Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: CathlinB    06/01/2015    3 recensioni
Un ex maschiaccio continua a fare passi falsi in amore.
Un giovane 'cowboy' tutto d'un pezzo....o un timido amico d'infanzia?http://data1.whicdn.com/images/178100077/large.jpg
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lascio scivolare l'acqua calda sulla mia pelle. La doccia è proprio quel che ci voleva, dopo tutto quel sesso sulla paglia. Anche se mi sono sentita ridicola e imbarazzata correre in tutta fretta dal fienile a casa sua con indosso solo la sua camicia...ormai sporca. Paul ha già finito la doccia, ma io ho preferito star sotto l'acqua ancora un po'.

Sono sceso in cucina a bere qualcosa e preparare uno spuntino per Cathrin solo con l'asciugamano umido intorno i fianchi, e chi arriva a rompere le scatole? Quel co...ne di Mike che non doveva essere qui fino a stasera tardi  ma che cazzo è tornato a fare a casa?  Mi becca piazzato così  
"Ehi Paul che cazzo fai in giro conciato così?" gira attorno alla penisola per guardarmi meglio. Sto stronzo non ha niente di meglio da fare? Non ho guardato dove Cath ha parcheggiato la Ford, chissà se si è già accorto che c'è anche lei? Di solito non gli sfugge niente!
"Che cazzo sei venuto a fare a casa? Non dovevi essere a cena dalla tua ragazza?" prendo una lattina di birra dal frigo e la bevo quasi tutta in un sorso. Mi mancano un po' di zuccheri. I capelli mi gocciolano sulle spalle, anche se li ho strofinati...mi sono cresciuti parecchio da giugno.
"Sono venuto a prendere una cosa che ho dimenticato....Che cazzo hai fatto sulla schiena?" mi rigiro di scatto. Ho cercato di non dargli di schiena...so di avere tante piccole mezzelune incise...e qualche riga rossa. Bruciavano mentre facevo la doccia, ma le adoro! Le ho anche sui fianchi, avrà visto quelle...a parte che sono pieno di lividi ed escoriazioni per le cadute da cavallo durante il rodeo. Ma Cath....mi ha inciso a fuoco i suoi marchi! 
"Non rompere i co..ni! Prendi quel che ti serve e poi togliti dai piedi!"
"Ehi ehi ehi! Hai portato a casa una ragazza, eh!" che culo, sembra non aver notato la macchina di Cath. Ride e sale su per la scala...oh merda! Su c'è lei, speriamo che non si incrocino! Non penso che sia così ignorante da andare ad aprire le porte! 


Sento salire Paul. Voglio asciugarmi i capelli, ma non trovo il phon. Mi avvolgo nell'asciugamano e apro la porta del bagno. 
Altro che Paul!
In corridoio c'è Mike. 
Si blocca proprio davanti a me, sorpreso....e figuriamoci se non dovevo fare una figura di merda anche in quest'occasione! L'ho lasciato senza parole. Diventa rosso e poi balbetta qualcosa di simile a un 'scusa'. Bhe, almeno questa volta non fa battute stupide! Chiudo di colpo la porta del bagno. E adesso quando riuscirò ad uscire di qui?

Lo vedo scendere tutto rosso in faccia. Beccati! Cath è mitica per fare figuraccie! Dovevo immaginarmelo! Mi guarda, ancora porpora. Si è imbarazzato? Questa è proprio nuova! Sto finendo la mia birra appoggiato al lavandino, per non mostrare la schiena martoriata....altrementi chissà che idee strampalate si fa venire!
"Non mi hai detto che era lei!" enfatizza il 'lei' e mi accusa.
"Non ti ho neanche detto che c'era una ragazza...speravo che non vi incontraste!" alzo le spalle.
"Ok. Allora adesso è ufficiale. È una cosa seria?!!" sembra nostro padre quando si preoccupava per le tipe che dicevano che frequentavo al college. Ha passato quattro mesi con la paura che mettessi incinta qualcuna. Quando ho deciso di lasciare il college e rimanere a casa ad aiutare, mi è sembrato quasi sollevato.
