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Autore: irwjnslaugh    07/01/2015    1 recensioni
"Irwin, reagisci!"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Perché, zia?" 
Non pensavo che un fatto così banale potesse darle così fastidio, in realtà, tanto da disconoscermi come nipote.
O forse pensa ancora che tra me e Alexis ci sia qualcosa... beh, lì non ha tutti i torti.
"Valerie, per favore Ashton!"
Mise le mani sul volante e mise in moto la macchina.
"Dove mi stai portando?"
"A casa mia, aspetto che venga Alexis perché devo parlare ad entrambi."
Annuii con la testa e presi il telefono: Debbie.
"Ti prego dimmi che stai bene..."
Sorrisi, perché era l'unica che si preoccupava per me. 
Digitai velocemente un "Tranquilla!" e bloccai il telefono.
Dopo un paio di minuti eravamo già fuori la porta di casa Thompson.
Decisi, per iniziare un discorso, a chiederle dove fosse mio zio.
"E zio Jhonny?" 
"Starà guardando qualche sport..."
Mise la chiave nella serratura ed aprì la porta, salutando il marito.
"Birbante! Che mi combini?" 
Sorrisi e mi grattai la nuca imbarazzato.
"È per la tua fidanzatina che hai preso a botte Hood? Sai, anche a me non sta simpatica quella famiglia!"
Mia zia si irrigidì di colpo al suono della parola "fidanzatina", e sbatté la porta della cucina.
Lo zio mosse la mano come per mandarla a quel paese, e mi fece accomodare sul divano.
"Come sei cresciuto! Il ciuffo che fine ha fatto?"
Mi chiese scrutandomi, sorrisi e mi misi comodo sul divano.
"Mi stufavo sempre di stirarlo, sinceramente. Viva i ricci, non li devi neanche pettinare poi!"
Mio zio rise e mi diede una pacca sulla spalla.
"Perché Valerie mi ha portato qui?"
"Valerie?"
Domandò scioccato.
"Già, lei mi ha detto di chiamarla così."
Sorrisi e lui annuii, "Aspettiamo Alexis, nel frattempo raccontami! So che ora hai una band."
 
 
Alexis' POV
 
Per fortuna mancavano pochissimi minuti al suono della campanella che segnava la fine delle lezioni e l'inizio della ricreazione.
Sia lodato il cielo.
Stavo nell'aula di matematica con Debbie, e senza Ashton.
Dopo la rissa con Calum per una cavolata ,d'altronde,  Ashton se ne andò a casa... spero non con mia madre.
Mentre fantasticavo su mio cugino e su cosa stesse facendo, la professoressa o meglio strega mi riprese.
"Signorina Thompson, si tolga il cappello."
Sbigottita scossi velocemente la testa e tutti si girarono. Fanculo a tutti.
La professoressa inarcò un sopracciglio e parlai:
"L'ho tenuto dall'inizio dell'ora e non mi ha detto nulla!"
"E glielo sto dicendo adesso, allora!"
Sbuffai sonoramente e continuai a fare no con il capo.
"Signorina! Lo faccia o lo farò io!"
"Non può farlo!"
Si avvicinò e deglutii, se lo faceva la uccidevo veramente.
"Ora, signorina."
"No."
Sbatté la mano sul mio banco e urlò, ma non si poteva rompere una mano?
"Non mi risponda così! Lo faccia immediatamente."
Calcò sull'ultima parola e Debbie cercò di difendermi.
"Silenzio!"
Sospirai e mi tolsi il cappello, e alla vista dei miei capelli sorrise.
"Bel colore."
Molti risero e la professoressa con lei.
Ora la uccido.
Mi alzai di scatto e Debbie mi fermò: "Calmati." Sussurrò, ma non l'ascoltai proprio.
"Troia, cosa cazzo ridi! Almeno io li ho i capelli, befana."
La professoressa sbiancò e mi cacciò fuori.
"E non finisce qui signorina Thompson!"
Le feci il verso e me ne andai dalla classe, sbattendo la porta.
Vecchia in astinenza, crepa.
 
