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Autore: hikarisan    07/01/2015    0 recensioni
“Cosa non hai capito del fatto che anche tu sei una diva di Hollywood?”
“Io sono una che per pura BOTTA DI CULO si è ritrovata in un mondo che non era il suo, ed ora tutti hanno aspettative su di me che io non riuscirò a mantenere!”
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mese era passato, ed erano atterrati a Los Angeles la sera prima. Forse, per una notte, avrebbe potuto dormire tranquillamente senza avere la sua maestrina preferita che aveva preso l’abitudine di approfittarsi del letto degli altri. La Diva avrebbe dormito a casa sua, lei in un albergo del centro, non molto distante da casa sua, comunque. Lo doveva ammettere, le cose erano migliorate grazie a lui. Stava pian piano venendo fuori, l’ultima settimana era riuscita addirittura a girare scene magnifiche senza il supporto dello psicologo. Jared era così contento che aveva promesso di portarla a ballare appena atterrati in California. Aveva conosciuto il vero Jay nell’ultimo mese. Lui non era solo un’instancabile stacanovista, so-tutto-io, rompiballe, era molto di più. Stava diventando un fratello maggiore, una figura di riferimento che le era mancata da quando si era trasferita.
Si stava sistemando il tubino blu che la diva le aveva comprato per l’occasione davanti allo specchio del bagno, quando sentì la porta aprirsi. Si fidava così tanto di Jay da avergli dato le chiavi della sua camera ormai.
 
“Sono pronta, mi metto il giacchetto di pelle ed andiamo.”
“Fammi vedere se sei decente.”
“Parla quello che non si sa vestire.”
 
Il tempo di uscire dal bagno e si rende conto che la persona girata di spalle non può essere Jared; lui non ha spalle così ampie, non ha quei tatuaggi ed è leggermente più alto.
 
“Oh eccoti qui. Ti presento il mio fratellone, Shannon.”
 
L’infarto era sopraggiunto, alla veneranda età d 24 anni era morta guardando gli occhi di Shannon Leto. Quello stronzo se la rideva sotto i baffi mentre lei rimaneva imbambolata a guardare l’uomo che le era di fronte; dal vivo era ancor meglio che in foto.
 
“P-Piacere…”
“Ma ciao tesoro.”
“Dai, principessa, dillo per una volta cosa ti passa per la testa.”
“Non vorrei urtare il tuo animo candido da diva, Jay.”
 
Shannon leto che scoppia a ridere è un altro infarto.
 
“La tua principessina viene con me stasera. Ne avrà abbastanza di stare tutto il giorno con te, vero zuccherino?”
“Esattamente.”
“Scusate, io sono qui.”
“Lo sappiamo.”
 
Finisce di vestirsi, e si dirigono insieme verso l’ascensore. Guarda i due fratelli ridere e scherzare tra di loro, e nota subito che Jared è particolarmente contento della presenza del fratello maggiore; lo sanno tutti che quei due sono molto uniti, ma non pensava di vedere la diva sciogliersi in quel modo. E’ vero, l’attore le era stato particolarmente vicino in quell’ultimo mese, ma non poteva dire ancora di conoscere tutto quello che le passava nella sua testolina scassaballe. Da una parte era meglio così.
 
“Ila è una Echelon.”
“Sei di famiglia allora.”
“E stravede per te.”
“Ma vuoi stare un poco zitto?”
 
Era un cenno di rossore quello che aveva visto passare sulle guance del batterista? Shannon Leto che arrossiva? Infarto numero tre in corso. Si aprono le porte dell’ascensore, e mentre stava ancora infartando va a sbattere contro la persona che stava uscendo in quel momento.
 
“Oh, mi scusi, io non…”
“Eccovi qui, non scendevate più!”
“Tomo!”
 
Infarto numero quattro. Tomislav Milicevic in tutto il suo splendore la sta stringendo in un abbraccio improvvisato e le sorride complice, mentre Jared se la ride ancora sotto i baffi.
 
