Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: genbufan_    09/01/2015    1 recensioni
Finalmente i protagonisti di DB New Wave tornano su Namecc, ma ad attenderli ci sono nuove difficoltà e nuovi nemici, che metteranno in pericolo non solo loro ma la popolazione stessa del pianeta!
Proseguiranno anche le rivelazioni sulla misteriosa Sfera del Drago...
I più accorti capiranno presto cosa significa il titolo di questa nuova storia!
Spero che vi piaccia e vi spinga a seguire la saga di DB New WAve, attendo commenti!
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball New Wave'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dall’oblò dell’astronave, il pianeta Neo Namecc era ormai chiaramente visibile.

Grazie alla maggior conoscenza del percorso, Jokh, il giovane avventuriero di Silverado con sangue saiyan, e Zavin, lo studioso e mago namecciano, avevano impiegato un tempo notevolmente inferiore nel viaggio di ritorno, rispetto a quello di andata.

Con loro, inaspettatamente, c’era Luth: un altro namecciano che, fino a pochi giorni prima, era stato un temibile nemico…

 

Atterrarono pressoché nello stesso punto in cui Jokh era atterrato la volta precedente, nelle vicinanze del villaggio del Capo Anziano.

Stranamente, nessuno era venuto ad accoglierli, o almeno ad avvicinarsi incuriosito alla nave.

Jokh si guardò intorno, sembrava annusare qualcosa di strano nell’aria: << Che succede, amico mio? >> disse al giovane studioso, con un sorriso nervoso. << Avverto le aure degli abitanti di questo pianeta, ma è come se fossero molto distanti. >>

Luth, dal canto suo, era troppo occupato a elaborare le emozioni di posare nuovamente lo sguardo, dopo dieci anni, sulla propria terra natale…

Mentre Jokh e Zavin si guardavano interdetti, fu però lui il primo a osservare il fenomeno sovrannaturale nel cielo: << Che cos’è quella strana nube? >> chiese gli altri due, indicando.

Sopra di loro, in effetti, nel cielo altrimenti luminosissimo del pianeta, stava un’enorme ammasso nero. Si trovava a una certa distanza da loro, ma progressivamente si poteva vederlo avvicinarsi.

<< Non ho idea di cosa sia! >> disse il giovane studioso.

<< Dobbiamo assolutamente cercare il Capo Anziano, riesco ad avvertire la sua presenza. Jokh! >> riprese, guardando il silveradiano e preparandosi, come fatto in precedenza, a rimpicciolirsi tramite la magia, per guidare il più rapido guerriero, ma facendosi trasportare da lui.

Tuttavia, non fece in tempo, in quanto la nube misteriosa si era avvicinata tanto rapidamente quanto impercettibilmente.

<< Attenzione! >> gridò Jokh, mentre dal cielo inziavano a calare numerosi insetti, piccoli e grandi.

Jokh e Luth si misero in posizione di combattimento, avendo compreso subito che non si trattava di una semplice “disinfestazione” quella a cui si apprestavano.

Bersagliarono gli insetti in avvicinamento, ciascuno con le proprie tecniche: Luth con precisi Death Beam, Jokh con potenti sfere energetiche, spazzarono via numerosissime creature.

Tuttavia l’ondata non accennava a fermarsi, e dalle retrovie progressivamente arrivarono esseri più grandi: in tutto cinque esseri umanoidi, alti circa la metà del silveradiano, che li colsero rapidamente.

Il loro aspetto era strano: alcuni di colore blu, altri di colore arancione, altri ancora rosso, maculati, avevano delle larghe ali nere sul dorso; la loro testa aveva una doppia cresta carnosa, e avevano volti espressivi e maligni.

Tre di essi attaccarono Luth, i restanti due il silveradiano.

Uno dei due colpì con un pugno Jokh, che parò con facilità e restituì il colpo con un pugno decisivo; anche l’altro, mentre tentava un calcio, venne subito intercettato e disintegrato con un’emanazione energetica dalla mano.

Nemmeno il combattente namecciano manifestò difficoltà: con un calcio rotante sbaragliò subito due degli avversari, poi con alcuni raggi energetici dagli occhi eliminò il terzo.

Zavin rifletté su quanto fosse fortunato ad essere accompagnato da guerrieri di quel calibro.

In un’altra situazione i due si sarebbero rivolti un cenno di intesa, ma Jokh ancora non si fidava apertamente. << E ora che facciamo? >> disse (ad alta voce, per coprire il continuo ronzio che arrivava dall’alto) rivolgendosi al giovane studioso, ma ignorando l’altro.

<< Non sentite le aure dei miei fratelli? L’unica possibilità che abbiamo è raggiungerli! >>

<< E va bene, guidaci tu! Sembra che sia l’unico a riuscire a percepirli, in mezzo a questa confusione! >> disse, prendendo in mano il namecciano, una volta che si fu rimpicciolito.

Luth approvò quella tecnica: “Non sa utilizzare la sua arte per le battaglie, ma come mago è comunque al livello di mio fratello, se non addirittura superiore.” pensò, con sangue freddo.

Evitando gli insetti che stavano tornando alla carica, i due guerrieri volarono a velocità supersonica seguendo le indicazioni di Zavin. Tuttavia non potevano ancora smettere di combattere: << Più ci avviciniamo dove ci stai indicando tu, più questi maledetti aumentano! >> protestò il silveradiano << Sei assolutamente sicuro che sia la direzione giusta? >>

Ciò che non aggiunse, perché era ovvio a tutti, era che per dove stavano andando si avvertiva un’aura incredibilmente intensa.

<< Sì, la direzione è questa! >> rispose il giovane studioso.

<< Allora dobbiamo trovare il modo di disperderli! >> rispose Jokh.

