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Autore: Justice Gundam    10/01/2015    4 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: A World Reborn
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 4 - Primi passi a Reborn City
 
 
"Beh... che posso dire... non è esattamente il tipo di posto a cui io e mio fratello siamo abituati..." disse Vera con esitazione, continuando a guardarsi attorno attonita ed incredula. Per qualche motivo, adesso che si trovava proprio lì, a pochi metri di altezza dalle strade, in un quartiere ormai deserto, costituito unicamente da strade dissestate ed edifici diroccati... la sensazione di orrore che aveva provato alla prima vista di Reborn City si era trasformata in un'agghiacciante realizzazione - che adesso, lei e i suoi amici erano lì, in quel luogo terrificante, e non avevano modo di andarsene! Il terrificante odore di rifiuti, sostanze inquinanti e peggio che infestava quel quartiere abbandonato non faceva che rendere la sensazione di degrado ancora più reale nel suo orrore... 
 
Il Dragonite di Saphira, lo Aerodactyl di Cain e il Gyarados di Vittoria stavano scendendo verso la stazione dei treni ormai distrutta che avevano visto prima... e quando furono scesi all'altezza giusta, i tre Pokemon atterrarono sull'asfalto ricoperto di crepe, scegliendo tuttavia un punto che desse almeno l'impressione di essere stabile. Una volta che Saphira si fu data un'occhiata attorno, e si fu assicurata che tutto fosse in ordine, fece un cenno al suo Dragonite, che si abbassò sul terreno con un breve grugnito di intesa e lasciò che i suoi passeggeri smontassero. Aerodactyl e Gyarados feceo la stessa cosa subito dopo, permettendo agli increduli ragazzi di Hoenn di scendere e dare un'occhiata a quel luogo orribile...
 
"Accidenti... in effetti, se mi dicessero che sono finita all'inferno, non credo che farei fatica a crederci..." affermò Hitomi, la cui espressione stoica e distante aveva lasciato spazio alla sensazione di sgomento che pareva comune a tutti e cinque i ragazzi di Hoenn. "Questo posto... sembra davvero uscito da un incubo..."
 
"E' mostruoso..." mormorò Ortilla, che fino a pochi attimi prima non aveva nemmeno sospettato che una cosa del genere potesse esistere. "Come... come è possibile che delle persone vivano qui? Come si fa... a vivere in un posto così terrificante?"
 
"Ci si abitua, piccola. Quando è tutto quello che hai, impari ad adattarti." disse Cain, accarezzando Ortilla sulla testa ed arruffandole i capelli con fare sbarazzino... certo, non un modo di fare che si sarebbe facilmente associato ad una persona che abita in un luogo così degradato. "Comunque... quello che vedete è il Quartiere Peridoto, che una volta era sede della stazione dei treni di Reborn City. Lo è stato fino a... una settimana fa, esattamente, quando un attentato ha ridotto la stazione a... beh, lo stato che vedete in questo momento."
 
"Ma come ha fatto una città a ridursi in questo stato?" chiese Drew, facendo cenno a Max, Hitomi ed Ortilla di restare vicini al gruppo. In un luogo come quello, aveva la sensazione che potesse accadere di tutto... "Voglio dire, non è possibile che Reborn City sia nata così disastrata."
 
"Una volta, anche Reborn era una terra felice, come sicuramente lo è anche Hoenn..." disse Vittoria, ringraziando Gyarados con una carezza sulla testa. Il Pokemon Atroce accettò le attenzioni con un cenno prima che Saphira lo richiamasse nella sua Pokeball assieme a Dragonite ed Aerodactyl. "Ma poi, col tempo, lo sfruttamento selvaggio e l'incuria verso l'ambiente l'hanno portata a questo. Molti Pokemon sono fuggiti nelle terre selvagge, ma anche lì, la vita non è facile per loro, visto che l'avanzamento degli uomini li sta privando sempre più del loro habitat."
Max si aggiusto gli occhiali, dopo averli ripuliti dalla patina opaca che vi si era formata. "Ah... capisco... e chi è stato a distruggere la stazione, quella che abbiamo qui davanti?" chiese, rabbrividendo quando volse lo sguardo ai resti dell'edificio. Quella che una volta doveva essere una stazione grande e maestosa, era ora ridotta ad un cumulo di detriti di cemento e pezzi di acciaio contorto, con rifiuti e cocci di vetro che spuntavano qua e là in maniera casuale. L'atmosfera era tetra e spettrale, e per un attimo, al ragazzino venne quasi l'impressione che da un momento all'altro sarebbe apparso un fantasma...
 
"Quello... è stato un altro bel lavoretto del Team Meteora, l'organizzazione criminale che opera qui a Reborn." affermò Saphira con evidente disprezzo. "Fino a un paio di anni fa, non erano neanche tanto attivi... erano più che altro un gruppo di ecoterroristi che non conducevano che azioni di disturbo e crimini di poco conto... ma da un po' di tempo, i loro metodi si sono fatti più diretti e spietati, e hanno provocato la morte di molte persone con le loro azioni. Ma soprattutto... è da quando hanno cominciato a fare sul serio che Reborn è diventava questo buco invivibile che vedete adesso."
 
"Crediamo che vogliano mandare via le persone da Reborn City." continuò Vittoria. "Costringerle ad evacuare in modo che la terra possa man mano riprendersi, e ciò che è stato invaso dalle opere dell'uomo torni ad essere il regno della natura."
 
"Per quanto non sia una brutta idea in sè, questo non giustifica quello che fanno." rispose Hitomi, corrugando la fronte in tono di ferma condanna. Dei cinque, lei e Drew erano quelli che prima di tutti sembravano aver assorbito meglio lo shock del nuovo, terrificante mondo in cui si trovavano. Vera, Max e soprattutto Ortilla sembravano ancora non essere riusciti a capacitarsi appieno del cambiamento... "Ma cosa li ha spinti a passare alle maniere forti, per così dire?"
 
"Non lo sappiamo... non abbiamo idea di cosa accada dietro le quinte." affermò Cain. "Altrimenti, beh... credo che il Team Meteora sarebbe già stato scovato e smantellato. Quelli si nascondono meglio di tanti topolini nei buchi delle fogne... e sono più che sicuro che abbiano dalla loro anche un po' di ufficiali, sissignore!"
 
"Sicuramente ci sono molte importanti figure locali che spalleggiano il Team Meteora..." affermò Saphira disgustata. "Comunque, per il momento temo che siate fermi qui, ragazzi. Vi aiuteremo a tornare a casa, ma al momento non ci è possibile. Avremo bisogno del vostro aiuto per affrontare il Team Meteora e impedire loro di portare a termine i loro piani."
 
"A questo punto... direi che siamo in ballo, e bisogna cercare di cavarcela, in qualche modo. Per fortuna, ho ancora tutti i miei Pokemon con me... Blaziken, Venusaur, Wartortle, Glaceon, Beautifly e Munchlax... erano loro quelli che avevo con me quando siamo... partiti da Hoenn." disse Vera, controllando le Pokeball che aveva appese alla cintura. 
 
