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Autore: itsveronicaa    06/01/2015    1 recensioni
Alexandria è una bambina di otto anni costretta a trasferirsi dall'altra parte del paese lasciando così i suoi migliori amici: Michael,Calum e Luke.
Sopo dieci anni ritorna a Sydney completamente diversa tanto che non la riconoscono. I ragazzi non credono ai propri occhi e qualcuno potrebbe anche innamorarsi di questa ragazza tanto diversa da come ricordavano
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alex devi proprio partire?" Mi chiese calum. Eravamo tutti,io Michael,Calum e Luke, davanti alla mia macchina pronta per il viaggio. Da lí a poche ore mi sarei trasferita da Sydney a Perth. Proprio dall'altra parte del paese. Non ero molto felice della cosa. Avevo otto anni all'epoca e pensare di dover cambiare radicalmente tutto mi spaventava a morte,per non parlare del fatto che dovevo lasciare i miei tre migliori amici. 

"Sì,Calum devo proprio. Mica posso vivere da sola,ho solo otto anni" dissi ridacchiando,scatenando così una risata generale. 

"Alex ci mancherai da morire" disse Michael abbracciandomi forte seguito a ruota dagli altri. Restammo così per qualche secondo poi ci separammo e andai in macchia dove mi aspettavano i miei genitori.

"Alexandria non essere triste,stiamo andando in una città stupenda,vedrai quanti amici nuovi ti farai" disse mio padre. "Sì Alexandria,non ti preoccupare ci troveremo benissimo" 

"Si mamma lo so, è solo che loro sono i miei migliori amici e non voglio lasciarli. Ma so che non possiamo fare in modo diverso. Mi troverò bene.sì." Dissi anche se non ne ero molto convinta. 
 

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 "Alexandria Andrea Anderson! Svegliati immediatamente e porta giù quelle chiappe che oggi inizi la scuola!"

Ecco quell'adorabile donna che io chiamo mamma,che strilla come un'ossessa dalle scale per farmi svegliare. Sì okay,sono in ritardo e oggi inizio la scuola,ma il mio letto è il mio vero amore non potrei mai lasciarlo così.

"ALEXANDRIA!" Questo grido era particolarmente forte,direi che è meglio alzarsi. 

" Si mamma sono sveglia. Mi preparo e scendo." Grido a mia madre mentre mi alzo dal letto e mi dirgo verso il bagno. Faccio una doccia veloce e poi asciugo subito i capelli,senza stirarli o farci chissà che perché mi annoia ed è risaputo che sono una pigra cronica. Ho capelli lunghi fino alla vita e tinti di nero. In teoria sarei bionda,ma le bionde mi stanno antipatiche e per non essere ipocrita mi sono tinta,sono così da circa quattro anni. Devo dire che i miei non l'avevano presa bene all'inizio,ero una di quelle ragazzine con i capelli biondi e gli occhi azzurri,ma a Perth venivo etichettata come principessina e la cosa mi dava parecchi sui nervi. Ora penso che mamma e papà ci si siano abituati anche perché di certo non cambio,mi piaccio nera fa risaltare i miei occhi,il che non è un male dato che è una delle poche parti che mi piacciono di me. Non sono una di quelle ragazze che si ritiene brutte,chiariamoci, semplicemente molte volte mi sento a disagio con il mio corpo così divento acida come un limone con le persone. Sono fatta così non ci posso fare niente. 