“Tu devi essere Ilaria! Ma che piacere, c’è Vicki che ti adora, dice che sei così tenera nelle interviste… Ed anche molto timida, da quel poco che vedo!”
“Abbastanza.”
“Scendiamo dai, ti troverai bene con gli altri della crew!”
“Altri?”
“Jay non te l’ha detto? C’è gran parte della crew, andiamo un po’ in giro per locali!”
“Prima spuntino però!”
 
Ancora frastornata la trascinano all’interno dell’ascensore, due secondi dopo invece si trova in mezzo a quella che è la famiglia ristretta dei Mars. C’era Vicki che l’aveva abbracciata forte e si era congratulata per la sua carriera, Jamie, che le aveva subito offerto una birretta per farla sciogliere, Babu le aveva sorriso amichevolmente, Chloe era corsa a salutarla congratulandosi per i progressi fatti, Tim le aveva stretto la mano tutto contento… E poi non ci aveva capito più nulla, la stavano rimbambendo di chiacchiere. Li raggiunse Emma, che li avvisava che le macchine erano arrivate, riuscì a salutarla di sfuggita. Quella ragazza era sempre piena di lavoro, quelle poche volte che le aveva parlato le era stata pure simpatica, ma ci voleva un appuntamento per parlare con lei!
Si era ritrovata in macchina con Shannon alla guida, Jared al fianco e Tomo e Vicki che cercavano di farla tranquillizzare un po’.
 
“Non mangiano mica, Ila.”
“Tu zitto, sei un traditore come pochi! Almeno avvertimi!”
“Più Jared può fare lo stronzo, più lo fa. Abituatici tesoro, lui non ce la fa proprio ad essere galante… Per questo ci siamo noi qui, ti giuro che Tomo e Shannon sono quasi normali.”
“Quasi? Guardando le interviste non direi… O almeno, loro due sembrano solo bambini troppo cresciuti, Jared sembra quasi psicotico.”
“Ehi!”
“Te la meriti tutta, fratello.”
“Tu guida!”
“Diva isterica!”
“Nano malefico!”
“Donna mestruata!”
“Elefante!”
 
Stavano così e non avevano neanche bevuto, sarebbe stata una serata lunga quella. Tomo e Vicki sembravano non fare una piega, anzi, se la ridevano alla grossa. A quanto pare, avrebbe dovuto abituarsi a quelle scenate tra fratelli. Arrivarono a destinazione, la fecero scendere e la trasportarono in quello che sembrava un nightclub di lusso, dato l’alto tasso di strafighe in coda all’ingresso; perfetto, avrebbe passato la serata a vedersi i fratelli Leto rimorchiare a destra e a manca accanto ad una coppietta felice e coccolosa.
Neanche il tempo di mettersi seduta che vide qualcuno passarle un cocktail di un colore rosso acceso.
 
“Manda giù, fidati, ti farà sciogliere un po’.”
“Te lo scordi, conoscendoti potresti avermi messo qualcosa dentro.”
“Non voglio di certo andare in galera, non sopravvivrei un giorno lì dentro!... Dai, bevi. Forse, e dico forse, dopo dieci di questi riuscirei a rivolgere un saluto fatto bene a mio fratello, anzi, no, forse dopo quindici di questi. Dopo dieci al massimo saluterai Tomo.”
“Stronzo!”
 
Il bicchiere lo prese comunque, e bevve pure tutto in un sorso, un po’ per farlo stare zitto, un po’ perché le serviva qualcosa per sciogliersi davvero.
 
“Ti giuro, Tomo non morde.”
 
Si girò e notò che accanto a lei si era accomodata Vicki, forse mossa un po’ per compassione, un po’ perché non le sembrava il tipo da night, sta di fatto che la ringraziò mentalmente per questo.
 