"Una buona squadra, devo dire. Si vede che ci hai messo molta cura nel prepararla." affermò Vittoria, congratulandosi con Vera con un piccolo sorriso. "E tu, Drew? Che Pokemon hai con te?"
"Roserade, Masquerain, Flygon, Absol e Butterfree." disse il ragazzo dai capelli verdi. "Credo che almeno per adesso potranno bastare. A parte il fatto che non credo avrò molte possibilità di trovare nuovi Pokemon qui attorno, giusto?"
 
"Ahime, purtroppo no!" affermò Cain, con un tono un po' cantilenante. Drew stava cominciando a notare che parlava come se stesse continuamente flertando con qualcuno. "Però, se magari tieni gli occhi bene aperti, potresti trovare qualche bella sorpresa... magari bella anche quanto il sottoscritto!"
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Il ragazzo dai capelli viola terminò la frase mandando un bacio ad un pubblico immaginario, e la scena strappò una breve risata ad alcuni del gruppo, mentre Vera e Max si fecero scappare una goccia di sudore lungo la nuca per lo stupore. Vittoria ridacchiò a sua volta e indicò il ragazzo dai capelli viola con un pollice. "Tranquilli, questo è il modo di fare tipico di Cain. Se non flerta con qualcuno, è il momento di iniziare a preoccuparsi!" affermò la giovane dai capelli neri.
 
Saphira richiamò l'attenzione di tutti con un colpo di tosse. "Ehm... comunque, sono convinta che in questo momento sia meglio che noi ci dileguiamo. Vera, ragazzi... i nostri compagni della resistenza li potrete incontrare nella zona ovest del Quartiere Peridoto. Tranquilli, non potete sbagliare, la strada è abbastanza evidente. Seguite semplicemente le rotaie finchè non arrivate alla vecchia zona industriale. Tuttavia, vi consiglierei di tenere uno dei vostri Pokemon più forti fuori dalla Pokeball. In quel luogo ci sono un bel po' di ladri e delinquenti, ed è meglio che siate ben protetti."
 
"Cavolo... addirittura bisogna girare per le strade protetti da un Pokemon..." mormorò Max, rendendosi conto una volta di più di che posto pericoloso e malfamato fosse Reborn City. "E va bene... Swampert, vieni. Ho bisogno del tuo aiuto."
 
Max aprì la Pokeball del suo starter, e il massiccio Swampert apparve davanti a lui in un lampo di luce rossa, tirando un sospiro di sollievo... e subito dopo, strose il naso e fece una smorfia a causa dell'aria inquinata che lo colpì come un pugno! Tossendo e starnutendo, il Pokemon Acqua / Terra indietreggiò e guardò verso il suo allenatore, come se volesse chiedergli dove si trovavano e come mai l'aria era così ammorbata. A loro volta, Hitomi e Drew fecero uscire rispettivamente Sceptile e Flygon, entrambi i quali storsero il naso e si fecero aria con le mani quando il tanfo li colpì in faccia come un pugno. 
 
"Fly, fly!" esclamò il Pokemon simile ad un incrocio tra un drago e un insetto. Mosse le ali per cercare di far circolare un po' l'aria e allontanare la puzza, ma senza risultati apprezzabili.
 
"Credo... che avranno bisogno di un po' di tempo per abituarsi al clima insalubre di Reborn." affermò Saphira, che poi si voltò verso Ortilla che si stava tenendo vicina il più possibile alla sua Altaria. "E tu, cosa aspetti? Non fai uscire il tuo Pokemon più forte?"
 
"Ehm..." cercò di spiegare Ortilla, sentendosi intimorita anche da quella donna che sembrava così spaventosamente diretta e determinata. "Ecco... non so come posso dirlo, ma... ecco..."
 
"Altarrrrrr!" esclamò la Pokemon Drago / Volante, svolazzando davanti ad Ortilla e guardando Saphira quasi minacciosamente, come se la stesse sfidando. Tuttavia, mentre una tattica del genere avrebbe potuto funzionare con un allenatore di Hoenn, questa volta la situazione era ben diversa. Alty aveva a che fare con un'allenatrice che aveva già visto molte cose terribili in vita sua, e non sarebbe bastato fare un po' di voce grossa per impressionarla.
 
"E' l'unica Pokemon che hai con te, bambina? Beh, allora lascia che ti dica che è un'autentica fortuna che tu sia arrivata qui a Reborn con questi altri allenatori, che almeno mi sembrano aver fatto un lavoro decente nel mettere su la loro squadra." affermò Saphira, guardando Alty con disdegno. "Per come sei in questo momento, non dureresti un giorno solo a Reborn, se fossi da sola."
 
"Hey, un momento!" esclamò Ortilla, mettendo da parte almeno per un attimo il suo carattere dolce ed educato per restituire a Saphira un'espressione indignata. "Come si permette di criticarmi senza neanche sapere nulla di me? E di quello che io e la mia Alty siamo riusciti a fare?"
 
"Quello che vedo è solo una ragazzina viziata che ancora non ha capito in che posto schifoso è venuta a trovarsi." affermò la ragazza dai capelli bicolore. "Ragazza mia, lascia che te lo dica. Una come te, che non ha allenato i suoi Pokemon che per fare gare di bellezza prive di senso, non ha nessuna speranza qui!"
 
Vera si sentì offesa dal modo di fare di Saphira, che sembrava voler implacare che le gare di Pokemon che lei e i suoi compagni amavano non erano altro che una perdita di tempo, e decise di rendere chiaro alla donna come la pensava. "Hey! Un momento, signorina, non crederà di poter dire quello che vuole di noi solo perchè ci ha salvati!" esclamò, facendo un passo avanti. "Noi siamo allenatori di Pokemon che ci mettono passione, in quello che fanno! E non abbiamo certo scelto noi di finire in questa città! Il Team Meteora, o come si chiamano, ci ha rapiti e portati qui!"
 
"Sapete, non voglio sembrare impertinente, ma Vera non ha tutti i torti." affermò Drew, senza scomporsi, ma senza neanche farsi intimorire dal minaccioso cipiglio di Saphira. "Non siamo venuti qui di nostra volontà. E non conosciamo questo posto. Non potevamo certo immaginare che un giorno saremmo finiti qui... men che meno Ortilla, che ha sempre voluto essere nient'altro che una coordinatrice di Pokemon."
 
"Adesso lei pretende che sia già pronta ad affrontare quello che ci aspetta in questa cittadina malfamata." affermò Hitomi. "Non le sembra di pretendere un po' troppo, signorina?"
 
Cain sospirò e si pettinò i capelli con una mano. "Lo sai, Saphira, i nostri amici dall'altra parte dell'oceano non hanno tutti i torti. Non possiamo certo pretendere che tutti siano degli allenatori induriti come noi... loro vivono in un continente in cui si sta molto meglio che qui, e non hanno mai dovuto lottare per le loro vite, circondati da malintenzionati e da teste matte." affermò.
 
Max alzò leggermente gli occhi al cielo. "Come no, non abbiamo mai dovuto lottare per le nostre vite... se solo sapessero..." pensò tra sè, mentre il suo Swampert sospirava stancamente.
 
Saphira incrociò le braccia sul petto e guardò attentamente gli allenatori di Hoenn. "Hmph... e va bene, forse pretendo un po' troppo. Ma dovranno farsi le ossa, se vorranno durare abbastanza da tornare a casa, da queste parti." affermò. "Il Team Meteora non sarà il solo avversario che affronteranno. Questa città è piena di gentaglia di vario tipo e di predatori che non aspettano altro che qualche allenatore ingenuo ed indifeso da sfruttare."
 
