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Autore: Honey23    09/01/2015    2 recensioni
“Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo? Non penso io abbia fatto qualcosa di tanto sbagliato, no? Eppure mi stai rovinando la vita, sai? Pensavo che adesso sarei potuta essere felice! Avevo incontrato Harry. Il ragazzo per cui avevo perso la testa. Io lo amavo, anzi io lo amo! Hai sentito? Io lo amo! Lo amo più della mia stessa vita, dannazione! Perché non posso essere felice anche io?"
...
Era strano pensare che durante il viaggio di andata io ero così felice ed entusiasta per quello che Harry stava facendo per me. Noi eravamo così felici e complici tra l’uno e l’altra. Poi c’eravamo detti quel maledetto ti amo e io ho fatto quella dannata domanda! Perché l’ho fatta? Non potevo stare zitta? Avevo rovinato tutto? Wow avevo rovinato davvero tutto io?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~

“Denise sei pronta?” mi richiamò Harry per la quinta volta.

Dannazione! Perché quando dovevo uscire, mi scappava la pipì ogni tre secondi?

“Sì ho finito” urlai in risposta.

Eravamo passati a casa di mia nonna per lasciarle Hope e salutare. Ero venuta in vacanza con loro ma in realtà stavo vivendo a casa di Harry.

“Eccomi” uscì dal bagno e mi ritrovai subito lui davanti.
“Tutto bene?” mi chiese preoccupato.
“Sì amore, perché?”
“Così” sorrise.

Scendemmo giù, dove c’era nonna che stava cucinando mentre Kyle e Mike preparavano la tavola. Hanna e Kelly invece erano uscite a comprare l’insalata.
“Sicuri che non vi fermate per pranzo?” ci richiese nonna.
“No no... ma grazie lo stesso Megan” rispose Harry.
“Abbiamo già fatto colazione, basta e avanza” mi toccai la pancia.
“Siete a dieta tutti e due?” ci chiese.
“Certo! Lui è ancora in tour ed io sono la sua ragazza” dissi.
Harry rise.
“Come volete” si girò a mescolare il sugo.
“Allora è lontano Holmes Chapel?” chiese Mike.

Mi stupì il fatto che sapeva dove saremo andati, probabilmente il tempo che ero stata chiusa in bagno è stato più che sufficiente a farli avere una conversazione piuttosto lunga.

“Ci vogliono quattro ore, quattro ore e mezza... dipende” rispose Harry.
“Mi raccomando non correre hai mia nipote sottotutela” gli ricordò nonna.
“Non ti preoccupare nonna, Harry lo sa” disse Kyle ridendo, scambiandosi un’occhiata con Harry.

Quei due ogni tanto mi davano l’impressione di nascondere qualcosa.

“Volevo salutare Hanna e Kelly ma quelle due non sono mai a casa quando vengo... ” mi lamentai.

Mi mancavano le mie amiche, avrei voluto passarci del tempo insieme e come tutti fanno, presentargli meglio Harry. Forse era banale perché non aveva bisogno di molte presentazioni, ma ci tenevo che lo conoscessero per il ragazzo normale che era.

“Faranno tardi come il solito e poi il fatto di uscire a comprare qualcosa per il pranzo è solo una scusa per girarsi tutti i negozi, come ieri che le abbiamo accompagnate...” disse Mike.
“Scommetto che il supermercato è stato la loro ultima tappa” risi.
“Già” annuì Kyle.
“Beh ma noi è meglio che andiamo Denise... ” guardò l’ora Harry.
“Okay” sorrisi.

Salutammo nonna, Kyle e Mike e demmo un bacio a Hope che stava giocando sul divano e finalmente eravamo in macchina solo io e lui.