“Oh lo so, seguendo la band ci si rende conto subito che lui è di sicuro quello più dolce e di compagnia. Mi vergogno solo un po’.”
“La parola vergognare non l’avevo mai sentita in bocca ad una star di Hollywood.”
“Forse perché non mi sento affatto una star, mi sento Ilaria, e basta.”
“Ilaria e basta è un po’ riduttivo. Sei un’ottima attrice.”
“Non ne sono così convinta. Ho paura che ci si aspetti da me più di quanto possa dare. E’ il mio limite è molto basso.”
“E’ per questo che ti vergogni a mostrarti?”
“Anche. Tutti in questo mondo hanno costruito qualcosa di grandioso, o almeno la maggior parte… Guarda quei tre…”
 
Vide Vicki cercare con lo sguardo suo marito ed i suoi due migliori amici. Tomo era intento a ridere con Emma e Babu, probabilmente facendo le sue solite battutine, Shannon era in pista da quando erano entrati ed era attorniato da ragazze, Jared era al balcone del bar a bere un drink in compagnia di una bella biondina.
 
“Ti rendi conto di cosa hanno costruito? Sono così… GENI. Mettono soggezione... Vorrei avere il loro coraggio per riuscire a buttarmi in molte situazioni… Mi basterebbe anche un briciolo del loro coraggio per poter almeno fare un cenno di conversazione con Tomo e Shannon, già sarebbe tanto. ”
“… Jared aveva ragione, sembri un cucciolo da proteggere e da far crescere.”
“Cosa?”
“All’inizio raccontava a Shannon, che poi diceva a noi, che il tuo far finta di essere così immatura e timida era così stressante che non voleva far altro che torturarti per far uscire fuori l’arrivista che era in te. Ma poi… Improvvisamente ha cambiato idea, ha capito che tu eri veramente così, che non stavi creando una maschera.”
“… Mi ha trovata un giorno in un angolo della stanza a piangere a dirotto, dopo che tutti se ne erano andati dal set. Mi stava torturando da giorni, ed io ero scoppiata, solo che avevo cercato di farlo in privato perché non volevo essere un peso per nessuno. Odio essere così debole.”
“Devi solo crescere, hai affrontato cose più grandi di te, Jared sta lavorando su di te, vedrai che ce la farai.”
“... O la diva compierà un omicidio e vi ritroverete a nascondere i pezzi del mio cadavere.”
“Nah, Jared non si sporcherà mai di sangue, gli fa schifo.”
 
Vicki le stava tremendamente simpatica, era così… Materna!
 
“… E poi, se Jared adotta, adotta anche la band, è raro che lui si sbagli sulle persone.”
“Adotta?”
“Non te ne sei accorta? Sei nella sua cerchia, ormai è come se avesse una sorellina minore… Jared è così, o ti adotta subito, e gli starai sulle palle a vita.”
“E’ un bene o un male?”
 
Vicki scoppia a ridere vedendo la sua faccia sconvolta. E lei che credeva che Jared fosse mosso da compassione.
 
“No, aspetta, che fregatura, io non voglio essere la sua sorellina minore, e se mi frega lo shampoo e gli smalti? Questo significa che non posso sognare Shannon in atti impuri? No, no, no, facciamo più una lontana cugina, è meglio. E poi, Jared è vegano, pretende per caso che io sappia cucinare perché sono italiana? No, no, io so solo fare il caffè, cosa di cui vivo poi! No, questa convivenza non è possibile!”
 
Deve risultare veramente comica, visto le grosse risate che si sta facendo Vicki. L’alcool sta agendo, le sta facendo andare in pappa il cervello! E chi aveva mai bevuto? Qualche bicchiere ogni tanto, ma mai di più, visto che doveva sempre tornare a casa da sola sulle proprie gambe.
 
“Ehi, italiana, bevine un altro che ci stai diventando spassosa!”
 
Tomo spunta da dietro il divanetto, attirato dalle risate della sua mogliettina, e passa altra due cocktail.
 
“Non so se sia il caso… Tendo a diventare mezza matta.”
 “Vedi qualcuno di sano qui? Ti svelo un segreto, tutti i migliori sono matti!”
“Tim Burton, cappellaio matto.”
“Lo sapevo che eri la mia figlioletta perduta!”
 
