Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: Giorgia_Farah    10/01/2015    1 recensioni
Alexia, Alucard e Gioiella: una famiglia di vampiri felice, con il nonno Drakon e i genitori di Alexia. Prima di questo però la vampira dovette affrontare mille avventure, delusioni e pericoli. Red Moon 2 è il secondo capitolo della storia di Alexia. Questa volta però la loro perenne felicità viene distrutta a causa di un vampiro che li accusa di aver trasformato la loro figlia una vampira neonata ( un pericolo per la loro razza) e chiedono guerra. Per impedire tutto questo Alexia, insieme ai suoi componenti della famiglia, dovrà ritornare di nuovo alla sua vita spericolata e avventurosa di prima. Quando era ancora una mezza vampira.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Come stai?”, mi chiese Garret attraversando la mia stanza col passo zoppicante. Lo guardai e subito fui invasa dalla tristezza: vederlo con una zampa fasciata e che a malapena riusciva a mantenersi in piedi, era per me un dolore terribile al cuore morto.

Era da una settimana che non avevamo più notizie di quello sconosciuto, Alucard e Drakon avevano setacciato tutta Solemville per cercare di acciuffarlo, ma sembrava essere scomparso nel nulla. Dopotutto l'acqua faceva sempre il suo effetto: bastava gettarsi nel mare o in un fiume per far in modo che il bagnato potesse coprire l'odore del corpo.

“No, sono preoccupata”, risposi, facendo al puma un indicazione con la mano verso il letto.

Lui si sdraiò nel grande materasso e tirò un sospiro profondo. “Non ti devi preoccupare, lo troveranno”

“Non è così semplice scovare un vampiro”

“A cosa pensi”

“A quello che aveva intenzione di fare con mia figlia”, gli accarezzai la folta pelliccia.

“Pensi che voleva ucciderla?”

Il mio fidanzato e Drakon fecero eruzione nella stanza. “Non lo abbiamo trovato neanche stavolta”, si lamentò Alucard sbattendo il pungo verso la scrivania. Le cornici rimbalzarono e ricaddero sul mobile a causa della forte scontro della mano di lui.

“E adesso cosa facciamo?”, chiese Garret.

“Non posso stare qui ad aspettare, ogni secondo sembra divenire più pericoloso”, dissi alzandomi dal letto. “Divento pazza se non faccio qualcosa”, aggiunsi.

“Domani perlustreremo meglio il territorio, Alì, non temere”, mi consolò Drakon, abbracciandomi.

“No, avete fatto già abbastanza. Ora tocca a me, lasciate che faccio io stavolta da controllore. Voi dovete riposare”

“Quando Garret starà meglio potete girare intorno ai confini di Solemville ma per ora nessuno di voi donne si deve muovere da qui”

Strinsi i denti, cercando di trattenere le urla che volevo rivolgergli. “Papà non capisci, qui si gioca il destino di mia figlia, non posso starmene qui immobile”

“Forse vorranno ucciderla”, ribatté Alucard.

Mi pietrificai, guardando il vuoto, nel volto c'era un espressione di orrore e paura. Mia figlia era tutta la mia vita, se l'avrebbero uccisa non avrei avuto più nessun motivo per vivere. Quelle immagini mi causò un forte dolore al ventre, come se quegli squarci della trasformazione di tre anni fa si rigenerasse dentro di me. Papà fece segno ad Alucard di calmarsi.

“No, qui non verrà ucciso nessuno e nessuno si ferirà. Dobbiamo garantire sicurezza alla vostra piccina, ora più che mai, ho come il presentimento che quel vampiro abbia un piano per distruggerla”

“O distruggerli”, dissi improvvisamente senza pensare.

Un pensiero certo e vivido si catapultò nella mia mente come un getto d'acqua. I miei occhi scintillarono dalla certezza....Sì, non poteva essere altrimenti. Nel silenzio impaziente, guardai Alucard e Drakon.

“Non capite. Vogliono distruggerci”, dissi.

Papà si accigliò. “Cara, è impossibile, dopo che aveva messo occhi a tua figlia”

“E se prima ha intenzione di distruggere noi e poi lei. Infondo eravamo noi a proteggerla”

Alucard di avvicinò a me, accarezzandomi il braccio. “Che cos'hai in mente, amore?”

Strinsi le labbra, e mi proiettai verso il corridoio. Un secondo dopo mi seguirono anche i due vampiri, Garret rimase nella stanza, ormai certo che più di un passo non avrebbe riuscito a farlo. Sbuffò e si rilassò nel letto. In teoria avrei dovuto ridere, ma quello non era il caso.

“Lo sconosciuto ha visto....ha sentito il cuore di Gioiella battere veloce, giusto?”

“Sì”, mi fecero eco i due vampiri. Sfrecciammo lungo il corridoio verso un portone. Qui mi fermai e mi volsi a guardare Alucard e mio padre.

“E se quello che ha visto non era stato nostra figlia, ma qualcos'altro?”

Allora anche loro gli si accesero gli occhi di una speranza: avevano capito. Drakon guardò suo figlio e poi si volse a me:

“Bambini neonati”, mormorò stupefatto.

“Ha pensato che si trattava di una bambina trasformata in una vampira”

“Probabilmente aveva pensato che l'avevo trasformata io”, incalzai.

