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Autore: Louissessual    10/01/2015    2 recensioni
Harry non sapeva che una corsa al supermarket potesse cambiargli la vita.
Certo, per Harry Styles, diciottenne sfigato della scuola con come più grande ambizione trovare una bottiglia del suo latte al cacao preferito in piena notte, una svolta non avrebbe fatto altro che bene.
Solo, non si aspettava quel tipo ti svolta. Assolutamente no.
Larry|AU. Louis!Angel. Harry!Human. Ziam!AU.
Disclaimer: i personaggi contenuti all'interno della fanfiction NON mi appartengono e non sono stati utilizzati a scopo di lucro o altro. Tutti i fatti narrati sono frutto della mia fantasia e/o pazzia-come volete chiamarla- il genere è larry allo stato puro, se non apprezzate siete pregati di non entrare.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mattina di Natale per Harry non era mai stata così caotica.
Ogni 25 dicembre da quando suo padre aveva divorziato da sua madre, Harry si era sempre preparato a trascorrere la giornata con quest’ultima e sua sorella, Gemma.
Quella mattina, invece, si era svegliato con un mezzo sorriso di Louis davanti al viso e, per quanto gli potessero mancare i suoi familiari, il riccio non poteva essere più felice.
Harry però aveva notato il velo di tristezza che affliggeva il volto delicato del castano e a dir la verità, gli dispiaceva un po’ essere la causa della sua preoccupazione.
Perché, nonostante non sapesse con esattezza cosa frenava Louis dal donarsi completamente a lui, sapeva per certo che c’era qualcosa di grave che incombeva sui sentimenti dell’angelo.
Successivamente aveva fatto colazione- con muffin che Louis gli aveva straordinariamente procurato- ed era andato a rinfrescarsi prima di affrontare quella che si prospettava essere una giornata molto impegnativa.
Per la prima volta da quando era lì, Harry era riuscito a passare tutta- ogni singolo momento- la giornata in compagnia di quello che oramai definiva il suo angelo.
Non appena erano entrati nell’atrio le reazioni dei due ragazzi erano state esattamente una l’opposto dell’altra. Harry era assolutamente stupefatto: ghirlande impreziosite da fiocchi rossi si diramavano sulle pareti da una parte all’altra creando fantastici drappeggi che incombevano piacevolmente sulle loro teste. Louis, invece, sembrava impassibile davanti all’atmosfera accogliente che gli si presentava davanti, probabilmente poiché era abituato a tutta quella messa in scena, d’altronde dopo duecento trent’anni, biasimatelo.
La stanza pullulava- letteralmente- di ragazze. E la cosa stravolse non poco Harry che si era abituato a vedere sempre i soliti ragazzi presenti- oltre Zayn, Niall e spesso Liam, aveva conosciuto molti altri della Sesta Piuma e qualcuno della Quinta- non si aspettava di trovare tutte quelle ragazze.
Louis salutò qualcuna di queste mentre Harry riconobbe solo Perrie e altre due delle sue amiche che aveva conosciuto qualche giorno prima.
<< Pezz sai dov’è Lizzie? >>  parlò Louis accanto a lui e wow, quella era la prima frase completa che il riccio gli sentiva dire da quando avevano lasciato il letto quella mattina.
<< Uhm con.. Niall credo >> corrucciò i sopraccigli la ragazza dai capelli che in quelle settimane erano diventati color lillà mentre la sua voce si affievoliva sul nome del ragazzo biondo.
<< Da quando il biondino trascorre tempo con lei? >> domandò il castano, un po’ sorpreso e vagamente divertito.
Harry assistette a quella scena in silenzio, non sapendo di cosa i due stessero parlando; anche se le domande si affollavano nella sua mente.
Chi è Lizzie? Perché Louis chiede di lei?
Okay, forse Harry era un tantino paranoico e..geloso. Forse solo un po’.
Perrie scrollò le spalle e sorrise a Harry salutandolo con un abbraccio che il riccio aveva ricambiato un po’ goffamente.
<< Adesso devo andare ragazzi, a dopo >> disse loro, facendo l’occhiolino a Louis.
No, Harry non era geloso. Affatto.
<< Vieni con me, devo presentarti Lizzie >> sorrise il castano al riccio e quest’ultimo sciolse il suo cipiglio infastidito all’istante.
Oh fanculo. Fottuto angelo ammaliatore.
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Harry e Louis girovagavano per l’atrio e i corridoi da oramai mezz’ora: Louis con lo sguardo vispo di chi sa esattamente cosa- o meglio, chi- cercare ed Harry con un cipiglio confuso sul viso.
Louis si fermò di colpo davanti alla porta di una stanza, sulla quale troneggiavano il solito numero e un cognome accanto.
26, Winston.
Harry si voltò verso l’altro guardando quest’ultimo mentre si inumidiva le labbra con la lingua. Il riccio deglutì e distolse lo sguardo.
<< Vieni, così posso fartela conoscere >> disse l’angelo, con la sua solita voce vellutata, porgendo una mano al più piccolo, e rivolgendogli un sorriso radioso.
Harry si ritrovò a sorridere come uno scemo e ad accettare quella mano, come se fosse la più bella proposta che gli avessero mai fatto.
Non appena Louis aprì la porta, tutto ciò che Harry riuscì a vedere fu la parete subito opposta alla porta dalla quale erano entrati.
Non è possibile, pensò il riccio mentre fissava la miriade di foto che costellavano l’intera parete.