"Beh... almeno finchè avranno quei Pokemon con loro, credo che Vera e i suoi compagni saranno relativamente al sicuro. Nessuno dei malintenzionati che girano qua attorno ha Pokemon evoluti." commentò Vittoria, dando un'occhiata ai Pokemon che Vera e i suoi compagni avevano fatto uscire - un Blaziken, uno Swampert, uno Sceptile e un Flygon, oltre all'Altaria di Ortilla. Sicuramente più che abbastanza per essere al sicuro, almeno per adesso. "Adesso, però... è meglio che ci separiamo. Allora, ragazzi, avete capito dove ci ritroviamo. La vecchia zona industriale del Quartiere Peridoto. Seguite i binari da... ciò che resta della stazione fino alle ciminiere. Tranquilli, non c'è possibilità di sbagliarsi. Qualcuno dei nostri amici sarà già lì ad aspettarvi."
 
"Fly..." affermò il Flygon di Drew, facendo un cenno con la testa.
 
"Aspettate un momento... e voi, da dove passerete? Com'è che ve la caverete? Da quanto ho capito, se quelli del Team Meteora sono così efficienti e pericolosi, non perderanno tempo a cercare sia noi che voi." affermò Max.
 
Saphira alzò le spalle con un sorriso strafottente. "Tranquillo, ragazzino, non siamo diventato membri della resistenza contro il Team Meteora per caso!" affermò. "Conosciamo un bel po' di passaggi che possiamo usare per sfuggire a quel branco di carogne, e non restiamo mai più di tanto in un unico posto. Ci rivedremo presto, voi cercate di non farvi ammazzare!"
 
"Ci vediamo presto, mon amour!" disse Cain, facendo un occhiolino e inviando un bacio al gruppo di allenatori di Hoenn, che lo guardarono con una certa incertezza. "Attenderò da voi una cartolina come prova d'amore!"
 
Vittoria sospirò e diede una leggera gomitata a Cain. "Insomma, Cain... non puoi proprio fare a meno di flertare ogni volta che incontri qualcuno per la prima volta?" domandò retoricamente, non aspettandosi una risposta che invece il ragazzo dall'aspetto un po' femmineo le diede.
 
"Beh, non ogni volta che incontro qualcuno per la prima volta, ragazza mia... a volte lo faccio anche con chi conosco da una vita!" scherzò lui, strappando una breve risata a Vittoria e ad alcuni del gruppo di Hoenn. Saphira abbozzò un sorriso un po' esasperato, ormai abituata ai modi di fare del suo compagno. "Comunque... ci vedremo presto, miei cari! Voi andate dritti per le rotaie, e non fermatevi per la strada, okay? A presto!"
 
"Va... va bene, ci dirigiamo subito al Quartiere Peridoto!" affermò Vera, dopo essersi ripresa dalla sorpresa. "Voi state attenti, mi raccomando!"
 
"Dobbiamo rivederci vivi, e lo sapete, vero?" disse Hitomi, con la stessa calma che avrebbe usato per parlare delle condizioni del tempo. Con dei cenni affermativi, i tre allenatori di Reborn si infilarono nelle rovine della stazione, e scomparvero alla vista di Vera e dei suoi compagni... e dopo un istante di smarrimento, lo Sceptile di Hitomi tirò un sospiro e indicò le rotaie in disuso con un cenno della testa, facendo cenno alla sua allenatrice e ai suoi compagni di muoversi.
 
"Tile..." affermò il Pokemon Erba, rassegnato al fatto che avrebbero dovuto passare un certo tempo in quel posto così inquietante e pericoloso. Ogni allenatore si incamminò con il rispettivo Pokemon a fianco, e Ortilla, con un po' di esitazione, si avvicinò a Vera e a Blaziken, tenendo Alty in braccio. Il Pokemon Fuoco / Lotta voltò lo sguardo verso la piccola neo-coordinatrice, che si massaggiò un braccio per scaldarsi un po', rabbrividendo leggermente per il freddo.
 
"Ragazzi... per favore, restiamo uniti. Questo posto mi fa paura..." mormorò la bambina dai capelli verdini, guardandosi attorno come una pecorella smarrita. 
 
Blaziken mise una mano sulla spalla di Ortilla, trasmettendole un po' di calore e facendole fare un piccolo sospiro di sollievo, mentre Max ed Hitomi cercavano di farle coraggio, essendo già passati in situazioni pericolose...
 
"Non farti intimorire. Adesso siamo qui, e dobbiamo adattarci, o non torneremo più a casa." disse la ragazzina più piccola, mantenendo la sua espressione neutrale e quasi fredda. "Per adesso... facciamo come hanno detto Saphira e gli altri. Loro sicuramente sanno più di noi cosa sta accadendo da queste parti."
 
"Swamp!" esclamò lo Swampert di Max, fiutando l'aria alla ricerca di qualche odore sconosciuto, anche se il pestilenziale odore dei rifiuti rendeva difficile sentire qualcosa...
 
"Non ti preoccupare, Ortilla. Ci siamo noi con te!" affermò Vera, facendo un occhiolino e cercando di mantenere l'ottimismo malgrado la difficile situazione in cui si trovavano. "Resta con noi, non ti allontanare... e vedrai che andrà tutto bene!"
 
"Blaz, blaziken!" esclamò Blaziken, dando un cenno di assenso alla giovanissima coordinatrice, come per dire che ci avrebbe pensato lui a proteggerla finchè non fossero usciti da quel posto orribile. Ortilla ringrazio con un sorriso e un cenno della testa, ma dentro di sè, sentì come una sensazione di colpa per il fatto che adesso non poteva fare nulla per aiutarli, e fosse costretta ad affidarsi a loro per farsi proteggere...
 
"Devo ammettere che quella donna, Saphira, non aveva tutti i torti. Io ed Alty non ci siamo mai allenate per sostenere un combattimento serio... e adesso, in mezzo a tanti allenatori molto più esperti di noi, mi sento a disagio... come se fossi un'estranea. Devo cercare anch'io di imparare a combattere, e in fretta..." pensò tra sè. Alty guardò preoccupata verso l'alto, incrociando per un attimo lo sguardo della sua allenatrice...
 
"Non aver paura, Alty. Ce la caveremo, in qualche modo." disse Ortilla, accarezzando la testa alla sua Altaria. "Ancora non so come... ma vedrai che mi farò venire in mente qualcosa... e magari tra non molto avrai qualche compagno di squadra. Sai com'è... con il posto in cui ci troviamo, credo che ne avremo bisogno..."
 
"Tarrrr..." cinguettò la Pokemon Drago / Volante, preoccupata per quello che sarebbe successo più avanti, mentre il gruppetto si addentrava nei meandri malfamati del Quartiere Peridoto...
 
 
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La passeggiata lungo la linea ferroviaria diroccata era stata relativamente calma, e i ragazzi non si erano imbattuti in particolari difficoltà... ma era sicuramente stata una delle esperienze più inquietanti e scioccanti che Vera avesse mai fatto. La città di Reborn le era sembrata un postaccio già a guardarla dall'alto, ma adesso che riusciva a darci un'occhiata più da vicino, nei particolari... era qualcosa che lei non avrebbe neanche immaginato che esistesse...
 
