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Autore: DANYDHALIA    09/01/2015    0 recensioni
Ormai l'apprendistato della shinigami Shokoya, nel mondo degli esseri umani, è cominciato.
Assumerà un' altra identità e un lavoro improbabile, per vivere a contatto della gente, prelevandone vita e anima. Riuscirà a diventare una mietitrice esperta e adempiere così al suo dovere di futura Traghettatrice?O rinuncerà restando uno shinigami qualsiasi?
I rapporti col Mu sono davvero interrotti, o i fratelli della morte faranno comunque la loro comparsa occasionalmente? Qual' è il vero obiettivo degli yokai? Lo Shi-Sensei Kikros, sta preparando la sua allieva, a un segreto non ancora svelato?Intanto, sulla Terra, il tempo si fa sempre più tumultuoso: conflitti tra etnie e classi sociali differenti, guerre e stermini, individui pericolosi ed assassini efferati attendono la giovane assistente della morte, sotto la copertura di Shokoen Shimamoto.
Però non sarà sola: accanto a lei ci saranno.. persone adorabilmente originali..e forse amici inaspettati. Vedremo, passo dopo passo, non solo la formazione di una shinigami,ma anche di una donna che, nel bene e nel male,ha contribuito alle origini della storia che noi tutti conosciamo (Death Note).Come avverrà tutto ciò?Lo scoprirete seguendo man mano le vicissitudini di Shokoya Hime Nokanshi - The Sweet Death' Shinigami in "Tra Due Mondi".
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Sognando un'altra vita

Allontaniamoci solo per un capitolo dalla nostra Shinigami Nokanshi per parlare d’una persona
che tra un’ottantina d’anni circa sarà basilare nel destino della piccola erede mortifera,
poiché il destino di questo ragazzo(se vogliamo essere precisi) s’ intreccerà al suo.
Siamo nel Giappone degli anni 70, a Tokyo di nascosto e solo in quartieri particolari, la Yakuza imperversa e qualcuno se ne accorge.  
Lo sanno ad esempio i fratelli “Aniki ed Emoto”, orfani  da bambini e cresciuti da uno si questi terribili clan mafiosi orientali.
Il maggiore “Aniki” è il principale mercenario, mentre “Emoto” il più giovane fornisce informazioni e soffiate.
Eppure dentro di loro non sono stati corrotti dal tempo rimasto in questo inferno.
E Kin-chan, chiamato così dal suo amore, Aya, lo dimostrò fino all’ultimo nel più triste dei modi.
Innanzitutto i genitori dei due fratelli erano stati assassinati da un clan della Iamada per motivi ignoti.
Risparmiati dal Boss di un altro clan rivale, allo scopo di farne suoi membri ,
quel gruppo criminale aveva imperversato per anni senza che nessuno sospettasse nulla perché controllava una fitta rete di ospedali;
e forze grazie a certe conoscenze imperversa ancora.
Aniki aveva cercato di ucciderne il capo sotto ordine del suo..ma qualcosa cambiò le carte in tavola.

“Però, sarà difficile entrare in una casa come quella!
Da quanto ho sentito questo gruppo possiede un azienda ospedaliera d’importanza nazionale.                          
Che razza di criminali saranno mai?”
…………………………………………………………………………

Ho deciso, lo farò domani.

Aya: Domani?!  Ma dici sul serio!?

Aniki: Si ho trovato un momento in cui Kaneko sarà da solo! Anche la via di fuga è perfetta!                             
Tutto grazie al fatto che sono rimasto in questo buco d’appartamento per quattro mesi!
Non userò una pistola, perché contro un criminale con un arma da fuoco non mi servirebbe a niente.
Se andrà tutto bene, mi vedrai  quando uscirò di galera, tra dieci anni.
Ed avendo fatto il lavoro sporco il gruppo Shueei si occuperà di te e di qualsiasi problema tu possa avere,
anche Emoto si farà vivo, di tanto in tanto; quindi non preoccuparti.
Capisci Aya, dopo che avrò fatto questo, sarò diventato uomo! E quando tornerò; tu sarai la mia donna!

Aya: D..Davvero…

Aniki: Bene, sto venendo lì adesso.

Aya: Cosa? Adesso?

Aniki:  Ma certo! Se devi rimanere senza fare l’amore per dieci anni, non vorresti farlo un ultima volta?!

Ma Aniki non immaginava cosa lo stesse aspettando, oltre ad Aya..

Aya: Hai fatto alla svelta Kin-chan.
Aniki: Aya! Da quanto tempo! Quattro fottuti mesi!                                                                                                                                                                                                T..Tu…

Aya: Nove mesi..è quasi ora

Aniki: P..Perchè non me l’hai detto?...

Aya: Pensavo che il bambino ti avrebbe distratto dal tuo lavoro… 
Mi piace pensare..che classe starà facendo ..quando tornerai a casa…

Aniki: Se avessi saputo che aspettavamo un bambino, sarei stato più attento, sul lavoro…

Aya: Non avevi scelta! Non pensare nemmeno a queste cose!
Questa è la tua occasione per diventare uomo!                                                                                                                                                                                          
Io voglio vedere il mio Kin-chan crescere..maturare!                                                                                                     
Noi ti aspetteremo. Io e questo bambino ti aspetteremo, anche se ci volessero dieci o vent’anni!