"Finché non parte...." dico amareggiato pensando che ci rimangono, solo per noi, due giorni. 
"Ok. Vedi di non farle troppo male!" mh? Si allontana in fretta verso la porta.
"È lei che fa del male a me...." mormoro poco prima che apra la porta per uscire. Voglio che mi senta, ma non voglio....non ho mai parlato così con mio fratello, non ci siamo mai confidati niente. Io farle del male? E come potrei? È lei che ha deciso di partire, che torna a Chicago per andare al college. Io rimango qui, pieno di posti che mi ricordano lei, col rammarico di non averle dato di più e la tristezza di non essere riuscito a inciderle in profondità il cuore tanto da farle cambiare idea e rimanere qui con me. Mi dovrò accontentare per un po' di vederla ogni tanto, durante le feste, finché non si stuferà e non verrà più. 
"Non essere egoista e non fare la vittima! Siete in due in questa storia!" cazzo, mi ha sentito ed ha anche capito cosa penso. È più intelligente di quel che da a vedere, o forse è perché è anche lui innamorato!
Salgo su a vedere come va. Sono sicuro che Cath è fuori di sé per esser stata vista da Mike....chissà poi come l'ha vista?
Apro la porta della camera e mi assale subito. È già vestita....che peccato....e i capelli appena umidi. La vista di Mike le ha fatto mettere il turbo! 
"Mike mi ha vista!" se avessi indosso una camicia o una maglia mi strattonerebbe, ma ho solo l'asciugamano intorno hai fianchi. "Mi ha vista.....nuda!" mi fa sorridere anche se ha la faccia mezza terrorizzata e mezza incazzata.
"Per quello è sceso tutto rosso in faccia....si sarà eccitato pure lui!" la canzono un po' per alleggerire l'atmosfera.
"Cretino!" mi piazza un pugno sulla spalla. Quando mi da del cretino, e non è la prima volta, la trovo ancora più dolce, lo dice in modo così convinto eppure mi sembra una parola d'amore, intima e familiare. Sono un cretino! Le sue carezze sono pugni sulla spalla. Anche se a volte mi becca più giù.
L'abbraccio e sono felice. Si divincola continuando a lamentarsi che Mike l'ha vista, che l'ha vista lì in casa, uscire da bagno, con solo l'asciugamano indosso, tutta bagnata e che, quindi, ha capito cosa avevamo fatto. 
Le bacio il collo, la stringo forte a me mentre lei lotta per liberarsi dall'abbraccio. Che testina che è! Mi sto eccitando di nuovo...
"Se ti da fastidio che ti ha vista, appena lo vedo gli cavo gli occhi!" scherzo. Ma ho l'impressione che mi abbia preso sul serio.
"Non è l'avermi vista nuda che mi da fastidio....è che ha capito cosa abbiamo fatto!" comunque si sta calmando, non si agita più tra le mie braccia e la sua mano sta iniziando ad accarezzarmi il petto e a scendere giù....
"E cosa c'è di male in quello che abbiamo fatto? Guarda che tutti sono convinti che è da tempo che scopiamo di nascosto!"
Mi guarda pensierosa e truce. "Ah si? Ecco perché i tuoi amici ciccioni e cannaioli ridacchiano sempre quando mi vedono!" mi da una strizzatina alle palle che non mi aspetto e mi fa saltare. La bacio per distrarla, ma non molla. E io sono fregato. Fottutamente fregato da lei.
"Adesso me la paghi!" dice prendendo gli angoli dell'asciugamano e trascinandomi verso il letto. Cammina all'indietro. Batte la testa contro la perlinatura del soffitto. Fa una smorfia. La mia camera è mansardata; il letto è nella parte più bassa del tetto, facile battere. E non è il suo forte essere sexy. Devo ammetterlo: in certe cose è un po' impedita....ma mi diverte tanto vedere le sue smorfie!


