Seattle
Sono
ad una noiosissima riunione di lavoro.
Chissà se Betty è arrivata! Sono qui a Seattle da
cinque giorni. Sono venuto
perché P.J.Ross mi ha convocato per vedere lo stato del suo
investimento alla
New Tech. Ne è molto soddisfatto, però
praticamente mi ha fatto partecipare a
tutta una serie di incontri per possibili partnership, insomma una noia
mortale.
Sarei già ritornato a casa, se Faith non ci
avesse invitato all’inaugurazione della sua galleria
d’arte, dove ospita una
serie di artisti internazionali. Inoltre domani è il
cinquantesimo compleanno
di Parker e ha organizzato un mega party al quale non possiamo non
partecipare.
Devo
dire che Betty non era molto felice di
venire qui. Però l’ho praticamente quasi
costretta. Veniamo fuori da un periodo
difficile, nel quale abbiamo rischiato di mandare a monte il nostro
matrimonio
a causa di varie incomprensioni ormai per fortuna superate. In questo
periodo è
nata anche la nostra terza figlia, Aurora, un vero tesoro, almeno per
me.
Perché quando è con altri inizia a piangere e non
la smette più.
Non so se Betty sia ancora convinta che tra
me e Faith ci sia stata una relazione. Cosa non vera. E’ vero
che io e Faith
abbiamo avuto una storia all’università, ma
lì è finita. In ogni caso dato
quanto avvenuto tra me e Faith nel periodo in cui io e Betty non
andavamo
d’accordo, ci siamo dati solo un bacio, senza nessuna
implicazione
sentimentale, in ricordo dei vecchi tempi, non mi sento di biasimare
mia
moglie. Sono convinto che lei pensi che in questi cinque giorni sia
successo
qualcosa tra me e Faith e sono anche pronto a giocarmi tutto il mio
patrimonio
che Betty farà finta di niente, anche se rode dentro dalla
curiosità e muore di
gelosia.
Mia
moglie è cambiata ma non fino a questo
punto. Siamo sposati da quasi tredici anni. Abbiamo vissuto tanti
momenti
difficili, come quando lei ha avuto il cancro, ma mai uno
così brutto come
quello appena trascorso. Ho davvero temuto di aver perso mia moglie. Va
bene, è
successo che lei, dopo la sua malattia non stava bene nei suoi panni ed
ha
completamente cambiato look, cosa che mi ha mandato in tilt,
perché ho pensato
che, anche lei, fosse diventata una donna frivola e senza valore.
Ovviamente
questa cosa l’ha fatta imbestialire e mi ha cacciato fuori di
casa. Per non
parlare del fatto che lei aveva baciato Daniele Valencia, il mio
peggior
nemico! Insomma una serie di casini, uno dietro l’altro. Ma
ormai siamo andati avanti.
Devo dire che non mi dispiace affatto la nuova Betty. È
sempre mia moglie, la
solita Betty, ma è anche una donna diversa, che non pensavo
esistesse e che ho
fatto fatica ad accettare, ma di cui, adesso che
c’è, non saprei fare a meno.
Pensavo
che la fase del sesso selvaggio fosse
finita quando mi sono sposato con lei. Ok, Ok, devo anche dire che non
sono uno
stinco di santo. All’inizio della nostra relazione,
l’ho sedotta per tenermi
l’azienda, di cui lei grazie a me, era diventata
proprietaria. Mi sono
comportato davvero male, ma per buona pace di tutti, quella
è una storia
superata. Comunque, quando mi sono messo con lei, venivo da una storia
di tre
anni con una donna di cui non ero affatto innamorato e che tradivo in
continuazione con qualsiasi essere femminile che mi passava davanti.
Fino a che
non mi sono innamorato per la prima volta nella mia vita di Betty.
Allora tutto
è cambiato. L’unica cosa che mi sembrava ovvia
all’epoca, era che non avrei mai
e poi mai potuto avere con Betty lo stesso tipo di relazione che avevo
con
tutte le donnette che frequentavo. Betty è agli antipodi. E
poi certo c’era da
considerare la sua inesperienza. Però, quello che ha fatto
la differenza è
stato il mio amore per lei. Noi ci siamo sposati per amore, il sesso
fine a se
stesso, il senso di conquista, il collezionare una donna dopo
l’altra non c’entravano
niente con la nostra relazione.
