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Autore: lickmelyca    08/01/2015    2 recensioni
Prendete una persona. Cancellatene ogni ricordo, ogni possedimento, ogni traccia della sua identità.
O, più semplicemente, la sua essenza. Otterrete una persona vuota.
[dal prologo]
Sembrava quasi una di quelle schermate che appaiono sul computer quando si decide di cestinare un file che non si desidera più. Che buffa metafora. Perché quelle finestrelle dovevano avere due opzioni? Saryuu Evan sapeva sempre quale cliccare.
“Sì.”
[dal quinto capitolo]
"Non è vero. Sono diverso. Sono strano. Sono fastidioso. Io non ho ricordi, vero? Cosa devo ricordare? [...] Mi ricordo tantissime cose… Però non lo so che cos’è un ricordo. E’ per questo che dite che non mi ricordo nulla? Ho sbagliato qualcosa? Sono cattivo? Non parlarmi più allora. Mi dici sempre che non bisogna mai parlare con le persone cattive… Hai visto che mi ricordo anche questo?”
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Enjoy! (?)
Genere: Angst, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Gamma, Saryuu Evan - Saru, Zanark Abalonic
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo quinto_
(Ti voglio bene)


Gamma non pensava che avrebbe mai visto Zanark in completo silenzio. Eppure, da quando era rientrato, non aveva ricevuto che un misero cenno di saluto dal suo ragazzo. Non aveva neanche prestato attenzione a Beta mentre si congedava. Era rimasto zitto, pensieroso e assorto. Pareva una statua, una natura morta.
Qualcosa di simile era già successo un mese prima, quando l’albino uccise una zanzara e dovette spiegare all’altro che l’insetto non avrebbe mai più volato. Aveva preso coscienza della morte ed era rimasto sconvolto, ma dopo una sostanziosa merenda tornò a sorridere. Invece in quel momento non voleva saperne di toccare cibo… E quello per Zanark, smemorato o meno, era assai strano.
Ma la preoccupazione maggiore arrivò nel momento in cui l’Avalonic dichiarò di voler dormire da solo. Si era sempre rifiutato, ogni notte cercava le braccia di Gamma in cui rifugiarsi e non chiudeva occhio finché il fidanzato non era sdraiato accanto a lui. Il minore cominciava ad essere davvero in pensiero, ma non trovava le parole giuste da dire.
“Guarda che non mi dai fastidio” Tentò “Non devi sentirti obbligato…”
“Voglio dormire da solo.”
“Ma perché così all’improvviso? Se te lo ha detto Beta, non la ascoltare.”
“No, non me lo ha detto Beta…”
“E allora perché?”
“Perché sì.”
Si stava spazientendo. Non aveva voglia di discutere, soprattutto con una persona dal cervello di bambino.
“Senti signorino, è tardi e io ho sonno. Se vuoi mangiare qualcosa, venire a letto con me e spiegarmi cosa ti succede questa è la tua ultima occasione, altrimenti per quanto mi riguarda te ne puoi andare a borbottare nell’altra camera.”
Era certo che in quel modo autorevole sarebbe riuscito a convincerlo. Invece, con suo grande stupore, Zanark accettò la seconda opzione e si diresse verso la piccola camera singola che, se non fosse stato per le manie dell’ordine del padrone di casa, sarebbe stata piena di polvere dal poco che veniva utilizzata.
Gamma però lo doveva lasciar stare. Aveva letto che per educare i bambini, a differenza dei cani, si doveva lasciare che facessero i loro capricci senza dar loro spago fino a che non si fossero calmati da soli. Però lui non era affatto un genitore, così come Zanark non era un bambino o un cane… Ed ecco che tornava la fatidica domanda: chi e cos’era Zanark? Arrabbiato con se stesso per essersi posto quell’orrendo quesito, il ragazzo dagli occhi azzurri si diresse prima verso il frigo, dal quale prese avanzi di cibo senza scrutarne le condizioni, poi verso la stanzetta in cui il suo fidanzato stava seduto in un angolo, le ginocchia strette tra le braccia.
