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Autore: BrokenArrows    06/01/2015    2 recensioni
Immaginate due sorelle a Mystic Falls, ignare di cosa le aspetta. Cosa riserverà loro il futuro? Intrighi, lotte, amori e speranze... I due Salvatore tornano in città, sconvolgendo le loro vite.
Nuove storie e sentimenti a Mystic Falls.
Fanfic scritta a 4 mani.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era passata già più di una settimana dalla sera in cui uccisero Alois Van der Wegen, e tutto sembrava fin troppo tranquillo: la situazione con Klaus si era calmata e il Consiglio non aveva più creato alcun problema. 
La mattina di Miss Mystic Falls era arrivata e il campanello di casa Van der Wegen suonò alle prime luci del giorno.
Jacqueline si rivoltò nel letto -Io la uccido...-
Anche Damon sembrava essersi svegliato -È arrivata Caroline?-
-E chi, sennò?- domandò, alzandosi infastidita dal letto -Le avevamo detto di arrivare presto, ma così è troppo presto- si vestì velocemente, aprendo la porta di camera sua.
-Care?- chiese Stefan, anch'egli uscito dalla stanza.
Il campanello suonò nuovamente -Ragazzi, so che siete in casa!- sentirono Caroline chiamarli, spazientita dell’attesa.
Jacque annuì, arresa -Tanto vale andare a fare colazione- poi guardò il ragazzo, che senza maglietta, metteva in mostra i suoi addominali scolpiti -Ma prima è meglio se ti vesti un po'...-
-Non preoccuparti Stefan, stai pure così... eheheheh- ridacchiò Alexandra, precipitandosi ad aprire all’amica -Ohh, mi aspetta una giornata lunga- sospirò.
Fece un grosso respiro prima di aprire la porta ed essere travolta dall’uragano Caroline.
-Ho portato tutto!- esclamò Care appena la vide -Vestiti, scarpe, trucchi e accessori. Aiutami a portare dentro le valigie. Le mettiamo in soggiorno-
Alexandra si guardò intorno, spaesata e assonnata -Valigie? Ma che diavolo...-
Caroline la guardò, rimproverandola -Alexa, oggi ci sarà il concorso che segnerà le nostre vite e dobbiamo assicurarci di essere pronte e perfette! Non ci sono scusanti- la rimproverò.
-Posso almeno fare colazione?-
-Non abbiamo tempo! E poi il tuo vestito è molto aderente e non mangiare non ti farà altro che bene-
Alexandra parve seccata -Ehi!-
-Hai già fatto la doccia?- domandò ignorandola completamente ed entrando in cucina, portando con sé un trolley blu.
-No- sospirò, guardando Stefan che beveva tranquillamente del caffè.
-La manicure?-
-No- sembrava che anche Damon e Jacqueline si stessero godendo quel teatrino. Tutti e tre ridevano sotto i baffi, attenti a non farsi notare dalla Forbes, che li avrebbe uccisi vedendo le loro reazioni.
-La pedicure?-
-Ehm... no. È davvero necessario?-
Caroline si voltò di scatto -Ma cos'hai fatto fino ad adesso?-
-Dormito?-
 
 
Erano a casa dei Lockwood e ormai mancavano pochi minuti all'inizio del concorso e le ragazze partecipanti iniziavano ad agitarsi, soprattutto Caroline Forbes, che si preoccupava per le cose più inutili -Credi che le spalline siano all'altezza giusta?- domandò ad Alexandra, che non ne poteva più.
-Sì, Care. Sono perfette...- le cominciava a venire l’emicrania.
-E dov'è tua sorella? Doveva aiutarti con l'acconciatura e guarda ora cos'hai in testa!- esclamò, prendendo la piastra e ripassando alcuni boccoli di Alexa.
-Ti avverto- le disse, perdendo la pazienza -Se insinui ancora che sono grassa o spettinata, ti pianto un paletto nel cuore- sussurrò minacciosa.
-D'accordo, hai ragione. Però è comunque strano che non sia arrivata...-
-Si starà godendo qualche aperitivo... Vorrei essere io al suo posto ora. Con questo vestito mi sento un pinguino- si voltò, guardandosi allo specchio.
-Oh non dire sciocchezze, oggi siamo perfette- Caroline indossava un abito lungo color indaco con delle arricciature su tutto il corpetto che arricchivano l'intero vestito e lo facevano cadere perfettamente sul suo corpo. Alexandra invece portava un abito rosa antico con scollatura a barca che veniva ripresa anche sul retro e del pizzo adornava la profondità di quella posteriore, che lasciava scoperta quasi tutta la schiena -Chissà cosa diranno i ragazzi quando ci vedranno!- esclamò entusiasta, strappando un sorriso anche all’amica.
Dalla porta entrò Liz, la madre di Care -Ragazze forza, tra cinque minuti si comincia-