"Mamma mia, questo posto è davvero terribile..." mormorò tra sè, tenendosi il più possibile vicina al suo Blaziken, che si guardava attorno cercando di sembrare quanto più minaccioso possibile, in modo da scoraggiare tutti i possibili malintenzionati. Mentre passavano attraverso le stradine buie e minacciose, i ragazzi si guardavano attorno, incontrando di quando in quando qualche spettacolo che nessuno ad Hoenn avrebbe mai immaginato possibile... da una parte, un gruppetto di senzatetto vestiti di stracci che cercavano di scaldarsi attorno ad una stufetta a gas, con soltanto un paio di Rattata come compagnia... poi, una mendicante che chiedeva l'elemosina sotto un lampione che si accendeva e si spegneva... alcuni Pokemon, un Pachirisu e un Bidoof, che si allontanavano di corsa sotto un ponte che passava oltre un fetido fiumiciattolo inquinato... Ovunque voltassero lo sguardo, ai loro occhi si presentava un altro esempio dell'orrore e della decadenza che regnavano sovrani a Reborn City.
 
Drew, la cui espressione era terribilmente seria e concentrata, in completo contrasto con la sua normale aria di leggerezza e alterigia, si avvicinò a Vera e le mise una mano sulla spalla, mentre Flygon si avvicinava a Blaziken, gettando un'occhiataccia a un gruppo di individui dall'aspetto feroce e disperato che erano emersi all'improvviso da un vicoletto laterale. I malintenzionati si ritirarono borbottando rabbiosamente e lasciando il gruppetto in pace... ma l'imprevisto non fece che sottolineare, una volta di più, come le regole fossero cambiate, e come ormai non fossero più nella loro tranquilla e sicura Hoenn.
 
"Non toccate niente. Potreste prendervi qualche malattia." disse Hitomi, storcendo il naso disgustata mentre passava accanto ad un bidone della spazzatura che era stato rovesciato da qualche balordo. Max e il suo Swampert guardarono per un attimo l'ammasso di rifiuti sparso sul terreno, prima che il Pokemon Acqua / Terra, leggendo quasi nel pensiero al suo allenatore, usò un attacco Fanghiglia, scagliando una raffica di acqua fangosa dalla bocca e scagliando i rifiuti in una pila che stava al lato della strada.
 
"Swamp!" esclamò il Pokemon Fangopesce, guardando soddisfatto il mucchio di spazzatura, che adesso almeno aveva un aspetto un po' più decente... almeno per gli standard di quel posto degradato. Max si sfregò la nuca con una mano, e una piccola goccia di sudore gli scivolò lungo la fronte.
 
"Sinceramente, Swampert... mi chiedo come mai ti sia preso la briga di farlo. E' una goccia nel mare, rispetto allo schifo che regna sovrano in questo postaccio..." affermò Max, storcendo il naso quando un'altra scarica di effluvi nauseanti colpì il suo naso. "Immagino che un piccolo miglioramento sia meglio di niente, dopotutto..."
 
"Sceptile, scep!" disse lo Sceptile di Hitomi, facendo cenno al gruppo di avvicinarsi un po' di più, timoroso che qualcuno dei barboni e degli sbandati che infestavano quella strada potesse farsi più coraggioso quando uno dei ragazzi si fosse allontanato troppo. Dopo aver deglutito per il nervosismo, Vera fece cenno di proseguire, sentendosi sollevata quando cominciò a vedere, dietro un grande edificio di cemento grigio, un gruppo di ciminiere arrugginite che svettavano sul Quartiere Peridoto. Sembrava che alla fine, ci fossero arrivati, alla vecchia zona industriale...
 
"Certo che dev'essere da un bel po' che non usano questo posto..." affermò Hitomi. Non solo gli edifici della zona industriale erano fatiscenti e abbandonati, con diverse finestre infrante e i cornicioni in parte crollati... ma i cortili stessi erano in evidente stato di degrado, con erbacce alte fino alle ginocchia che infestavano tutta la zona, intervallate da cartacce e sacchetti di plastica vuoti. I recinti di delimitazione erano allo stesso modo divelti, e alcune parti erano addirittura cadute, lasciando che chiunque entrasse nell'edificio. Non che una persona sana di mente avrebbe mai voluto entrare in quel posto così pericolante, beninteso.
 
Tuttavia, dopo essere rimasti per qualche istante a guardare, sperando di vedere magari Cain, Vittoria o Saphira che spuntavano fuori da qualche parte... fu Drew a rendersi conto che c'era già qualcuno che aspettava. "Hm? Hey, guardate là... sarà una mia impressione... ma quel tizio potrebbe essere uno dei membri della resistenza di cui Saphira e gli altri ci hanno parlato, non credete?"
 
"Sì, ma se non lo fosse? Se fosse qualche malintenzionato?" chiese nervosamente Ortilla, dando un'occhiata più attenta alla figura che attendeva in piedi vicino al cancello che una volta doveva essere l'ingresso della fabbrica. Certo, non dava l'impressione di essere un barbone o un criminale, visto che era vestito abbastanza bene e dava un'impressione di alterigia e di sicurezza: era un giovanotto di circa sedici anni, con i capelli verdi scuri un po' lunghi pettinati all'indietro, in modo da formare della punte dietro la sua nuca, a parte delle ciocche che gli ricadevano sulla fronte, e indossava un paio di occhiali da vista dalle lenti spesse che facevano pensare quasi ad una versione adolescente di Max. Indossava una camicia verde chiara a maniche corte, con un paio di ampi pantaloni di colore neutro che terminavano sotto il ginocchio, e un paio di pesanti stivaletti da trekking, e in quel momento si stava guardando attorno con impazienza. Sembrava che stesse aspettando qualcuno, e passeggiava nervosamente avanti e indietro, vicino al cancello mezzo diroccato.
 
"Sinceramente, non mi dà l'impressione di essere un individuo malfidato..." disse Vera, dopo aver dato un'occhiata al giovanotto... e aver notato che, in effetti, sembrava un misto delle caratteristiche di Drew e di Max, anche se aveva qualche particolare che lo differenziava in maniera evidente. "Comunque, anche se lo fosse, noi siamo in tanti, e lui è da solo. Non credo che sarà tanto scriteriato da volerci attaccare, soprattutto se i nostri Pokemon sono già fuori."
 
"Giusto. E poi, se è nel punto che Saphira ci ha detto, magari è uno dei suoi compagni. Non è il caso di perdere tempo... prima troviamo quelli della resistenza, meglio sarà." affermò Drew. Il suo Flygon si mise a fianco del gruppo per entrare in azione nel caso ci fosse stato qualche problema, e il gruppo iniziò a muoversi in direzione del misterioso ragazzo vestito di verde, riuscendo a sentire le sue parole non appena furono alla giusta distanza. 
 
"Hmph... ma dove diavolo sono andate, quelle? Avevano detto di incontrarci alla fabbrica abbandonata..." disse il ragazzo, con una voce che suonava distintamente altezzosa. Ragionandoci a freddo, i due fratellini Maple avrebbero dovuto immaginare che la loro prima impressione non sarebbe stata per nulla ingannevole. "O forse volevano dire l'altra fabbrica? Tsk... colpa loro che non si spiegano... che branco di galline..."
 