Aprii il portone dove si stendeva davanti a noi l'enorme stanza della biblioteca. “Dobbiamo trovare qualcosa che riguarda Gioiella”, ci sparpagliammo per la biblioteca e leggemmo libri su libri. Un'ora dopo ecco che ci ritrovammo seduti su un tavolo.

“Ho letto che generi di razze come tua figlia vengono scambiati facilmente per bambini trasformati”

“Sì, mi ricordo come sono. Me lo ha spiegato Alucard il primo giorno che ci siamo incontrati”, era un ricordo sfuocato, ma ricordai facilmente le sue parole. Alucard si volse verso di me e mi sorrise, ci stringemmo la mano.

“I bambini immortali sono il risultato della trasformazione del bambino in vampiro. Questo vampiri diventano squisitamente belli, tanto che al loro aspetto non si può resistere, ma come il loro corpo non cambia neanche la loro mente evolve. Essendo anche forti come vampiri adulti, possono sterminare villaggi e non è possibile insegnar loro la segretezza della loro natura. Per questo motivo la pratica di creare bambini immortali è stata abortita. E chi disubbidisce alle regole verrà punito.....con la morte”, spiegai ripetendo le stesse identiche parole di quel lontano giorno in cui eravamo seduti ad ascoltare il suo racconto.

“Tua figlia è in serio pericolo, se davvero il vampiro ha pensato che tu l'abbia trasformata, allora state pronti che si verificherà una lotta con sangue”

Una lotta col sangue, e questo che temevo. “Uccidono per vietare che questa pazzia non sia mandata avanti, voglio uccidere Gioiella”, aggiunse Alucard spaventato.

“Cosa pensano? Che i bambini trasformati siano il loro pericoloso tabù? Bé hanno sbagliato di grosso, perché non permetterò che mia figlia venga uccisa per uno stupido errore”, sbottai.

“E allora cosa pensi di fare?”, chiese il mio fidanzato stringendomi ancor di più la mano.

Nella stanza irruppe un lamento, dei singhiozzi, e sentimmo odore di lacrime. Gioiella. Ci proiettammo tutti verso l'entrata dove c'era mia figlia ce piangeva. La afferrai e le asciugai teneramente le guancie.

“Ehi, ehi. Cos'hai, amore?”, chiesi baciandole la fronte.

Suo padre gli prese la manina. “Hai fatto un incubo?”, aggiunse sorridendole.

La bambina fece “sì” con la testa, mentre il labbro gli tremava. “Scusate, scusatemi tanto”, singhiozzò.

“No, amore, di cosa di devi scusare?”, aveva capito grazie all'incubo. “Tu sei il nostro dono più prezioso, e non lasceremo che quell'uomo cattivo ci prenda”

“Non dovrà toccare la mai bambina”, aggiunse Alucard prendendola in braccio e facendole fare un salto in aria per poi riprenderla.

“Che cosa hai sognato Gioia?”, chiese poi il nonno.

“Ci sono tanti vampiri come voi, fa freddo in quel posto. E poi loro vengono con lo sguardo che mi mette paura. Poi vedo voi e me, con altre persone come i nonni e gli amici di nonno e papà”

Io, Alucard e Drakon ci scambiammo uno sguardo sorpreso: Gioiella non sapeva niente dei parenti di Drakon e Alucard perché non quegli anni non avevano potuto venir a farci visita.

“Poi, tesoro? Raccontaci”, la spronai cercando di non apparire impaziente.

“Ci sono anche i lupi”

Oh, no. I lupi no.

“I capi dei uomini malvagi sono cinque: Kevin, Buio, Aristocle, Omer e Ulfred”

“Non ci posso credere”, mormorò Drakon sconvolto, mettendosi una mano nella fronte.

Lo guardammo, confusi e spaventati. “Che c'è, papà?”, chiesi.

“Sono i capi supremi dei vampiri, coloro che controllano tutto, quelli che fanno rispettare le regole in tutto il mondo vampiresco. Se vedono che c'è un problema lo risolvono, ma in rari casi a qualcuno viene risparmiata la vita”

“E vengono, nonno”

“Cosa?”, chiesi, quasi urlai.

“Sì, mamma, fra un mese”

Il mondo mi cascò addosso, questo significava che ci avevano dato tempo per vivere insieme a mia figlia per poi distruggerci? Avrei dovuto vivere per un mese per poi dire per sempre addio alla mia famiglia, a Alucard e a mia figlia? Cosa avrebbe fatto mamma senza di me, e Consuelo? Louis come avrebbe reagito? Io sarei morta così inaspettatamente per colpa di cinque giudici di vampiri, mi sarei aspettata una vita eterna felice insieme a mia figlia invece la nostra morte aveva una data. Fra un mese.

Era finita, ormai, eravamo condannati a morte per un banale errore. Non avrei più rivisto Gioiella, non l'avrei più vista crescere, vedere quando si sarebbe innamorata, e stare accanto a Consuelo. Consuelo, la mia sorellina, aveva ancora bisogno di me, nonostante fosse cresciuta di qualche anno. Non potevo lasciare la mia lupacchiotta.

“Che vogliamo fare?”, chiese Drakon e si volse a guardare me, un secondo dopo Alucard e Gioiella fecero lo stesso.

Strinsi i pungi, mentre onde di rabbia mi facevano tremare il corpo.

“Chiamiamo rinforzi”, guardai Alucard con occhi rossi. Annuirono. Vogliono la guerra, e guerra sia.

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Giorgia_Farah