Scoppiarono a ridere tutti quanti, mentre prese il cocktail offertole da Tomo e ne bevve qualche sorso. Era lì con i Mars, tanto valeva godersela, non voleva sembrare la musona di turno.
 
“Suonano meglio mamma Vicki e papà Tomo, chiamare Shannon fratellone sarebbe stato devastante, il mio povero cuore non avrebbe retto a tale affronto!”
“Neanche il mio zuccherino!”
 
Ed eccolo il Dio della batteria sedersi accanto a lei, posando il braccio dietro le sue spalle, sullo schienale del divanetto.
 
“Io ce l’ho già un fratellino, e non mi ricordavo fosse così carino, e neanche cosi dolce.”
“Dolce quell’essere seduto al bancone del bar? Vi giuro, una volta l’ho visto mangiare un pezzo di torta e mi sono avvicinata credendo che il tasso di zuccheri nel sangue fosse leggermente aumentato, e di conseguenza anche nel cervello, invece mi sbraita contro perché una settimana prima avevo osato dire che aveva messo su pancetta. Me lo ha rinfacciato per giorni.”
“Sono 43 anni che mi rinfaccia il fatto di essere nato per primo.”
“Cosa?! Ma non è colpa tua.”
“Non mi ha mai perdonato il fatto che lui ricevesse i miei giochi usati, quando eravamo piccoli.”
“Dì la verità, hai provato a fracassarglieli sulla testa, ecco perché poi sei diventato un batterista.”
“Beccato!”
“E mi sa che hai fatto danni però, guarda come l’hai fatto diventare!”
 
Scherzare sul carattere di Jared la faceva sentire a suo agio, anche perché sapeva che le persone davanti a lei sapevano benissimo di che razza di elemento stava parlando, e le davano man forte, soprattutto Shannon.
 
“Noi andiamo a prendere qualcosa al bar, qualcuno qui sta prendendo il via e non ho intenzione di mettere un freno a questa parlantina.”
 
Non si era neanche accorta che Shannon parlasse di loro due, ad un tratto sentì solo la mano dell’uomo stretta intorno alla sua che la alzava di peso dal divanetto e la trascinava al bancone del bar, accanto al fratellino che si era scollato di dosso la biondina ossigenata.
 
“Jay, la biondina?”
“Usava la testa solo per tenerci attaccati i capelli.”
 
Da quello che aveva capito, Jared non era solito portarsi a letto una donna a sera, al contrario da come dicevano i giornali; era raro che andasse a letto con quelle senza cervello alcuno, preferiva più persone che lo stimolassero anche a livello intellettuale. Ma rifiutava l’innamoramento, era una cosa che proprio non contemplava.
 
“Dai, beviamoci su un Bloody Mary, così ti passerà la delusione.”
 
Mentre Shannon ne ordinava tre, di cocktail, lei si sedette sullo gabellino accanto al cantante e si guardò intorno curiosa. Notò parecchie celebrità a cui non aveva fatto caso, tipo Lindsay Lohan, che sembrava già essere partita per la tangente, Ashely Benson che rideva a crepapelle e sembrava un po’ alticcia, Justin Timberlake che si stava dirigendo verso di loro con un sorriso a trentadue denti sul volto. Da vicino le sembrava meno bello di come ricordasse nelle foto.
 
“Ciao bellezza, non ho ancora avuto il piacere di conoscere una così bella ragazza, questi cafoni non ti hanno fatto debuttare per benino.”
 
Stucchevole era a dir poco, ed anche un po’ cretino. Ed i suoi Mars non erano dei cafoni.
 
“Ti va di fare due salti in pista?”
“No, grazie.”
 
Rimase un po’ interdetto il tizio, ma era convinta che dopo un rifiuto si sarebbe glissato con la coda tra le gambe, ma quando lo vide avvicinarsi ancora di più si sentì quasi a disagio.
 