Per
tanti
anni Betty è stata la moglie perfetta. Poi in questo ultimo
anno ha deciso, o
ha sentito dentro di sé, che quello che voleva veramente era
essere una
donna. Mi ha anche
accusato del fatto
che io non la considerassi tale, ma solo mia moglie, la madre dei miei
figli,
una brava manager, ma non una donna. Oggi, col senno di poi, posso dire
che
aveva ragione. Ma abbiamo recuperato. Penso che gli ultimi sei mesi,
dal nostro
ritorno da Cartagena, dove lei ha ritirato il premio Donna
dell’Anno, siano
stati i più belli e i più intensi della nostra
vita insieme. Quello di cui
avevo paura e che invece mi ha affascinato è stato vedere
come lei sia riuscita
a lasciarsi andare completamente con me, ad aprirsi con me, come
nessuno aveva
mai fatto. All’inizio ho avuto paura di questa cosa
perché sono sempre stato
convinto di non essere davvero abbastanza per lei, ma poi è
stata lei a convincermi
del fatto che voleva me e solo me. E che lei può essere
quello che è, provare
quello che prova, parlarmene senza vergogna perché
è con me. E con nessun
altro. Sono sempre stato convinto che lei potesse sostituirmi senza
problemi
con qualsiasi altro uomo, mentre per lei, io non sono sostituibile con
nessuno.
Così come lei non lo è per me. Il problema era
tutto mio insomma. Però, a mia
discolpa, devo dire che ho incontrato troppe donne pronte a farsi
sedurre e
lasciare quasi con uno schiocco di dita. Questo tipo di donna piace a
Mario,
non certo a me. Invece adesso, io sono completamente e totalmente
felice. Come
non lo sono mai stato nella vita. Io e Betty, abbiamo raggiunto la
consapevolezza di poter essere noi stessi dentro il nostro matrimonio,
abbiamo
capito che vogliamo coltivare l’amore che ci lega, che
vogliamo vivere insieme,
perché non riusciamo a stare separati. Abbiamo deciso che
niente e nessuno
riuscirà a dividerci. E facciamo l’amore come dei
pazzi. Non che prima non
fosse così. Ma adesso è tutto diverso. Primo
perché lei si sente più donna e
meno inibita e poi perché abbiamo deciso di essere i nostri
amanti. So che può
sembrare assurdo per due sposati non annoiarsi a stare assieme, a non
avere
svaghi, ma a parte che ce li abbiamo avuti, io sono felice con mia
moglie e non
ho bisogno di guardare altrove! Perché lei mi da tutto
quello di cui ho
bisogno.
“Dottor
Mendoza, mi sta ascoltando?” mi chiede un tizio di cui non
ricordo il nome.
“Certo che
si” dico, riportando la mia attenzione alla riunione.
‘Ma quando finisce?’ penso
tra me e me.
***
Sono
appena
arrivata in albergo da Bogotà, Armando non è
ancora qui ma per fortuna non ho
avuto problemi ad entrare nella nostra suite perché lui
aveva avvisato che sarei
arrivata. Non che io volessi venire, ma mi ha praticamente quasi
costretto. Lo conosco
troppo bene il mio maritino. Probabilmente con questa mia
partecipazione obbligata
voleva dimostrarmi che tra lui e Faith c’è solo
una grande amicizia. Ed è la
verità, so benissimo che non hanno avuto una storia, se non
all’università. Ma
la cosa più divertente è lasciargli credere che
io abbia dei dubbi. E’
divertente perché Armando non ha ancora capito che io sono
gelosa di lui, come
lo è lui di me. Lui, invece, è convinto che io
sia la maestrina dalla penna
rossa che sta aspettando di coglierlo in flagrante mentre mi tradisce
con
qualcuna! Questo dipende dal fatto che quando ho iniziato a lavorare
per lui,
numerose volte ho dovuto coprire le sue scappatelle con la sua
fidanzata di
allora.
Però da
quando stiamo insieme è completamente un altro uomo e io
sono così orgogliosa
di lui!
Solo di
recente ho scoperto che lui per tanto tempo ha pensato di non essere
abbastanza
per me. Falsità assoluta. Ci siamo ripromessi di andare
avanti e di non
ripetere mai più queste ovvietà.
Ora, lui non
capisce che quello che mi infastidisce della sua storia con Faith non
sia tanto
il fatto che lui possa averla baciata o che possa tradirmi, quanto il
fatto che
lei voglia avere nella sua vita uno spazio che è mio.