“Dobbiamo comprare qualcosa a tua mamma” gli ricordai.
“Ho uno scatolone in cofano pieno di gadget della band, cose autografate ecc... ” rispose sicuro che avrei accettato.
“Stai scherzando spero” dissi.
“Okay ho capito ci fermiamo da qualche parte” scosse la testa e poi si mise a ridere.
“Bravo ragazzo” risi. “Cosa le prendiamo?” chiesi.
“Boh hai idee?”
“Non conosco ancora tua mamma perciò non saprei” dissi piuttosto ovvia.
“Bene allora niente... usiamo i miei regali e vedrai che sarà felicissima” rise.
“Ti ho appena detto che sei un bravo ragazzo” alzai gli occhi al cielo.
“Guarda che lei ama queste cose, pensa che se le compra anche da sola”

Risi e immaginai Anne e mia mamma che compravano cose degli One Direction insieme. Probabilmente in un possibile futuro succederà.

“Dico davvero! Ha il calendario, il pigiama... la coperta che usa d’inverno quando è sul divano, le tazze...”
“E’ solo fiera del suo bambino” gli scompigliai i capelli.
“Lo so” sorrise. “Ma quando torno a casa, vorrei stare tranquillo e non girare per le stanze e vedermi appeso o prendere una tazza di tè e trovare la mia faccia stampata sopra... è patetico”
Risi di nuovo.
“Comunque se vuoi, le compriamo dei fiori o una pianta da mettere in giardino, dato che le piace fare giardinaggio”
“Perfetto se le piace okay” sorrisi.
“Bene” mi toccò una coscia.
Tremai al suo gesto e sorrisi.
“Hai già pensato a come presentarmi? A proposito sa che stai andando a trovarla?”domandai.
“Penso di chiamarla quando stiamo arrivando, magari quando deve aprirci” rise.
“Povera donna” risi.
Alzò le spalle.

Nessuno dei due conversava molto in macchina, infatti, si poteva sentire solo la radio. Ed io finii con l’addormentarmi, anche se non volevo, ma questo era l’effetto che mi faceva l’auto.

“Non ti è bastato dormire stanotte, vero?” incominciò lui appena mi svegliai.
Alzai gli occhi al cielo e sbadigliai.
“Buongiorno anche a te” scherzò.
“Lo so, non sono di molta compagnia” risi.
“Ma no! Dovrebbero darti il premio come miglior compagna di viaggio... in macchina” scoppiò a ridere.
“Idiota” scoppiai a ridere anch’io. “Holmes Chapel” lessi il cartello.
“Già hai dormito tutto il viaggio” continuò a ridere.
“C’è un fioraio, vero?”
“Denise sì non preoccuparti, adesso andiamo a prendere il regalo” scosse la testa.
“Okay okay non ti scoccio più allora” dissi.

Parcheggiammo la macchina dall’altra parte della strada ed entrammo nel negozio.

“Harry!” gli andò incontro una signora.

Mi staccai un attimo da quella scena e cercai di fare finta di niente e cercare qualcosa da prendere ad Anne. Solo che non avevo idea di che pianta prendere e poi per dirla tutta io non conoscevo nemmeno i nomi di tutti i fiori, mi sono sempre limitata a dire: “Quello giallo, quello rosa, quello viola.”

“Sei tornato? Finito il tour?” si avvicinò un signore a Harry.

A quanto pare lo conoscevano tutti.

Continuai a girare per i vari scaffali e reparti ma in realtà non trovai nulla che potesse andare bene o forse ero io che non riuscivo a concentrarmi. Perché quando mi serve una mano, non arrivano le centinaia di commesse irritanti? Ah già dimenticavo sono tutti fermi a parlare con il mio ragazzo, a cui non posso nemmeno chiedere un parere altrimenti, non oso immaginare quante domande su di me potrebbe fare.

“Serve una mano signorina?”
“Ehm... ” mi voltai. “Sì mi serve una mano!” dissi disperata ma allo stesso tempo sollevata quando vidi che era Harry.
“Allora vediamo...uhm... intanto penso che tu abbia sbagliato reparto” si guardò intorno e feci lo stesso.
Scoppiammo a ridere.
“Sì penso che tua mamma possa comprarsele da sola questi aggeggi” osservai.
“Vieni” mi afferrò per mano e mi portò al bancone.
“Oh buona sera signorina” mi sorrise la signora dall’altra parte.
“Salve... ” dissi sorridendo nervosamente.
“Lei è Denise” mi presentò Harry.