Non era il fatto in sé a sconvolgere il riccio, ma il fatto che quelle fotografie fossero.. sue.
Lasciò la mano del liscio e con la bocca spalancata si avvicinò pian piano alla parete, fissando tutti gli scatti che avevano immortalato i ricordi che aveva vissuto nella sua vita.
C’erano foto di lui da piccolo, il primo bagno, il primo giorno di scuola, lui e sua sorella, e alcune foto che lo ritraevano insieme a suo padre, con la sua famiglia, la mattina di Natale.
Harry sorrise malinconicamente per una frazione di secondo ripensando a quando faceva ancora parte di una famiglia al completo.
La sua attenzione fu catturata da una trentina- o quarantina?- di fotografie più a destra che lo ritraevano dormiente, alcune erano anche piuttosto recenti.
<< Lou cos’è? >> disse sottovoce, un tremolio appena udibile.
<< E’ la tua storia >> rispose una voce femminile, solo allora Harry si voltò, distogliendo lo sguardo dal suo album da parete.
E così Harry la vide.
Era una ragazza piuttosto bassa, magrolina, con i capelli rossicci raccolti in una treccia laterale e gli occhi grandi e verdi, come i suoi.
Harry sorrise istantaneamente: non sapeva come, ma gli sembrava di conoscerla, gli sembrava un volto familiare.
Ma era impossibile, no?
<< Chi s-sei? >> chiese il riccio guardando la ragazza muoversi verso di lui, dietro di lei Louis fissava la scena con un’espressione soddisfatta sul viso.
<< Sono Lizzie, il tuo angelo, Harry >> disse seria la ragazza, portando una mano sulla guancia del riccio che la guardava confuso.
Quest’ultimo lanciò un’occhiata eloquente verso il castano che si apprestò a scuotere la testa e ridacchiare.
<< Solo perché ti ho portato qui, non significa che io sia il tuo angelo, Harry >>
Oh. Okay, Harry era un tantino deluso dal fatto che Louis non fosse il suo angelo, ma se non lo era, perché lo aveva portato lì?
Harry non faceva che porsi quella domanda tutti i giorni e davvero, non trovava mai una soluzione.
<< Sono davvero felice di conoscerti, riccio >> disse la rossa e Harry concentrò di nuovo la sua attenzione su di lei.
<< Uhm, puoi spiegarmi meglio questa cosa dell’angelo? >> chiese questi imbarazzato.
La rossa rise apertamente, spostando la sua mano dalla guancia del riccio alla spalla.
Aveva una risata davvero bella, quella che ti faceva venir voglia di ridere anche a te, senza motivo.
<< Vedi quelle foto? >> la ragazza indicò la parete dietro di lui, il riccio annuì.
<< Bene. Vedi, tutti hanno almeno un angelo bianco e un angelo nero, io sono il tuo angelo nero >> aveva continuato la rossa e appena aveva visto un cipiglio sul viso del più piccolo aveva continuato a parlare.
<< Sai cosa facciamo qui, vero Haz? >> disse seria la rossa voltandosi e guardando Louis che aveva semplicemente scrollato le spalle.
<< Si, b-bhe ne ho una vaga idea >> disse il riccio balbettando.
<< Bene. Io seguo la tua vita da quando sei nato, mi occupo di assicurarmi che tu non faccia nulla di stupido o robe simili. Capito? >> aveva continuato la ragazza mentre fissava il suo protetto.
<< Uhm okay ci sono >> la rassicurò il riccio, facendole intendere che aveva capito.
<< Ottimo >> Lizzie sorrise a trentadue denti davanti a Louis che nel frattempo si era avvicinato ai due.
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Erano trascorse due ore da quando il riccio era stato presentato al suo angelo.
Louis se n’era andato da un’oretta circa, dicendo che aveva cose da fare, ma Lizzie aveva convinto Harry a rimanere almeno un'altra decina di minuti, che poi si erano trasformati in venti e alla fine, dopo un’ora, erano ancora lì a parlare.
<< Ti giuro, eri così tenero da piccolo >> rideva la rossa mentre Harry ridacchiava leggermente imbarazzato.
Posò il suo sguardo sulle foto che lo ritraevano dormiente e gli venne in mente una cosa.
<< Lizzie ? >> chiese un po’ titubante, questa lo guardò per poi annuire e spronarlo a continuare.
<< Perché hai foto mie mentre dormo? Voglio dire, non penso che nel sonno avrei potuto combinare gran ché o rapinare una banca >> ridacchiò nervosamente, incerto sul voler sapere davvero la risposta.
La rossa sembrò rifletterci qualche attimo e poi aprì bocca per parlare.
<< Uhm.. a dire la verità quelle me le ha chieste Louis>> disse titubante.
Il riccio spalancò gli occhi e boccheggio un attimo prima di ricominciare a parlare.
Perché mai Louis avrebbe chiesto a Lizzie di fare foto ad Harry.. mentre dormiva. No, questo era assolutamente assurdo.
<< Forse è meglio se mi ascolti bene Harry. Louis ti vuole qui per un motivo ben preciso >>.




Angolino autrice:
LO SO, LO SO, LO SO.
Sono una persona pessima, non aggiorno da più di due settimane, ma perdonatemi.
Vi chiedo di perdonarmi soprattutto poiché sto attraversando un brutto periodo con problemi personali e problemi scolastici che non vi sto qui a raccontare. 
Vi lascio con questo capitolo e nulla, se riesco, per farmi perdonare, domani pubblicherò il quattordicesimo, ma non vi prometto nulla eh.
Baci a tutti, e auguri di buon anno (anche se abbondantemente in ritardo)

Alla prossima,
Denny xx

 
  
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