Insomma, quando ho
trovato le mail che si sono scambiati mi è salito il sangue
al cervello e non
ho mai voluto leggerle, nonostante lui mi abbia chiesto di farlo
numerose
volte. Io ho un amico fraterno, so cosa significa, ma con lui non ho
mai fatto
sesso a tutta birra, anzi non ho avuto alcun tipo di rapporto fisico
ambiguo,
quindi Armando non può biasimarmi se dubito della
sincerità di lei. Mi
da fastidio l’idea che questa donna
possegga una parte della vita di Armando in cui io non
c’entro. Mi sarebbe
piaciuto vederlo all’università, libero dalle
pressioni e dalle responsabilità
che ha dovuto assumere in seguito. Però in qualche modo devo
accettare che quel
periodo della sua vita appartenga a Faith e non a me. Se solo lei ci
prova con
lui adesso, la faccio fuori! Lo so che ho sempre detto che le scenate
di
gelosia non sono nel mio carattere, ma ho imparato da Armando in
questo, spero
solo che non mi metta mai alla prova!
Sono
in una
fantastica Iacuzzi e mi sto godendo un rilassantissimo bagno caldo,
quando
Armando arriva nella nostra suite. Bisogna dire che P.J. Ross non bada
a spese
per soddisfare i suoi collaboratori. Ha tanti di quei soldi che non
saprebbe
come spenderli in una vita intera e ha un debole per Armando.
“Betty dove
sei?” mi chiama lui. Apre la porta e mi trova immersa nella
schiuma da bagno.
“Ciao Mostro”
gli dico “mi sto facendo un bagno per riprendermi dal
viaggio!”
“Ciao Mostro”
mi dice lui dandomi un bacio sulle labbra.
“Com’è andato il viaggio?”
“Bene, molto
bene” rispondo. So bene che non sa cosa dire
perché sa che io ero contraria a
questo viaggio.
“I bambini?”
mi chiede.
“Tutto bene,
ho appena parlato con mia madre. Tutto tranquillo, tranne Aurora che
piange
ogni tanto!” gli dico.
Lui si
avvicina alla vasca. “E tu? Non sei infastidita dal fatto di
essere qui? So che
per telefono sono stato piuttosto pressante affinché tu mi
raggiungessi” mi
dice.
“Si. Effettivamente
lo sei stato, ma non ti avrei mai lasciato da solo in una situazione
del
genere. So benissimo cosa significhi l’apparenza per gli
americani e non ti
avrei né ora né mai, messo in
difficoltà. Soprattutto per la New Tech” gli dico
cercando di sembrare convincente.
“Quindi sei
qui solo per questo?” mi domanda.
“Per questo,
certo! Dovrebbero esserci altri motivi?” gli chiedo io.
“Non saprei …”
prende tempo lui.
“Un motivo è
che mi hai chiesto di venire. Un altro è la New Tech, e un
terzo motivo è che
ero davvero curiosa di fare una gita qui a Seattle!”
“Mostro sei
davvero incorreggibile!!” mi dice facendosi quattro risate.
Sa bene che
non ammetterò mai di essere gelosa di Faith. Lo farei solo
se ne fossi messa
alle strette.
Penso che sarebbe
bellissimo se lo prendessi per la cravatta e lo facessi cadere con me
nell’immensa
vasca da bagno … Lo guardo con intenzione.
“Non ci
pensare nemmeno!” mi dice lui, leggendomi nel pensiero.
“Non ho un abito di
ricambio, l’ho mandato in lavanderia!”
“Ma come fai
a ….” gli chiedo.
“Sono tuo
marito … ti conosco! … forse … invece
… ti
converrebbe uscire da lì” mi risponde lui
guardandomi intensamente.
La
mostra di
ieri sera è stata davvero molto interessante e devo
ammettere che Faith è
davvero molto brava nel suo lavoro. Ma il meglio sta per avvenire oggi.
Io e
Armando siamo stati invitati a pranzo nella mega villa di Parker.
Fervono i
preparativi per le festa, ma noi siamo in un’area in cui non
disturbiamo
affatto. E’ la parte più tranquilla della casa.
C’è un favoloso portico con un
piccolo giardino, con una tavola apparecchiata. Armando e Parker
parlano ancora
di lavoro e Faith mi ha invitato a raggiungerla perché vuole
conoscermi meglio.
Questo è il momento in cui io potrei scoppiare.
“Betty,
posso chiamarti così?” mi chiede “stai
tranquilla, non voglio portarti via
Armando, sono felice con mio marito.”
“E allora perché
lo hai baciato?” non posso fare a meno di chiederle. Che
bello andare
direttamente al punto.
