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Autore: hyuga girl    07/01/2015    1 recensioni
Ho scritto questa fic per celebrare il compleanno del mio personaggio preferito in assoluto, la dolce Hinata Hyuga.
"Le vecchie costruzioni avevano lasciato il posto ad alti grattacieli scintillanti, e lei si sentiva così, aveva un nuovo animo e un nuovo carattere che avevano finalmente spazzato via quella timidezza che per anni l’aveva resa insicura"
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Rieccomi qui con il quarto capitolo. Ringrazio tutti coloro che continuano a leggere e recensire, mi incoraggiate ad andare avanti. Spero continui a piacervi! Un abbraccio da Hyuga Girl!
 
 
 
Si stava preparando da tre ore per essere il più carina possibile. Hinata era davvero nervosa, non riusciva a fermare le mani tremanti per mettersi il mascara, così rinunciò a truccarsi. Aveva indossato un kimono blu decorato con gigli bianchi, stretto in vita da un delicato obi argentato. I capelli li aveva raccolti in uno chignon morbido, decorato con fermagli floreali. Prima che il campanello suonasse si era guardata un ultima volta allo specchio. La sua immagine riflessa stranamente le piacque. Poi emozionata aveva aperto la porta. Il sorriso del ragazzo che le stava davanti la stregava ogni volta. Due sfere blu la guardavano ammirati.
-Sei da togliere il fiato, Hinata. Sei splendida-
Lei arrossì, accettando un mazzo di rose color pesca.*
-Ti ringrazio Naruto. Sono bellissime. Anche tu non sei niente male!-
E in effetti Naruto ci stava benissimo nel suo kimono nero e arancio.
-Allora vogliamo andare?-
Naruto le offrì il braccio e la portò fuori. Il vento freddo subito le sferzò il viso ma a lei non importava. Non era così felice da tempo, e cercò di godersi quel piccolo contatto con Naruto. Girato l’angolo, si stupì di trovare delle bancarelle che emanavano un dolce profumo di dango, panini dolci e dorayaki*. Si era completamente dimenticata del festival invernale di Konoha. Fu subito un tripudio di colori, di aquiloni di tutte le forme e colori che si stagliavano contro il cielo stellato, di voci di bambini che si cimentavano nei giochi più disparati e il brusio delle coppiette che passeggiavano. Hinata non avrebbe potuto desiderare appuntamento migliore.
Naruto guidò Hinata attraverso la folla, fermandosi prima a giocare alla pesca dei pesciolini rossi, in cui Naruto si dimostrò un vero imbranato. Hinata soffocò a stento una risatina quando lui tentò per la quinta volta di pescare un pesciolino.
-Oh, ma dai! Questi cosi devono essere truccati! Non è possibile che si strappino sempre!-
-Sei così buffo Naruto- disse lei portandosi una mano alla bocca per coprire le risate.
-Dai andiamo -
Le prese la mano. Era così grande e calda. Naruto ormai era il suo porto sicuro e non aveva più intenzione di lasciarlo.
-Ti va di andare a mangiare qualcosa? Conosco un ristorante che ha aperto da poco, si chiama Ichiraku. Fa il ramen più buono del mondo. Cucina anche piatti tradizionali. Che ne dici?-
-A me va benissimo tutto-
Camminarono insieme lasciandosi dietro il brusio della festa e attraversarono una piazzetta tranquilla, dove nell’oscurità spiccavano solitarie le lanterne rosse del ristorante, che si lasciavano cullare dolcemente dal vento invernale. Avvicinandosi sentirono il dolce tintinnare di un fuurin.* Aprendo la porta sentirono un caldo tepore infrangersi sui loro volti gelati, mentre una cameriera andava ad accoglierli. Il ristorante era piccolo ma accogliente con le sue pareti e colonne avorio, decorate con semplici capitelli dorati. Era un posto davvero delizioso e ad Hinata piacque molto. Mentre prendeva posto in un angoletto sentì una voce femminile che la chiamava.
-Ehi Hinata! Ma sei proprio tu? Non posso crederci! Come stai?-
Senza rendersene conto fu travolta da un abbraccio mozzafiato, e poi capì subito chi era.
