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Autore: Kiryel    19/11/2008    5 recensioni
eccomi mi sono appena iscritta e vorrei postare la mia prima fiction... una storia romantica ma anche triste ... è una piccola storia d'amore tra Bill e una sua fans... uffi non voglio dirvi niente sarà una sorpresa, spero tanto che vi piaccia... siate magnanimi... e commentate mi raccomando! ihih
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo trascorse velocemente e mentre arrivava la sera l’ansia di Treti aumentava sempre di più, come avrebbe fatto a uscire senza farsi vedere? Erano le dieci e lei aveva finito di mangiare, aveva tanta voglia di vederlo, di sentire la sua splendida voce… cosi senza farsi vedere cercò di uscire, ma non appena stava per aprire la porta si senti chiamare. Era suo cugino l’aveva seguita:

“ Dove vai?”

in quel preciso istante anche la sorella maggiore di Treti si era precipitata per vedere cosa stesse succedendo.

. “ …… Me ne voglio andare per sempre … ti dispiace!”.

“ Hei ma chi ti credi di essere per parlarmi cosi. E comunque non andrai da nessuna parte mia madre sta venendo qui!”

disse il cugino, la paura iniziò a percorrere la ragazza… non l’avrebbe più rivisto. All’improvviso una voce la risvegliò:

“Che fai ancora qui … hai detto vuoi scappare, scappa!”

disse la sorella sotto gli occhi increduli del cugino. Treti iniziò a correre, ma suo cugino e sua zia la rincorrevano, e lei in preda al panico aveva sbagliato strada, si ritrovò su un ponte; non appena si ritrovò circondata decise di saltare. Salì sul bordo e saltò, non appena toccò il fondo sentì un dolore alla caviglia, forse una piccola slogatura, per fortuna il ponte non era molto alto e sotto di esso passava un corso d’acqua e quindi non si vece niente di grave. Non appena si rialzò pensò ‘finalmente sono libera… Bill aspettami ora vengo!’ non appena arrivo all’hotel stanca cercò la sala dei vip. Non appena la trovò vide che il manager stava d’avanti alla porta:

: “Hei David dove sono Bill e gli altri?”

lui girandosi e sorpreso di vederla in quello stato, rispose:

“Sono in quella stanza, per un’intervista.”

Treti allora si affacciò per vedere, vide che Bill era seduto su una poltrona vicino ad una ragazza che lo abbracciava. A quel punto pensò e capì che era stata una scema come aveva potuto pensare anche solo un attimo che Bill, il famoso cantante dei Tokio Hotel, potesse scegliere lei tra tutte le sue fans. A quel punto sentì che delle dolci lacrime iniziavano a bagnare il suo volto, sciogliendo la matita, e iniziò a correre lasciando David sorpreso da quella reazione. Treti iniziò a correre, ma più correva, più la caviglia le faceva male, si sentiva anche un po’ accaldata e quindi non appena trovò una panchina si appoggiò e presa dal sonno si addormentò. Ad un certo punto si sentì scossa e aprendo gli occhi vide una signora dal viso dolce e preoccupato, che le stava toccando la fronte dopo di che disse:

“Signorina ma lei scotta!”

di scatto Treti si alzò ma si sentì mancare, ma prima che potesse cadere, la signora la prese sotto il braccio e disse:

“Vieni con me!”.

Quando Treti si risvegliò si ritrovò in un comodo e caldo letto, cercò di alzarsi ma subito una voce disse:

“Ti sei svegliata?! Alzati piano sei ancora debole.”

, la ragazza seguì il consiglio della signora e disse:

“Vi ringrazio ma ora sarà meglio che vada... vi ho causato troppi problemi.”,

“Ma che dici… tu rimani qui”.

“Ma non posso ripagare l’ospitalità.”

la signora rispose:

“Ma non voglio essere ripagata, l’ho fatto con piacere!”,

ma percependo il disagio della ragazza disse:

“Se ti va non appena la tua caviglia starà meglio, potresti aiutarmi nelle faccende del bar!”.

A quelle parole sul volto della ragazza si dipinse un sorriso,

“Va beh ora ti lascio sola, tu riposati.”

disse la signora mentre usciva dalla stanza. Treti rimase sola, e pensando a ciò che era accaduto si promise che non l’avrebbe più pensato, che sarebbe andata avanti e che il passato sarebbe diventato solo un ricordo. Le giornate passarono, la caviglia era quasi guarita e in tanto aveva iniziato ad aiutare la signora Maria, stava dietro al bancone in modo tale che la caviglia non si sforzasse tanto.

Ecco il secondo capitolo spero tanto che vi piaccia... e vi ringrazio nuovamente per tutti i calorosi commenti ke mi avete lasciato ... grazieeeee!

   
 
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