“E’ stata
una cosa impulsiva. Una follia momentanea. Volevo tornare a quando
avevo vent’
anni e la mia vita era bella” dice.
“Ma anche
adesso lo è” le dico io. “Vivi in una
casa bellissima, hai un marito con cui
stai bene, mi sembra, perché vuoi Armando?”
“Ma io non
voglio Armando, almeno non come pensi tu.”
Decido di
fidarmi di lei. Non so perché. Ma voglio darle una chance.
“La cosa che mi
infastidisce” le dico “è
l’idea che voi condividiate un periodo della sua vita
dal quale io sono esclusa. Tu sei la prima donna normale che incontro
da quando
sto con lui. Non sei una modella, non hai legami di parentela reale o
acquisita, nessuno lo ha costretto a stare con te, ma lo ha scelto
… e questo
mi spaventa.”
“E perché mai?”
mi chiede.
“Armando ti
ha raccontato la nostra storia. Sai bene quali siano i nostri
trascorsi. Tu sei
la prima vera donna che potrei temere.”
“Stai
tranquilla Betty!” mi dice “Non intendo portarti
via Armando. La mia chance l’ho
avuta tanto tempo fa e l’ho sprecata. Lui ti adora. Ti ama
veramente. Non mi sognerei
mai di dividervi. E poi io sono felice con mio marito. Per
davvero.”
“Perché è
finita tra di voi?” le chiedo
“Non ne hai
parlato con lui?” mi domanda.
“No. Diciamo
che non ho mai voluto affrontare l’argomento, anche se lui mi
ha chiesto di
leggere le vostre mail molte volte. Ma io non avrei mai potuto farlo,
mi
sembrava di invadere la vostra privacy e non sai quanto mi costa
ammettere che
voi abbiate una privacy!” le dico.
“Sei troppo
buona Betty!” mi dice lei. “Io e Armando avevamo
una storia senza impegno all’università,
Una storia bellissima, proprio perché era senza impegno. Io
non volevo un
ragazzo e lui sembrava portare un fardello. Ma con me no …
era sempre molto
libero. Avevamo tanti interessi in comune. Abbiamo passato proprio un
bel
periodo. Ho conosciuto Mario Calderon all’epoca. Comunque non
posso definire il
sentimento che ci legava come amore. Più come affetto direi.
Tutti e due non
eravamo pronti a fare il passo successivo e sapendolo non
l’abbiamo mai fatto.
Io sapevo che lui era davvero preso da me e sarebbe stato facile per me
innamorarmi di lui ma non ho mai lasciato che accadesse, anche se col
senno di
poi, avrei dovuto farlo.”
“Tutto qui?”
le chiedo.
“No, questa
è la parte bella. Quando avevo ventitre anni, mi sono
innamorata perdutamente
della stella della squadra di basket
dell’università. Dorian Brown. Ho perso
completamente la testa per lui. Ho smesso di vedere Armando e mi sono
buttata a
capofitto in questa storia. Sono rimasta incinta. Ma
all’epoca ero troppo
stupida per capire che Dorian era solo un grande egoista. Mi sono
comportata
come una adolescente totalmente immatura. Insomma Dorian non voleva il
bambino
e mi convinse che avrebbe rovinato la mia carriera e la sua. Decidemmo
di darlo
in adozione, perché proprio non avrei mai e poi mai potuto
abortire. Quando il
mio bambino è nato, venne dato subito ad una famiglia che
noi non abbiamo
voluto conoscere. Io, in quel periodo lo assecondavo in tutto. Ero
proprio
stupida. Una settimana dopo il parto però, quello che avevo
fatto mi è sembrato
assurdo. Avevo venticinque anni che diamine. Avrei potuto crescere mio
figlio da
sola. Quando sono andata a chiedere del mio bambino era troppo tardi.
Avevamo
fatto un accordo di adozione per cui non potevamo mai più
avere contatti. Solo
mio figlio se vorrà, un giorno potrà cercarmi. E
sono passati vent’anni. Ogni
giorno mi aspetto di vedere un ventenne arrabbiato che venga ad
insultarmi perché
l’ho dato in adozione.”
“Scusami
Faith” le dico “mi sento così sciocca,
io … non sapevo niente di tutto questo.
Mi dispiace moltissimo.”
“Ho faticato
tantissimo per rimettermi in piedi. Dieci anni fa ho incontrato Parker.