-Sakura?-
-Oh Hinata, sono così felice di vederti! Da quanto tempo! Ti trovo benissimo!-
Si era ritrovata davanti la sua migliore amica del liceo. Sakura aveva capelli a caschetto rosa, ovviamente erano tinti, ma nessuno aveva mai capito quale fosse il suo colore naturale, e vispi occhi verdi. Poi aveva visto chi l’accompagnava.
-Esci con Naruto? Non ci credo! Finalmente! Ehi Sas’ke! Vieni qui!-
Aveva urlato così tanto che tutto il ristorante si era voltato a guardarla. Ma lei ovviamente non ci aveva fatto caso. Hinata aveva voglia di sotterrarsi dalla vergogna. La sua amica era sempre stata un po’ troppo esuberante.
Un ragazzo dai capelli neri e occhi ancora più neri si era avvicinato.
Anche Naruto ne fu sorpreso.
-Oh così ve la intendete eh?- Sogghignò battendo una mano sulla spalla a Sasuke. Era il suo migliore amico da sempre.
-Perché me lo hai nascosto?-
-Perché è la prima volta che usciamo insieme idiota-
-Davvero? Anche noi-
-Che carini! Allora vi lasciamo da soli! Hinata ci sentiamo presto!- Sakura l’aveva salutata con un abbraccio.
-Io lo sapevo che quei due prima o poi sarebbero finiti insieme. Ordiniamo allora? Oh Hinata, oggi pomeriggio ho telefonato al mio professore. Mi ha chiesto se sei libera lunedì prossimo-
-Oh certo che sì, a una condizione però-
-Sentiamo. E quale sarebbe?- disse Naruto giungendo le mani sotto al mento.
-Devi essere tu ad accompagnarmi-
-Per così poco? Ti avrei accompagnata anche se non l’avessi chiesto. Oh grazie- si era rivolto a una cameriera dai capelli rossi che lo aveva servito ammiccante, ma Naruto non aveva occhi per nessun’altra che non fosse Hinata. La cameriera se ne andò delusa. Passarono la cena a parlare del colloquio e a rievocare i ricordi passati del liceo. Terminata la cena, decisero insieme di andare a fare una passeggiata al fiume sfidando il freddo. Si presero per mano, ma prima di uscire pensarono di andare a salutare Sasuke e Sakura, ma li videro troppo indaffarati a mangiarsi la faccia, così uscirono dal ristorante sghignazzando. Sapevano che non se la sarebbero presa se non li avessero interrotti.
 Di nuovo l’aria gelida li colpì, ma il vento si era calmato, così il freddo era sopportabile.
Giunti ad un ponticello Naruto appoggiò i gomiti alla balaustra, fissando il cielo. C’erano solo loro due. Da lontano giungeva sbiadito il brusio e le risate della gente, e la luce arrivava soffusa. L’atmosfera che si era creata era magica. Si vedevano anche poche lucciole che si infrangevano contro lo specchio d’acqua che mormorava piano sotto di loro.
Hinata invece si limitava a guardare il profilo del ragazzo.
Poi si era voltato verso di lei.
“Hinata…ti ricordi quella volta in cui volevo parlarti?”
Lei annuì. “Sì…mi sono sempre chiesta cosa volessi dirmi”
Il ragazzo accorciò la distanza tra di loro, guardandola intensamente negli occhi.
“Ecco… Io volevo dirti che mi piaci Hinata. Mi piaci davvero tanto. So che sei la ragazza giusta per me. Sei bella, intelligente e dolce. Non so se i tuoi sentimenti siano cambiati in tutto questo tempo. Ma vorrei tanto che fossi tu la mia ragazza”
La ragazza affondò il viso nel petto del ragazzo. Era al settimo cielo. Piano piano annuì e poi lo guardò negli occhi. “I miei sentimenti per te non sono mai cambiati”
Azzerando quei pochi centimetri che li separavano, Naruto la baciò, mentre un fuoco d’artificio squarciava il silenzio con un sibilo ed esplodeva in un turbine di faville colorate, ma loro non ci facevano caso.  Quella notte era stata scritta solo per loro.
 

 
* Le rose color pesca indicano la volontà di stare insieme a una persona.
I dango sono dei dolci giapponesi a forma di sfera, tradizionalmente messi in gruppi di tre o quattro su uno spiedino. I dorayaki invece sono dolci con marmellata di fagioli azuki.
I fuurin sono campanellini tipici giapponesi.

 
 
 
 
  
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