Come faccio a resistere a questi occhi e a questa bocca? Le sue labbra carnose e imbronciate anche quando sorridono sono così sexy! Lo trascino sul letto e un bacio tira l'altro. Alla fine mi ritrovo nuovamente senza mutandine e Paul mi sorride beato e stravolto.
Fuori inizia a scurirsi. Ci vestiamo velocemente, devo tornare a casa subito. 
Davanti la Ford si ferma. Mi trattiene in un abbraccio. Io vado a casa e lui...rimane lì da solo? Ma io non voglio lasciarlo!
"Vieni a cena dai nonni! Dai!" non ci vuole molto a convincerlo. Sale dalla parte del passeggero. Strano essere io alla guida.
Mi mette una mano tra le gambe e mi accarezza la pelle della coscia, però guarda fuori dal finestrino aperto, con una sigaretta in bocca.
"Vorrei che non te ne andassi" le parole si perdono nel vento e nel fumo di una boccata di tabacco
Che dirgli? Anch'io non vorrei andarmene, ma per ora ne sono costretta.
~
Come varco la soglia di casa, mi viene l'ansia. Speriamo che il nonno non parli troppo. Speriamo che la nonna lo avvisi di star zitto e di non toccare certi argomenti!
A cena siamo seduti uno di fronte all'altra, come sempre. Avrei voluto sedergli accanto, ma avrei dato troppo nell'occhio. Ci sediamo di fronte fin da bambini. 
Parlano e parlano. Il nonno e Paul non fanno altro che parlare di lavoro e di bestie e di trattori. Mi tolgo un infradito e allungo la gamba. Gliela infilo tra le gambe, con un colpetto. Ha un leggero sussulto, un attimo di distrazione. Mi lancia un'occhiata veloce. Da quando siamo entrati in casa ho l'impressione che cerchi in tutti i modi di non incrociare il mio sguardo. Che scemo: è in imbarazzo di fronte ai nonni! 
"Ti porto a casa!" dico dopo cena mentre ci dondoliamo sul dondolo della veranda mangiando una fetta di torta sfornata da poco. Devo dire che dopo aver sfornato e venduto tutte quelle torte, la cosa non mi entusiasma troppo! Lui sta bevendo una birra col nonno. E io friggo per la paura che il nonno parli troppo. Per questo ho deciso di andare via subito. 
Seduto accanto a me lo mangio con gli occhi, cercando di non farlo notare troppo. La maglietta rossa sbiadita gli mette in risalto i capelli biondissimi appena appena ondulati. Quando sono arrivata, circa due mesi e mezzo fa, aveva un taglio stile marines, talmente corti da non riuscire nemmeno a passargli le dita in mezzo. I jeans aderenti gli fasciano ben bene tutta l'attrezzatura e non solo. È una tentazione irresistibile, una prova di forza volontà straordinaria evitare di toccarlo.
"Ok" mi dice finendo di bere la birra.
Il nonno replica "Ma come? Vuoi già andare a casa?" per fortuna la nonna interviene da dentro richiedendo aiuto dal nonno. E lui, che è un vero gentiluomo, non si fa pregare e corre subito in aiuto della nonna. Non credo che abbia veramente bisogno di lui!
"Non fare troppo tardi, però!" si raccomanda lei dalla finestra "E comportatevi bene!" faccio finta di niente e scivolo giù dai gradini della veranda come se non avessi sentito nulla. Cosa ha capito? Qualcosa ha capito!
Andiamo al solito nostro locale.
Fuori ci sono già i suoi amici. Non capisco come mai uno strafigo come lui abbia amici così banali e sciatti, senza un minimo di sex-appeal! Cosa avranno in comune con lui per andare tanto daccordo? Almeno ad uno di loro, credo al ciccione, sono antipatica. O è geloso di me? Me ne rendo conto quando noto l'espressione che fanno quando vedono scendere Paul dal lato passeggero della mia macchina. Quando gli passiamo davanti per entrare, cercano di trattenerlo con le chiacchiere e l'offerta di una canna. 