Il ragazzo vestito di verde si accorse finalmente di Vera e dei suoi compagni quando questi furono a poca distanza... e quando si voltò, i ragazzi lo videro fissarli con un'espressione di gelida, altezzosa arroganza. "Hm? E voialtri, cosa state là a guardarmi?" chiese, con percettibile aggressività. "Avete qualche problema con me? Spero di no, perchè se è così, allora non sapete con chi avete a che fare!"
 
"Blaz?" esclamò il Blaziken di Vera, colto di sorpresa da questa dimostrazione di maleducazione. La ragazzina stessa restò un po' interdetta dal modo di fare del giovanotto con gli occhiali... ma, volendo essere ottimista verso di lui, decise di pensare che era un comportamento dovuto all'essere vissuto tutta una vita nell'ambiente malsano e poco sicuro di Reborn City. Sarebbe bastato conoscersi meglio per instaurare un'amicizia... vero?
 
"Ehm... noi siamo venuti qui soltanto perchè... beh... dovevamo incontrarci con il gruppo di resistenza contro il Team Meteora!" spiegò Vera. "Abbiamo saputo che qui avremmo potuto incontrare qualcuno che aveva il nostro stesso obiettivo, e quindi... eccoci qui! Tu... chi sei? Sei un altro della resistenza, vero?"
 
Il ragazzo sconosciuto si aggiustò gli occhiali, squadrando Vera e i suoi compagni con gelida espressione calcolatrice... anche se, guardando un po' meglio, Drew si accorse della luce di perfidia e arroganza che brillava dietro le lenti dei suoi occhiali, e sentì una irrazionale reazione di antipatia nei suoi confronti.     
 
Dopo un'attesa alquanto lunga, di almeno una decina di secondi, lo sconosciuto si rimise a posto gli occhiali e, guardando dall'alto in basso Vera, diede la sua risposta. "Il mio nome è Fern. Sono io il capo in questo quartiere, e sono il miglior allenatore di queste parti. Avete capito?" rispose.
 
Le reazioni del gruppo furono alquanto diverse. Drew ed Hitomi non sembravano darci più di tanta importanza... e anzi, il coordinatore dai capelli verdi si era messo le mani in tasca e aveva alzato le spalle. Vera ed Ortilla stavano guardando Fern con vago stupore, e Max si era limitato a sospirare e a rispondere a tono.
 
"D'accordo, ti crediamo." affermò il ragazzino con fare neutrale. Ne aveva già viste, di persone che si vantavano di essere degli ottimi allenatori. E ben poche di loro si erano dimostrate all'altezza delle loro spacconate.
 
Sfortunatamente, Fern non pareva essere il tipo di persona che lascia correre, e puntò subito verso Max uno sguardo ostile. "No, no, no... lo vedo da come ti comporti, marmocchio, non mi sembra proprio che tu abbia capito come stanno le cose." affermò. "Sai che ti dico? Preparati, perchè adesso ti rifilerò una dura lezione! Imparerai ad avere rispetto per chi è più bravo di te!"
 
Fern tirò fuori una Pokeball dalla cintura e puntò un indice verso Max per provocarlo... ma fu Vera a reagire per prima, facendo un passo in avanti per andare in faccia al ragazzo più grande. "Cos... Hey! Ma chi credi di essere, tu? Mio fratello non ti ha fatto niente, perchè adesso lo tratti così?"
 
Fern guardò verso Vera, rivolgendole un ghigno arrogante. "Ah, questo sgorbietto è tuo fratello? Sì, capisco... in effetti si vede che siete dei perdenti tutti e due!" affermò.
 
Se prima Vera era irritata, adesso stava veramente per perdere la calma, a giudicare dalla venuzza pulsante che aveva sulla fronte, e dall'aura della rabbia che circondava la sua figura... al punto che anche Drew ed Hitomi fecero un passo indietro, impressionati! "COSA? Guarda, sbruffone, non solo sono sicura di poterti battere in uno scontro di Pokemon in qualsiasi momento, ma sono sicura che anche mio fratello può farlo!" ringhiò, con i denti trasformati in zanne acuminate! "Avanti, Max, sistema questo pallone gonfiato! E' una questione d'onore!"
 
"Non la metterei su questo piano, sorellina... però sono d'accordo che questo tipo ha bisogno di una piccola lezione di umiltà." affermò Max, tirando fuori una Pokeball. Il suo Swampert si fece avanti, pronto a combattere... e Max decise che tanto valeva lasciar fare al suo starter, visto che sembrava avere altrettanta voglia di sistemare quel presuntuoso. "Va bene. Comincio con te, Swampert! So che gli darai una bella lezione!"
 
"Swampert!" esclamò lo starter di Max, mettendosi in guardia davanti al suo allenatore. Il resto del gruppo si fece indietro per lasciare a Max e al suo Pokemon lo spazio per combattere, e Fern diede una rapida occhiata a Swampert per valutare rapidamente l'avversario.
 
"Hmph. Uno Swampert? Non crederai che basti questo ad impressionarmi." affermò. "Tocca a te, Roselia."
 
Dalla Pokeball che Fern aprì un istante dopo uscì una creatura che Vera, Max e soprattutto Drew trovavano enormemente familiare: un piccolo Pokémon dal corpo color verde chiaro, che sul davanti aveva una grossa foglia con un segno giallo nel mezzo ed altre due piccole sulle spalle. Le mani erano due rose, una rossa a destra ed una blu a sinistra. Il retro del suo corpo rimaneva scoperto, e il collo era circondato da una striscia gialla. Sulla testa c'erano tre punte di colore verde scuro. Roselia eseguì una lenta, elegante piroetta su sè stessa, lasciandosi dietro una scia di petali prima di mettersi in guardia e prepararsi ad affrontare Swampert. Max strinse i denti per il disappunto - il Pokemon di Fern era proprio dell'unico tipo in grado di sferrare un colpo superefficace al suo starter.
 
"Accidenti, Max è in difficoltà..." affermò Ortilla, guardando preoccupata la scena. "Quel Fern ha un Pokemon d'Erba... sicuramente Swampert non è in grado di affrontarlo."
 
"Io non ne sarei tanto sicura." affermò Hitomi con tranquillità. "Max è un allenatore che cerca di tenersi pronto ad ogni evenienza, e mi stupirebbe se non avesse già qualche strategia in mente."
 
Il Blaziken di Vera annuì lentamente, e Max prese un bel respiro e decise di prendersi la prima mossa. "E va bene... Swampert! Attacca con Pantanobomba!"
 
"Swamp!" esclamò il Pokemon Fangopesce, aprendo rapidamente la bocca e sparando una raffica di palle di fango contro il Roselia di Fern, con una velocità tale che l'allenatore più grande e il suo Pokemon non riuscirono a reagire in tempo! Roselia venne raggiunto dai proiettili e gettato a terra, cercando di liberarsi gli occhi dal fango che vi stava penetrando. 
 
"Ugh... maledetto moccioso..." imprecò Fern, lasciando cadere la sua maschera di presunzione per un attimo. Si ricompose in una frazione di secondo e diede a sua volta ordine di attaccare. "Hmph. E va bene. Roselia, attacca con Megassorbimento."
 
