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Autore: TheMadDollhouse    07/01/2015    4 recensioni
È passato un anno e mezzo da quel Natale che Percy Jackson e Nico di Angelo hanno passato insieme. I due non si sono più praticamente rivolti la parola se non durante la guerra contro Crono e ora è arrivato per entrambi il momento di tornare al Campo Mezzosangue. Ad aspettare i due una grande sorpresa: Jason Grace. Il figlio di Giove si intrometterà nella loro già complicata e delicata relazione, prendendosi una bella cotta per uno di loro due. Una nuova profezia verrà pronunciata, chi sarà a pagarne le conseguenze? Non sarà solo una storia d'amore, ma una vera e propria lotta per conquistare la felicità. Ecco a voi il seguito di "We Seemed Like a Good Idea" Spero sia di vostro gradimento :)
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Nico.

 

Nico si mise a sedere. Era successo qualcosa a Percy, lo sentiva. Stufo di stare per terra, si alzò in piedi e si mise ad osservare la stanza. Non era una vera cella di prigione, ma neanche una comoda camera da adolescente. Però se lo meritava. Era stato uno stupido a scendere negli Inferi per andare a dire a suo padre la verità.

Le cose erano andate più o meno a così:

“Padre, io e Percy Jackson...stiamo insieme”.

Quando glielo aveva detto Ade era andato su tutte le furie.

“Cosa?!? Tu...sei...fidanzato con quello lì? Cos'è questo? Un modo per farmela pagare perché ti ho mandato al Campo Mezzosangue?”

“No, padre ascoltami, io lo amo veramente e...”

“Basta parlare! Non m'interessa niente. Non ti lascerò tornale al Campo Mezzosangue per rivedere Percy Jackson”

Il disgusto con cui aveva pronunciato quel nome aveva fatto capire a Nico che non c'era nient'altro da fare. Ovviamente, la situazione era anche peggiorata, infatti Ade aggiunse

“E per evitare che tu malintesi , verrai chiuso nel palazzo”

“Non puoi farlo!”

“Sorpresa, sorpresa, io posso farlo.”

Le guardie poco dopo erano venuti a prenderlo per portarlo in quella stanza.

E ora era lì, senza la sua spada e senza sapere cosa fosse successo a Percy

“Forse è così che deve andare”

Gli disse una vocina nella testa. Lui provò a scacciarla, ma senza risultati

“Forse è davvero destino che voi due non stiate insieme. Insomma, se Percy ti ama così tanto, perché non è venuto qui a salvarti?”

“Taci!”

Nico sapeva che era solo una voce nella sua testa, ma non poteva sopportare di sentire quelle cose.

“So che lui mi ama, glielo leggo negli occhi ogni vola che mi guarda e mi sento uno stupido per averlo fatto soffrire così, perché lo amo anche io e...la maggior parte di quello che ho fatto, l'ho fatto proprio per questo motivo.”

La voce non gli rispose, ovviamente, ma in compenso sentì delle voci che urlavano...vere voci!

Si avvicinò alla porta di metallo e ci appoggiò l'orecchio. Qualcuno stava urlando il suo nome. Gli venne un colpo. Era Percy.

 

Jason.

 

Finalmente Jason riuscì a riprendere a fiato.

Dopo aver preso la via di destra, aveva sentito delle urla, ed era tornato indietro. Aveva trovato Percy svenuto, circondato da zombi. Era corso ad aiutare il suo amico colpendo molti di quei morti viventi con la sua spada. Per fortuna Percy si era svegliato poco dopo e avevano iniziato a combattere insieme, ma quei dannati zombi erano veramente troppi e sembravano moltiplicarsi, così Jason aveva guardato Percy negli occhi e l'altro aveva capito. Il figlio di Poseidone aveva evocato una quantità d'acqua pari a quella di una piccola piscina, arrivata probabilmente dalle profondità degli Inferi, mentre Jason una fortissima raffica di vento e, non sapeva come fosse possibile, anche una folgore. Le avevano scagliate ed erano riusciti a creare una piccola tempesta che aveva mandato a terra tutti i morti viventi. Era stato davvero stancante. Si era seduto a terra per riposarsi un attimo e Percy fece lo stesso.

“Tutto bene, Percy?”

“Oh, sì, grazie. Anche se avevo tutto sotto controllo”

“Ah sì?” Non mi sembrava avessi tutto sotto controllo mentre eri svenuto”

“Era tutto programmato in realtà”

Jason non aveva controbattuto, poi si rese conto che stavano solo perdendo tempo

“Dici di continuare per questa strada”

“In questi anni ho imparato che la via che sembra più pericolosa è sempre quella giusta”

Si era rialzato e aveva aiutato Jason a farlo.

“Andiamo”

Gli aveva detto il figlio di Poseidone, prima di iniziare a correre.