“Oh, andiamo, io e Jared siamo abituati a condividere, non lo sai? Anzi, di solito io mi prendo ciò che lui trascura.”
 
Un solo nome le rimbombò nella sua testa: Cameron Diaz. Sapeva delle voci che circolavano su quella storia, e quando con la coda dell’occhio vide Jared, che era rivolto con il viso al barman del bar, strabuzzare gli occhi a quella frase, constatò che sotto sotto qualcosa di vero c’era. Veramente la Diaz aveva mollato Jared per un coglione così? La stupì il silenzio di Jared, e in quell’istante lei si rivide nello sguardo del cantante, quando qualcuno in passato  la vessava psicologicamente e lei ci stava male perché non sapeva come controbattere. Vide, pochi metri più in là, Shannon notare lo sguardo del fratello e ed assumere una posizione da toro infuriato pronto a caricare. Jared che l’aveva ascoltata e l’aveva introdotta nel mondo dello star system, Jared che la faceva infuriare per farle capire che doveva dar sfogo alle emozioni, Jared che l’aveva adottata come una sorellina minore. In quell’esatto momento smise di fare qualsiasi pensiero coerente e fece quello che Jared aveva cercato di insegnarle fin dall’inizio.
 
“Sai, hai ragione, c’è una cosa che possiamo condividere.”
 
Prese il bicchiere con il Bloody Mary che il barista le aveva servito, si alzò dallo gabellino e versò il contenuto del bicchiere in testa a quell’arrogante che aveva di fronte.
 
“Jared condivide con te solo cose che valgono poco, esattamente come questo cocktail. Ha trascurato un po’ la pulizia della piscina a casa sua ultimamente, sai, lui gira film, vince oscar e fa tour, però se vuoi puoi pulirla tu, così almeno potrai dire di aver effettivamente curato una cosa che lui aveva trascurato. Inoltre, non è educato dare dei cafoni a delle persone che neanche conosci –e che, ti posso assicurare, sono le persone più educate e dolci della Terra-, si è cafoni a propria volta. Ora puoi metterti la coda fra le gambe e tornare al tuo posto, mi manca aria.”
 
Deglutì quando si rese conto della piccola scenata che aveva fatto, forse le parole non erano state ascoltate da tutti visto il volume della musica, ma molti avevano visto il gesto ed ora stavano guardando la scena incuriositi. Justin seguì il suo consiglio, forse intimorito dai muscoli di Shannon, che le si era accostato appena terminata la scenetta, con uno sguardo omicida negli occhi. Arrossì sotto lo sguardo indagatore degli altri, per fortuna ci pensò Shannon ad alleggerire la tensione del momento, prendendola per mano mentre nell’altra teneva ancora il suo Bloody Mary e trascinandola fuori, in quella che doveva essere la sala esterna del locale. Si sedettero ad un divanetto e lui si accese una sigaretta.
 
“Hai le palle, zuccherino. Jared è riuscito a fartele tirare fuori finalmente.”
“Mi sono rivista nello sguardo di Jared. Nessuno dovrebbe sentirsi così male da dover abbassare gli occhi durante una conversazione.”
“… Ti ringrazio per averlo difeso. E per avermi evitato una litigata con i buttafuori.”
“Litigata?”
“Sì, io non reagisco bene in queste situazioni, prendo a pugni e basta. Non sono in grado di usare le parole per umiliare. Ma stavolta ci hai pensato tu.”
“Mi è uscita di getto, non ci ho neanche riflettuto.”
“Carina quella della piscina. Effettivamente, è un po’ che Jay non la pulisce.”
“Non oso immaginare cosa ci viva dentro.”
“Di solito Jamie.”
 
Parlare con Shannon Leto entrava ufficialmente nella sua Top Ten delle cose più piacevoli al mondo. Sapeva tenere viva una conversazione, anche perché era difficile farlo stare zitto, aveva una parlantina ben sviluppata.
 