Guardo l'ora e vedo che non sono così in ritardo come ritiene mia madre,così mi trucco per bene. Una semplice linea di matita nera sopra e sotto e il mascara. Corro di corsa all'armadio e tiro fuori un paio di skinny immancabilmente neri,ho abbandonato il jeans da un annetto circa, una maglietta bordeaux e le mie amate vans nere. Prendo al volo la borsa,anche questa nera,e corro in cucina. Mentre giro l'angolo vado a sbattere contro mio padre che si mette a ridere. "Buongiorno tesoro. Sei di corsa come al solito?" Gli faccio una linguaccia mentre mi prendo qualche biscotto fatto da mamma " No papà non sono un ritardo per una volta. Quindi amati genitori io tolgo il disturbo e mi avvio a scuola che devo ritirare gli orari e la combinazione dell'armadietto" Schiocco un bacio sulla guancia a mio padre e ne mando uno a mia madre da lontano,che afferra sorridendo. I miei genitori sono fantastici. "Alexandria ti ricordi come arrivare a scuola o ti perderai?" Mi dice mia madre proprio mentre apro la porta "Mamma stai tranquilla,so come arrivarci" detto questo mi precipito in strada in direzione della scuola mettendomi le cuffiette. 

Avevo otto anni quando avevo lasciato Sydney a causa del lavoro di mio padre e trasferita a Perth. Ora ho diciotto anni e sono tornata. Dio quanto mi era mancata la mia città. Perth è fantastica,niente da dire, ma Sydney è Sydney. Quando i miei mi avevano annunciato il nostro ritorno nella mia città natale ero euforica,certo mi sarebbero mancati i miei amici ma sarei tornata a casa,la mia vera casa.

Chissà se qualcuno mi riconoscerà,sono cambiata parecchio,non sono più bionda e ho un anellino al naso ma sono sempre io,dai. Mi chiedo come siano diventati Calum,Michael e Luke. Erano i miei migliori amici e come tali eravamo inseparabili. È stato tremendo dover andare via da loro,ricordo ancora quell'ultimo abbraccio come se fosse ieri. 

In lontananza vedo la scuola e devo ammettere che sono un po' nervosa,praticamente non conosco nessuno e ho paura che non mi accettino. Sì,lo so sono paranoica.

Levo le cuffiette e dopo averle staccate dal telefono me le metto intorno al collo e il telefono nella tasca posteriore dei pantaloni. Guardo la mia vecchia scuola,che contiene elementi,medie e superiori, non è cambiata per niente,nemmeno una tapparella,assurdo. Sorrido tra me e me,quasi incapace di trattenere l'euforia. Sono strana lo so. Quale ragazza di diciotto anni è euforica per il primo giorno nella scuola nuova? Be' io. Cammino lentamente verso le grandi porte guardandomi in giro per vedere se riconosco qualche faccia. Mentre faccio un'accurata ispezione dei ragazzi presenti,mi cade l'occhio su un trio particolare. Essendo ancora relativamente presto mi siedo sul muretto di fronte a questo trio per guardarli meglio e non dare troppo nell'occhio e non dare l'impressione di essere quella strana. 

Sono tre ragazzi di cui uno mi da le spalle,ed è biondo,gli altri due mi sembra di averli già visti... no non è possibile. Il ragazzo moro sembra proprio Calum,no non sembra, è Calum. Non è cambiato di una virgola. Quindi se quello è Calum,il suo fedele braccio destro dev'essere Michael,ha un colore di capelli non comune. Un rosso fuoco e devo dire che gli sta proprio da dio. Oddio non ci posso credere i miei amici di quando ero bambina sono di fronte a me,sono troppo felice. Michael si accorge che li sto fissando da qualche minuto e da una gomitata al suo amico per farglielo notare e dice qualcosa pure al biondo,che non so manco chi sia visto che non gli ho visto la faccia. Sia il biondino che il moro si girano contemporaneamente verso di me e tra poco non soffoco per la sorpresa. Quello è Luke! Oh santo cielo. È tipo alto tre metri,i capelli biondissimo tirati su in un ciuffo perfetto e un anellino nero al labbro. Che tutti i santi mi aiutino,è diventato un figo assurdo. Non che da piccolo non lo fosse ma sinceramente ci facevo poco caso. 