Ma Paul entra con me, avvolgendomi le spalle con un braccio.
~
Il tempo in compagnia di Paul sembra volare. Passa troppo in fretta. Troppo rapidamente arriva il giorno della partenza.
Il nonno vorrebbe accompagnarmi lui alla stazione dei treni e ci rimane male quando gli dico che mi accompagna Paul. La nonna lo prende in disparte per spiegargli qualcosa. Per l'ultima ed ennesima volta, passo in rassegna a salutare tutti gli animali del ranch, uno ad uno senza escluderne nessuno. Mi sembrerebbe di fare un torto. Passo anche a dare un'ultima occhiata ad ogni luogo, tornato ormai familiare, come se non me ne fossi mai andata. La stalla, il recinto, il fienile, la rimessa dove ho trovato la vecchia Ford e dove adesso tornerà a riposare nuovamente, il grande tiglio vicino la finestra della mia camera.
Paul ha già caricato le mie valigie sul pickup e aspetta. Ieri sera ho salutato le ragazze e gli altri della compagnia. Ho persino salutato Mike con un bacio sulla guancia e lui mi ha sussurrato 'te lo tengo d'occhio io, il tuo Paul' facendomi imbarazzare da matti. Mancava solo Luke. Ieri sera, stranamente, non s'è fatto vivo.
Dobbiamo partire, altrementi facciamo tardi.
Con le lacrime agli occhi, chiudo la portiera del pickup e partiamo, lasciando dietro di noi una nuvola di polvere. È stata una dalle estati più secche degli ultimi anni.
Paul guida silenzioso, con la radio di sottofondo. Ha il cappello da cowboy calato sugli occhi, occhiali da sole e sigaretta in bocca. Proprio come quando sono arrivata. Ed è serio come allora. E come i primi giorni, le sue labbra attirano il mio sguardo, sempre. Quando, con la scusa di togliergli la sigaretta dalla bocca, cercavo di sfiorargliele. E la gola col pomo d'adamo appena accentuato e la pelle fine e sensibilissima. Le mani. Una sul volante e l'altra fuori dal finestrino, libera per poter tenere tra le dita la sigaretta.
Arriviamo in anticipo. Fermi nel parcheggio, mi guarda. Il sole è forte. Il calore sale dall'asfalto creando miraggi d'acqua.
"Non tornerai più, vero?"
Mi si stringe il cuore! Perché è così convinto che questa è la fine? Non è la fine! Assolutamente no! 
"Torno nei week-end, magari non tutti, ma torno sicuramente! E torno per il Ringraziamento e a Natale e in tutte le feste. E anche la prossima estate!" 
Io ho già preso la mia decisione! Non so se non dirgliela ora è un bene o un male. Vedremo! Ma io so cosa farò nelle prossime settimane! Non torno più indietro, non cambio idea!
Mi stringe forte affondando il viso nella mia spalla, tra i miei capelli.
"Promettimelo!" 
Credo stia facendo un grosso sforzo per non crollare lì davanti a me, davanti alla stazione.
"Promesso!" giuro "Appena posso, torno! E ci telefoniamo...questa volta non abbiamo nessuna scusa. Nessun e.mail sbagliata!" sorrido pensando alla gran stupidata dell'e.mail mai arrivate. Ma perché non ci era venuto in mente di telefonare alla nonna per avere una conferma? Stupidi ragazzini!
Sorride anche lui.
Sulla banchina, a quest'ora, ad aspettare il treno per Chicago, siamo in pochi. Paul ha portato le mie due borse. L'autoparlante annuncia l'arrivo del treno. Passano i primi vagoni alzando l'aria. 
Poi mi dà l'ultimo bacio.

This is the end
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: CathlinB