Mi sono
innamorata di lui sinceramente. Non so però se lo amo. Tu
sai cosa significa
avere una famiglia contro. Me l’ha detto Armando. Ebbene, la
sua famiglia non
voleva che noi ci sposassimo. Io non sono abbastanza per lui. Ma noi
stiamo
bene insieme. Ti dico che non so se lo amo, perché non
abbiamo avuto figli.
Nessuno di noi due ha problemi a procreare, il medico dice che
è una questione
psicologica. A volte penso che dovrei lasciarlo e dargli la
possibilità di
rifarsi una vita con un’altra donna, ma io sto bene con lui,
sono egoista e
allora penso che non lo amo, perché se lo amassi gli
permetterei di stare con
una donna che possa renderlo padre.”
“Mi sembra
una soluzione un po’ drastica” le dico.
“Non credi? Potresti adottare un
bambino magari! Potresti ancora averlo. Devi crederci. E non pensare
che vuoi
lasciare tuo marito. Oppure pensare che non riesci a lasciarlo
perché lo ami. E
penso che lui ti ami sinceramente. Altrimenti a quest’ora
sarebbe stato lui a
lasciare te, non pensi?”
“Sei davvero
un tesoro Betty!” mi dice.
“Armando è
stato davvero fortunato ad incontrarti. L’ho baciato
perché mi sono illusa per
un attimo che se avessi scelto lui, invece di Dorian, la mia vita
sarebbe stata
diversa, molto meno dolorosa.”
“Questo non
lo so Faith” le dico. “Non potremo mai sapere
quanto sarebbe stata crudele
Marcela Valencia con te. Con me lo è stata
tantissimo!”
“La conosco
di fama questa donna. All’epoca Armando non la voleva neanche
sentire nominare
mentre Mario non faceva che dire che lei sarebbe stata il suo
destino!” mi
dice. “Sono felice che non sia stato
così.”
“Armando mi
ha raccontato la storia….!”
“Ragazze di
cosa parlate?” ci chiede Parker entrando con Armando.
“Di nulla in
particolare” gli risponde Faith. “Chiacchieriamo!
Ci accomodiamo a tavola? Vi
verso un bicchiere di vino, dobbiamo brindare al neo –
cinquantenne!” aggiunge,
dandoci un bicchiere di vino ciascuno. Facciamo un brindisi, Vedo
Armando
avvicinarsi a me e ripenso a quando mi ha detto mesi fa che Faith aveva
una
storia tragica alle spalle. Non ho voluto ascoltarlo. Ma avrei dovuto
farlo perché
lei non è affatto male come pensavo.
Il
party per
il cinquantesimo compleanno di Parker è in pieno
svolgimento, è una festa
bellissima e stiamo conoscendo un mare di gente nuova. Ad un certo
punto,
mentre sono con Armando ricevo una telefonata e sbianco in viso.
Armando
gesticola cercando di capirci qualcosa. Chiudo il telefono.
“Era mia
madre” dico.
“E’ successo
qualcosa?” mi chiede lui in ansia. “I bambini
stanno bene? Betty parla!”
“Si stanno
tutti bene. Non è una cosa che riguarda noi, ma tua
sorella!”
“Camila?” mi
chiede “E’successo qualcosa a Camila?”
“Non in quel
senso, stanno tutti bene fisicamente” gli rispondo.
“Betty parla
chiaro” mi dice Armando agitatissimo. “Non mi stai
facendo capire niente!”
“ Dodo è
venuto a stare a casa nostra” gli dico io. “A
quanto pare, questa mattina Dodo
e Alberto sono andati in Ecomoda per fare una sorpresa a Camila, ma
l’hanno
trovata nel suo ufficio che faceva sesso con Mario Calderon!”
“Che
coooooosa?” urla lui. “Mia sorella…. E
Mario Calderon?”
“A quanto
pare Alberto l’ha preso a pugni, mentre Dodo si rifiuta di
stare nella stessa
casa di Camila ed è venuto a stare a casa nostra. Al momento
è lì anche
Alberto.”
“Non posso
crederci … mia sorella e Mario Calderon!!! Mia sorella e
Mario Calderon! Sono
curioso di sentire che scusa inventeranno per giustificarsi! Questa
volta il
mio caro amico rischia di perdere i gioielli di famiglia!”
dice Armando in
preda ad una terribile furia! “Ho bisogno di un
whisky” mi dice.
“Anche io”
gli rispondo. Ci avviamo verso il bar.
“Cosa posso
servirvi?”ci chiede il cameriere.
“Due whisky,
doppi, per favore” diciamo all’unisono.