Erano passati cinque minuti dal mio sbattimento fuori dalla classe, se così si può dire, quando uscì un ragazzo che frequentava il mio stesso corso.
"Ciao..."
"Ciao a te, Shelley."
Sorrisi e lui si sistemò il ciuffo.
Assomigliavano, i capelli, così tanto a quelli di Ashton e al pensiero di dove fosse rabbrividii. 
Era solo, mio cugino.
Dove poteva stare?
Mentre riflettevo tra me e me, il ragazzo parlò:
"Chiamami George."
Annuii e li porsi la mano. 
"Alexis."
"Lo so..."
Sorrise e continuò:
"Comunque a me piacciono i tuoi capelli."
"Ti ringrazio!"
"E mi piacerebbe anche invitarti fuori, magari appena finisce la scuola... Che te ne pare?"
Uscire con uno sconosciuto/sosia di Ashton? 
Mh... non tanto sosia ma dettagli, comunque ci stava.
"Certo."
 
 
Ashton's POV
 
Stavo ancora sul divano ad annoiarmi con zio Jhonny, quando squillò il telefono e mia zia iniziò a lamentarsi.
"E che cosa oggi!"
Si incamminò e guardò il marito:
"Mai che rispondi tu eh! Devi sempre far parlare me. Che marito!"
Mio zio sbuffò e mi fece ridere, mentre la zia prese il telefono in mano.
"Pronto?"
"Si, sono io."
"Alexis?"
"Oddio."
Mi mossi al suo nome e scattai in piedi, come un soldatino, e mi avvicinai alla zia per sentire meglio, ma si capiva anche peggio.
"Si signora Preside, ero già venuta per mio nipote."
"La ringrazio tanto, mi scusi."
"Certo, arrivo."
Mia zia sbuffò e si arrabbiò come non l'avevo mai vista.
"Che famiglia di merda."
Detto ciò andò sulle scale e si preparò, scendendo dopo pochi minuti.
"Val che succede?"
Non rispose, così chiesi io.
"Zia..."
"Vieni con me Ashton."
Mi prese e mi portò in macchina, nel frattempo chiamai Debbie: era ora di ricreazione, quindi penso possa rispondermi.
Dopo due squilli rispose.
"Ash! Come stai?"
Sorrisi, era davvero fantastica.
"Io bene! Ma Alexis che ha combinato?"
Mia zia si girò e mi guardò, ma abbassò lo sguardo.
"Quella cogliona! Non si è presentata neanche a mensa da noi..."
"Che ha fatto?"
"Ha diciamo litigato con la prof, ma un litigio davvero forte eh."
"Cioè?"
"Le aveva chiesto di togliersi il cappello e sai, Alexis reagisce male quando deve fare una cosa che non vuole."
"Ah, per i capelli..."
"Eh già. Ti salutano gli altri."
"Ricambia, ciao raga!"
Rise e mi salutò.
"Ora devo lasciarti, magari passa da me che ti devo raccontare un po' di cose."
"Potresti passare tu da casa di Alexis? Sono lì io."
"Ah okay, va bene. Appena finisce scuola passo, tanto Alexis non tornerà subito."
"Come fai a saperlo?"
"Me l'ha detto."
"Ah... Dove va?"
Silenzio. Mi preoccupai un po'.
"Deb?"
"Si Ashton?"
"Dove va Alexis?"
Scandii bene le parole e sospirò.
"Credo abbia un appuntamento."
"Debbie?!"
"Okay okay." - si arrese -"Esce con Shelley, l'ha invitata."
Chiusi gli occhi e sospirai.
"Grazie Deb, a dopo."
"Mi dispiace."
"No no, hai fatto bene. Tranquilla. I love you." 
Risi e chiusi la chiamata, anche se ero estremamente incazzato.
"Chi è Debbie?"
"Una mia amica."
"E perché parlavate di mia figlia?"
"Abbiamo amici in comune, zia."
Arrivammo a scuola e parcheggiò, scendendo poi di colpo e chiuse la macchina.
"Io entro dentro, aspettami fuori."
Annuii perché tanto sapevo già cosa fosse successo, e mi sedetti sulla panchina fuori la presidenza, quando arrivò George.
Alzai gli occhi al cielo e mi salutò, avevamo parlato si e no due volte.
"Ashton, giusto?"
Annuii e mi sorrise.
Cazzo sorridi idiota? Porti fuori la mia donna e mi sorridi? Lo uccido.
"Come va?"
"Va. Tu?"
"Va anche a me."
Sospirai ed escogitai un piano geniale.
"Perché aspetti fuori la presidenza?"
"Sto aspettando una mia amica che si è messa in grossi guai..."
Annuii e feci la faccia stupita.
"Strano, anche la mia fidanzata!"
George mi guardò e mi domandò perplesso chi fosse.
"Alexis Thompson." 
Risposi, e il riccio sorpreso schiuse le labbra.
"Ehm si, è proprio la mia amica."
Annuii e lo lasciai fuori.
"Vado a fumare, se esce mia suocera avvisami."
Il piccoletto annuì e me ne andai, fiero più che mai del mio splendido piano.
 