Roselia si librò in aria e puntò le sue mani-fiore contro Swampert, e una raffica di sfere di luce verde uscì dal corpo del Pokemon di Max e venne trasferita a quello di Fern, permettendogli di recuperare del tutto i danni subiti dall'attacco precedente, mentre Swampert barcollava pericolosamente e minacciava di schiantarsi al suolo. Per fortuna, la forza di volontà di Swampert gli permise di restare in piedi... e per quanto Max avesse temuto per un attimo che quell'attacco sarebbe stato sufficiente a mettere al tappeto il suo starter, ritrovò la sua confidenza un attimo dopo e annuì.
 
"Resisti, Swampert! Usa il tuo attacco Slavina!" esclamò il giovanissimo allenatore.
 
Ortilla e la sua Altaria sbatterono gli occhi stupite quando Swampert mosse una zampa anteriore e creò una raffica di pezzi di ghiaccio sopra di sè, per poi scagliarli con forza contro il Roselia di Fern, che cercò di scansare l'attacco spostandosi di lato... solo per ritrovarsi con diversi blocchi di ghiaccio che gli cadevano addosso da un'altra direzione, colpendolo duramente e mandandolo a terra con uno schianto! 
 
"Wow, quel colpo è stato davvero potente!" esclamò Ortilla. "Ma... che attacco è, quello? Non ricordo di averlo mai visto..."
 
"Quello è un attacco Slavina... e in effetti, non sono moltissimi i Pokemon in grado di impararlo." affermò Vera. "Questo attacco diventa più potente quando il Pokemon che la usa ha appena subito un attacco da un avversario. Quindi... adesso, credo proprio che il Roselia di quel presuntuoso abbia subito un danno notevole!"
 
Roselia si rialzò lentamente, scuotendo la testa per schiarirsela, ma lo Swampert di Max non gli diede il tempo di attaccare di nuovo, e ad un comando del suo allenatore, scagliò un altro attacco Pantanobomba che colpì in pieno Roselia, già indebolito dall'attacco precedente. Fern non cambiò espressione, ma strinse leggermente un pugno, capendo quale fosse la strategia di Max - abbassare la precisione del suo Pokemon in modo che i suoi attacchi avessero difficoltà a colpire, mentre lui e il suo Swampert continuavano a bersagliarli impunemente.
Sfortunatamente per Max, il giovinastro aveva a sua volta previsto questa possibilità...
 
"E va bene, visto che è questo che vuoi..." disse Fern. "Roselia, attacca con Fogliamagica."
 
"Cosa? Oh, no... mi ero del tutto scordato di quell'attacco!" esclamò Max, sapendo bene quale fosse il principale punto di forza di Fogliamagica - non poteva mai mancare il bersaglio.
 
Con un'eleganza e una grazia che Vera ricordava nella Roselia di Drew, il Pokemon di Fern puntò una delle sue mani-fiore, illuminata di luce bianca, verso Swampert, e scagliò una raffica di proiettili luminosi a forma di foglia che Swampert non fu in grado di schivare. Il Pokemon Acqua / Terra non ebbe altra scelta che subire in pieno l'attacco doppiamente superefficace, che lo martellò per diversi secondi e prosciugò le sue forze. Con un grugnito di disappunto, Swampert si accasciò a terra e perse i sensi, gli occhi trasformati in spirali.
 
"Hmph. Era ovvio che avrei vinto io." disse Fern, con il naso in aria.
 
"Aspetta a dirlo, era solo il mio primo Pokemon!" rispose Max a tono. Richiamò il suo Swampert, ringraziandolo comunque per l'impegno che ci aveva messo, e prese un'altra Pokeball dalla sua cintura. "Non te la prendere, Swampert, non immaginavo che quello avrebbe mandato in campo proprio un Pokemon d'Erba. Bene... credo che ora tocchi a te! Vai, Mightyena!"
 
"Might!" abbaiò il Pokemon simile ad una selvaggia iena dalla pelliccia nera che uscì dalla sfera. Roselia strinse gli occhi e prese fiato, cercando di librarsi di nuovo in aria per usare un nuovo attacco.
 
"Un Mightyena? Bah. Avanti, Roselia, usa Paralizzante." ordinò Fern. Il Pokemon Spina fece un agile balzo, eseguì una spettacolare giravolta su sè stesso, e rilasciò in aria una fine polverina gialla che si depositò su Mightyena e venne assorbita dalla sua pelliccia... ma, con vago disappunto da parte di Fern, il Pokemon Buio non sembrò subire nessun effetto da quell'attacco.
 
"Spiacente. Hai usato proprio la mossa che non avresti dovuto usare." affermò Max, sorridendo lievemente. "Vedi... il mio Mightyena ha l'abilità Piedisvelti, che gli permette di muoversi più velocemente quando soffre di uno status alterato. E in questo caso, la paralisi non diminuisce la sua velocità. Forza, Mightyena, ora tocca a te! Usa Forza!"
 
"Might!" abbaiò la Pokemon Morso, per poi scagliarsi con incredibile velocità e potenza contro il suo avversario! Colto di sorpresa dalla rapidità di Mightyena, Roselia non fu in grado di scansarlo, e venne centrato in pieno dalla iena nera, che si gettò contro di lui con tutto il peso del suo corpo! Roselia emise un acuto grido di dolore quando l'attacco lo gettò a terra con violenza, e questa volta non riuscì a rialzarsi, e restò a terra esausto!
 
"Sì! Bel colpo, Max!" esclamò Vera, guardando con una certa soddisfazione Fern che richiamava Roselia nella sua sfera. Senza scomporsi, Fern richiamò il suo Pokemon sconfitto e tirò fuori un'altra Pokeball.
 
"Hmph... vieni fuori, Krokorok!" disse il giovinastro, lanciando un'altra sfera e facendola aprire a mezz'aria per mandare in campo un Pokemon che Vera e i suoi amici non avevano mai visto prima d'ora - sembrava un coccodrillo bipede di colore beige, con righe nere orizzontali in tutto il corpo e la pancia rosa. Come i coccodrilli, aveva una cresta di scaglie che gli correva lungo la schiena, e i suoi occhi erano coperti da uno strato nero che faceva da visiera, dando l'impressione di un paio di occhiali da sole, mentre la coda era piuttosto lunga e molto muscolosa. Quattro zanne acuminate spuntavano dalla mascella superiore, dando allo strano Pokemon un'aria aggressiva e pericolosa.
 
Le reazioni del gruppo di Vera davanti a quel Pokemon furono di sorpresa ed incredulità. Era un Pokemon a loro del tutto sconosciuto... e mentre si piazzava davanti al Mightyena di Max, sfoderò una serie di artigli affilati che luccicavano alla fioca luce che penetrava le nuvole di smog che aleggiavano sopra Reborn City!
 
"Cosa? E... quel Pokemon che cos'è?" si chiese Hitomi, mostrando un raro momento di sorpresa. "Non ne ho mai visto uno simile prima d'ora..."
 
"Heh. Tipico di ignoranti come voi." affermò Fern con supponenza. "Se vi foste informati un po' meglio, sapreste di questo particolare Pokemon originario del continente di Unima. Beh, non fa nessuna differenza. Questo scontro sarebbe stato mio comunque. Krokorok, attacca con Battiterra."
 
"Rok!" esclamò il coccodrillo, per poi cominciare a battere il terreno con la coda a frusta, e scatenare una breve onda tellurica che colpì Mightyena, facendolo incespicare e riducendo la sua velocità! Con un ringhio, la iena nera si rimise in guardia e mostrò minacciosamente i denti a Krokorok, un attimo prima che Max desse un nuovo ordine.
 