Okay mi stanno fissando tutti e tre con facce non troppo amichevoli,qui è meglio andarsene. Con una nonchalance che non mi appartiene,mi alzo e mi dirigo verso l'ingresso. Senza accorgermene mi porto una mano ai capelli e inizio a giocherellarci. Perfetto Alex sei già nervosa e non sai nemmeno se ti hanno riconosciuta. Anche se dagli sguardi non sembrava. 

Sono sull'ingresso quando sento una voce dietro di me " Hey testa d'inchiostro!" Oddio no,ti prego non iniziamo così che poi finisce male. Mi blocco alla voce e mi giro. Mi ritrovo il trio delle meraviglie davanti e tra poco non cado all'indietro annientata dalla loro bellezza. Per la miseria Alex,erano i tuoi migliori amici! 

Li fisso con uno sguardo che penso sia un misto tra lo sconvolto e l'annoiato,non so. A parlare è Michael mentre gli altri mi guardano con dei sorrisi...di scherno? Mah. "Oh si è girata!" " Sai com'è ho i capelli neri e l'inchiostro è nero,non ci vuole un genio" ribatto. Ed ecco la mia magnifica acidità che esce!  Il sorrisetto sulla faccia di Michael cade e acquista un'espressione seria. "Senti non so chi tu sia-" okay direi che non mi hanno riconosciuta. Wow fantastico. "-ma non dovresti rivolgerti così a me,a noi" dice indicando se stesso e i suoi amici, che dietro di lui se la sghignazzano. Li incenerisco con lo sguardo ma loro continuano,li sto iniziando ad odiare e ci parlo da si e no due minuti. " Senti amico,sono qui da due giorni,sono stanca e devo prendere ancora orari e tutto il resto, quindi non venirmi a dire come trattarti perché tanto non ti ascolterei. Detto questo,tanti auguri e figli maschi, ma io devo andare perché non ho tempo da perdere dietro ad un idiota con i capelli rossi" Non gli do manco il tempo di ribattere che sono già entrata in cerca della segreteria.

Ma guarda te questo,che prova a fare il bulletto con me. Se sapesse chi sono si butterebbe per terra per chiedermi scusa. Perfetto ora il mio buon umore è stato rovinato. 

Ritiro l'orario in segreteria,insieme alla combinazione dell'armadietto che guarda caso è proprio vicino a quelli del trio delle meraviglie. Fantastico,davvero. I tre ragazzi mi vedono arrivare e appena apro l'armadietto mi accerchiano. Ma è mai possibile? 

"Senti tesoro,sei chiaramente nuova e non conosci le regole di questo posto ma noi tre," dice Calum gesticolando " siamo intoccabili. Non puoi arrivare qui e trattarci così perché sei solo una novellina,e a noi i novellini non piacciono" oh santo cielo,adesso scardino lo sportello dell'armadietto e glielo tiro in faccia. Mi giro lentamente per guardarli meglio,e devo dire che sono tutti e tre molto alti e molto belli. Il mio sguardo palesemente annoiato si fissa su Calum perché è lui che ha parlato " Intanto tesoro ci chiami qualcun'altra,punto primo" i suoi occhi si spalancano per l'incredulità. Che pensavi, che puoi trattarmi come ti pare? Puah. " Punto secondo, se proprio vuoi saperlo,non sono una novellina. Si è vero che mi sono trasferita ma prima abitavo qui a Sydney.Quindi non mi stressate e andate ad importunare un'altra,io non ne ho voglia okay?" Sono tutti e tre abbastanza basiti,come se nessuno si fosse mai rivolto così verso di loro. Chiudo l'armadietto di colpo e sposto Calum da un lato per passare " Ora se vostra signoria me lo permette io andrei a lezione di Chimica. Con vostro permesso" dico con un tono troppo ridicolo e accenno anche un inchino mentre me ne vado. Le loro facce sono qualcosa di epico e inizio a ridere. Giro velocemente su me stessa per dirigermi verso l'aula di chimica. 

Quei tre non sanno chi sono e non sanno con chi hanno a che fare. Quando lo scopriranno ci sarà da ridere. 

 

  
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