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Cose
Perse
10 Settembre 2014
Un nervosismo
infantile pulsava nel corpo di Noelle. Era
passato così tanto tempo da quando aveva posato gli occhi su
di lui, così tanto
da quel giorno in cui se ne andò con la chitarra in mano
destinazione Australia
e la lasciò. Noelle lo sapeva allora e lo sapeva anche
adesso che l'avrebbe
amato, perchè era significato profondamente per lei e
l'aveva aiutata molto e
la loro amicizia aveva segnato una nuova epoca nella sua vita; un'epoca
che
molte persone non avrebbero capito. L'aveva
introdotta a cose pericolose, aveva solo quindici
anni all'epoca, per l'amor di Dio; cose come sigarette, alcool, suoni
di
chitarra e nostalgia, e ora sapeva che non importa quanto non lo
biasimava per
questo; lei non era pronta per quelle cose allora. Era solo una bambina
quando lo aveva amato.
"Jake," disse
deglutendo i nervi e facendo un
sorriso. "Mi piacerebbe dirti che sei cambiato...Ma non è
affatto
vero".
Era vero. Jake
aveva la stessa pensierosa tristezza negli
occhi, le nocche contuse in modo permanente sebbene sapeva che quei
lividi non
erano freschi e non erano gli stessi che aveva quando era partito per
l'Australia, anche se la chitarra che era accanto alle sue gambe era
definitivamente la stessa. "Mi piacerebbe dire che non sei cambiata, ma
invece lo sei". Jake sorrise. Quel sorriso le ricordava scomode
passionali
calde estati e gelidi inverni passati in solitudine, in nostalgia.
"É così
bello vederti, Elle. Non hai più decisamente sedici anni".
Rise con
leggerezza, non sicuro che il suo complimento venisse accettato a
braccia
aperte.
"Anche tu non
hai più diciotto anni ma dobbiamo
superarlo, non pensi?" Noelle rise prima di aggiungere "Le cose
cambiano, Jake".
"Sono cambiate,
però?" Le chiese alzando un
sopracciglio. "Ho sentito che hai abbandonato Oxford per un ragazzo. So
che non spetta a me interferire, Noelle, ma i tuoi voti sono scesi
perchè eri
ancora legata a me. Non ti sei mai perdonata per questo, lo capisco dal
modo in
cui mi stai guardando e non voglio che tu ripeta questi errori tra tre
o
quattro anni. Oxford significava molto per te. Cazzo lo sapevo anche io
sebbene
ero ubriaco o depresso quando ero con te".
C'era un
evidente accento australiano nella voce di Jake, una
differenza così impressionante che fece arrivare fitte di
delusione al cuore di
Noelle. Forse era come si sentiva quando la guardava. Noelle
sentì
un'improvvisa rabbia invaderle il corpo. "Prima di tutto, i miei voti
sono
andati male perchè non ce la facevo. Non me la sentivo,
quindi non osare
lusingare te stesso e prenderti la colpa. In secondo luogo, non sai
perchè ho
mollato Oxford, è qualcosa di più grande che la
mia infatuazione per un ragazzo
come sostieni tu, quindi riprenditi le parole Jake. Se sapevo che
questo
incontro sarebbe stata un'altra occasione per vendicare dell'altro
controllo
sulla mia vita, non sarei venuta. Ti ho conosciuto molto tempo fa e poi
mi hai
abbandonato, qualche volta mi chiedo cosa sarebbe successo se non
l'avresti
fatto, ma l'hai fatto. É qualcosa con cui entrambi dobbiamo
convivere".
Il rapporto tra
Jake e Noelle non era mai stato altro che
platonico per molte ragioni. Lei era troppo giovane, lui aveva tre anni
in più
di lei e soprattutto questi due motivi all'epoca erano in collisione e
rendevano l'intero rapporto improbabile. Ma si amavano profondamente e
forse se
avessero aspettato, sarebbero stati assieme adesso. Erano collegati a
livello
cosmico, non che Harry e Noelle non lo fossero, ma Jake andava bene per
Noelle
in un modo in cui Harry non poteva esserlo. Jake era tenebroso e
tragico e
incompreso, il suo passato era disseminato di dolore e disperazione e
le sue
decisioni non erano un granchè; e sebbene aveva cercato
terribilmente, Noelle
non avrebbe mai potuto tirarlo fuori dalla fossa che si era scavato da
solo. In
questa situazione catastrofica lei lo amava. Harry era tangibile e
accattivante
ed era qualcuno che aveva la possibilità di salvarti. La
faceva sentire forte
dove Jake la faceva sentire debole; la decisione tra i due era sempre
stata
facile da prendere ma questo non voleva dire che non amasse Jake.
"Non me ne sono
andato perchè volevo!" Jake tagliò
corto lanciandole un'occhiataccia e facendole capire che
quell'affermazione era
lontana dalla verità. "Ma se sei sicura, va bene. Lascio
stare. Ho un
posto dove devo andare comunque. E
se tu
e lui sarete mai in Australia, fammelo sapere ok? Ci tengo ancora a te
e ti
voglio vedere felice".
Presente
Harry
sospirò insicuro di come approcciare l'argomento,
sapendo che doveva farlo se voleva che il loro rapporto andasse avanti.
