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Autore: wwwww    09/01/2015    2 recensioni
Makoto, Rin e più o meno imbarazzanti tentativi di fare i fidanzati.
Collegata ma non necessariamente a "Like a bug in a web, I'm trapped and so are you".
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Makoto Tachibana, Rin Matsuoka
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Con questa ho finito le tre storie che avevo pronte, e questo significa... oblio, più o meno. Questa raccolta doveva anche essere aggiornata puntualmente ogni venerdì, almeno per queste prime tre, poi il computer ha ben deciso di abbandonarmi. Yeah. Quantomeno ora ho un fighissimo portatile nuovo che magari imparerò a usare.
Questa è anche la storia che mi piace meno, tutto sommato, ma spero comunque che sia di vostro gradimento.


3: Maglia



Il  divano cigolò stridulo quando Makoto ci cadde sopra. Fece subito per rialzarsi, ma Rin lo spinse di nuovo giù, assieme al suo timore di avergli fatto male, e si avventò sulla sua bocca mozzando il fiato a entrambi.
La lingua di Makoto si muoveva fin troppo docile sotto la sua; le sue mani gli risalivano i fianchi lentamente sotto la felpa aperta. Rin rabbrividì quando sentì le mani calde dell’altro passare sulla striscia di pelle nuda tra i pantaloni e l’orlo della maglia. Tremò, aspettando che lo toccasse di più, pelle contro pelle, ma Makoto si limitò a passare oltre, preferendo accarezzargli la schiena.
Si staccarono per prendere fiato. Gli occhi di Makoto erano liquidi ed enormi e desiderava solo annegarci dentro.
Smise di stringergli la maglia come se ne andasse della sua vita e dopo un attimo di indecisione gli posò le mani aperte sul petto, godendosi il suo cuore che batteva, il ritmo affannato del suo respiro.
Fece scivolare le mani verso il basso, sentendo Makoto tremare sotto di lui. Arrivato ai fianchi, infilò timido gli indici sotto il maglione. Sentiva le ossa del bacino sotto la pelle liscia.
Intanto gli baciò la guancia, la mascella, scese sul collo. Makoto piegò la testa indietro con un sospiro, lasciandogli libero accesso. Rin passò la lingua sul collo teso, sulla pelle ruvida e calda. Prese coraggio e la morse piano.
- Riiiin – gemette Makoto, a metà tra un rimprovero e una supplica.
Rin si inceppò. Voleva farglielo dire di nuovo, ancora più adorante, finché tutto non fosse stato riempito dalla sua voce. Voleva anche baciarlo fino a non respirare più. Lasciò perdere il collo e tornò alla bocca, aggressivo. Questa volta Makoto lo strinse di rimando, forte, una mano stretta tra i suoi capelli.
Lentamente, gli sollevò la maglia, sentendo il ventre bollente dell’altro scorrergli sotto i polpastrelli. Gli succhiò piano il labbro inferiore, facendolo sospirare ancora.
Oddio, non è che avesse un’idea precisa di cosa fare da lì in avanti, però la maglia di Makoto era diventata decisamente inutile. Baciarlo ovunque sembrava un buon inizio, e moriva dalla voglia di farlo.
Si alzò sulle ginocchia e tirò, assecondato da Makoto con entusiasmo.
Troppo entusiasmo.
« Ahi » guaì, frastornato.
Makoto gettò di lato il malloppo di stoffa e fissò a occhi sgranati Rin che si massaggiava incredulo il naso.
« Rin! » esclamò, preoccupatissimo. Scattò a sedere; Rin, seduto sul suo bacino, precipitò indietro, rischiando di finire per terra. Si salvò aggrappandosi alla testiera del divano come un naufrago.
« Oddio! Rin, perdonami, non volevo! Ti ho fatto male? Davvero, io… »
« Non è niente, sto bene » tentò di tranquillizzarlo, massaggiandosi il naso a dire il vero ancora un po’ dolorante.
« Sicuro? Scusami tanto! »
« Davvero, sto bene, possiamo tornare a… Makoto?! » si interruppe, allarmato. L’altro era sbiancato all’improvviso. Rin controllò che alle sue spalle non fosse apparso un fantasma, o un vampiro, uno zombi, o Nagisa, e tornò  a guardare Makoto senza capire; poi sentì distintamente qualcosa di caldo colargli dalla narice destra.
Cazzo.
« Resta fermo lì! » esclamò ancora Makoto, nel panico, schizzando in piedi.
Rin lo sentì rovistare freneticamente nell’armadietto del bagno. Si sistemò bene sul divano, leccandosi via il sangue imbronciato.
Gli ci sarebbero volute settimane per convincere Makoto a farsi spogliare di nuovo.
 

 
  
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