"E va bene... Mightyena, attacca con Gelodenti!" esclamò Max, intuendo che il suo avversario era probabilmente un Pokemon di tipo Terra. prima che Krokorok potesse sollevare nuovamente la coda e sferrare un nuovo attacco, Mightyena spalancò le fauci, e le chiuse sulla coda dell'avversario, risplendenti di una lieve aura azzurra che emanava gelo. Il Pokemon sconosciuto lanciò un acuto ringhio di dolore, confermando a Max che in effetti aveva fatto la scelta giusta, e cercò di scuotersi di dosso l'avversario, che però tenne duro, si ancorò al terreno con tutte e quattro le zampe, e sollevò di peso Krokorok, per poi scagliarlo via con tutta la forza di cui era capace! Il Pokemon simile ad un coccodrillo bipede atterrò pesantemente sul cemento, ma si rimise in piedi un istante dopo e si rimise in guardia, attendendo che Mightyena facesse la prossima mossa. Il Pokemon Morso si spostò lateralmente, ringhiando a Krokorok e tenendo lo sguardo fisso su di lui mentre Max pensava ad un altro modo di attaccare. Da quanto poteva vedere, quel Pokemon sconosciuto era un attaccante fisico, che vantava anche una certa velocità... ma non era molto bravo a resistere agli attacchi diretti.
 
"Continua ad attaccare, Krokorok! Usa Sabbiotomba!" esclamò Fern. Krokorok grugnì e colpì il terreno con un fendente dei suoi artigli, scatenando un vortice di sabbia che sfrecciò rapidamente verso Mightyena, come un tornado in miniatura. Per fortuna, l'attacco era troppo lento e distante perchè un allenatore di una certa esperienza come Max non lo vedesse arrivare in tempo... e anzi, il ragazzino con gli occhiali ebbe l'impressione che quell'attacco fosse solo una distrazione. Probabilmente per costringere Mightyena a muoversi, e portarlo in una posizione in cui fosse più esposto agli attacchi di Krokorok.
 
"Mightyena, spostati solo un po'... e poi usa l'atacco Bullo su Krokorok!" esclamò Max, anticipando la successiva mossa di Fern. Il Pokemon Morso attese finchè il vortice di sabbia non fu vicino, e poi evitò il colpo con un breve, rapido scatto che lo portò a lato del vortice... e Krokorok scattò verso di lui, con l'artiglio sinistro sollevato e circondato da una strana aura multicolore!
 
"Ci sei cascato, moccioso... Krokorok, attacca con Dragartigli!" esclamò Fern, sicuro che a quel punto Mightyena fosse vulnerabile. Per sua sfortuna, Max reagì prontamente, e Mightyena alzò lo sguardo verso il coccodrillo di terra, fissandolo con astio.
 
"Ci sono cascato davvero? Mightyena, adesso!" esclamò Max. Un'aura di luce rossa si espanse attorno al corpo della iena nera, e Krokorok grugnì per il disappunto, sentendosi improvvisameente diventare più forte, ma allo stesso tempo confuso ed incapace di concentrarsi. Riuscì a fare uno scatto di avanti e sferrò un poderoso fendente con l'artiglio sinistro, colpendo Mightyena ad un fianco e mandandola a terra con un uggiolio di dolore. Per fortuna, Mightyena non sembrò aver subito troppi danni, e dopo essere rimasto a terra per qualche secondo, si rialzò con uno scatto e si mise nuovamente in guardia, mentre Krokorok continuava a barcollare.
 
"Max ha calcolato il momento giusto per sferrare l'attacco." commentò Drew. "Era sicuro che Mightyena avrebbe potuto reggere ad un attacco come quello, e adesso è nella posizione di schivare qualsiasi attacco Krokorok cerchi di usare contro di lui, e al tempo stesso attaccarlo. Per non parlare del fatto che adesso Krokorok è confuso, e non gli sarà facile attaccare a sua volta...
 
Fern strinse gli occhi, rendendosi conto che in effetti era in una brutta posizione, ma il suo orgoglio e la sua testardaggine gli impedivano di ammetterlo. "Ugh... avanti, Krokorok, tu sai fare meglio di così! Riprenditi e usa Morso!" esclamò. Il Pokemon simile ad un coccodrillo ringhiò, si prese la testa tra le mani per cercare di concentrarsi... e poi usò un attacco Morso su un idrante lì vicino! Immediatamente, Krokorok lanciò un breve ululato di dolore e si prese le fauci doloranti tra le mani! "Tsk... Pokemon incapace, che cosa combini?"
 
"Beh, io so cosa combinerà il mio Pokemon!" esclamò Max. "Presto, Mightyena, usa di nuovo Forza!"
 
"Might!" esclamò Mightyena, scattando rapidamente verso l'avversario, e colpendolo in pieno con tutto il suo corpo, lanciandosi su di esso! Krokorok venne scagliato a terra di schiena e rimase supino per qualche istante, per poi rialzarsi con difficoltà e cercare di riprendere l'attacco. Sfortunatamente per lui, Mightyena e Max furono più veloci, e il ragazzino diede quello che sperava sarebbe stato il comando decisivo.
 
"Perfetto! Dagli il colpo decisivo, Mightyena, prima che attacchi di nuovo! Usa Spaccaroccia!" esclamò Max. Con un ghigno, la iena nera scattò in avanti e sollevò la zampa anteriore sinistra, per poi sferrare un potente diretto al torace di Krokorok, facendolo volare di nuovo all'indietro, e mandandolo a terra definitivamente! Mightyena gettò indietro la testa e lanciò un ululato di vittoria, mentre il gruppo di Max applaudiva alla sua vittoria!
 
"Bel colpo, Max! Bravo, gliel'hai fatta vedere, a quel galletto!" esclamò Vera. Drew annuì in segno di approvazione, e anche la severa Hitomi fece un piccolo ghigno, contenta che Fern fosse stato costretto a rimangiarsi la sua presunzione. Ortilla e Alty, da parte loro, erano impressionate dall'abilità dimostrata da Max, anche quando sembrava che lo scontro si stesse volgendo contro di lui.
 
"Accidenti... sei davvero bravo, Max! Il tuo Mightyena è forte!" affermò la nipotina di Adriano. 
 
Max accarezzò il suo Pokemon Buio sulla testa, e Mightyena si prese un attimo di tempo per dargli una leccatina sul viso. "Beh, che posso dire? Ho fatto i miei compiti, e so come muovermi. Non ho preso otto Medaglie per niente, dopotutto!" affermò.
 
"Might, might!" abbaiò Mightyena.
 
Fern, da parte sua, non sembrava aver preso la sconfitta con troppa sportività. "Hmph... classica fortuna dei principianti." affermò, richiamando il suo Krokorok sconfitto. Nonostante fosse stato battuto, manteneva l'espressione di arrogante superiorità che aveva quando lo avevano incontrato. "Bah. Non che me ne importi molto, in realtà. Non ho tempo per queste sciocchezze. Al contrario di voi, io non ho tempo da perdere a bighellonare per le strade di questo schifo di città. Ci sono posti in cui devo andare, e persone che stanno aspettando me."
 