Rimasi piuttosto colpita da quel gesto, fu la prima volta che mi presentava a qualcuno di non troppo stretto.

“Oh piacere di conoscerti” mi sorrise porgendomi la mano ed io ricambiai sorridendo.
“Avremmo bisogno di una pianta, dei fiori da piantare... sai consigliarci qualcosa?” intervenne Harry.
“Guardate se vi possono piacere una di queste che ho qua” ci fece strada.
“Che ne dici?” mi chiese Harry.
“Uhm... io non lo so” dissi in stato confusionale.
“Vi lascio decidere da soli” mi sorrise la donna tornandosene al banco.
Sospirai e mi voltai a guardare tutte le piantine colorate.
“Mi piacciono questi” dissi indicando un vaso di fiori che sembravano delle margherite, ma rimanevano più grandi e fucsia.
“Okay allora è deciso” sorrise afferrando il vaso, tornando verso la cassa.

Pagammo la piantina ma quando Harry ebbe finito, notai una bellissima collana che si abbinava con i fiori che avevamo preso.

“Uhm hai già pagato?” chiesi con innocenza.
“Che cosa hai visto?” mi sorrise lui.
“Questa!” dissi passandogli la collana. “Starebbe benissimo a tua mamma e poi si abbina con la piantina che abbiamo preso” sorrisi.
Scosse la testa e poi pagò anche la collana. In macchina gli avrei detto di fare metà con la cifra, anche se tanto so che m’ignorerà per ovvi motivi e, infatti, fu esattamente così.
“Adesso chiamo mamma e tu smettila di dire cavolate, non mi manderai in rovina per aver speso in tutto cinquanta sterline mettitelo bene in testa, okay?” scosse di nuovo la testa ridendo.
“Lo so ma non lo trovo giusto... insomma è anche da parte mia” sbuffai.
“Amore stiamo insieme oppure no?”
“Che cosa centra? Non siamo sposati quindi tu hai i tuoi soldi ed io ho i miei... ” dissi.
“Allora vedrò di sposarti al più presto così risolviamo la faccenda, okay?” sorrise.
“Okay d’accordo” risi.
Abbassai la radio mentre Harry stava chiamando.
“Ciao mamma!... sì sono io. Lo so mamma. Scusa. Sì tutto bene. Ti ho mandato un messaggio per avvisarti non è colpa mia se non lo hai letto, ma che poi mi hai anche risposto. Va bene. Sì sì. Uh divertente. Sì lo so è già partita? Ah bene. Peccato però, non la vedrò. Certo ahaha molto probabilmente direi. Figo! Ah comunque mamma mi stavo dimenticando di dirti una cosa, sono davanti casa, ci apri?” finì la telefonata quando arrivammo e parcheggiammo.

Ero stata piuttosto tranquilla durante tutto il viaggio e adesso incominciavo ad avere di nuovo l’ansia e mi riscappava pure la pipì! Ma come si fa? E poi avevo paura. Insomma non sapevo che reazione avrebbe avuto sua mamma nel vedermi e pensai alla reazione che avrebbe avuto la mia nel presentarle un ragazzo senza preavviso. Troppe domande incominciarono a venirmi in testa ma non riuscì a finire la mia ondata di pensieri perché appena scendemmo dalla macchina, Anne uscì da casa.

“Stupido” lo abbracciò lei.

Io rimasi un po’ indietro pensando a cosa dire o a cosa fare tra qualche istante. Ma la mia mente era vuota. Le mie idee erano svanite e avevo una forte voglia di rimandare questo incontro.