 
Quando Carol, il sindaco, chiamò il nome di Caroline, la ragazza non esitò un istante e scese le scale con infinita grazia. In fondo l'aspettava Klaus, in un abito elegante e classico. In quel momento, Alexandra realizzò che sarebbe stata lei la vincitrice. Erano perfetti.
Alla fine chiamarono anche lei e, non appena iniziò a scendere la scalinata, sperando vivamente di non cadere su quelle scarpe, vide Stefan che l'attendeva, un po' sulle spine.
-Ehi, non pensavo che queste manifestazioni ti spaventassero- gli sussurrò, quando si presero a braccetto.
-Non è il concorso a spaventarmi. Non riesco a trovare Jacqueline e Damon-
-Che cosa?- chiese lei, cercando di non parlare troppo forte.
Stefan si guardò attorno, come per accertarsi che non fossero comparsi all'improvviso -Mio fratello era andato a cercarla, ma non è tornato-
La ragazza sbagliò un passo del ballo per la notizia -Credi che c'entri... il Consiglio?-
-Tranquilla- le sussurrò all'orecchio mentre giravano su loro stessi -Li troveremo appena finirà questo ballo-
 
 
 
Qualche momento prima...
Damon girava per le stanze alla ricerca della sua ragazza. Mentre esaminava il salone, vide suo fratello ai piedi delle scale con altri ragazzi che probabilmente aspettavano di iniziare.
-Hai visto Jacqueline?-
Stefan si guardò attorno -Un attimo fa era al tavolo degli antipasti. Credevo fosse insieme a te. Cos'è successo?- aggiunse, quando notò l'aria ansiosa del fratello.
-Non la trovo da nessuna parte. Vi stanno chiamando, cavalieri. Ti chiamo dopo- lo avvisò, mescolandosi con la folla in attesa della sfilata.
Qualche minuto più tardi, vide lo sceriffo Forbes dall'altra parte della stanza che lo chiamava.
-Ehi, Liz. Che succede?-
La donna gli fece un gesto con il capo -Seguimi. Vorrei parlarti in privato-
Damon era preoccupato per quello che poteva essere successo, ma la seguì ugualmente verso lo studio di casa Lockwood.
Non appena Liz aprì la porta, Damon capì il perché di quel suo sguardo afflitto. In fondo alla stanza c'era Jacqueline, legata ad una sedia con delle corde e svenuta. Probabilmente sotto l'effetto della verbena. Il vampiro si fiondò all'istante verso di lei, cercando di slegare le corde, ma anche quelle erano imbevute di verbena.
-Mi dispiace, Damon- bisbigliò Liz alle sue spalle e un secondo dopo sentì un lungo ago perforargli il collo.
Capì subito che se voleva tentare di non essere catturato, doveva agire immediatamente, prima che la verbena entrasse completamente in circolo. Si girò di scatto e spinse violentemente la donna contro un muro, ma quando si mosse per raggiungerla, sentì già che le forze iniziavano a mancargli. Bastarono altri pochi secondi prima che il buio l'avvolgesse.
 
 
-Credi di riuscire a fare un incantesimo di localizzazione?- domandò Caroline a Bonnie.
-Non adesso e non qui. C'è troppa confusione e non ho i materiali necessari. Inoltre, se sono stati davvero rapiti dai membri del Consiglio, non possiamo fare niente per aiutarli. Se ci scoprissero faremmo la loro stessa fine- spiegò sottovoce al gruppo di ragazzi.
-Quindi restiamo qui con le mani in mano e speriamo che ce li restituiscano?- domandò Alexandra, fuori di sé.
Stefan la tranquillizzò -Bonnie ha ragione. Sicuramente saranno ancora in allarme e se ci vedessero fare qualcosa di compromettente non potremmo fare nulla per aiutarli-
-Quindi resteremo qui e scopriremo chi sarà il vincitore di questo Miss Mystic Falls- concluse Klaus -Più tardi penseremo a vendicarci-
 