“Mangia” Ordinò il più giovane “E non mi dire che non hai fame perché non ci crede nessuno. Per favore, metti qualcosa sotto i denti e poi spiegami come mai sei così distaccato stasera, che mi stai facendo preoccupare.”
“Non è vero.”
“Cosa?”
“Non è vero. Sono diverso. Sono strano. Sono fastidioso. Io non ho ricordi, vero? Cosa devo ricordare? Mi ricordo di lavarmi i denti dopo mangiato come dici sempre tu. Mi ricordo di quando fuori pioveva ed è entrata tanta acqua in casa e tu hai urlato la parola “straripare” e a me è sembrata buffa. Mi ricordo tantissime cose… Però non lo so che cos’è un ricordo. E’ per questo che dite che non mi ricordo nulla? Ho sbagliato qualcosa? Sono cattivo? Non parlarmi più allora. Mi dici sempre che non bisogna mai parlare con le persone cattive… Hai visto che mi ricordo anche questo?”
Un tuffo al cuore. Una piccola parte di lui aveva sempre temuto l’arrivo di quel momento. Sapeva che in quel monologo spontaneo vi era anche un’accusa silenziosa, un “perché non mi hai mai detto nulla?” più tagliente di un coltello. L’albino balbettava. Non avrebbe dovuto, ma balbettava insicuro. Gli ci volle un po’ per pensare a parole dette e non dette, da dire e da non dire.
“…Ho tanto da spiegarti.
No, non era il modo giusto per iniziare. Avrebbe dovuto spiegare molto tempo prima, ma non voleva ferire quell’animo tanto fragile. Non era stato in grado di essere onesto davanti ai suoi occhi spenti. Ma quegli stessi occhi erano sull’orlo delle lacrime.
“Mi dispiace.”
Ancora peggio. Con le scuse ci si può fare ben poco. Il dolore rimane, la delusione anche. Le lacrime erano sempre più sull’orlo di sgorgare.
“Tu non sei cattivo, Zanark. Non dire mai più una cosa del genere, chiaro?”
Le lacrime caddero… Ma dagli occhi di Gamma. Erano rimaste soffocate per mesi, ma finalmente il ragazzo era riuscito a lasciarsi andare, mentre stringeva tremolante il corpo del suo amato, rimasto confuso e sorpreso. Il minore prese un respiro profondo e, piano piano, interrompendosi giusto per fargli qualche carezza, gli raccontò ogni cosa in termini semplici. Gli spiegò che c’era veramente un ragazzo cattivo, talmente tanto da aver usato poteri oscuri per trasformarlo in modo che non si accorgesse di nulla, come un incantesimo. Gli disse che, se voleva, poteva raccontargli ciò che desiderava sapere sul suo passato dimenticato, che lo poteva fare anche Shura che lo conosceva da più tempo, sarebbe stato più bello, no? Ma comunque tante persone stavano cercando di risolvere la situazione e di sconfiggere il male, e Beta amava molto chiacchierare e dire cose non vere perché le ragazze erano creature arcane… Riuscì anche a farlo ridacchiare con quest’ultima frase. Zanark ascoltò tutto attentamente e con curiosità. Prese le spalle dell’altro e lo guardò dritto negli occhi, come gli aveva visto fare tante volte.
“Gamma.”
“…Sì?”
“Devi farmi una promessa molto grande.”
“Di cosa si tratta?”
“Se questo mago cattivo fa altre cose cattive, tu me lo devi dire subitissimo.”
“Va bene… Va bene, te lo prometto.”
“E non devi piangere più. Me lo hai detto tu che le lacrime sono brutte. E io non voglio che tu faccia cose brutte, perché ti voglio bene!”
Il suo ragazzo sussultò udendo quelle ultime tre parole. Per la prima volta dall’inizio della loro relazione l’affetto era stato dichiarato a voce. Per la prima volta dall’attacco di Saru aveva trovato una risposta a tutte le sue domande asfissianti. Per la prima volta dopo tanto, troppo tempo, sapeva esattamente cosa dire.
“Ti voglio bene anch’io, Zanark.”