“Mamma mamma aspetta devo presentarti una persona” disse Harry girandosi verso di me, prendendomi la mano.
Anne mi guardò sorpresa ma continuò a sorridere.
“Lei è Denise” mi strinse la mano per tranquillizzarmi lui.
“Piacere, Anne” mi sorrise porgendomi la sua mano.

Era una situazione strana ed ero in imbarazzo e vidi che anche lei era un po’ confusa e non sapeva bene cosa dire.

“Allora mamma ci fai entrare o no?” disse Harry scherzando, rompendo il silenzio che si era creato.
Sorrise a Harry e gli scompigliò i capelli, poi si spostò e ci fece segno di entrare prima noi.
“Harry il regalo” dissi.
“Opss mamma aspetta” riaprì la porta e andò a prendere la piantina con la collana che avevamo fatto mettere all’interno con una scatolina colorata.
“Mi avete preso un regalo?” si girò Anne verso di me.
“Sì, non potevamo venire senza niente” sorrisi.
“Tesoro è la prima volta che mi porta un vero regalo” rise vedendolo arrivare con una piantina di fiori.
Risi a quella sua affermazione.
“Guarda mamma, ti piace? L’ha scelta lei perciò se non ti piace non prendertela con me” scherzò dandole un bacio.
“Ah grazie” dissi scuotendo la testa.
“E’ bellissima” disse appoggiandola sul tavolo della cucina.
“C’è anche una collana perché secondo lei non era abbastanza” venne ad abbracciarmi Harry.
Sorrisi e guardai Harry vicino a me. Quanto era importante il suo contatto.
“Lei è un tesoro” disse Anne aprendo la scatoletta. “Oh è bellissima”
Le piace davvero. Missione compiuta.
“Te la metto?” chiese Harry staccandosi da me.
“Oh grazie grazie” rise lei. “E’ bellissima Denise, grazie! Ma non dovevate... ” sorrise. “Come sto?” chiese.
“Benissimo” risposi sorridendo.
Rise.
“Dai venite... ” ci fece strada in sala e ci accomodammo sul divano.

Mi sistemai sul divano davanti alla televisione e Harry si mise alla mia sinistra mentre sua mamma si sedette nell’altro divano. Rimanemmo un po’ in silenzio e lei continuava a fissarci. Più che un incontro sembrava un interrogatorio! Anne sembrava giusto l’insegnante che rimproverava noi bambini per ciò che avevamo commesso. Ero troppo agitata e in imbarazzo, Harry dì qualcosa!

“Perdonami se non ti ho avvisato prima” iniziò Harry.
“Ormai ti conosco” sorrise.
“Sì in realtà faccio spesso così” ammise lui voltandosi verso di me.
Sorrisi e guardai Harry. Continuai a guardarlo sperando che mi aiutasse.
“Io ho fame” disse alzandosi. “Tu?” mi chiese.
“Ehm... ” guardai prima sua mamma e poi Harry che aspettava una mia risposta.
“Volete dei sandwich? Vado a prepararli” si alzò Anne dal divano andando in cucina.
“Aspetta cinque minuti e torno” mi sussurrò Harry e andò da sua mamma.
Annuii e sospirai.

Bene sono da sola su questo bellissimo divano. Pensai a cosa avrebbe potuto dire Harry a sua mamma e avevo poche idee e confuse, il mio stato di tranquillità era ancora troppo lontano adesso.



HARRY’S POV.

“Che cosa vuoi nei panini?” mi chiese mamma mentre tirava fuori di tutto dalla credenza.
“mm prosciutto, maionese e formaggio? E poi boh qualche altra cosa... ” dissi veloce.
“Solito” sospiro e mi sorrise.
“Ma Denise non mangia quelle cose... se hai della frutta, sarà felice” dissi.
“Okay” disse mamma quasi ridendo.
“Mamma devo parlarti” dissi.
“Ed io voglio sapere” rispose.
“Ecco... noi ci siamo conosciuti a Los Angeles a luglio” iniziai.
“E’ molto bella” strizzò l’occhio.