 
Jacqueline sentiva il suo respiro farsi sempre più lieve e una goccia d'acqua che continuava a cadere di fianco a lei. Capì di trovarsi sottoterra. Era ancora così debole che non riusciva ad aprire bene gli occhi per costatare se Damon fosse lì con lei e se stesse bene. Probabilmente perse i sensi perché, quando sentì qualcosa di rigido appoggiarsi alle proprie labbra e poi un liquido che le veniva fatto deglutire a forza, si accorse di essersi addormentata.
-Damon?- chiamò con voce roca e socchiudendo gli occhi.
-No. Lui è ancora svenuto- rispose una voce gentile -Devono avervi somministrato una pesante dose di verbena per avervi ridotti così. Bevi, è sangue-
Non se lo fece ripetere due volte e trangugiò tutto il liquido in pochi secondi.
-Chi sei tu? Non fai parte del Consiglio-
-Certo che no. Sono venuto qui io perché i vostri amici non potevano esporsi a questo rischio- le spiegò, aiutandola ad alzarsi, ma si accorse subito che non era in grado di reggersi in piedi. L'alzò di peso e attraversò dei corridoi sotterranei prima di arrivare all'aperto.
-Dove siamo?-
-È la vecchia magione dei Lockwood. I sotterranei, più precisamente-
Jacqueline si guardò intorno con aria spaesata e poi tornò a fissare il suo salvatore -Come ti chiami?-
-Elijah- rispose, adagiandola sul sedile della sua macchina sportiva. Si voltò per tornare all'interno delle grotte, ma una mano lo fermò.
-Elijah... grazie-
Tornò dopo qualche minuto con Damon caricato su una spalla. Evidentemente doveva ancora riprendere conoscenza.
-Hai detto che i nostri amici non potevano venire a prenderci...- iniziò Jacqueline quando l'auto partì -Quanto siamo stati sotto sequestro?-
-Eravate lì da circa sei o sette ore, a giudicare dalle vostre condizioni-
La ragazza si stupì -Da così tanto? E nessuno ha trovato un modo per venirci a prendere?-
Elijah le rispose senza staccare gli occhi dalla strada -Non potevano certo seguirvi. Tua sorella e Stefan, Caroline e mio fratello stavano partecipando ad un concorso. Ah, ultima notizia... Ha vinto Caroline- concluse con un sorriso accennato.
Jacqueline parve contenta -Davvero? Dev'essere al settimo cielo-
-Diciamo che la vostra scomparsa non ha contribuito all'aria di festa-
-Già...-
Nell'auto ci fu silenzio per qualche secondo, prima che Jacque quasi non prese un colpo -Hai detto "mio fratello"? Klaus è tuo fratello?-
Elijah sembrò divertito dalla sua reazione -Ti stupisce così tanto?-
-Sì! Beh, tu sei... gentile- ammise con incertezza, mentre quell'uomo sorrideva veramente per la prima volta.
-Il tuo ragazzo si sta svegliando- disse lui per tutta risposta, tornando immediatamente serio.
-Damon?- Jacqueline si girò sul sedile e vide che stava effettivamente meglio.
-Ehi, dove siamo?- chiese con aria disorientata.
-Elijah ci sta portando a casa. È molto gentile da parte sua-
-Chi?-
-Sono Elijah Mikaelson, piacere-
Damon sbarrò gli occhi e poi si concesse un lungo sospiro -Stiamo per morire entrambi, vero?-
-Non dire così!- lo rimproverò la ragazza -Ci sta davvero portando via da quel posto infernale-
-Voglio che sappiate che non sono affatto come mio fratello, anzi. Sono qui per risolvere una questione in sospeso con lui. Ma dopotutto, tengo molto alla mia famiglia, quindi non potrei mai fargli del male. Anche se a volte lo riscontro davvero insopportabile e odioso. Ma credo che abbiate avuto occasione di notarlo anche voi stessi-
-Quindi saprai che ora ha risvegliato la sua parte di licantropo ed è diventato un ibrido immortale- disse Damon -Quindi se i tuoi piani prevedevano uno scontro corpo a corpo, ti consiglio di cambiare idea-
-Non sono qui per combattere con mio fratello. So bene quanto può diventare spietato-
Jacqueline li interruppe -Lui sa che sei qui?-
-Non ancora-
-E come potevi sapere tutto quello che è successo e soprattutto dove eravamo nascosti?-
Elijah la guardò con superiorità mal celata -Sono un Originale. I miei poteri vanno ben oltre quanto possiate immaginare e di certo non mi mancano le doti di osservazione. Un posto circondato da uomini armati di pistole con proiettili di legno nasconde di certo qualcosa-
-Bene, siamo arrivati- annunciò dopo qualche minuto.
Scesero tutti e tre dall'auto e notarono che dovevano esserci un po' di persone in casa, dato il numero di vetture.
-Posso entrare in casa, Jacqueline?- le chiese, una volta arrivati sulla soglia.
La ragazza guardò prima lui, poi Damon che stava annuendo, anche se di mala voglia.
-Prego-
Raggiunsero le voci che provenivano dal soggiorno e quando arrivarono videro che c'erano tutti i presenti al concorso: Alexandra, Stefan, Bonnie, Matt, Caroline e Klaus.
Quest'ultimo sembrava essere davvero stupito.
-Buon giorno, Niklaus- lo salutò cortesemente il nuovo arrivato, sistemandosi la giacca.
Klaus storse le labbra in un sorriso compiaciuto -Benvenuto, fratello-
 
 
Nel prossimo capitolo...
-Benvenuto a casa, fratello!- disse Klaus, allargando le braccia in segno di ospitalità
-Dove li tieni, Niklaus?- passò diretto al punto, Elijah.
L'altro fece finta di non capire -Dovrai essere un po' più preciso di così...-

 
  
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