"Sceptile..." mormorò lo Sceptile di Hitomi, scuotendo la testa mentre indicava Fern alla sua allenatrice, che annuì senza cambiare espressione.
 
"Sì, Sceptile, sono d'accordo. La classica storia della Vulpix con l'uva." affermò la ragazzina.
 
"Non credo di aver mai conosciuto un tipo così presuntuoso..." commentò Drew. "E se lo dico io, che me ne intendo di queste cose..."
 
"Sì, tu te ne intendi davvero, Drew! Ricordo benissimo com'eri quando ci siamo incontrati per la prima volta!" rispose prontamente Vera.
 
Drew rispose con un sorriso e un'alzata di spalle. "Non era esattamente questa la risposta che di solito si dà, ma la accetto ben volentieri." affermò. Blaziken, vicino alla sua allenatrice, alzò gli occhi al cielo.
 
Max guardò storto Fern, che cominciava ad allontanarsi. "Hey, aspetta un momento, tu! Te ne vai così, senza dire nulla?" chiese il ragazzino più piccolo.
 
"Già." rispose Fern, senza neanche fermarsi. "Dal momento che è palese che sono io il miglior allenatore, e che in questo caso ho perso per pura sfortuna, non vedo perchè dovrei restare qui. Vado a vedere da un'altra parte se ci sono quelli che mi hanno dato appuntamento qui..."
 
"Beh? Che succede, niente più esplosioni? E dire che avevamo sentito un bel po' di chiasso da queste parti!" disse una voce femminile, intrudendo all'improvviso nella "conversazione". Due giovani donne erano emerse proprio in quel momento da un vicoletto dietro il complesso industriale, e si stavano avvicinando al gruppetto di allenatori di Hoenn. Una di loro, quella che aveva appena parlato, era una ragazza alta e altetica, di circa una ventina d'anni, con lunghi capelli verdi smeraldo legati in una coda dietro la nuca, vestita di una maglietta gialla a maniche lunghe e una minigonna arancione, oltre che un paio di scarpe da ginnastica gialle e un paio di calze arancioni alte fin sopra le ginocchia. Un paio di pon-pon, del tipo usato dalle cheerleaders delle squadre di rugby, erano attaccati dietro la sua schiena, assicurati con una cinghia. 
 
L'altra ragazza, che dava l'impressione di avere la stessa età della prima, era terribilmente simile a Fern... al punto da sembrare la sua versione femminile. Stessi capelli verdi pettinati all'indietro, persino gli stessi occhiali da vista, piccoli con le lenti spesse... tuttavia, la differenza era evidente nel fatto che, invece della presunzione che era scritta su tutto il viso di Fern, su quello della ragazza che gli assomigliava c'era... il vuoto. Il suo sguardo era completamente privo di entusiasmo, e la sua espressione era talmente neutrale da farla sembrare un manichino vivente. Indossava una tuta intera aderente di colore verde scuro, quasi nero, con una giacchetta senza maniche, un paio di short e un paio di stivaletti di colore verde chiaro, oltre che un paio di guanti senza dita.
 
"Hm? Buongiorno, voi chi siete...?" chiese Max, che come i suoi compagni di Hoenn stava guardando con curiosità le due nuove arrivate. 
 
Ma, inaspettatamente, fu Fern a rispondere alla domanda, con un sospiro esasperato. "Ah, eccole. Finalmente Julia e la Flobot si fanno vedere." disse. "Stavo per andarmene."
 
La ragazza con i pon-pon ridacchiò lievemente, poi assunse un'aria falsamente offesa. "Awww, ancora con quell'antipatico nomignolo per la povera Florinia?" disse, con voce falsamente lamentosa. "Lo sai, Fern, dovresti essere un po' più gentile con la tua sorellona, no?"
 
"Quella sarebbe la sorella di quel pallone gonfiato?" chiese retoricamente Hitomi a Vera. "In effetti, la somiglianza ce la vedo..."
 
La ragazza con gli occhiali di nome Florinia non sembrò per niente interessata al discorso. "Questo è irrilevante. L'argomento in esame è la resistenza contro il Team Meteora, per la quale gli ospiti arrivati da Hoenn possono essere un aiuto considerevole." disse, con una voce talmente tersa e distaccata da farla sembrare priva di emozioni. "Prego, signori di Hoenn. Vogliate fare la cortesia si seguire la sottoscritta. Vi porterò fino al nostro nascondiglio. Anche tu, Fern."
 
Senza aggiungere altro, senza neanche fermarsi per ascoltare quello che potevano avere da dire i ragazzi di Hoenn, Florinia fece dietro front e cominciò ad incamminarsi verso il vicoletto dal quale lei e Julia erano apparse. Mentre il gruppo di amici di Hoenn guardava con un certo stupore la ragazza che si allontanava, senza neanche preoccuparsi se loro la seguivano o meno, Julia ridacchiò, alzò le spalle, e fece a sua volta cenno di seguirla. "Oh, beh... siamo qui per accogliere i nostri amici di Hoenn e portarli al sicuro. Tranquilli, non fatevi impressionare dai modi di fare di Florinia. Non è male, una volta che ci fate l'abitudine!"
 
"Non è male, dici? Accidenti, io credevo di essere indifferente, ma quella mi batte su tutta la linea." affermò Hitomi, massaggiandosi la nuca e mettendosi a posto il ricciolo ribelle che aveva sulla testa. 
 
Fern grugnì, chiaramente seccato di dover collaborare con Vera e i suoi compagni. "Hmph... e così, devo fare squadra con questo branco di babbei? Hmph... e va bene, se così dice la Flobot..." affermò, per poi rivolgersi ad Hitomi. "Beh, fateci l'abitudine. Mia sorella è fatta così. Non le avranno dato abbastanza abbracci da piccola. Non che me ne freghi qualcosa. Avanti, spicciatevi. Non volete farvi pescare dal Team Meteora, immagino."
 
Mentre il gruppetto, con Fern come ospite sgradito, seguiva Julia e Florinia nel vicoletto vicino, Vera cominciò a pensare che non sarebbe stato molto facile collaborare con queste persone... e anche i Pokemon sembravano pensarlo.
 
"Blaz, blaziken?" disse Blaziken al Flygon di Drew, che alzò le spalle con un sospiro.
 
"Fly..." mormorò, immaginando che il difficile sarebbe dovuto ancora venire.
 
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: Beh, eccoci arrivati. Uno sguardo più da vicino a Reborn City, e anche a qualche nuova conoscenza, in particolare Fern. Impararete ad odiarlo, state tranquilli.
 
Chiedo scusa se lo Swampert di Max non ha fatto proprio una gran figura. Il fatto è che si è ritrovato a che fare con un avversario contro il quale era del tutto svantaggiato. Swampert è un ottimo Pokemon, ma non regge niente contro i Pokemon d'Erba.
 
A proposito. Noterete che ho modificato un po' gli avvertimenti, aggiungendo che ci sarà anche dello shojo-ai. Non sarà gran cosa, ma ce ne sarà un po', in questa storia e magari anche in alcne delle successive. Non sarà tra personaggi canonici dell'anime, in ogni caso.
 
Bene, questo è quanto... adesso scusate, ma mi aspetta il nuovo film dei Cavalieri dello Zodiaco al cinema! Ci vediamo presto! ^_^ 
  
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