Ecco perché odiavo tanto fare discorsi seri con mia mamma.

“Già” sorrisi. “Non ci siamo più lasciati dal giorno che ci siamo incontrati e anzi forse adesso tu mi prenderai per pazzo ma stiamo già insieme... forse è stato precipitoso ma sono davvero innamorato, mamma! Lei è la ragazza perfetta e l’ho capito dalla prima volta che l’ho vista... ” sorrisi.

Non sapevo che risposta avrebbe potuto darmi.

“Si vede lontano un miglio che tra voi due c’é amore, Harry. Ma non ho chiesto subito perché mi sembrava scortese e poi tu potevi avvisarmi prima... insomma potevi dirmi di aver incontrato una ragazza e che la cosa stava funzionando, no?”
Alzai le spalle.
“E’ più piccola vero?” sorrise.
“Sì”
“Che bello” batté le mani felice.
Scossi la testa non capendo.
“Ho sempre odiato le tue ex fidanzate, le accettavo perché eri mio figlio, ma non mi sono mai piaciute per l’età! Erano sempre troppo grandi per il mio bambino” mi diede un bacio sulla guancia e andò diretta in sala con un vassoio.
“Davvero mamma?” dissi ma non mi sentì.
Era incredibile quella donna! Mi sorprendeva tutte le volte.




DENISE’S POV.

Mi guardai intorno mentre aspettai l’arrivo di qualcuno. Non ero a mio agio da sola, seduta sul divano. La casa per quello che ho visto fin ora era molto accogliente e arredata in modo moderno e molto luminosa.

“Eccomi qua” arrivò Anne. “Immagino che tu non mangi le schifezze di mio figlio perciò ho pensato che una macedonia fosse meglio, spero di non essermi sbagliata” disse appoggiando un vassoio con due ciotole di frutta tagliata.
“Oh grazie” sorrisi stupita.
“Hai azzeccato in pieno mamma” arrivò Harry ridendo con in mano un sandwich pieno di cose dentro. “Lei vive di frutta, verdura e guai ai condimenti” rise.
“Smettila! Non è vero” cercai di dire.
“Beh almeno lei cerca di tenersi in linea a differenza tua, ti verrà la pancia a furia di mangiare le tue schifezze” disse sua mamma.
Stavo per scoppiare a ridere ma cercai di trattenermi almeno un po’.
“Pazzesco io torno a casa per salutarti e tu incominci a rimproverarmi per ciò che mangio” scherzò lui. “E poi non ho la pancia” disse guadandosi.
Sua mamma alzò le spalle e mi guardò.
“Ho la pancia?” chiese rivolto a me.
Alzai le spalle e guardai Anne e scoppiammo a ridere.
“Cioè voi due non vi siete nemmeno conosciute del tutto e già vi siete alleate contro di me? Che gioco è questo?”
“Noi vogliamo solo la tua salute Harry” disse sua mamma.
“Già” sorrisi.
“Allora Denise... Harry mi ha detto che vi siete conosciuti a Los Angeles. Eri in vacanza?” mi chiese dolcemente.
“Sì con la mia famiglia” risposi.
“E come vi siete conosciuti? Sono curiosa” rise.

Vidi Harry mettersi a ridere e poi voltarsi verso di me e dire “lasciala perdere, non sta bene mentalmente” ma ovviamente sua mamma sentì e gli diede una botta sul braccio.

“Ci siamo conosciuti in un modo un po’ strano in realtà... mi ha aiutato ad aprire la stanza” risi.
“Oh che vero gentiluomo” disse fiera.
“Hai visto?” disse lui.
“E poi?” chiese lei.
“E poi un po’ grazie alla sua sorellina più piccola un po’ perché non lo so, adesso siamo qui insieme” riassunse Harry.
Sorrise mentre ci guardò.
“Sai che è una nostra fan? Ma se non me lo avesse detto, non lo avrei mai pensato... ” continuò lui.
“Davvero? Oh che bello allora verrai a settembre al concerto a Londra? Ci andiamo insieme!” mi disse Anne.
“Concerto?” chiesi.
“Mamma non so se può, va ancora a scuola” s’intromise Harry.
“Beh che problema c’è? Tanto si tratta solo di una notte” sorrise.
Già solo di una notte.
“Abito in Italia” dissi.