 
Alexis' POV
 
"La docente di matematica si è quindi alterata ed è venuta da me, dicendomi il fatto appena detto a voi, signora Thompson." 
Dopo l'inutile discorso della preside, mia madre scosse la testa.
"Mi scusi davvero, sarei grata di parlare con la professoressa."
"Purtroppo è andata via, aveva da insegnare in un'altra scuola oggi."
Sospirai contenta e mia madre mi guardò male.
"Mi scuso fortemente per Alexis, non sapevo neanche del suo nuovo look, se così si può definire."
"È stato un errore della tinta!" 
Borbottai ma mamma mi zittì.
"Zitta, hai già combinato troppi guai."
La preside si alzò e ci accompagnò fuori dalla presidenza.
"La ringrazio di esser venuta. Alexis, per favore vai in classe ora. Signora, spero che per oggi abbia finito."
Mia madre rise e salutò la preside.
"Alexis." Mi richiamò. 
Ed ora son cazzi.
"Dimmi mamma."
"Appena finisce scuola ti voglio subito a casa, chiaro?"
"Certo."
 
 
"Quindi adesso per uscire con me non sei tornata immediatamente a casa dopo la sfuriata della prof?"
"Eh già George."
Rise e bevve un sorso della sua coca: eravamo a mangiare al Mc dopo l'estenuante giornata a scuola. 
"Sei fidanzata, Alexis?"
"No, bleah." 
"Davvero?"
"Si, tu?"
"No, ma aspetta... tu non stai con Ashton?"
"Ashton?"
"Si."
"Oddio no, chi te l'ha detta questa cazzata?"
"Ehm..." Si grattò la guancia. "Lui."
Spalancai la bocca e mi innervosì tantissimo.
"E tu ci credi?"
"Conosco Ashton, non mi mentirebbe."
"Fidati che l'ha fatto."
"Mah, sarà..."
Sospirai delusa. "Quindi deduco che sia il nostro primo ed ultimo appuntamento."
"Era un appuntamento?"
"Beh, si."
"Quindi..." - si fermò - "Se non sei fidanzata ed è il primo appuntamento, ci vuole il bacio?"
Beh, non me lo facevo così schietto ma no.
"Non bacio ai primi appuntamenti."
Sorrise e mi aiutò ad alzarmi.
"Ragazza seria."
"Serissima."
Lasciammo il locale e mi accompagnò a casa, salutandomi con un bacio sul guancia e lasciandomi il suo numero.
Appena suonai il campanello di casa aprì mio padre.
"Hai una scusa per questo ritardo? Tua madre ti uccide."
"Si, ma primo uccido Ashton, quindi piscio ed esco di nuovo."
"Ash è qui, e perché?"
Lo spinsi e mi diressi in camera degli ospiti, che prima era quella di Ashton.
"È in cortile."
Annuii a mio padre e cercai di evitare mamma, andando in cortile e però, trovando sia Debbie sia Ashton.
Stavano parlando e quindi decisi di non intromettermi, però ascoltai.
"Ho fatto una cazzata, ho detto a Shelley che stavo con Alexis perché ero fottutamente geloso, e lo sono ancora!"
"Tranquillo Ash, non credo lo scoprirà." 
Lo rassicurò Debbie ma si sbagliò, e di grosso pure.
"Se la ami, diglielo."
Deglutii, amare me? Ma cosa?
"Così mi ritrovi al cimitero con mia madre."
"Ash..."
Si abbracciarono e quasi fui gelosa di Debbie, ma allo stesso tempo ricordai la cazzata che aveva fatto e mi ritornò la rabbia.
"Alexis!"
Porca troia.
 