“Come ti senti?”
Era forse la decima volta in tre ore scarse che Saru porgeva a Fey la medesima domanda. Dal momento in cui si era ripreso, il verde non aveva quasi aperto bocca se non per rispondere a monosillabi. Non solo: manteneva la testa bassa, quasi non osasse mostrare gli occhi. Era distaccato e assente.
“Ti ho detto che sto bene.”
“Non hai bisogno di niente?”
“Nah.”
Evan era ricorso alla sua risorsa finale, al suo vecchio alleato che tempo addietro lo aveva tradito. Con l’inganno lo aveva riportato dalla sua parte, convinto ad aiutarlo con i suoi loschi piani e, soprattutto, gli aveva donato i ricordi di Zanark. Custoditi da lui non rischiavano di finire in mani sbagliate. Inoltre Rune diventava così un ostaggio. Volete i ricordi rubati? Dovrete attaccare il ragazzino. Era il genere di situazione detestata dal vecchio Toudou. Ultima cosa, ma non meno importante, Fey aveva accesso ad ogni singolo angolo della memoria dell’Avalonic e scoprirne i punti deboli… E magari, se tutto andava bene, controllarne anche Keshin e Mixi-Max ed utilizzarli in un contesto diverso dal calcio. Un piano geniale e perfetto che stava andando a buon fine. L’unica preoccupazione era il distacco dell’ostaggio, solitamente molto più gentile e disponibile.
“Hai capito cosa devi fare, giusto?”
“Sì, sì.”
“Ne sei convinto?”
“Ho detto che ti avrei aiutato o no?”
“Certo. Ti ringrazio, Fey.”
“Perché mi chiami Fey?”
Silenzio. Al capo della Feida ci volle un po’ per processare. Possibile che la stessa memoria di Fey fosse stata alterata? No, non lo era. Decise che l’avrebbe semplicemente buttata sul ridere per sdrammatizzare, proclamando mentalmente che il suo nuovo alleato era solamente ancora stordito dall’attacco a sorpresa.
“Sei davvero un bravo ragazzo, Fey.”
“…Sapevo che lo avresti detto.”
Saru riprese le sue attività, lasciando l’altro per conto suo. Ignorava però che nel frattempo qualcuno lo osservava di nascosto, qualcuno che forse era rimasto in silenzio troppo a lungo.
“Non hai idea di quanto tu abbia toccato il fondo, Saru.”
E con i pugni chiusi e il passo deciso, Gillis si diresse finalmente verso la sede dell’El Dorado.



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Hohohoho! buon Natal-- eh? Come sarebbe a dire che è l'otto di Gennaio?!
Buon anno a tutti! Scusate il ritardo con l'aggiornamento, ma tra scuola e il fatto che non avevo scazzi e altra roba riesco a pubblicare solo adesso!
Avrei tanta voglia di chiacchierare ma tra mezzora devo essere dall'altra parte della città, aaaahn
Insomma, eccoci qui! Ho fatto una cosa molto flungst, per la mia gran gioia uhuhuh~ Vi avverto che il prossimo capitolo sarà (o almeno dovrebbe essere) molto lungo e impegnativo, quindi potrei metterci un po'. Inoltre, dal prossimo in poi... c'è un forte rischio (e qualche certezza, purtroppo) di character death. Mi dispiace, sul serio. Se non ve la sentite di affrontare la morte di un pg non so quanto vorrete continuare a leggere
...
Sono contenta di essere riuscita ad aggiornare, mi mancava la ZanGamma... Mi farebbe davvero piacere se ce ne fosse di più nel fandom, sigh sigh.
Ora però scappo davvero, spero di poter chiacchierare più a lungo la prossima volta!
Bis Bald!
Ursy



 
   
 
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