nessun ritegno e incapace di seguire un qualsiasi pensiero razionale continuo a baciarlo con una bramosia disperata cercando il contatto con la sua pelle.   

- Viola….. –  mormora ansimando ormai vicino a perdere il controllo.
- Non voglio sapere chi è,  per te,  quella donna che ti dorme accanto,  non voglio  ignorare la sua presenza nella tua vita….ma…adesso qui, siamo solo io e te…. Amami….ti prego…. – sussurro sulle sue labbra.

Dopo un attimo di esitazione Tom si arrende e ricomincia  a baciarmi,  con pochi gesti ci liberiamo dei vestiti e   l’impeto con cui ci amiamo, ci lascia senza fiato ed esausti. Per  un lungo momento,  ancora  strettamente avvinghiati,  restiamo immobili l’uno dentro l’altro, per rimandare il più possibile il momento della separazione. La sua fronte è appoggiata alla mia e i nostri respiri affannati  seguono il ritmo violento dei nostri cuori. Il senso di appartenenza appena ritrovato piano piano,  mentre ci dividiamo,  si trasforma in uno di rammarico e di rimorso. Ci siamo rivestiti in silenzio continuando ad amarci con lo sguardo,  siamo consci che questo amplesso non  risolverà  i nostri problemi né cambierà  le cose tra di  noi, che gli errori commessi  e il dolore patito non riusciremo mai del tutto a dimenticarli,   ma sono felice che Tom adesso  sa  che non ho mai smesso di amarlo.

 

 

Erano stati organizzati dei giochi tipici del medioevo  a cui potevano partecipare tutti gli ospiti della locanda,  mentre le signore vestite in costumi colorati  aiutavano a confezionare i premi per i  vincitori, noi in cucina avevamo preparato un banchetto che sarebbe stato servito alla fine delle  gare, a cui seguiva un intrattenimento musicale offerto dalla banda del paese. Per tutta la mattina  non avevo messo fuori il naso dalla cucina e avevo bisogno di una pausa, ero   seduta  in una delle panchine nel giardino per riprendere fiato con una tazza di tea fumante,  all’improvviso  delle  mani delicate si posano  sulle mie spalle.
- Tranquilla….. sono io…. Sei tesa…. lasciati andare… - mi suggerisce una voce meravigliosamente roca.
- Thomas….lasciami…..  non è il caso che ci vedano insieme…… -  sospiro godendomi il suo massaggio.
- Non essere paranoica…. non stiamo facendo nulla di male… - 
- No… non ancora…. Se continui così… potrei perdere tutte le mie buone intenzioni e saltarti addosso….. davanti a “tutti”! -
- Questa si,  che   sarebbe una scena molto divertente da vedere! – sogghigna ilare.
- Partecipi ai giochi oggi? –
- Non potevo tirarmi indietro! Nelle mie vene scorre puro sangue scozzese, sono uno dei discendenti del capo Clan!  Sono venuto da te, anche per un altro motivo…oltre  per “regalarti”  un massaggio, oggi arriva Ivonna… -
- Cosa?! E cosa stavi aspettando a dirmelo? – esclamo  balzando in piedi come una furia.
- E quando te lo dicevo? Sei rinchiusa in cucina dall’alba!! – si difende irritato.
- Non cercare scuse! Potevi  mandarmi un messaggio!! A che ora arriva tua nonna?! –


Avevo conosciuto Mrs Ivonna McLyod Hiddleston durante una delle sue rare visite ai nipoti a Londra, era una vecchietta meravigliosa, molto arguta e  con il suo sguardo penetrante,  dello stesso azzurro di Tom, era in grado di mettere a nudo la tua anima. L’adoravo  ma  il suo arrivo avrebbe reso tutto più difficile.
 
- Come l’hai convinta a spostarsi da Greenock? – chiedo osservando curiosa la sua espressione irrigidirsi.  
- Viene qui …per conoscere …… -
- Ah… certo..  Cerca di parlarle da solo e spiegale TUTTO…. -  mormoro pacata  tornando in cucina.


Con Rosie e altre ragazze avevamo assistito alla  gara di tiro alla fune, a quella  di scherma e con una marea di turisti e curiosi che arrivavano anche dalle contee vicine  eravamo sedute in una arena aspettando l’inizio della  gara di equitazione. Tutti i concorrenti indossavano il tipico kilt  con  i colori del proprio clan.  Tom sfilò a disagio  insieme agli altri concorrenti, cercando di tenere a bada il suo gonnellino. In mezzo al pubblico seduta nei palchi avevo riconosciuto la nonna di Tom che sembrava chiacchierare tranquilla  con Madeleine e sua madre, non era cambiata molto,  i  suoi capelli bianchi erano stretti in una piccola crocchia e i luminosi occhi chiari  seguivano con affetto il nipote che cavalcava.
 La tradizione voleva che il vincitore dedicasse la sua vittoria,  con un bacio,  alla propria donna e il mio bellissimo tormento personale dopo aver vinto la gara,  fece un giro solitario intorno al campo portando in trionfo la bandiera del clan a cui apparteneva,  ma stranamente non si diresse subito dalla  “fidanzata”,   mentre scendeva  da cavallo riuscì a  trovare   il modo di inciampare e fingere una dolorosa distorsione, anche se ho seguito la scena  da lontano, sono sicura che stava  recitando e   non capisco il motivo per cui sta montando tutta questa sceneggiata.