In quel momento la mente di Aniki era come vuota,turbata e felice allo stesso tempo; poi andò al ricordo di una conversazione avvenuta tra lui ed Aya qualche mese fa (sei mesi all’incirca).
Aya:  Dimmi Kin-chan… a chi pensi.. che il nostro bambino assomiglierebbe?

Aniki: Che?.. Vuoi un bambino?

I due ragazzi si guardarono in silenzio un attimo, poi Aniki  leggermente imbarazzato nell’ esser stato
colto di sorpresa da quell’ intima domanda delicata, rispose..
 “Bhe…probabilmente a me”… Facendo un po’ indispettire Aya, che mise su un tenero broncio,
e per sdrammatizzare subito aggiunse…

Aniki: No, No! Non ha importanza a chi assomigli o a chi non assomigli;
appena nati i bambini sono tutti come scimmie, SCIMMIE!  Come questo (indicando un pupazzo di Goku di Dragonball).
Aya : Scemo
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
E sempre a quell’ episodio pensò durante il fatidico giorno dell’ uccisione contro Kaneko.                                 
Come previsto il boss era solo senza le sue guardie, dal barbiere in un palazzo privato.                                         
Aniki (che si era confuso tra i clienti) stava per dargli il colpo di grazia con una sciabola corta:                               
una katana di 20 cm ma letale quanto una da un metro e mezzo.                                                                                  
Ma quando finalmente stava per concludere il lavoro…un altro pensiero gli attraversò la testa:
“Non posso… Non posso lasciare che cresca come figlio d’un crudele assassino”
Così facendo se ne andò senza concludere il lavoro facendolo saltare; facendo lo stesso la furia del Boss Kaneko:
“ Che cazzo state facendo!!? Potevo essere ucciso! Inseguitelo ora!! ”

Intanto…

Aniki: Vai!!!

Emoto: Lo hai steso fratello?!

Aniki: Non pensarci! Ora parti veloce! A casa di Aya! Muoviti per la miseria!!

Da allora passarono due settimane… ed Aniki non era ancora riuscito a scusarsi
per il suo fallimento col gruppo Shueei.  Emoto insisteva nel riprovare l’attentato
contro il Boss della Iamada, ma ormai era quasi impossibile ed Aniki sembrava irremovibile.                   
                                                                                              
A quel punto si era pensato, come soluzione migliore per rinsaldare i  rapporti col clan Shueei,
di consegnare  la  frangia del mignolo di Aniki, come pegno di perdono e fedeltà  come concerne nel codice della Yakuza.
Ma il giovane, essendo impressionabile in quel momento, non ne ebbe l’ardire.                                                      
Così per quel periodo Aya, Aniki ed Emoto vissero nascosti nei vicoli chiusi, ampi per parcheggiare,
nell’auto di lei e di qualche furto  occasionale, per poi darsi a una fuga definitiva prima della nascita del piccolo,
sempre più imminente.
Purtroppo vennero rintracciati lo stesso, prima ancora d’aver l’opportunità d’ attuare l’ultima parte del piano,
e come se al peggio non vi fosse fine..ad Aya le si erano rotte le acque.                                                     
Dopo una rocambolesca fuga in auto, conclusasi in un distributore di benzina temporaneamente deserto,            
il giovane Emoto messo alle strette da quella situazione disperata, mentì al proprio fratello sulla paternità del figlio di Aya,
dicendo che in realtà fosse lui il vero padre, e che fosse stato lui a chiamare i gorilla di Kaneko.
  Così se si fosse consegnato a loro almeno Aya e il piccolo sarebbero stati salvi.
 Benché non fosse del tutto convinto da quella farsa, ad Aniki poco importava se suo fratello o Aya lo avessero tradito;
in quella situazione disperata non avrebbe mai permesso a nessuno dei tre d’essere in pericolo per colpa sua.                                                                                                                                                           
In un solo istante tutte le sue paure svanirono.
Piuttosto che farsi sparare da Emoto(che non voleva) o finire prigioniero del clan Iamada,
per poi finire torturato a morte rischiando di rivelar chissà quali segreti che avrebbero compromesso l’ incolumità dei compagni,  si sparò lui stesso.
L’ultima cosa che vide fu il piccolo che nasceva, e quale ultima gioia fu sapere che era suo figlio, poiché somigliava a lui e a nessun’ altro…

 

 

                                               ..e il tutto avvenne in un inusualmente caldo autunno del 31 Ottobre 1978.


“Che sogno orribile…anzi che orribile incubo. Ma cosa avrà voluto dire…aaff è inutile pensarci adesso.
Lo chiederò a Kikros domani.” E Shokoya ancora un po’ scossa tornò a dormire.

NOTE DELL'AUTRICE: Per questo feedback ho deciso di rendere omaggio agli autori e al nostro futuro detective, pubblicando il gli avvenimenti del loro One-Shote HELLO BABY, perché mi sembrava tra le più verosimili ipotesi che hanno portato alla nascita di L; cosicché non mi allontanassi troppo né dallo stile degli autori né dal mio. Un esperimento d'un unione nel tentativo di rendere la trama più autentica.
  
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