 

*

 

Ovviamente durante il tragitto avevano incontrato altri zombi e mostri degli Inferi, ma insieme erano riusciti a sconfiggerli. E ora finalmente si trovavano in un lungo corridoio, in fondo al quale c'era una porta blindata di metallo. Wow, penso Jason. Ade si era proprio impegnato per rinchiudere Nico. Lui avrebbe preferito avvicinarsi con cautela per evitare altre imboscate, ma Percy Jackson non era quel tipo di ragazzo. Il figlio di Poseidone iniziò a correre e ad urlare il nome di Nico mentre si avvicinava alla porta. Jason sbuffò e lo seguì di corsa. Arrivarono proprio di fronte alla porta e Percy sguainò la sua spada, Vortice e la colpì ripetutamente, riuscendo a sfondarla. Per fortuna Nico non era stato schiacciato dalla porta perché aveva avuto il buonsenso di allontanarsi. Percy e Jason entrarono nella stanza, che era grande, ma decisamente poco accogliente. Senza finestre. Nico restò un attimo a fissarli, intontito e poi, come preso da un istinto primordiale, corse ad abbracciare Percy e scoppiò in lacrime. Il figlio di Poseidone sembrava sul punto di dire qualcosa, ma alla fine rimase zitto e si limitò a circondare Nico con le sue braccia.

“Scusa, scusa, scusa”

Gli stava dicendo il più piccolo e Percy lo strinse più forte.

“Non ti preoccupare, ora siamo insieme, l'importante è questo”

Ancora una volta, Jason si sorprese di non provare gelosia, ma doveva comunque rovinare quel momento. Erano ancora negli Inferi

“Ehm...ragazzi, odio interrompervi, ma mi sa che è meglio se ce ne andiamo”

I due si staccarono e Nico fece un grosso sorriso a Jason. Un sorriso vero

“Grazie di essere venuto qui per me, Jason”

“Di niente, sei mio amico, lo sai...ora andiamo”

Uscirono da quella deprimente stanza e si incamminarono per il corridoio. Nico si mise davanti perché conosceva la strada meglio degli altri due. Dopo un paio di svolte, proprio quando stavano per raggiungere i portoni del palazzo, una figura apparse dal nulla. A Jason si rizzarono i peli sulla nuca: era Ade.

 

Ade.

 

In effetti Ade non aveva voluto veramente imprigionare suo figlio. Fissò i tre ragazzi che aveva davanti e notò subito che suo figlio stava tenendo la mano di Percy Jackson. Nonostante gli avvertimenti e nonostante fosse stato rinchiuso, teneva la mano a quel ragazzo. Ora non aveva più dubbi. Nico diceva la verità. Era davvero innamorato, e il fatto che Percy fosse sceso fino a lì per salvare Nico gli fece che suo figlio era corrisposto.

“Allora”

Disse

“Siete riusciti a liberare Nico, ora che farete? Vi metterete a combattere contro di me?”

Nico fece per parlare, ma Percy lo precedette

“Ade, qual è il problema? Perché Nico non può stare con chi vuole? Perché non può stare con un ragazzo se lo ama veramente?”

“Il problema è che quel ragazzo sei tu.

Ade non era veramente arrabbiato, ma l'atteggiamento del figlio di suo fratello era davvero irritante.

“Padre”

Nico gli aveva parlato guardandolo negli occhi, e Ade rivide gli occhi della madre del ragazzo.

“Ti prego, lasciaci an...”
Ade lo interruppe.

“Sapete qual è la verità? Io non ho nessuno problema con la vostra relazione, anzi sono felice per mio figlio, ma voleva mettervi alla prova”

“Cosa?”

Chiesero all'unisono Percy e Nico

“Esattamente. Non voglio che mio figlio debba soffrire anche per amore e quindi volevo vedere fino a dove eri disposto a spingerti per Nico e ho capito che lo ami veramente, Percy”

I tre ragazzi erano senza parole, così lui aggiunse

“Questa vuol dire che la vostra relazione può continuare. E ora, prima di andarvene, voglio parlare con Nico”

Percy si mise subito davanti a Nico, come per proteggerlo.

A volte non capiva i sentimenti e le reazioni dei mortali.

“Da solo, Percy, non gli succederà niente”

Poi si rivolse a suo figlio

“Nico, vieni qui”

Il ragazzo obbedì e gli si avvicinò.

“Innanzitutto ecco la tua spada”

Gli porse l'arma

“Scusa per tutta questa farsa, ma voglio che accanto a mio figlio ci sia una brava persona e...per quanto irritante e arrogante, Percy ti ama. So che non te lo dico spesso, ma sono fiero di te. Sei riuscito a superare tutto quello che il destino ti ha messo davanti e in pochi ci riescono.”

“Lo pensi veramente?”

Lo sguardo di Nico si era illuminato e Ade rivide ancora sua madre, la sua tenacia, la sua forza e anche la sua bellezza.

“Certo.”

Nota dell'autore: Mi scuso per il ritardo :( spero questo capitolo vi sia piaciuto e volevo avvisarvi che, sfortunatamente, ci avviciniamo alla fine della storia

   
 
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