Angolo
autrice
Eccomi di ritorno, sopravvissuta alla prima mezza settimana di scuola. ... Voglio già le vacanze T^T Comunque, tralasciando il mio amore per l’istruzione, anche questa flash fic partecipa alla solita challenge, con il prompt “pioggia”. È pensata come prequel, diciamo, della drabble omonima che è la ventisettesima di questa raccolta. Lì Vegeta dice a Gohan che andare a disturbarlo quando si isola è un’abitudine, perché nella mia testa successo un sacco di volte. Bene, in questa flash è una di quelle volte. Ah, ed è una post Cell Game. Grazie mille a Bulmix_1992 per la recensione :D
Eccomi di ritorno, sopravvissuta alla prima mezza settimana di scuola. ... Voglio già le vacanze T^T Comunque, tralasciando il mio amore per l’istruzione, anche questa flash fic partecipa alla solita challenge, con il prompt “pioggia”. È pensata come prequel, diciamo, della drabble omonima che è la ventisettesima di questa raccolta. Lì Vegeta dice a Gohan che andare a disturbarlo quando si isola è un’abitudine, perché nella mia testa successo un sacco di volte. Bene, in questa flash è una di quelle volte. Ah, ed è una post Cell Game. Grazie mille a Bulmix_1992 per la recensione :D
Disclaimer
» Dragon Ball © Akira Toriyama.
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49.
Pioggia
(2)
« Ehi, Vegeta… »
« Che cosa vuoi? »
Lo sbuffo del Saiyan, nonostante non si fosse minimamente sforzato di parlare con un tono di voce alto, si udì perfettamente sopra al ticchettare continuo della pioggia.
« Mi dispiace, non volevo essere invadente… » si scusò Gohan, che aveva estratto un ombrello pieghevole dalla giacca e lo stava aprendo.
Quel pomeriggio, infatti, mentre si trovavano insieme nel loro solito posto, il bambino aveva domandato come mai Vegeta avesse smesso di combattere, invitandolo a ricominciare perché non gli pareva lo stesso senza quell’attività a occupare le sue giornate. Il principe lo aveva fulminato con lo sguardo ed era volato via, mentre cominciava a tuonare. Gohan aveva impiegato un po’ a capire quale altura il Saiyan avesse scelto quella volta per rimanere in piedi sotto la pioggia a riflettere, ma infine lo aveva trovato.
« Tsk. Non so che farmene delle tue scuse. » affermò Vegeta, senza neppure voltarsi a guardarlo.
Il bambino si avvicinò a passi cauti, timoroso di essere cacciato via, e sollevò l’ombrello per coprire entrambi. Il Saiyan gli lanciò un’occhiata obliqua, ma non disse nulla.
« Ehi, Vegeta… »
« Che cosa vuoi? »
Lo sbuffo del Saiyan, nonostante non si fosse minimamente sforzato di parlare con un tono di voce alto, si udì perfettamente sopra al ticchettare continuo della pioggia.
« Mi dispiace, non volevo essere invadente… » si scusò Gohan, che aveva estratto un ombrello pieghevole dalla giacca e lo stava aprendo.
Quel pomeriggio, infatti, mentre si trovavano insieme nel loro solito posto, il bambino aveva domandato come mai Vegeta avesse smesso di combattere, invitandolo a ricominciare perché non gli pareva lo stesso senza quell’attività a occupare le sue giornate. Il principe lo aveva fulminato con lo sguardo ed era volato via, mentre cominciava a tuonare. Gohan aveva impiegato un po’ a capire quale altura il Saiyan avesse scelto quella volta per rimanere in piedi sotto la pioggia a riflettere, ma infine lo aveva trovato.
« Tsk. Non so che farmene delle tue scuse. » affermò Vegeta, senza neppure voltarsi a guardarlo.
Il bambino si avvicinò a passi cauti, timoroso di essere cacciato via, e sollevò l’ombrello per coprire entrambi. Il Saiyan gli lanciò un’occhiata obliqua, ma non disse nulla.