"Dopo che te ne sei andata mi sono imbattuto in Jake" disse
attentamente. Noelle lo stava guardando con un'espressione sconvolta,
gli occhi
pieni di lacrime e le guance rosse. "Lui... lui mi ha fatto infuriare,
Noelle. Mi ha fatto ripensare a tutto quello che avevamo, la
realtà del nostro
rapporto, l'intensità. Aveva ragione, sai, all'inizio ma
dopo un po' le cose
che stava dicendo hanno cominciato a colpirmi, a farsi spazio nella mia
mente
rosicchiando via quello che avevamo. Tu non l'hai mai definito
più che un amico
ma io non sono stupido. Sapevi che ti amava, che ti ama, e tu hai
deciso di non
menzionarlo. Lo ami ancora? Mi ha detto tutto; Eve, la tua vita che
stava
collassando, come questo ha reso difficile la scuola, come ha dovuto
partire e
le tue visite da un consulente. So
di
Eve. So che sei stata ricoverata e che tutto ciò quasi ti ha
ucciso ma non
sapevo che tutto riguardava Jake. Non sapevo che bevevi per provare
qualcosa a
Jake, non sapevo che Jake andava a letto con tua sorella e non sapevo
che tu e
Jake non avete mai avuto nulla. Non sapevo cosa ti ha fatto e tu
avresti dovuto
dirmelo!"
Le lacrime
stavano scendendo costantemente e silenziosamente
lungo il suo viso, Noelle stava ricordando. "Pensi che tutto questo sia
stato facile per me? Ero innamorata di lui, si. Ero innamorata di lui
come una
stupida ragazzina che poteva essere innamorata di qualcuno come Jake
Holloway.
Ma mi ha ferito e mi ha rivoltato contro mia sorella, mi odio per
questo perchè
non potevo far altro che amarlo. E poi se ne è andato, e Eve
ha distrutto
qualunque pezzo di felicità a cui ero ancora aggrappata,
sono stata portata in
ospedale e sono stata mandata in consulenza. Audrey ogni sera si sedeva
a
tavola bevendo il vino guardandomi perchè non avrei mai
dovuto avvicinarmi a
lui. Era colpa mia ma non capisco perchè avrei dovuto
dirtelo. Ti ho detto sempre
le cose importanti. Sai che io e Jake non abbiamo mai..." Non poteva
non
arrossire. "Jake e io non abbiamo mai fatto nulla, proprio nulla. Non
era
appropriato. Penso che non mi abbia mai voluto in quel modo".
Ci fu una pausa.
Il petto di Noelle si alzava e abbassava
rapidamente, le lacrime minacciavano di inondare il suo corpo
dall'interno
all'esterno. Harry era tranquillo insicuro di cosa dire o come dirlo.
Si
sentiva sciocco. Avevano fatto tanta strada, stavano andando bene
quando è
partita per New York e adesso si stavano progressivamente annullando.
La
spontaneità. Tutto sembrava essere ad un milione di miglia
di distanza. Harry
si sentiva come se l'intera stanza era stata sgangherata; Noelle aveva
il viso
tra le mani e singhiozzi le scappavano anche se cercava di trattenersi.
Si
domandava se era la stessa sensazione che aveva accolto Jake Holloway
tre anni
fa, questa sensazione di essere stato il motivo di tanta distruzione
inutile,
questa sensazione di disgusto puntualizzata da ogni singhiozzo di
Noelle. Jake
Holloway aveva perso Noelle Hutchings quella volta a causa dell'incuria
e
dell'alchimia ma Harry Styles non sarebbe incorso nello stesso destino.
I suoi
occhi non potevano trattenere l'aria che Jake aveva trattenuto, sebbene
i
problemi di Jake si estendevano ben oltre la perdita di Noelle.
Harry
avanzò cautamente sprofondando nel divano accanto alla
ragazza. Avvolse le braccia attorno alla sua figura per poi spostarla
sulle sue
gambe sussurrandole lentamente "Mi ricordi di ogni decente cosa che
è
accaduta. Sei degna, forte e coraggiosa mentre Jake è
arrogante e egoista.
Amarlo potrebbe essere stato un errore da parte tua, ma lasciarti da
parte sua
non è stato da meno. Sei così buona, troppo buona
per me e finirò per essere
colpito da insicurezza spesso e ciò potrebbe colpirti ma ti
amerò e ti amerò
ogni minuto, ogni giorno perchè amarti è come
respirare e non intendo smettere
finchè morirò".
Harry sapeva
che, come quelle oneste parole lasciarono le sue
labbra e Noelle impugnò la sua maglietta, la sua anima era
intrappolata troppo
con la sua per
lasciarla. Aveva capito
quello che doveva fare. Quello che voleva, più di tutto,
fare. Lo scioccava
perchè non ci aveva pensato prima ma in questa luce
crepuscolare sembrava così
ovvio, così giusto, così perfetto. I loro nomi
potevano essere intrecciati
assieme, non contava quanto questo lo aveva reso egoista, non importava
come
poteva danneggiare seriamente gli altri, sapeva che aveva bisogno di
lei con
tutto il cuore a tempo indeterminato e per sempre. Aveva solo bisogno
di un po'
di tempo per risolvere i suoi affari, assicurarsi che anche lei era
della
stessa idea e rendere la scena perfetta. Così con tutto
questo nella mente e
con un po' di esitazione le chiese:
"Vuoi
trascorrere il Natale con me nel Cheshire?"
Il suo cenno era
la certezza di cui aveva bisogno.
Eccomi
qua con un nuovo capitolo tradotto! Ormai siamo agli sgoccioli
è il penultimo
capitolo e quindi la storia tra Harry e Noelle è quasi
terminata. Dopo aver
concluso la storia mi prenderò una pausa dal sito per
ultimare i miei studi
all'università e tutte le storie che seguivo
cercherò in qualche modo di
continuare a farlo!
Fatemi
sapere come sempre cosa ne pensate! Alla prossima!!