Eravamo quasi pronti a servire la cena ai nostri ospiti e mentre controllavo i piatti di portata  una vocetta querula mi aggredisce dalla porta della cucina. – Non sei venuta a salutarmi Viola! –

- Nonna Ivy!! Scusami, ero  occupata con le pentole! – esclamo  correndo ad abbracciarla.
- Non cercare scuse idiote, figlia! Ci ha già pensato quella sottospecie di nipote incapace, che mi ritrovo, a raccontarmi mucchi di fandonie, oggi pomeriggio. Adesso voglio che tu mi dica la verità! – ordina perentoria.
- V-verità? Cosa  ti ha raccontato Tom? – chiedo cauta.
- Mi ha propinato una storiella molto divertente! Visto che adesso stai lavorando, rimandiamo, ma  voglio che tu venga questa sera in camera mia a portarmi il tea e ti avverto che non accetterò altre scuse! Volevo anche chiederti il favore di portare la cena in camera a mio nipote, la caviglia gli duole molto. - 
- Ivy…… riconoscimi un po’ di senno…... Tom non ha nulla alla caviglia! Digli che per quanto mi riguarda  può anche restare digiuno! –  esclamo perfida.

La risata cristallina piena di allegria della nonna è  contagiosa e mi ritrovo a ridere spensierata  come non facevo da tempo. – Ci vediamo questa sera. – le prometto con un sorriso.

Eravamo nel caos totale del cambio piatti tra una portata e l’altra quando Tom si affaccia sulla porta della cucina. – Buonasera, scusate il disturbo,  ma devo parlare con la signorina Viola. – dice sorridendo alle mie ragazze che  interrompono  all’istante l’allegro vociare per fissarlo sconvolte.

Beh….  le capisco, se non fossi abituata a vederlo in tiro, rimarrei anche io a bocca aperta come loro. E’ semplicemente meraviglioso con il completo scuro abbinato ad una camicia azzurra  e devo dire che la leggera barbetta che gli circonda le labbra e il mento mi fa impazzire.

- Mi dica…. Signor Hiddles…… - esclamo a voce abbastanza alta da farmi sentire dalle ragazze che,  sono sicura,  hanno l’orecchio attaccato al muro per non perdersi neanche una parola.
- Sei una strega! – sussurra mentre si china  per baciarmi velocemente, lasciandomi basita a osservarlo mentre si allontanava sorridendo.

 

Era ormai mezzanotte inoltrata quando riuscii a andare  da nonna Ivy,  ero sicura di trovarla ancora sveglia e  mentre beveva il suo tea non smise mai di fissarmi con attenzione mentre le raccontavo tutta la verità, il leggero sorriso che le incurvava le labbra mi faceva sperare che comprendesse davvero le mie ragioni e che  perdonasse la mia stupidità.

- Quindi Viola …. Che hai intenzione di fare adesso? – chiese tranquilla.
- Non lo so… Non posso chiedere a Tom di rinunciare a quella donna che,  credo lo rassereni  con la sua dolcezza e …sicuramente lei lo ama,  forse è davvero la persona adatta per stare accanto a lui….. Io non faccio che combinare una pasticcio dietro all’altro. - mormoro  esausta psicologicamente e fisicamente.
- Si quella ragazza lo ama….. ma anche tu…. –  mormora pacatamente la nonna.  

 

 


 Durante l’ultimo ultimo giorno di permanenza degli ospiti della 308, non andai alla locanda, non volevo vederlo andare via, non sarei riuscita a fingere davanti a quella donna graziosa che gli sorrideva in continuazione, doveva essere proprio innamorata ed io non riuscivo ad odiarla anche se era  vicino all’uomo che amavo. Non odiavo neanche lui, che  rispondeva sempre ai suoi sorrisi….con teneri abbracci…. beh forse…lo odiavo un pochino,  quando per “errore” mi ritrovavo a spiarli e lo “beccavo” mentre la stringeva!  Ovviamente   “Cucciolotta”  aveva passato gran parte di queste  notti  a chattare con il suo più caro “amico”, tutto ciò che non potevo dirgli  a voce,   glielo  scrivevo. Mentre inviavo  i messaggi,  cercavo di non pensare che Tom  molto probabilmente era sdraiato nel letto vicino a Madeleine, che forse dormiva tranquilla vicino a lui…..al mio posto……. Forse sto covando qualche malattia, non riesco  a capacitarmi di riuscire non dico di accettare, ma solo di immaginare  senza “agitarmi”,  quello che fino a qualche mese fa,  era il mio uomo,  con un’altra donna……in un letto……magari…. nudi….. ehm… come …..ho appena scritto….CERCAVO DI NON PENSARE E DI NON AGITARMI!!