 
Ashton's POV
 
Stavo aspettando Debbie che non tardò ad arrivare, e la portai subito nel giardinetto per evitare di disturbare ulteriormente mia zia soprattutto.
"Deb dimmi."
"Dimmi tu, Ashton."
Aggrottai le sopracciglia confuso e le sorrisi.
"Cosa?"
"Con Alexis..."
"Ah! No no, parla tu per prima."
"Sicuro?"
"Sicurissimo amore."
Sorrisi e lei rise.
"Okay." - iniziò - "Domani credo che dirò qualcosa a Luke."
"Oddio no Deb."
"Cosa?"
"Non è presto?"
"Tanto non cambia nulla..."
"Ti dico di aspettare allora, indagherò per te tesoro."
Mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia.
"Ora dimmi tu, Don Giovanni!"
"Non ho nulla da dire, dopo il casino che ha fatto Alexis."
"Mh..."
"Okay, mi ha inviato un messaggio dopo la rissa."
"Chiedeva come stessi?"
"No, chiedeva come stesse Calum."
Sorpresa inarcò un sopracciglio.
"Classica tecnica per far ingelosire un ragazzo."
Aggiunse poi.
"E inoltre..." 
Mi fermai.
"Ashton, che hai combinato?"
"Ho fatto una cazzata, ho detto a Shelley che stavo con Alexis perché ero fottutamente geloso, e lo sono ancora!"
"Tranquillo Ash, non credo lo scoprirà." 
Mi tranquillizzò Debbie.
"Se la ami, diglielo."
"Così mi ritrovi al cimitero con mia madre."
"Ash..."
Mi abbracciò e sospirai, ero stanco di tutta questa situazione.
Nel mentre accadeva ciò, si sentì la voce di mia zia richiamare la figlia.
"Alexis!"
Mi girai di scatto e la vidi dietro il cespuglio.
Oh povero me.
"Che ci fai qui?"
Scattai in piedi e lei mi guardò male.
"Ci vivo, coglione." 
La madre si arrabbiò e la prese per un braccio, Debbie nel frattempo mi guardò spaventata e decise di andarsene.
"Scusate il disturbo."
"Oh cara scusa tu per il casino."
Si scusò mia zia e non appena fu fuori Debbie ci fece sedere ad entrambi.
"Chiaritevi, ora."
Guardai Alexis e mi arrabbiai.
"Non dovevi startene lì a sentire i fatti nostri, chiaro?"
"Ah tranquillo, tanto già sapevo della cazzata che hai detto a George!"
"Bene!"
"Bene un cazzo Ashton, a me piace George."
"Balle Alexis, balle! Manco un giorno che lo conosci."
"Non ne puoi sapere nulla."
"Certo, io non so mai nulla. So solo che da me passi a Calum e da Calum a George. Wow."
I miei zii guardavano sbigottiti la scena ma stettero in silenzio.
"Non trattarmi come una puttana, idiota!"
"Non comportarti da tale allora!"
"Non l'ho mai fatto, tu mi hai sempre baciato per primo."
"Intanto ti stavi!"
"Cosa dovevo fare?"
"Respingermi perché era fottutamente sbagliato? Siamo cugini!"
"Lo so cazzo, lo so! Ma eri tu!"
Sospirai e chiusi gli occhi.
"Basta."
"Già."
"Tanto quel bacio era anche una cazzata, faceva pena."
"Grazie! Immagina perché, ho sprecato il mio primo bacio per uno come te!"
"Cosa?"
Domandai spiazzato dalla sua affermazione.
"Già, idiota."
"Hai dato il primo bacio a me?"
"Si, a mio cugino."
"Basta!"
Ci interruppe mia zia, con le lacrime agli occhi.
"Non siete cugini, basta!"
Guardai Alexis e lei guardò me.
"Zia?"
"Valerie."
"Cosa stai dicendo mamma?"
"Valerie! Mi chiamo Valerie!"
"Grazie... non lo sapevo."
La prese in giro la figlia e zia non la finì di piangere.
"Non voglio distruggere la vostra storia e farvi soffrire se alla base c'è una bugia. Non siete cugini, punto."
"Ma come?"
Domandai ancora più confuso, ma da una parte felice, mi girai verso Alexis che aveva gli occhi lucidi, e circondai il suo corpo tra le mie braccia.
"Alexis, ti abbiamo adottata."
 
 
  
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