<< Se permettete, so io come fare. Dobbiamo scendere a terra però. >> intervenne Luth.

Gli altri due lo guardarono: << E va bene, facciamo come dici. >> gli rispose il silveradiano, accogliendo l’implicita richiesta del suo committente.

<< Lasciami andare, Jokh! Mi posso riparare con una barriera mentre voi combattete! >> dichiarò intanto questi.

<< Come desideri >> rispose Jokh con un mezzo sorriso, pensando che lui e quel ragazzo dalla pelle verde stavano acquisendo sempre più intesa.

<< E allora, cosa vuoi fare? >> disse poi all’altro membro del trio.

<< Aspettate qualche secondo. >> disse quest’ultimo, poi iniziò a concentrarsi, e il suo corpo iniziò a tremare e vibrare.

D’un tratto, le sue dimensioni fisiche iniziarono ad aumentare sempre più, in altezza e in stazza: alla fine di quel processo, si erano addirittura triplicate!

<< Eccezionale! >> mormorò il silveradiano, cercando di non farsi sentire (non sapendo quanto fosse efficace l’udito dei namecciani).

<< Guidaci, Zavin! Aprirò la strada! In queste condizioni la mia velocità diminuisce, ma in compenso la mia forza raddoppia e potrò sfondare le loro linee con facilità! >> dichiarò Luth, sicuro di sé.

Mentre la minuscola sfera luminosa, che era la barriera creata intorno a sé da Zavin, avanzava, il gigante gli veniva dietro, allontanando e distruggendo con  poderosi pugni, calci e semplici sventagliate con le braccia gli insetti che si avvicinavano.

Jokh, dal canto suo, collaborava sfruttando la maggiore velocità di cui godeva in quel momento, per eliminare i nemici che l’altro guerriero non riusciva a intercettare, ma che si ponevano sul loro percorso.

Lo schema funzionava molto bene, ma quell’arduo cammino pareva non finire mai: << Manca ancora molto? >> chiese il silveradiano al giovane studioso.

<< Cercate di tenere duro ancora un po’ >> rispose questo, mentre gli altri due continuavano a penetrare in quello schieramento potenzialmente infinito.

<< Ecco, ci siamo! >> disse a un certo punto. << Quella strana montagna…. >>

La “montagna” era un costrutto fatto apparentemente di terra, che era sorto dal nulla, dove prima chiaramente doveva esserci stata una pianura.

<< E’ lì che si trovano i namecciani? >> chiese allora Jokh.

Alla risposta affermativa di Zavin, proseguì: << Ed è sempre lì che si trova il nostro misterioso, potentissimo nemico.... >>

<< Amico mio, dovrai riuscire a raggiungerli senza di noi, perché saremo impegnati con quel personaggio. Sono assolutamente certo che sia lui l’origine di tutto questo, dobbiamo affrontarlo. Ce la puoi fare? >> propose allora.

<< Sì, posso rendermi pressoché invisibile, finché non raggiungerò i miei fratelli. Dopodiché, i nostri guerrieri dovrebbero essere in grado di fronteggiare, almeno in parte e per poco tempo, questi esseri. Ma ovviamente dovrete fare presto! >> rispose il namecciano.

<< Hm! Mi sto guadagnando molto bene la mia prima paga! >> scherzò allora Jokh.

<< E tu, sei con me? >> proseguì, rivolgendosi a Luth.

<< Se ti fidi… >> rispose lui.

<< Non abbiamo scelta. Comunque, a quanto pare, tu tieni ai tuoi compagni tanto quanto il mio “cliente”, quindi so che mi aiuterai. >>

<< Semmai sarai tu ad aiutare me! >> disse allora il guerriero namecciano, con aria di superiorità.

<< Può essere… >> rispose Jokh con uno sbuffo divertito << Siamo intesi, allora! Andiamo! >> disse a tutti.

<< Ancora un attimo >> disse Zavin, poi ronzò intorno a loro e, non visto, cacciò loro in bocca due pillole, mormorando nel contempo strane parole. Prima che i due protestassero, dichiarò: << Non ho il tempo di darvi la mia pozione rigenerante, ma con questo accorgimento dovreste comunque riprendervi, sebbene più lentamente. Così dovreste essere in forma per il nuovo scontro. >>

<< Sei impagabile, amico mio! >> scherzò ancora il silveradiano, poi si separarono.

Mentre Zavin volava, più rapido che poteva, all’interno della misteriosa montagna, Luth tornò alle proprie dimensioni normali, poi lui e il silveradiano volarono verso la fonte del potere che avvertivano.

Questa si trovava all’interno di una fittissima nube di insetti, che inaspettatamente li stava facendo passare.

Volarono fino a qualche decina di chilometri di distanza oltre la montagna, poi scesero a terra.

<< Non si vede nulla, oltre ai simpatici animaletti. Dove sarà il nemico? >> chiese Luth.

<< E’ senz’altro qui. >> rispose, con grande sicurezza e visibilmente preoccupato, Jokh.

Di fronte a loro, dopo qualche minuto, prese a svolgersi uno strano spettacolo: alcuni insetti minuscoli iniziarono a volteggiare all’unisono, creando un piccolo turbine, poi da quella che era a tutti gli effetti una massa semi-liquida si formò una massa solida, d’apprima priva di forma, poi sempre più simile un essere umanoide.

La creatura che si palesò di fronte a loro era simile a una versione “adulta” degli strani nanerottoli con cui avevano combattuto finora: era alto poco più di un namecciano ed era di colore blu, maculato. A differenza del resto del corpo, le gambe, le spalle e tutto il torace, definito e muscoloso, erano coperte di una corazza nera chitinosa.

<< Chi sei? >> chiese sprezzante Luth.

<< Mi chiamo Neo-Cell. >> rispose l’essere.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: genbufan_