Primo messaggio.


C.  22.00  - Quando puoi…. rispondimi. -
T.   24.45  - Dog ….ci sei? –
C.   24.46  -  Si. -
T.   24.47 – Domani andiamo via.. –
C.   24.48 -  Lo so, domani io non ci sarò,  preferisco non  vederti mentre  parti. Odio gli adii! Ti aspetterò nel mondo dei miei sogni!   –
T.   24.49  -  E… nel tuo sogno cosa succede? –
C.   24.50  -  Nel mio sogno… tento in “tutti”  i modi di dividerti dalla tua fidanzata e alla fine ……torni da me….   –
T.    24.51  - E se non tornassi?   –
C.    24.52 – Beh…..potrei rinchiudermi in un convento! :P….. Oppure  potrei fare la missionaria…..sai quanto io adori le isole deserte piene di serpenti e scorpioni pronti a mordermi! –
T.    24.53 – Riprova….che forse mi convinci…. XP –
C.    24.54 -  Tentar non nuoce!! Sei perfido! Non hai pietà!!?? –
T.    24.55 – NO! –

 

Ultimo messaggio.


T.      04.45 -  Stai dormendo? –
C.      04.46 -  No, come farei a risponderti sennò?  :D……..Stavo pensando….. –
T.      04.47  -  Voglio vederti… -
C.      04.48  - Ok….. dove ci vediamo?  <3 -
T.      04.49  - Verresti davvero?    –
C.      04.50  -  No…… oggi  non “voglio” vederti…… Addio. –
T.      04.51   -  Non fare la melodrammatica! Viola rispondi!! Tanto lo vedo che sei On line!! –
C.      04.52  -   Uffaaaa!! Non posso neanche nascondermi!! Eri  preoccupato per me?  :D  -
T.      04.52  -  Sei proprio un’idiota!  -
C.      04.53  -  Ti amo Mr. Hiddles! …..Addio.. –

  OFF LINE.


Ha staccato la linea!! Quella donna mi farà diventare pazzo!!  Sono veramente nei casini questa volta!! Perché non ho seguito l’istinto e non sono andato a cercare Viola quando mi hanno detto che dopo essere venuta in ospedale da me,  mentre ero super sbronzo,  sedato e sotto custodia cautelare, ad accertarsi che stessi bene, ha dato le dimissioni dal lavoro che adorava ed è scappata via credendo davvero che non la volessi più!?!  Si…beh…ero incazzato come una bestia! Volevo farla soffrire e sono rimasto  lontano da lei per mesi, perché volevo dimostrare a  me stesso che sarei riuscito a “ sopravvivere “ senza di lei. Ma non avrei mai smesso di amarla, mai,  forse  l’ho odiata per un po’ mentre pregavo il Cielo che non me la portasse via, inconsciamente l’incolpavo  di avermi  costretto a  confrontarmi con la  parte più intima e  indifesa  di me in cui mi riscoprivo terrorizzato e disperatamente inerme davanti all’eventualità di perderla.  
  Ho  pensato stupidamente che sarei riuscito a dimenticare il profumo della sua pelle, il suo sorriso, la sua voce.  GRAVE ERRORE!  Come un disperato ho chiesto sue notizie a tutti i suoi amici,  ai suoi colleghi, a Luke, pensando sapesse qualcosa e che non volesse parlare per proteggere Viola da me, sono arrivato al punto di  minacciarlo fisicamente,   ma neanche lui  sapeva nulla. Avevo anche pensato di sporgere una denuncia alle autorità, ma sarebbe stato difficile per me spiegare che stavo cercando una ex fidanzata  a cui avevo intimato molto chiaramente  di non cercarmi più e poi in quel periodo non ero proprio ben visto dalla questura,  in quanto avevo a mio carico una denuncia per rissa,  aggressione a pubblico ufficiale (Fassen) e danni a beni pubblici (la macchina di servizio). Madeleine invece mi è rimasta vicina nonostante avessi scoraggiato il suo interesse nei miei confronti, ha sopportato i miei malumori e la mia freddezza,  la sua  dolce pazienza è stata come  un balsamo per le mie ferite e  non so come…  sono arrivato al punto di  chiederle di sposarmi. Che idiota!!
Non posso fare a meno di pensare che aver  ritrovato  Viola,  è un chiaro segno del destino!  Ero  un fatalista senza saperlo! O meglio lo sono diventato…  non appena ho posato gli occhi sul viso spaventato di Viola, mentre era nascosta dentro l’armadio con il mio pigiama addosso,  avrei esultato dalla gioia e se fossi stato da solo non mi sarebbe sfuggita!  E’ una peste esasperante, incoerente, pazza da legare, incosciente….ma non posso farci nulla, amo quella donna come l’aria che respiro!!

 
  
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