“Perché parli poco durante le interviste? Ce lo siamo sempre chiesto noi Echelon.”
“Perché Jared si rigira la conversazione come vuole lui, è molto più abile di me e Tomo a giostrare le cose a suo fare. Noi siamo più per la chiacchiera ed i pettegolezzi.”
“Uh, ad un po’ di sano pettegolezzo voglio partecipare anche io!”
“Accordato piccola pazza!”
 
Ci hanno raggiunto Tomo e Vicki, che si siedono accanto a noi e si accendono anche loro una sigaretta.
 
“Per esempio, cominciamo da Tomo, lui sa cucinare, peccato che si dimentichi sempre qualche ingrediente, o molto spesso scambia sale e zucchero, e cose così.”
“Ma Tomo, mi meraviglio di te!”
“E’ soltanto un po’ sbadato il mio amore!”
“Solo un po’? Ad una cena del ringraziamento ci ha fatto il tacchino senza farcirlo!”
“Shannon Leto, vogliamo parlare della tua mania sulle scarpe? Sono l’unica cosa dopo Christine che tratti come delle figlie! Sei peggio di una donna!”
“Meglio di mio fratello che vive in ciabatte!”
“Nonno Jared, suona bene!”
“Come mi hai chiamato tu?”
 
La piccola diva sembra essersi ripresa dall’episodio di poco prima e ci guarda dall’alto del suo metro e settancinque con aria di sfida, con in mano una bottiglia di champagne di qualche marca costosa, senza dubbio.
 
“Vogliamo parlare dei tuoi pigiami improponibili Ila? State sicuri che qualsiasi personaggio Disney voi citiate lei ce l’ha sul pigiama!”
“Parla quello che si fa le maschere di bellezza color verde pisello, una volta mi ha aperto la porta della sua stanza con quella roba addosso e non ho dormito per giorni!”
“Oddio, hai avuto il piacere anche tu zuccherino? Jay, almeno in presenza di belle ragazze dovresti evitare di farti vedere in certe situazioni!”
“E certo che la difendi, i tuoi pigiami fanno più ribrezzo dei suoi!”
 
Effettivamente, una volta aveva visto una foto di Shannon in pigiama, ed erano veramente peggio dei suoi. Tute uniche di colori improponibili. Forse era anche per questo che le stava simpatico, un po’ le somigliava.
 
“Come mai champagne?”
“Per dare il benvenuto a questa piccola impertinente. E vi assicuro che a marzo, agli Oscar, ci sarà anche lei, anche se ancora non lo sa.”
“Smettila di scherzare Jay.”
“Scommessa? Se comparirai tra l’elenco dei candidati, io ti sceglierò il vestito, e per quella settimana sarai sotto il mio completo controllo, ci stai?”
“E se perdi?”
“Scegli tu, per me è uguale. So già che ci sarai in quell’elenco.”
“Ti taglierai i capelli.”
 
C’è Shannon che la sta guardando con aria spaventata, non capisce se per i capelli del fratello o per la sua condizione.
 
“Zuccherino, non lo fare, Jay sa tirarti fuori tutte le peggio cose imbarazzanti che potrebbero esistere.”
“Una volta Shannon è stato costretto a mangiare un mese le schifezze vegane di Jay, mentre Tomo ha dovuto rassettargli casa per una settimana.”
“E’ stato orribile!”
 
Tomo e Shannon rabbrividiscono al ricordo di quei giorni, mentre lei deglutisce impaurita, ma è così convinta che le supposizioni di Jared siano solo pura fantasia che accettare le viene quasi naturale.
 
“Ci sto.”
 
Il cantante versa lo champagne in cinque calici ed invita tutti ad un brindisi.
 
“Ad Ila, che si sta affacciando al mondo degli adulti… E a me, che ho già la vittoria in tasca!”
“Borioso!”
“Io non sono borioso, solo non scommetto se non so di poter vincere.”
“Vedrai che taglio ti faccio fare se perdi!”
“Zitta e bevi, che più alcool hai in corpo e più sei divertente.”
 