Oh finalmente mi erano tornate le parole!

“Sei italiana? Io amo l’Italia!” disse Anne.
“Mamma!”
Risi.
“Sì sono italiana” sorrisi. “Ma il papà di mio papà era inglese e anche la mamma di mia mamma, infatti, lei abita a Londra... i miei hanno frequentato l’università a Oxford e si sono conosciuti là ed è da quando sono nata che mi parlano in inglese... a casa parliamo solo inglese tra di noi praticamente” dissi.
“Bellissimo” congiunse le mani.
“Okay mamma... ” la guardò Harry.
“Che c’è?” chiese lei.
Lui scosse la testa e fece cenno di lasciar perdere.
“Ha una bellissima casa” affermai.
“Grazie, ho arredato da poco tutta la cucina e il soggiorno” sorrise. “E comunque chiamami pure Anne e dammi semplicemente del tu”

Aveva lo stesso sorriso di Harry.

“Okay” annuii.
“Robin?” chiese Harry.
“E’ a lavoro... ma di solito per le sei e mezza è a casa” rispose lei. “Vi fermate a cena, vero?” ci chiese, anche se dal tono era più un’affermazione.
“Certo” anticipai io sorridente.
“Bene allora devo andare a fare la spesa” disse. “Cosa volete?”
“Boh quello che vuoi mamma, è indifferente”
“No” alzò gli occhi al cielo. “Denise?”
“Non saprei... ” risposi timidamente.
“Okay allora venite con me al supermercato” ci ordinò.
“No” si lamentò Harry.
“Non era una domanda bambino mio” disse alzandosi dal divano Anne lasciandoci soli.

Guardai Harry e risi per la sua espressione.
“Non c’è nulla da ridere... tu non sai cosa vuol dire andare a fare la spesa con mia mamma” scosse la testa.
“Perché?”
“Lascia stare” disse alzandosi.
“Ehy dai sarà divertente questa volta” sorrisi.
“mm”
“Sei sexy quando fai così” dissi mettendomi contro il suo petto.
Sorrise e gli toccai le fossette.
Mi baciò improvvisamente e rimanemmo attaccati a lungo. Poi arrivò Anne che diede un colpo di tosse e noi ci staccammo imbarazzati.
“Andiamo?” ci sorrise lei.
Mi voltai a guardare Harry e sorrisi.
“Andiamo” disse Harry. “Ma facciamo una cosa... io sto in macchina” incominciò a dire.
“Fai come vuoi!” alzò gli occhi sua mamma. “Denise tu vieni con me?” mi chiese quasi pregandomi.
“Certo” risi guardando Harry.

Mi stupii del fatto cha Anne volle a tutti i costi che andassi io davanti e lei si sedette dietro. Io in realtà stavo già salendo nei posti posteriori quando mi chiese il perché di ciò che stavo facendo. Era una donna piuttosto imprevedibile, simpatica, solare e se sarà sempre così con me, penso che avrò la suocera migliore del mondo, anche se dovevo ancora conoscerla bene.







 

CAPITOLO 54!:)
 
Ecco come promesso il capitolo.

Prima parte dell'incontro con Anne. Quella donna aveva già intuito tutto molto prima.
Cosa ne pensate del capitolo? E di come sta procedendo tutta la storia?

Vedo con mia grande gioia che aumentano i lettori e anche i recensori, sono molto felice per questo! GRAZIE MILLE <3

Prossimo aggiornamento spero di riuscirlo a fare in tempi brevi. Farò del mio meglio, promesso!

UN BACIO. A PRESTO xxxx
 

  
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