 
 
 
 
La mattina dopo si svegliò che il sole era già alto da un pezzo, in un letto che non era il suo e con un bruciore di stomaco assurdo. Si guardò intorno e vide solo tanto bianco, e sapeva che solo una persona aveva una casa così stramaledettamente bianca.
 
“Buongiorno principessa.”
“Buongiorno… Come mai mi trovo qui?”
“Ieri sera siete partiti tutti e quattro al terzo champagne, tu e Shannon non la piantavate di ridere e di fare gli stupidi, quando ho cercato di portarti in hotel ho notato che beccavi tutti i pali lungo la strada, ho ritenuto opportuno farti dormire qui... E poi, tu e Shannon vi stavate davvero divertendo a raccontarvi non so che, non volevo rovinarvi il divertimento. Avete continuato anche dopo tornati a casa.”
“Ho ricordi molto vaghi… Comunque grazie.”
“… Fortuna che oggi non avevamo le riprese. Vieni giù che Shannon sta preparando uno dei suoi caffè che rimetterebbero in vita anche i morti.”
“Alzarmi potrebbe essere un problema, ma tenterò.”
“Fermati zuccherino, ti ho portato il caffè qui.”
 
Entra Shannon con solo un paio di pantaloni di una tuta addosso, e si siede sul letto accanto a lei, porgendole una tazza di caffè che lei accetta di buon grado.
 
“Grazie, mi stai rimettendo al mondo…”
“Ci mancherebbe, ieri sera mi hai fatto divertire come non mai.”
“Si può sapere cosa avrei fatto di così divertente?”
“Oh, a parte che mi hai raccontato tutte le tue figure di merda epocali –ed io ti ho raccontato le mie-, hai cercato di portarti un cartello stradale a casa, tu e Vicki volevate andare all’aeroporto per forza perché avevate deciso di sposarvi a Las Vegas, quando poi avete rinunciato perché lei era già sposata ti sei messa a chiedere la mano a qualche passante… Dopo una buona mezz’ora abbiamo deciso che era ora di andare a casa, e ti sei addormentata in macchina. Ti ho portato a casa in braccio.”
“Grazie, e scusate per le figure di merda.”
“Ma se ci siamo divertiti tantissimo. Neanche noi siamo dei santi, scommetto che anche Tomo e Vicki stamattina avranno seri problemi a ricordare qualcosa.”
“… Sono stata l’anima della festa insomma.”
“Oh sì… Dovresti vivere sempre così, mezza ubriaca. Saresti più consapevole della ragazza meravigliosa che sei.”
 
Arrossisce al complimento di Shannon, e non solo perché è stato lui a farglielo, ma anche perché quasi mai nessuno, a parte la sua famiglia, le aveva dato della ragazza meravigliosa.
 
“Basta momento complimenti, è ora di mettere qualcosa sotto i denti. Ho fame.”
 
Ed ecco la diva che rovina l’atmosfera dolce che si era creata tra di loro. Jared si avvia di sotto mentre Shannon si alza dal letto e fa per seguirlo, ma si ferma sulla porta a guardarla.
 
“Usa tranquillamente tutto quello che ti serve in bagno, noi ti aspettiamo giù.”
“Grazie.”
 
Si alza dal letto anche lei e si avvia verso il bagno, quando sente ancora lo sguardo di Shannon su di sé e si gira guardandolo in maniera interrogativa.
 
“Sul serio Ila. Dovresti credere di più in te stessa. Potresti ottenere qualunque cosa, se solo tu lo volessi.”
 
Entra in bagno per sfuggire a quello sguardo che la metteva in soggezione, e subito si butta sotto la doccia per cercare di riprendersi un po’. Shannon era stato veramente carino con lei, ed al contrario di quanto si diceva in giro non era vero che ci provava con qualsiasi donna bella disponibile, visto che era rimasto tutta la sera con loro. Forse i fratelli Leto erano più selettivi di quanto volevano  far credere. 
  
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